Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per quest'oggi opere di fantascienza dai toni decisi con gli anime Ergo Proxy e Casshern Sins (Remake anni 2000 del cult Kyashan) e il manga Lei, l'arma finale di Shin Takahashi.
Per saperne di più continuate a leggere.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per quest'oggi opere di fantascienza dai toni decisi con gli anime Ergo Proxy e Casshern Sins (Remake anni 2000 del cult Kyashan) e il manga Lei, l'arma finale di Shin Takahashi.
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Ergo Proxy
8.0/10
Giù
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Di sicuro Ergo Proxy è un buon anime, un ottimo anime direi, mettendo da parte lo stereotipo evangeliano, nonostante abbia notato rassomiglianze non da trascurare. Ergo Proxy è un anime degno di stima, da non sottovalutare nonostante la semi banalità della trama, dove entità angeliche puniscono il mondo a causa della cattiveria degli uomini.
Ottimi sono i disegni di stile seinen, l'uso di due stili per il protagonista maschile mi ha davvero colpito; ottimo è l'happy-end che ci lascia con un importante interrogativo (in genere non apprezzo gli happy-end); ottima la morale riguardante la nostra "raison d'etre"; ottima la soundtrack, le sigle di apertura e chiusura credo siano qualcosa di perfettamente ricercato. Ottime sono poi le introspezioni psicologiche, affrontate in un cammino che dura per tutta la serie e, nel caso del protagonista maschile - è quel che mi ha trasmesso, ammesso che non sia questo il vero messaggio -, insegna che nella vita bisogna accettarsi per quel che si è per ricominciare davvero a vivere. Ottimo è anche l'utilizzo di personaggi secondari che inizialmente sembrano avere un ruolo fondamentale nella trama, anch'essi provvisti di una propria psicologia e ai quali inizi ad affezionarti nonostante la loro breve durata nella serie.
Mi è piaciuta inoltre la quasi onniscenza che lo spettatore riesce a crearsi man mano che va avanti nella visione dell'anime. Infine devo dire di aver davvero amato l'utilizzo dello stile cyberpunk per rendere più drammatiche e malinconiche certe scene, che quasi mi portavano le lacrime agli occhi. Altro aspetto fondamentale è il climax, molto spesso statico; in certe scene dove la drammaticità è più alta, le musiche non alzano di tono ma addirittura calano, quasi a volerci far riflettere sulla drammaticità del fatto senza influenzare le nostre emozioni.
Ergo Proxy è vivamente consigliato soprattutto a coloro che preferiscono gli anime di breve durata: stiamo parlando di 23 puntate, una più fondamentale dell'altra, e io l'ho visto in due giorni!
Ottimi sono i disegni di stile seinen, l'uso di due stili per il protagonista maschile mi ha davvero colpito; ottimo è l'happy-end che ci lascia con un importante interrogativo (in genere non apprezzo gli happy-end); ottima la morale riguardante la nostra "raison d'etre"; ottima la soundtrack, le sigle di apertura e chiusura credo siano qualcosa di perfettamente ricercato. Ottime sono poi le introspezioni psicologiche, affrontate in un cammino che dura per tutta la serie e, nel caso del protagonista maschile - è quel che mi ha trasmesso, ammesso che non sia questo il vero messaggio -, insegna che nella vita bisogna accettarsi per quel che si è per ricominciare davvero a vivere. Ottimo è anche l'utilizzo di personaggi secondari che inizialmente sembrano avere un ruolo fondamentale nella trama, anch'essi provvisti di una propria psicologia e ai quali inizi ad affezionarti nonostante la loro breve durata nella serie.
Mi è piaciuta inoltre la quasi onniscenza che lo spettatore riesce a crearsi man mano che va avanti nella visione dell'anime. Infine devo dire di aver davvero amato l'utilizzo dello stile cyberpunk per rendere più drammatiche e malinconiche certe scene, che quasi mi portavano le lacrime agli occhi. Altro aspetto fondamentale è il climax, molto spesso statico; in certe scene dove la drammaticità è più alta, le musiche non alzano di tono ma addirittura calano, quasi a volerci far riflettere sulla drammaticità del fatto senza influenzare le nostre emozioni.
Ergo Proxy è vivamente consigliato soprattutto a coloro che preferiscono gli anime di breve durata: stiamo parlando di 23 puntate, una più fondamentale dell'altra, e io l'ho visto in due giorni!
Lei, l'arma finale
9.0/10
Questa è una storia che poteva facilmente scadere nel patetico e nel ridicolo, senza contare il fatto che a prima vista il character design può dare veramente ai nervi. Tuttavia, fin dal primo numero si capisce che Shin Takahashi ha meritatamente agganciato il treno che porta al successo con questo manga. La trama, come accennavo prima, è molto melodrammatica. Ambientato in un ipotetico conflitto mondiale, di cui durante il manga non si hanno cenni né sulle origini dello stesso né sulla sua storia, narra delle vicende di due ragazzi che abitano nella fredda regione dell'Hokkaido. Shuji, il ragazzo, è un adolescente come tanti altri con una vita apparentemente normale, completamente disinteressato a ciò che accade al di là della sua quotidianità; Chise è la sua fidanzatina, una ragazza piccola e goffa con cui Shuji inizia una storia un po' come direbbe Luigi Tenco "perché non aveva nulla da fare". Il problema però è che Chise non è una ragazza come tante altre, nonostante le apparenze: lei infatti è l'Arma Finale che permetterà al Giappone di vincere la guerra.
Nonostante le premesse la trama non scivola mai nei topoi tipici della letteratura fantascientifica o di guerra. Chise non pilota robot, anzi, lei è l'arma. Però è qui che risiede la tragedia: nel fatto che Chise, senza che nemmeno lei lo voglia, si stia trasformando in una macchina di morte infernale che compie crimini inauditi, distruggendo la vita sua e quella di Shuji, il quale cerca in ogni modo di strapparla al suo destino di morte e distruzione, anche se sa che non ha nessuno mezzo per salvare la sua ragazza.
La guerra, non fa mai capolino nella storia come entità: rimane sullo sfondo, è come una malattia che a poco a poco fa capolino nella vita di tutti. Se all'inizio è una realtà facile da eludere, con il proseguire della trama (questo è uno dei punti di forza principali del manga) si palesa la lenta ed inesorabile devastazione psicologica e materiale delle vite di tutti. La guerra viene descritta puramente dalla parte dei civili, raffigurata magistralmente come una disgrazia calata dall'alto senza che le persone sappiano perché o possano contrastarla.
Il tratto, dicevo prima, di primo acchito non è bello, certe volte i personaggi sembrano quasi abbozzati. Leggendo però la storia, ci si accorge che è perfetto per la realizzazione della trama. Serve infatti a sottolineare la delicatezza e l'ingenuità dei sentimenti che Shuji e Chise provano l'una per l'altro e a dare quel tocco di dolcezza e romanticismo che ben si bilancia con la durezza e la drammaticità degli eventi narrati.
La regia delle vignette è perfetta, riesce a dare il lirismo necessario ad una storia dalla trama così particolare e dai toni così tristi, senza che si scada mai nel melodramma da soap opera.
Sinceramente lo reputo uno dei più fumetti più belli e toccanti dello scorso decennio, spero che prima o poi qualche editore decida anche di portare l'anime in Italia.
Armatevi di Nutella prima di leggerlo.
Nonostante le premesse la trama non scivola mai nei topoi tipici della letteratura fantascientifica o di guerra. Chise non pilota robot, anzi, lei è l'arma. Però è qui che risiede la tragedia: nel fatto che Chise, senza che nemmeno lei lo voglia, si stia trasformando in una macchina di morte infernale che compie crimini inauditi, distruggendo la vita sua e quella di Shuji, il quale cerca in ogni modo di strapparla al suo destino di morte e distruzione, anche se sa che non ha nessuno mezzo per salvare la sua ragazza.
La guerra, non fa mai capolino nella storia come entità: rimane sullo sfondo, è come una malattia che a poco a poco fa capolino nella vita di tutti. Se all'inizio è una realtà facile da eludere, con il proseguire della trama (questo è uno dei punti di forza principali del manga) si palesa la lenta ed inesorabile devastazione psicologica e materiale delle vite di tutti. La guerra viene descritta puramente dalla parte dei civili, raffigurata magistralmente come una disgrazia calata dall'alto senza che le persone sappiano perché o possano contrastarla.
Il tratto, dicevo prima, di primo acchito non è bello, certe volte i personaggi sembrano quasi abbozzati. Leggendo però la storia, ci si accorge che è perfetto per la realizzazione della trama. Serve infatti a sottolineare la delicatezza e l'ingenuità dei sentimenti che Shuji e Chise provano l'una per l'altro e a dare quel tocco di dolcezza e romanticismo che ben si bilancia con la durezza e la drammaticità degli eventi narrati.
La regia delle vignette è perfetta, riesce a dare il lirismo necessario ad una storia dalla trama così particolare e dai toni così tristi, senza che si scada mai nel melodramma da soap opera.
Sinceramente lo reputo uno dei più fumetti più belli e toccanti dello scorso decennio, spero che prima o poi qualche editore decida anche di portare l'anime in Italia.
Armatevi di Nutella prima di leggerlo.
Kyashan Sins
7.0/10
La scena si apre su un mondo in disfacimento in cui un essere perfetto vaga in mezzo a questa desolazione. Un gruppo di robot malandati dichiara di volere uccidere questo essere, ovverosia Casshern, credendo che nutrendosi della sua carcassa si salveranno dalla distruzione. Infatti il mondo è infettato da una distruzione inesorabile che sgretola lentamente ogni forma di vita non umana.
Il rimedio alla distruzione è anche la causa della stessa, perché con le sue stesse mani Casshern uccise Luna e divenne immortale. Ma l'unico che non è cosciente di ciò è proprio lui, infatti sembra essere colpito da un amnesia che ha cancellato completamente ogni suo ricordo. Le nebbie che offuscano la sua mente vanno dipanandosi molto lentamente lungo il suo cammino, e più il suo passato viene a galla più il suo terribile peccato diviene chiaro.
La distruzione diventa lo spazio esistenziale di tutti quegli esseri che fino a quel momento erano vissuti nella convinzione dell'immortalità. Questo spazio è estremo, non lascia posto a sfumature, e può essere riempito solo dall'assoluta rassegnazione o dalla speranza più cieca. In mezzo a questa disperazione dicotomica spiccano degli individui che attirano l'attenzione del nostro protagonista, smuovono la sua coscienza. Queste persone, che Casshern incontrerà lungo il suo cammino, più o meno aggredite dalla distruzione continuano a vivere nel senso più forte della parola. Alcuni hanno degli obbiettivi, altri cercano o credono in qualcosa, tutti sono animati da una passione che non indietreggia di fronte ad una quasi certa mancanza di futuro. Tramite questi incontri Casshern subisce o compie un'evoluzione spirituale, che per molti episodi occupa l'intera scena lasciando in secondo piano la trama principale.
L'estraneità per Casshern verso questo mondo è assoluta. L'immortalità lo pone in un piedistallo in cui la vita arriva sbiadita, avvolta da un mistero impenetrabile. Il suo tormento nasce esattamente da questa posizione e solo alla fine dell'opera troverà pace, se così la vogliamo chiamare.
Punto debole di quest'opera è la sua pesantezza. Una pesantezza che non deriva tanto dall'atmosfera o dalla drammaticità delle esistenze in scena, che anzi grazie una realizzazione tecnica ottima si scrollano di dosso anche una certa banalità, ma dalla ripetizione. Il cammino travagliato di Casshern prosegue almeno per metà della serie senza uno svolgimento lineare, balza qua e là da una situazione disperata all'altra, presentando diversi personaggi che però confluiscono sempre nello stesso schema di opposizione tra vita-morte/paura-speranza che quasi immediatamente diventa prevedibile.
Il vero punto forte è la realizzazione tecnica. Mantiene una qualità pressoché alta per tutto il suo svolgimento, eccezion fatta per pochi episodi. Gli scenari creano un atmosfera di desolazione e disperazione in perfetta sintonia con lo spirito del protagonista, ma talvolta anche nella loro freddezza sanno offrire visioni maestose. Suoni e immagini si fondono perfettamente fino a creare momenti di estrema liricità.
Casshern Sins è un'opera sicuramente degna di nota, in cui la riflessione e l'indagine spirituale spesso prendono il sopravvento su ogni altra cosa, e scatenano in chi segue numerosi dubbi e domande (anche grazie a dialoghi ermetici) sulla natura profonda e complessa dei protagonisti.
Il rimedio alla distruzione è anche la causa della stessa, perché con le sue stesse mani Casshern uccise Luna e divenne immortale. Ma l'unico che non è cosciente di ciò è proprio lui, infatti sembra essere colpito da un amnesia che ha cancellato completamente ogni suo ricordo. Le nebbie che offuscano la sua mente vanno dipanandosi molto lentamente lungo il suo cammino, e più il suo passato viene a galla più il suo terribile peccato diviene chiaro.
La distruzione diventa lo spazio esistenziale di tutti quegli esseri che fino a quel momento erano vissuti nella convinzione dell'immortalità. Questo spazio è estremo, non lascia posto a sfumature, e può essere riempito solo dall'assoluta rassegnazione o dalla speranza più cieca. In mezzo a questa disperazione dicotomica spiccano degli individui che attirano l'attenzione del nostro protagonista, smuovono la sua coscienza. Queste persone, che Casshern incontrerà lungo il suo cammino, più o meno aggredite dalla distruzione continuano a vivere nel senso più forte della parola. Alcuni hanno degli obbiettivi, altri cercano o credono in qualcosa, tutti sono animati da una passione che non indietreggia di fronte ad una quasi certa mancanza di futuro. Tramite questi incontri Casshern subisce o compie un'evoluzione spirituale, che per molti episodi occupa l'intera scena lasciando in secondo piano la trama principale.
L'estraneità per Casshern verso questo mondo è assoluta. L'immortalità lo pone in un piedistallo in cui la vita arriva sbiadita, avvolta da un mistero impenetrabile. Il suo tormento nasce esattamente da questa posizione e solo alla fine dell'opera troverà pace, se così la vogliamo chiamare.
Punto debole di quest'opera è la sua pesantezza. Una pesantezza che non deriva tanto dall'atmosfera o dalla drammaticità delle esistenze in scena, che anzi grazie una realizzazione tecnica ottima si scrollano di dosso anche una certa banalità, ma dalla ripetizione. Il cammino travagliato di Casshern prosegue almeno per metà della serie senza uno svolgimento lineare, balza qua e là da una situazione disperata all'altra, presentando diversi personaggi che però confluiscono sempre nello stesso schema di opposizione tra vita-morte/paura-speranza che quasi immediatamente diventa prevedibile.
Il vero punto forte è la realizzazione tecnica. Mantiene una qualità pressoché alta per tutto il suo svolgimento, eccezion fatta per pochi episodi. Gli scenari creano un atmosfera di desolazione e disperazione in perfetta sintonia con lo spirito del protagonista, ma talvolta anche nella loro freddezza sanno offrire visioni maestose. Suoni e immagini si fondono perfettamente fino a creare momenti di estrema liricità.
Casshern Sins è un'opera sicuramente degna di nota, in cui la riflessione e l'indagine spirituale spesso prendono il sopravvento su ogni altra cosa, e scatenano in chi segue numerosi dubbi e domande (anche grazie a dialoghi ermetici) sulla natura profonda e complessa dei protagonisti.
Peccato per il finale, un po' meno profondo di quanto ci si potrebbe aspettare, ma nel mix ergo proxy risulta un'ottima summa di elementi (tra cui senza dubbio Blade runner).
Lei, l'arma finale invece devo inziare a vedere l'anime. La storia, sebbene abbia una premessa abbastanza banale, mi ha sempre incuriosito ^^
Il manga di Saikano è semplicemente qualcosa di incommensurabile, io avrei dato anche 10.
@OMEGA_BAHAMUT l'anime non regge il confronto con il manga. Io ti consiglierei di leggere prima questo.
Non ho visto questa serie di Kyashan ma ad una prima impressione direi che preferisco l'originale.
Invece Lei, l'arma finale, ho tutto il manga da leggere, ma devo entrare nel giusto stato mentale prima di farlo, perchè ho provato ad iniziare il volume 1 ma mi sono fermato dopo poche pagine, avevo altri pensieri per la testa.
Me lo leggerò piano e con calma.
In ultimo Ergo Proxy, ne ho sempre sentito parlare bene, ma è di un genere che faccio fatica a seguire, e credo lo troverei noioso.
Complimenti ai tre recensori.
Lei, l'arma finale ne ho sempre sentito parlare molto bene !!! il problema è che i primi 4 volumi sono esauriti e non mi va di spenderci troppi soldi sopra quindi nel caso aspetterò le ristampe se mai le rifaranno !!!
Casshern Sins non mi piace in questa versione preferisco la classica di Kyashan !!!!! ^^
Anime davvero molto bello! l'unica cosa con cui sono in disaccordo sono gli stereotipi evangeliani di cui non ho sentito la presenza. L'anime ha un'atmosfera davvero grigia e cupa, tranne due puntate che non seguono questa regola. Comunque uno dei personaggi più belli di questa serie sicuramente è la MITICA PINO!
Trovai la serie completa a 15 euro in perfette condizioni che gran....colpo di.....fortuna xD
Manga fenomenale, lo consiglio davvero vivamente a tutti quanti!
Mi aspetto molto da questo titolo.
La recensione non l'ho apprezzata moltissimo anche perchè parzialmente "spoilerosa"
* Lei L'arma finale è uno dei manga della mia collezione, l'ho apprezzato ma non a tal punto da assegnargli un 9... al massimo un 7 (6 e mezzo) per quanto mi riguarda. Non ho capito il passaggio della Nutella Se ci armiamo di Nutella minimo minimo inzaccheriamo tutte le pagine '
Molto probabilmente di quest'opera apprezzeri maggiormente l'anime...se solo riuscissi a metterci le zampacce sopra <.<'
* Molto bella la recensione di "Vrt" anche se...l'opera trattata non desta il mio interesse.
Tra l'altro, mi sono accorto che ho dimenticato di spedire la recensione di Saikano che avevo scritto tempo fa. Lo faro', intanto riporto qui qualche frase a mo' di
commento:
"""Quando ho letto questo manga per la prima volta sono stato male e non sapevo cosa pensare. Non riuscivo neanche a capire se mi fosse piaciuto o meno. Sicuramente mi era rimasto impresso, ma non in senso positivo. Successivamente, a distanza di sei mesi o più, per cercare di capire ho visto anche il live action corrispondente (che sconsiglio) e l'anime (che consiglio) dopodiché ho riletto l'ultimo volume. Alla fine non posso ancora dire che mi sia piaciuto, perché mi ha fatto stare troppo male, ma ho deciso lo stesso di dare dieci come valutazione finale, perché non posso non riconoscere la potenza della storia che viene raccontata. Questo è un manga fuori scala, di cui è difficile dare una valutazione e che non ha omologhi. Costituisce un genere di per sé stesso, quello della storia d'amore apocalittica. Vince il premio di manga più crudele che abbia mai letto. """
Ergo Proxy non mi e' piaciuto nel complesso, anche se riconosco che molte cose sono fatte bene (personaggi, disegni, musiche, un'opening spettacolare, ecc). Non dico di piu' perche' quello che ho da dire su Ergo Proxy lo trovate nella mia recensione.
Casshern Sins prima o poi lo vedro', essendo un fan della vecchia serie.
Una domanda: come si fa a farsi pubblicare una recensione in questa pagina?
Ho amato troppo la prima serie per vedere i suoi protagonisti stravolti nella trama, per questo a Casshern non riesco a dare la sufficienza.
Le altre due serie non ho ancora avuto modo di vederle.
L'anime un giorno, forse, lo guarderò, ma non certo a breve.
x Lei, l'arma finale penso sia giustissimo il voto alto (anche se non in questo caso a volte siete troppo generosi)
Casshern Sins non mi interessa
Bye
Ergo Proxy, anche se non è nel mio genere, devo dire che davvero è un gran bell'anime, sono rimasto un pò male per il finale, ma per il resto è davvero ottimo
Casshern Sins, non lo conosco e a dire il vero leggendo alcune recenzioni e la trama, diciamo che non mi attira più di tanto, quindi non lo vedrò
mentre il manga "Lei, l'arma finale" devo dire che è davvero ottimo e lo consiglio vivamente a tutti...cosa in più per chi lo cerca: nelle fiere c'è tranquillamente, io l'ho preso un mesetto fa al Roma Comics e più del prezzo di copertina non si spende ve lo assicuro
Il "peccato di Kyashan" è il classico anime che poteva essere fatto nella metà delle puntate. Alcuni episodi sono molto belli altri del tutto trascurabili, apprezzo i ritmi lenti, ma in questo hanno deviato troppo dall'originale. Come è stato detto il livello tecnico è quasi sempre molto alto, ma nel complesso questa rivisitazione di un classicissimo degli anni '70 non mi è piaciuta, storia stravolta, poco chiara e tutto sommato inconcludente. Un 6 "politico" preso per il comparto tecnico.
E poi beh, Pino rulla. Fine *______*
<i>Lei, l'arma finale</i> mi incuriosisce, mentre al contrario temo proprio che <i>Casshern Sins</i> non sia fatto per me.
Complimenti ai recensori, come sempre
Complimeti come sempre ai recensori !!!!
Mentre Ergo proxy l'ho stoppato verso la 10° puntata,am prima o poi lo devo riprendere ^^
La serie infatti diluisce i pochi concetti che presenta in una ripetizione senza fine, senza nessun approfondimento. I punti sui quali mi sento di concordare pienamente sono proprio quelli sulla pesantezza. Sono meno d'accordo sulla qualità tecnica. L'animazione dei combattimenti è semplicemente incomprensibile. Vuole mimare la vecchia con mosse volanti e colpi di karate, ma stranamente, l'azione della vecchia risulta molto più fluida e dinamica non ostante la povertà dei mezzi tecnici di allora. Per quanto riguarda le ambientazioni, ci sono solo deserti e campi di fiori. Tutto ciò per 24 pesantissime puntate.
Ma soprattutto, oltre qualsiasi cosa fatta più o meno male, sto anime non rende assolutamente giustizia alla vecchia gloria. Cioè se dovevano fa Kyashan 2, mi aspetterei un minimo di continuity ... mica tanta, almeno nei personaggi, non chiedo molto... Ma quest'EMO del *bip*... chi diavolo sarebbe?? E luna? Il mio personaggio preferito ke è diventato? No, questa non je la posso perdonare...
8 alla rece, ma all'anime moooolto meno ...
Ergo proxy non l' ho visto.
Complimenti a tutti i recensori!
Spero di vedere Ergo Proxy, prima o poi.
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