Esistono opere fuoriuscite dal nulla in grado di scuotere il mercato o comunque di lasciare un segno importante negli appassionati. È successo ad esempio con Hi-Fi Rush di Tango Gameworks, presentato nell'apatia più totale eppure ora lo ricordiamo come una delle opere migliori del 2023. La stessa sorte potrebbe capitare anche a Clair Obscure: Expedition 33, presentato sicuramente con ben altro clamore e che punta a essere non solo una delle migliori sorprese dell'anno ma anche uno dei migliori videogiochi in assoluto del 2025.
 
Clair Obscur: Expedition 33

Nella demo provata, abbiamo potuto toccare con mano qualche scorcio di questo strano JRPG proveniente dalla Francia, che ha cose interessanti da dire già a partire dal suo team di sviluppo. Fondato nel 2020 dall'ex Ubisoft Guillaume Broche, Sandfall Interactive vanta diverse personalità di spicco provenienti, oltre dalla casa francese, anche da Electronic Arts e altri importanti studi sparsi per il mondo. Si parte da un solido know-how insomma ed Expedition 33 sembra essere il risultato di una direzione precisa e derivante da tutta questa esperienza. Sebbene dunque sia il primo lavoro ufficiale del team di sviluppo, ci troviamo comunque davanti a una produzione solida, portata avanti grazie all'Unreal Engine 5.

Sicuramente, si rifà ad alcuni capisaldi del genere come i Persona, Vagrant Story e Final Fantasy X, ma Expedition 33 ha una sua chiara personalità: un JRPG sì ma chiaramente occidentale. Questo può essere un punto di svolta per l'intero settore, legato a una stretta visione nipponica.
Il titolo è ambientato in una pseudo-Francia devastata dalla "Pittrice", che ogni qualvolta disegna un numero sulla sua tela, gli abitanti con l'età corrispettiva vengono completamente cancellati dall'esistenza. Siamo arrivati al numero 34 e la spedizione 33 parte per un lungo viaggio per cercare di riuscire dove tutte le altre prima di lei hanno fallito: uccidere la Pittrice e salvare l'umanità rimanente. In questa demo abbiamo potuto conoscere i primi tre personaggi che faranno parte del team: Gustav, Maelle e Lune. Possiamo notare già una cosa: l'interazione tra loro e soprattutto la messa in scena sembra di alto livello, con dialoghi verosimili e immersi in un contesto in cui fare un passo falso equivale a morte certa. Lo scambio di battute molto spesso è dinamico, senza pause e con interruzioni dell'altro interlocutore, ricordando per certi versi l'ottimo lavoro svolto in The Last of Us. Intrecciati con una sceneggiatura che sembra presentare molte "scale di grigio", i personaggi e il mondo di gioco sono perfettamente amalgamati, così come le varie caratterizzazioni dei protagonisti e delle ambientazioni.
 
Clair Obscur: Expedition 33

Immersi in uno stile Belle Époque, contornato da puro dark fantasy e steampunk, Expedition 33 è una gioia per gli occhi, non solo per il mero contesto tecnico ma anche per quello artistico. Già da questa prima prova abbiamo potuto osservare diversi ambienti e alcune trovate davvero particolari ma questo estro, non è fine a se stesso. Sembra essere presente un vero e proprio world building che finora abbiamo solo sfiorato. Questo è di fondamentale importanza in un titolo di questo tipo. La "scala di grigi" a cui si accennava prima, permea tutto l'ambiente e persino i nemici. Forse persino la "Pittrice" non è così malvagia come viene “dipinta”, forse un'artista in preda alla distruzione della propria arte, il preludio di una nuova creazione, un castigo divino... arte come creazione e distruzione, insomma, ci sono diversi spunti di riflessione. Tutto questo però andrà valutato nel gioco completo. Ci si prende molto sul serio, con la tragedia che si nasconde in ogni angolo. Qui la minaccia è davvero incombente e tangibile, e già da queste prime battute si percepisce come questa spedizione (e le precedenti) sia una delle ultime speranza di sopravvivenza dell'umanità. Tuttavia, come buon JRPG che si rispetti, sembrano esserci elementi anche più leggeri, non solo in alcuni dialoghi ma anche nell'aspetto. Insomma, si ride poco ma probabilmente non mancheranno momenti di ilarità no-sense.

Ma la bellezza del comparto artistico (chiaramente ispirato anche all'espressionismo) e del comparto tecnico è supportata anche da una colonna sonora d'eccezione, con sonorità che vogliono in qualche modo richiamare Nier e simili, oltre a un doppiaggio che sembra di altissimo livello, sia inglese che francese. Quest'ultimo aiuta parecchio anche a immedesimarsi al meglio nelle vicende, con un amalgama perfetta a livello culturale.
E fin qui ok, Clair Obscur: Expedition 33 vale il prezzo della colonna sonora e dell'artbook, ma il gioco è almeno di livello? Fortunatamente sì, anche se qualche piccola perplessità salta un po' all'occhio.
Come ormai risaputo, facendo sobbalzare parecchi al primo trailer di presentazione, Expedition 33 presenta un combat system a turni che – lo diciamo da subito – non punta a essere né innovativo e né il nuovo punto di riferimento del settore, ma è parecchio valido. Al suo interno possiamo trovare elementi in tempo reale, per certi versi simili a quanto visto nel già citato Vagrant Story ma anche Shadow Hearts. Qui però siamo a un livello di dinamismo decisamente più marcato. A questi infatti va aggiunto persino Sekiro: Shadows Die Twice perché Expedition 33 non solo sa essere molto punitivo, ma possiede meccaniche di parry che possono cambiare drasticamente le sorti degli incontri. Mischiate il tutto e quello che troverete davanti è un combat system stratificato e appagante, in cui esiste questo strano scontro tra attesa, per trovare la strategia vincente, e riflessi sovrumani per uscire indenni dai colpi avversari.
 
Clair Obscur: Expedition 33

Il titolo presenta principalmente tre abilità difensive: il già citato parry, la schivata e il salto. Tutte sono in tempo reale e sta alla bravura e ai riflessi del giocatore imparare i giusti tempismi. Le finestre sono infatti molto ridotte e se si vuole avere maggiori possibilità, la schivata è sicuramente quella più "semplice" da utilizzare. Una schivata perfetta, avvenuta un attimo prima di essere colpiti, darà un punto azione da utilizzare per colpire il nemico con attacchi speciali, se usato un perk in particolare, ma non è nulla di paragonabile al parry perfetto. Una volta eseguito su tutti gli attacchi del nemico infatti, si avvierà un potentissimo contrattacco. Insomma, sta al giocatore decidere se il gioco vale la candela, in una bilancia tra rischio e premio. Il salto invece, sembra quello più facile da eseguire, anche perché è l'unico intuibile graficamente grazie a un avviso. Una volta eseguito a dovere partirà un contrattacco con i tre membri del party ma è anche vero che questa situazione è capitata solo di rado in questi primi momenti. Basta davvero poco per andare al tappeto e proprio come in Sekiro, imparare i ritmi di attacco fa parte della fase di studio. Questo comporta una piccola percentuale di trial and error ma Expedition 33 riesce a non dar mai noi. Le battaglie si affrontano sempre con piacere, anche perché, già da queste prime ore, il senso di progressione risulta molto marcato.
Ma non si vive solo di difesa. Per andare avanti bisogna saper menare le mani e ogni personaggio possiede abilità uniche per farlo al meglio delle possibilità. Gustav per esempio, possiede un braccio meccanico in grado di accumulare potere e rilasciarlo tutto in una volta con un attacco speciale. Lune è una maga in grado di potenziare di volta in volta i propri attacchi, assorbendo le cosiddette “macchie” mentre Maelle è una spadaccina armata di stocco in grado di assumere tre pose differenti. Queste, potenziano attacco e difesa. L'utilizzo dei tre personaggi (ve ne saranno di più nel gioco completo) porta il giocatore a pensare in modo diverso in base a chi sta utilizzando, intersecando tra loro le varie abilità e poteri. I personaggi possiedono punti e albero delle abilità, oltre ai cosiddetti Picto e Lumine, perk passivi che possono essere appresi, in modo da migliorare ulteriormente le proprie abilità.
 
Clair Obscur: Expedition 33

A livello parametrico sembra funzionare tutto adeguatamente, anche se non è chiaro come livellare “velocità” cambi davvero l'esperienza. Tuttavia, potrebbe tutto il sistema potrebbe "rompersi" facilmente: potenziare l'attacco infatti sembra migliorare esponenzialmente l'efficacia dei personaggi ma anche la meccanica del parry può risultare pericolosa. La maestria di alcuni giocatori potrebbe spingerli a utilizzare solo e soltanto quella, appiattendo a dismisura l'esperienza di gioco. In titoli di questo tipo, basta veramente poco per mandare tutto all'aria e speriamo di trovare un equilibrio di gioco di assoluto livello nel gioco finale. Ma oltre le mazzate, il mondo di gioco è esplorabile liberamente, con un level design che non fa gridare al miracolo e che risulta, almeno in questa prova piuttosto funzionale. Qualche boss opzionale e oggetto speciale è discretamente nascosto ma trovarli, non vi fa certo sentire dei pionieri. Questo aspetto sarà di fondamentale importanza approfondirlo nel gioco finale, anche perché detterà un po' i ritmi dell'avventura.
 
Clair Obscur: Expedition 33
Clair Obscur: Expedition 33 è da tenere assolutamente sott'occhio. Già da questa prima prova si è potuto notare una cura al dettaglio di rara fattura, oltre a un comparto artistico di assoluto livello. Il combat system sembra reggere molto bene e anzi, invita il giocatore a esplorare nuove strategie o agire solo d'attacco e parry, come fosse un Sekiro qualunque. Non vediamo l'ora arrivi il 24 aprile, giorno in cui il titolo arriverà su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC, oltre che su GamePass.