Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per questo appuntamento lanciamo delle brevi "pillole" spaziando un po qua e la. Nell'ordine: Higurashi no Naku Koro ni, Beck, il manwha Hero e la prima serie anime di Naruto.


Per saperne di più continuate a leggere.


-

E' un po' difficile valutare un'opera senza averne visto la conclusione. Mi riferisco alla difficile comprensione della trama senza aver integrato con la seconda serie. Tuttavia atteniamoci a ciò che la serie ha da offrire. Il genere è sostanzialmente horror, mistero, sebbene del primo se ne intraveda soltanto qualche piccola traccia... di sangue ovviamente. Lo splatter è lasciato altrove e tuttavia non la trovo una cattiva idea, essendo sufficientemente inquietante.
La gran domanda è la seguente: perché dovrebbe fare sussultare gli animi un anime con dei personaggi tanto simpatici e dal viso cosi pulito ed innocente? Semplice. Ti affezioni a un personaggio (un ragazzino di anni tra gli 8 e 14) e quello muore nel peggiore dei modi. La sensazione di angoscia che si porta dietro l'opera sta proprio nell'incapacità di accettare l'orrore e la tragedia che colpisce l'innocenza dei personaggi. E questi ultimi non moriranno una volta, bensì più e più volte in un macabro gioco del destino, che li ripesca dall'oltretomba solo per gioire del dramma di una morte violenta.

L'aspetto del mistero è facilmente liquidabile, in quanto la trama apparentemente priva di logica e connessione a mio parere serve a instaurare nello spettatore quel classico senso di sgomento, accompagnato dalle solite domande: beh, da quando è ancora vivo? Ma non era morto cosi? Ancora il Watanagashi? Ma non era una volta l'anno? ecc. Misteri solvibili in HnNKn kai.
"Higurashi" è un titolo leggibile solo dopo il vetisettesimo tentativo. La sigla iniziale stupenda scatena l'attenzione; ritengo i personaggi ben sviluppati in ogni loro lato, anche quello più perverso e crudele.
Se potessi attribuire un motto a questo anime sarebbe: nel sorriso di una bambina, l'orrida risata di una malata. Forse Higurashi è famoso giustappunto per le sue "risate inquietanti", sfogo di menti malate, giunte al limite della sopportazione e pronte a inscenare un qualche sbudellamento.
Sebbene qualche volta pecchi di lentezza, lo ritengo un anime tutto sommato piacevole con personaggi accoglienti e un paesaggio ricco di misteri e storie ancora troppo poco note. La prossima volta che andrete alla discarica, fareste bene a non dare confidenza a quella ragazza simpatica dai capelli castani. Potrebbe farvi a pezzi con un machete.



-

Premessa: la recensione seguente non contiene spoiler.
'Beck' è un anime musicale in cui si narrano le vicende di una band, appunto i Beck (Mongolian Chop Squad), nella quale si trovano cinque ragazzi appassionati di musica. Uno di questi, Tanaka, inizialmente è privo di cultura musicale e sfegatato ascoltatore di "idols", ma successivamente, avendo conosciuto i membri del complesso, avvierà un profondo e appassionato studio della chitarra e della musica rock di matrice inglese e americana.

La storia è ben sviluppata, ha una sua coerenza e organicità. Ciò che è messo più in rilievo è la musica, (da notare che questo non è un fatto da tutti gli anime considerati "musicali"), e dietro a essa vi sono tutti i fatti marginali, che consistono in sentimentalismi e in note riferenti alle personalità dei protagonisti. Così, osservando, si viene assorbiti dalla passione per la musica riprodotta realisticamente nella serie animata, e questo è fantastico. Il risultato di tutto ciò può essere la voglia di cominciare a suonare uno strumento, oppure di dedicarsi ancor più intensamente nello studio musicale già avviato.
Man mano che si prosegue nella visione il coinvolgimento cresce, raggiungendo poi un apice finale che rappresenta una vera e propria apoteosi per tutte le band e musicisti più solitari - si suppone, per i veri appassionati.

I disegni sono buoni, anche se talvolta un po' strani: vi sono scene in cui compaiono smorfie strane sui personaggi. Tuttavia queste pecche sono poche.
Le musiche invece sono ottime, per niente scontate: è bene dimenticarsi della musica commerciale che si sente oggigiorno su molte delle stazioni emittenti, poiché in 'Beck' si cerca di dare origine a una vera e originale musica, basata sull'alchimia di chi la compone, di chi la suona e di chi la ascolta.
Nient'altro da aggiungere per una recensione, se non un gran consiglio di visione.



7.0/10
-

Ho comprato "Hero" perché conoscevo l'autore, Kim Hwan, che mi aveva già fatto innamorare con Sin. Come mi aspettavo, i disegni di questo manhwa sono fenomenali, pieni di dettagli, e contribuiscono a tratteggiare il carattere dei personaggi in maniera più precisa, rendendo al manhwa quello che la trama gli fa mancare.

Infatti, la trama è appena abbozzata e frettolosa, si vede chiaramente che l'autore aveva intenzione di proseguire per almeno altri 6 volumi. La storia del "vendicatore solitario" Sung Jin contro la banda Knights si intreccia con droga, passato tormentato, ambizioni distruttive, polizia e kung fu, il tutto ad una velocità tale da non permettere che il lettore possa mettere ordine in mezzo ad un'incredibile confusione. Oltre a questo, mi ha lasciato a dir poco basita il trattamento che l'autore riserva ai personaggi: dei due apparenti protagonisti iniziali, uno non fa quasi niente e l'altro "scompare" alla fine del terzo volume, mentre al contrario alcuni personaggi secondari hanno fin troppo spazio.

Nonostante tutto ciò, bisogna comunque dire che questa è una lettura divertente ed appassionante e, perfino in quattro volumi, riesce a collezionare una serie di notevoli (seppur non eccezionali) colpi di scena, soprattutto per quel che riguarda il comportamento dei personaggi. In questo senso, con qualche volume in più Kim Hwan avrebbe forse potuto fare una mediazione intelligente tra i generi "psicologico" e "botte da orbi".
Un 7 mi sembra un voto equilibrato, mediando tra i disegni secondo me eccezionali, trama confusa e idee degne di rispetto.



6.0/10
-

Naruto è l’ennesimo shounen che parte con un'impostazione, per quanto poco originale, abbastanza convincente, per perdere poi il prima possibile le qualità iniziali. Inutile lamentarsi, nessuno si aspettava nulla di eccezionale da questa serie ma, come il compagno One Piece, a un certo punto la serie degenera gravemente.

La formula per rovinare un anime è sempre quella: mostrare inizialmente di avere delle idee chiare su come annodare la struttura narrativa, inserire infiniti episodi riempitivi e (ovviamente) irrilevanti, aggiungere personaggi inutili e poco originali, essere sempre meno coerenti con il proseguire delle puntate, allungare inesorabilmente tutto, anche quando può essere sintetizzato, ecc.. Il tutto abbassando, possibilmente, la qualità tecnica dei disegni e delle animazioni, fino a quando l’autore non perderà il lume della ragione - e della creatività -, dimenticandosi il probabile quadro iniziale che aveva quand'era agli esordi della sua creazione e prima che la massa tendesse a sopravvalutarla. Tutto quello che ho elencato sopra è la diretta conseguenza di ciò.

La mia, in realtà, è solo una provocazione rivolta a tutti quegli anime lunghissimi che tendono a dimenticare i primi passi che li hanno portati al successo. E' per questo che ho estremizzato tutte le mie affermazioni. Per quanto il calo qualitativo della serie sia, a mio parere, vistoso, non posso non dire di essere stato intrattenuto per numerosi episodi e di essermi entusiasmato nella visione di alcuni di essi. Purtroppo quando ho iniziato a notare le prime avvisaglie degenerative classiche degli shounen mi sono allontanato per non riavvicinarmi mai più.
Partendo dal presupposto che il massimo voto che si può affibbiare agli anime appartenenti a questo genere sia 8, per motivi riconducibili alle caratteristiche stesse del genere, Naruto, almeno per quello che sono riuscito a vedere, si merita una sufficienza abbondante.