Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Nuovo appuntamento a tema sentimentale, con gli anime Hatsukoi Limited, Itazura na Kiss e Kachou no koi.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.


Per saperne di più continuate a leggere.


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"Hatsukoi Limited" è la fedele trasposizione animata del manga omonimo nato dalla magica matita di Mizuki Kawashita (100% Fragola), autrice dal tratto pulito e fin troppo bianco & nero che si presta moltissimo a essere "animato". La grafica rappresenta il maggior pregio della serie, che per 12 episodi non smette di deliziarci tanto che anche la trama sembra fatta apposta per godere appieno delle sue doti estetiche.
Pescando in quanto di meno originale ci possa essere, "Hatsukoi Limited" ci presenta svariate ragazze ricalcando ogni stereotipo di bellezza animata - tanto per andare sul sicuro -, dedicando a ognuna un episodio "stand alone" che si allaccia ad una "everyday school life" comune e non restituendo alcuno spunto originale. Malignamente si potrebbe affermare che sia un sottoprodotto di "standby" tanto per raggranellare qualche soldo e sopratutto dare carne fresca al mercato del doujinshi, sopratutto quello hentai.

Detto questo, la sensibilità dell'autrice è tale da trasformare la pietra in oro. Il fascino di "Hatsukoi Limited" è indiscutibile e non risiede nel "cosa" venga detto ma nel "come": ogni situazione, per quanto cliché, si dipana meravigliosamente e il fatto che il finale di ogni episodio sia praticamente già scritto non ne compromette la visione. La serie rappresenta un piacevole intrattenimento senza troppe promesse e qualche emozione nel finale, un bell'esempio di "come" debbano essere fatte molte serie analoghe e del fatto che non serve essere originali per raccontare delle belle storie. Consigliato.



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<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Orfana di 'Lovely Complex' - che mi ha creato una certa dipendenza - sono andata qua e là alla ricerca disperata di un anime per sostituire le mie visioni notturne tanto amate. Ovunque ho trovato citato quest'anime molto post manga. E ora che ci penso questo potrebbe perlomeno giustificare la caduta a picco senza paracadute dal K2 di quest'anime. In effetti una visione senza prima essersi informati è un bel frontale.

La trama è un pranzo cucinato con gli avanzi del giorno prima: lei, Kotoko candida e quindi imbranata, nonché dal basso quoziente intellettivo, s'innamora stoicamente del bello, str...o e praticamente perfetto Irie. Verrà rifiutata varie e varie volte, ma alla fine l'amore trionferà. Per la serie chi la dura la vince.

Fin qui niente di male. Se non fosse che Kotoko non solo viene rifiutata ma soprattutto maltrattata e sbeffeggiata in modi che non fanno tanto ridere. Irie-kun sarà anche un gran figo, l'hanno disegnato a posta per fare il bello e maledetto, ma lei invece è stata disegnata a posta per fare il tappetino. Va bene l'amore perseverante e profondo (chi non l'ha mai provato! E chi non farebbe il tifo!) ma Kotoko cade nel ridicolo. Senza alcun ritegno. Infatti la prima delusione è stato vedere che il personaggio nato così figo e duro di Irie cede non tanto alla tenacia e alla passione di Kotoko, quanto alla "pena" che le provoca.

Si realizzano due o tre scene emozionanti, che ti fanno agitare e scombinare insieme a Kotoko, ma è un ottovolante con solo due o tre discese. Il resto del tragitto prosegue lineare fino al frontale. Perché, improvvisamente, in una sola puntata, si riparte da Kotoko rifiutata e disperata e si arriva al matrimonio bello e fatto dei due. Ripeto, in soli 10 minuti. In una puntata. Mah?! Non c'è il tempo dello sviluppo del rapporto che comincia, la bellezza di assaporare l'euforia dell'amore corrisposto, lo scoprirsi... Niente, ci si ritrova subito a tavola durante il matrimonio di Kotoko e Irie. Non c'è modo di chiedersi se ci si è persi qualche puntata: è tutto in una sola.

Detto questo, avrei già chiuso l'anime, perché questo non è il finale ma solo la puntata di "mezzo". Tuttavia sa seconda possibilità si dà a tutti.
Invece proseguendo non cambia niente: si assiste a un'improbabile vita di coppia, in cui sembra che i protagonisti neanche si conoscano e Kotoko sia imbarazzata anche di respirare (ma si sono sposati) e continua a fare il tappetino. Anzi peggio: decide la sua vita in base a Irie.

Che dire? Non so se ne esce peggio Kotoko, per avere vinto il podio di ragazza senza orgoglio e senza femminilità - perché essere donna non significa essere amebe - della storia dei manga, o Irie, per essere caduto così in basso dall'alto del suo carattere forte sino a cedere a una smidollata.

Certo, ho detto che bisogna informarsi: il manga fu disegnato dalla scomparsa autrice quasi 20 anni fa. E magari 20 anni fa in Giappone si parlava ancora di matrimoni combinati e le geishe erano ancora in voga. Ma dal momento che vi si rimetteva mano per farne l'anime, si poteva trasporre la storia ai giorni nostri, dico io. E non solo mettendo in mano ai protagonisti un cellulare. La Mangaka è Tada, la stessa di 'Kiss me Licia'. Non so se è una giustificazione o un contro ulteriore, non avendo mai visto il suo shoujo capolavoro.

Ma troppe cose non tornano. A partire dall'incapacità di sviluppare e tenere una storia, e di costruire caratteri efficaci. Di solito la goffaggine e la "sfiga" sono delle carta vincente: non c'è nessuno che non si schieri da questa parte perché siamo tutti un po' "paperini", siamo tutti un po' sfigati in amore. Ma Kotoko non si mette in gioco, non ha niente da dare, solo gag a volte esilaranti, a volte tristi. Avrei sperato in un supporto migliore al personaggio, ma anche i secondari partono tutti perdenti.
Vince solo la mamma di Irie. Premio simpatia.
E un altro premio speciale: avermi ributtato a terra dall'ottovolante di emozioni (quelle sì da capogiro) in cui mi aveva travolto 'Lovely Complex'.
E non è poco.



8.0/10
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Amanti e detrattori dello yaoi, accorrete! E' arrivato l'anime che mette tutti d'accordo… a patto che siate dotati di una buona dose d'ironia!
Tratto dal manga omonimo, "Kachou no koi" è un anime di circa 30 minuti realizzato in flash, quindi risulta essere più un "manga animato" che un anime vero e proprio; questa è però una delle caratteristiche che lo rendono simpatico e originale.

La storia è molto semplice: Otakara Kazuhiko è un uomo d'affari brillante e dalla carriera ben avviata, il cui unico cruccio è di non aver avuto nemmeno una ragazza durante i suoi 33 anni di vita. A dispetto di ciò che pensano tutti i dipendenti della sua azienda, e a dispetto dei particolari soprammobili che addobbano il suo ufficio, Otakara è sinceramente convinto di essere eterosessuale. Un giorno, però, un nuovo dipendente giovane e carino si dichiara al nostro protagonista, che a quel punto non può far altro che cedere al richiamo dell'amore.

La caratteristica principale di "Kachou no koi" consiste nel prendere a piene mani dai più classici cliché del genere yaoi, esasperandoli e riproponendoli in chiave ironica. Gli esperti del genere riconosceranno immediatamente alcuni aspetti peculiari degli yaoi, quali: la scoperta improvvisa, ma nemmeno troppo sconvolgente, del proprio orientamento sessuale; il trauma infantile che ne ha causato il rifiuto; il terzo incomodo che vuole distruggere la coppia; il corteggiamento, più o meno esplicito, sul luogo di lavoro; le situazioni imbarazzanti che si vengono a creare con i comprimari, ecc.
I personaggi sono caratterizzati quanto basta per inquadrarli nei loro ruoli, ma questo non può essere considerato un difetto, in quanto l'idea di base di tutta la storia è quella di utilizzare situazioni, espedienti e personaggi simpaticamente stereotipati. I disegni sono molto essenziali ma carini e, proprio perché vengono praticamente a mancare le animazioni, l'anime risulta buffo e divertente.

Credo quindi che quest'opera, il cui scopo (ci tengo a precisarlo) è unicamente fare sorridere lo spettatore, possa accontentare sia gli amanti del genere yaoi che non vogliono prendersi troppo sul serio, sia chi questo genere non lo ama per partito preso. Insomma, "Kachou no koi" è un anime che diverte proprio in virtù del suo essere sfacciatamente ironico, e per apprezzarlo basta accostarvici con la consapevolezza di queste sue caratteristiche e senza la pretesa di vedere un anime che vi cambierà la vita.