Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con i manga Yuri kuma arashi, Plastic nee-san e Sekaiichi hatsukoi Movie: yokozawa takafumi no baai.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi appuntamento libero, con i manga Yuri kuma arashi, Plastic nee-san e Sekaiichi hatsukoi Movie: yokozawa takafumi no baai.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Yurikuma Arashi
5.0/10
Recensione di AkiraSakura
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Con il ritorno in scena di Kunihiko Ikuhara - bizzarro regista il quale potrebbe essere considerato come una sorta di "David Lynch" dell'animazione giapponese - la deflagrazione dell'hype non ha sorpreso più di tanto; orde di fan incalliti hanno difeso questo novello "Yuri Kuma Arashi" dall'attacco dei detrattori senza alcun indugio, vomitando in faccia ad essi varie teorie e speculazioni più o meno veritiere, sovranalisi e altri orpelli degni di quei circoli dei lettori basati sull'etichetta, in cui chiunque può giocare a far l'intellettuale a tempo perso. Sebbene l'alone di hype fine a sé stesso sia abbastanza irritante, c'è comunque da riconoscere che le aspettative erano molto alte, soprattutto per chi, come il sottoscritto, aveva apprezzato l'ottimo "Mawaru Penguindrum", il giusto compromesso tra nonsense, ermetismo, fanservice, pseudo-filosofia, commedia e regia d'autore. Senza scomodare con inutili paragoni mostri sacri che hanno fatto la storia dell'animazione come "La Rivoluzione di Utena", bisogna ammettere che era lecito chiedersi se il regista sarebbe stato in grado di rinnovarsi, magari proponendo un anime in grado di rendersi indipendente dai suoi illustri predecessori. Non è stato così, e gli entusiasmi degli spettatori meno acritici si sono fin da subito spezzati: "Yuri Kuma Arashi" non è niente di più che la solita brodaglia pseudo-lynchiana sull'amore, sulla società e sulla sessualità, questa volta diretta con svogliatezza, poca verve e un'eccessiva ricerca del compromesso con le tendenze modaiole e commerciali attualmente in voga.
L'intento spiccatamente commerciale del primo fallimento artistico del regista è ben manifesto nei primi episodi, nei quali, con la scusa del simbolismo, egli inserisce delle scene di puro fanservice sessuale a base di lolicon, amorevoli leccate di zone erogene, pucci pucci e quant'altro, giusto per far contenti quegli otaku notturni ai quali non si può mai dire di no. Non che le opere precedenti ne fossero prive, ma almeno questo elemento era presente in minor parte ed era ben gestito: e soprattutto non scadeva nella volgarità e nell'ipocrisia. Dopo questo discutibile inizio - il quale molto probabilmente è stato voluto, al fine di innescare il sopracitato hype -, l'opera diventa più credibile, e mediante una regia asettica e incapace di fornire una minima dose di pathos alle scene, abbozzando un citazionismo filmico che potrebbe far la gioia degli esperti cinefili, si avvia verso una riflessione psicologica inerente l'omosessualità, la quale viene tuttavia affrontata senza rinunciare ai soliti luoghi comuni: sebbene "Yuri Kuma Arashi" sia stato concepito come una decostruzione del genere yuri, a parer mio, nella sostanza, si rivela fallace e superficiale, nonché completamente privo dello spessore intellettuale delle opere precedenti del regista - il quale, in questo caso, si è addirittura ridotto a inserire nella sua opera alcuni ridondanti 'spiegoni', forse perché non è riuscito a fornirla di una completa dimensione simbolica, oppure al fine di renderla più "mainstream".
Ed ecco che si può puntare tutto sul nome di un regista per proporre un'opera mediocre e inutile, nonché completamente priva d'ispirazione; nondimeno, è più che lecito vedere in essa un qualcosa di riflessivo, cogliendone l'approccio metaforico - la più grande forma d'amore è quella che trascende l'egoismo e la passione; passione che viene rappresentata dal tribunale degli orsi, nel quale il giudice è sempre favorevole al lato carnale dell'amore, all'istinto e all'infiammarsi dello spirito e dei sensi. Si assiste quindi alla "morte" dell'ego per mano dell'amore, alla rinuncia alle passioni per la salvezza della persona amata, all'amore che viene rappresentato mediante un oggetto che i vari personaggi si scambiano tra loro (in "Penguindrum" era una mela, in questo caso è un vasetto di miele); la "via più sexy" è la via delle pulsioni istintive, quella "dionisiaca"; la rinuncia è fondamentalmente "apollinea" e caratterizza l'animo umano formando un'unità indivisibile assieme al suo opposto; l'amore egoistico e l'amore disinteressato, la discriminazione dell'omosessualità in una rigida società/scuola dove tutti - o meglio, tutte - sono uguali... insomma, un continuo more of the same ikuhariano che alla lunga risulta quantomeno stucchevole.
E' uno shabadadu assai fiacco, quello di "Yuri Kuma Arashi", un anime in cui la caratterizzazione dei personaggi sembra addirittura un optional. All'infuori dei soliti cliché e del solito equipaggiamento kawaii per personaggi moe - orecchiette, zampette, code, occhioni splendenti, facciotte paffutelle e quant'altro -, gli attori della nuova opera di Ikuhara non potrebbero nemmeno essere definiti tali, talmente sono schiavi del fanservice di cui sono l'oggetto, il quale li riduce a meri simulacri inespressivi atti ad essere catalogati e poi, dopo poco tempo, dimenticati. Dimenticati come il qui presente fallimento artistico, che, per quanto sia palesemente da evitare, avrà senz'altro contribuito a riempire le tasche del suo autore. Ma in fondo pure lui deve mangiare, pertanto considererò questo "Yuri Kuma Arashi" come una sorta di grande buca nel terreno, scavata e riempita dalla stessa persona; una buca poco profonda, inutile, umidiccia e sgradevole la quale, una volta ricoperta d'altra terra, si rivelerà sterile e priva di un qualsivoglia germoglio che possa infonderle un briciolo di dignità artistica.
L'intento spiccatamente commerciale del primo fallimento artistico del regista è ben manifesto nei primi episodi, nei quali, con la scusa del simbolismo, egli inserisce delle scene di puro fanservice sessuale a base di lolicon, amorevoli leccate di zone erogene, pucci pucci e quant'altro, giusto per far contenti quegli otaku notturni ai quali non si può mai dire di no. Non che le opere precedenti ne fossero prive, ma almeno questo elemento era presente in minor parte ed era ben gestito: e soprattutto non scadeva nella volgarità e nell'ipocrisia. Dopo questo discutibile inizio - il quale molto probabilmente è stato voluto, al fine di innescare il sopracitato hype -, l'opera diventa più credibile, e mediante una regia asettica e incapace di fornire una minima dose di pathos alle scene, abbozzando un citazionismo filmico che potrebbe far la gioia degli esperti cinefili, si avvia verso una riflessione psicologica inerente l'omosessualità, la quale viene tuttavia affrontata senza rinunciare ai soliti luoghi comuni: sebbene "Yuri Kuma Arashi" sia stato concepito come una decostruzione del genere yuri, a parer mio, nella sostanza, si rivela fallace e superficiale, nonché completamente privo dello spessore intellettuale delle opere precedenti del regista - il quale, in questo caso, si è addirittura ridotto a inserire nella sua opera alcuni ridondanti 'spiegoni', forse perché non è riuscito a fornirla di una completa dimensione simbolica, oppure al fine di renderla più "mainstream".
Ed ecco che si può puntare tutto sul nome di un regista per proporre un'opera mediocre e inutile, nonché completamente priva d'ispirazione; nondimeno, è più che lecito vedere in essa un qualcosa di riflessivo, cogliendone l'approccio metaforico - la più grande forma d'amore è quella che trascende l'egoismo e la passione; passione che viene rappresentata dal tribunale degli orsi, nel quale il giudice è sempre favorevole al lato carnale dell'amore, all'istinto e all'infiammarsi dello spirito e dei sensi. Si assiste quindi alla "morte" dell'ego per mano dell'amore, alla rinuncia alle passioni per la salvezza della persona amata, all'amore che viene rappresentato mediante un oggetto che i vari personaggi si scambiano tra loro (in "Penguindrum" era una mela, in questo caso è un vasetto di miele); la "via più sexy" è la via delle pulsioni istintive, quella "dionisiaca"; la rinuncia è fondamentalmente "apollinea" e caratterizza l'animo umano formando un'unità indivisibile assieme al suo opposto; l'amore egoistico e l'amore disinteressato, la discriminazione dell'omosessualità in una rigida società/scuola dove tutti - o meglio, tutte - sono uguali... insomma, un continuo more of the same ikuhariano che alla lunga risulta quantomeno stucchevole.
E' uno shabadadu assai fiacco, quello di "Yuri Kuma Arashi", un anime in cui la caratterizzazione dei personaggi sembra addirittura un optional. All'infuori dei soliti cliché e del solito equipaggiamento kawaii per personaggi moe - orecchiette, zampette, code, occhioni splendenti, facciotte paffutelle e quant'altro -, gli attori della nuova opera di Ikuhara non potrebbero nemmeno essere definiti tali, talmente sono schiavi del fanservice di cui sono l'oggetto, il quale li riduce a meri simulacri inespressivi atti ad essere catalogati e poi, dopo poco tempo, dimenticati. Dimenticati come il qui presente fallimento artistico, che, per quanto sia palesemente da evitare, avrà senz'altro contribuito a riempire le tasche del suo autore. Ma in fondo pure lui deve mangiare, pertanto considererò questo "Yuri Kuma Arashi" come una sorta di grande buca nel terreno, scavata e riempita dalla stessa persona; una buca poco profonda, inutile, umidiccia e sgradevole la quale, una volta ricoperta d'altra terra, si rivelerà sterile e priva di un qualsivoglia germoglio che possa infonderle un briciolo di dignità artistica.
Plastic Nee-san
9.0/10
Tratta dall'omonimo manga di Cha Kuuri, "Plastic Nee-san" (o "+Tic Nee-san", che dir si voglia) è una serie del 2012 composta da dodici brevi sketch, uniti a formare un unico episodio della durata di poco superiore a quella canonica.
Al centro dell'anime vi sono Iroe Genma (Nee-san), Makina Sakamoto (Maki-Maki) e Okamoto (Okappa), tre ragazze appartenenti a un club liceale di modellismo. Tale appartenenza è poi fieramente dimostrata dal fatto che le tre studentesse ostentano ciascuna un modellino sulla cima della propria testa: rispettivamente, un tempio, un carro armato e un vagone ferroviario.
Le tre si renderanno protagoniste di alcune memorabili gag demenziali, tutte slegate tra loro, coinvolgendo spesso anche alcuni compagni di scuola, non meno folli e bizzarri di loro. Ogni mini-episodio è costituito da una sequela serrata di battute, nonsense e stupidità totalmente inaspettate: chi mai crederebbe che tre fanciulle dall'aspetto apparentemente delicato potessero mettere in piedi siparietti tanto esilaranti quanto improvvisi, con atteggiamenti random, reazioni umane improbabili e caratterizzazioni psicologiche, per quanto abbozzate e superficiali, frequentemente opposte a quanto ipotizzabile a una prima occhiata?
L'evento più banale è la scusa perfetta per dar vita, puntata dopo puntata, a una commedia iperbolica e surreale: c'è spazio per molestie sessuali definitive, liti violente, sguardi assassini, giocatori di baseball omosessuali, bellezze autoproclamatesi e tanto altro ancora. Non mancano nemmeno qualche volgarità e sprazzi di fanservice (vagamente fuori posto, quest'ultimo). Il fatto che l'opening, divertente e fuori dal comune come la serie stessa, mostri personaggi e situazioni che non hanno trovato spazio all'interno dei micro-episodi, è sufficiente per allettare e, allo stesso tempo, far tremare di paura la salute mentale di qualsiasi spettatore.
Nee-san, Okappa e Maki-Maki sono fenomenali e irriverenti, capaci, da sole, di reggere tutto lo show, grazie a personalità forti e al di là di ogni schema possibile e immaginabile, e al supporto di un ottimo ed espressivo doppiaggio.
Il comparto tecnico è decisamente valido: le animazioni sono fluide e ultra-dinamiche. Buona anche la grafica, nonostante le ambientazioni siano volutamente sfumate e approssimative, e il livello di dettaglio dei personaggi sia altamente variabile, passando dallo spassosissimo deformed all'aspetto normale e ad altre espressioni più mature e truci. I colori sono tipicamente accesi e sgargianti.
La colonna sonora si rivela sempre adatta e simpatica, valorizzata dalla summenzionata sigla di apertura e da un'altrettanto orecchiabile ending.
Tirando le somme, "Plastic Nee-san", come la versione originale cartacea, caratterizzata da capitoli di poche pagine, trova la propria forza nella brevità degli sketch trasposti, sufficienti a illustrare la comicità folle e insensata del prodotto, che non manca mai di far ridere, che sia per le battute o per gli elementi più slapstick presenti. Consigliato soprattutto ai fan della demenzialità più sfrenata, di cui "Plastic Nee-san" assurge quasi a capolavoro.
Al centro dell'anime vi sono Iroe Genma (Nee-san), Makina Sakamoto (Maki-Maki) e Okamoto (Okappa), tre ragazze appartenenti a un club liceale di modellismo. Tale appartenenza è poi fieramente dimostrata dal fatto che le tre studentesse ostentano ciascuna un modellino sulla cima della propria testa: rispettivamente, un tempio, un carro armato e un vagone ferroviario.
Le tre si renderanno protagoniste di alcune memorabili gag demenziali, tutte slegate tra loro, coinvolgendo spesso anche alcuni compagni di scuola, non meno folli e bizzarri di loro. Ogni mini-episodio è costituito da una sequela serrata di battute, nonsense e stupidità totalmente inaspettate: chi mai crederebbe che tre fanciulle dall'aspetto apparentemente delicato potessero mettere in piedi siparietti tanto esilaranti quanto improvvisi, con atteggiamenti random, reazioni umane improbabili e caratterizzazioni psicologiche, per quanto abbozzate e superficiali, frequentemente opposte a quanto ipotizzabile a una prima occhiata?
L'evento più banale è la scusa perfetta per dar vita, puntata dopo puntata, a una commedia iperbolica e surreale: c'è spazio per molestie sessuali definitive, liti violente, sguardi assassini, giocatori di baseball omosessuali, bellezze autoproclamatesi e tanto altro ancora. Non mancano nemmeno qualche volgarità e sprazzi di fanservice (vagamente fuori posto, quest'ultimo). Il fatto che l'opening, divertente e fuori dal comune come la serie stessa, mostri personaggi e situazioni che non hanno trovato spazio all'interno dei micro-episodi, è sufficiente per allettare e, allo stesso tempo, far tremare di paura la salute mentale di qualsiasi spettatore.
Nee-san, Okappa e Maki-Maki sono fenomenali e irriverenti, capaci, da sole, di reggere tutto lo show, grazie a personalità forti e al di là di ogni schema possibile e immaginabile, e al supporto di un ottimo ed espressivo doppiaggio.
Il comparto tecnico è decisamente valido: le animazioni sono fluide e ultra-dinamiche. Buona anche la grafica, nonostante le ambientazioni siano volutamente sfumate e approssimative, e il livello di dettaglio dei personaggi sia altamente variabile, passando dallo spassosissimo deformed all'aspetto normale e ad altre espressioni più mature e truci. I colori sono tipicamente accesi e sgargianti.
La colonna sonora si rivela sempre adatta e simpatica, valorizzata dalla summenzionata sigla di apertura e da un'altrettanto orecchiabile ending.
Tirando le somme, "Plastic Nee-san", come la versione originale cartacea, caratterizzata da capitoli di poche pagine, trova la propria forza nella brevità degli sketch trasposti, sufficienti a illustrare la comicità folle e insensata del prodotto, che non manca mai di far ridere, che sia per le battute o per gli elementi più slapstick presenti. Consigliato soprattutto ai fan della demenzialità più sfrenata, di cui "Plastic Nee-san" assurge quasi a capolavoro.
Dove trovare la forza di ricominciare quando il primo amore della tua vita ti ha dato il benservito? Lavorate anche nello stesso edificio e ti tocca vederlo per forza: sembra quasi impossibile poter venir fuori da una situazione così. Per di più, questo primo amore corteggia davanti ai tuoi occhi, spudoratamente, un mocciosetto isterico cresciuto nella bambagia, indeciso su cosa fare della sua vita e facilmente condizionabile dalle emozioni che prova. Perché preferisce lui a te? Cosa ha lui che tu non hai? Perché non gli basti? Nonostante tutto quello che hai fatto per lui, nonostante tu sia stato la sua spalla e l'unica persona alla quale si è aperto per anni, il tuo primo amore ha scelto un altro. Cosa fare adesso per andare avanti? La regola del chiodo-scaccia-chiodo a volte può essere fondamentale per riprendere le fila della propria vita e Yokozawa Takafumi, l'orso della Marukawa Shoten, comincia proprio da qui.
Rivale in amore del protagonista di Sekaiichi Hatsukoi, grande successo di Nakamura "Junjou Romantica" Shungiku, Yokozawa Takafumi è un personaggio che non è mai spiccato per simpatia nella storia originale, piuttosto si è fatto abbastanza odiare dalle fan della coppia Takano x Onodera, apparendo come il terzo incomodo da eliminare assolutamente. A dispetto di ciò, Fujisaki Miyako, già scrittrice della novel di Yoshino Chiaki no Baai, si dedica proprio a un personaggio dalla posizione così particolare, mostrando lati del suo carattere che nessuno si sarebbe mai aspettato potesse avere, permettendogli di raggiungere anche i cuori più restii. Come a voler sottintendere che il vero amore ha la capacità di cambiare anche i duri a morire. Dal carattere scorbutico, Yokozawa Takafumi ha la tipica aura spaventosa di quelli da cui è meglio stare alla larga, nemmeno appartenesse a una qualche associazione mafiosa! È difficile da comprendere ed è complicato averci a che fare: non si sa mai cosa gli passi per la testa e quello che gli passa per la testa è meglio non saperlo, perché potrebbe essere un rimprovero, o una crudeltà, insomma qualcosa di spregevole. La similitudine con l'orso gli calza a pennello e il suo partner, Kirishima Zen, sembra averlo compreso fin dal primo istante in cui il suo destino si è aggrovigliato al pelo di quest'animale selvatico. Appena nati gli orsi appaiono carini, da coccolare, tanto da essere diventati, nella loro versione di peluche, uno dei giocattoli più richiesti dalle bambine con mancanze d'affetto e attenzioni. Eppure gli orsetti col tempo crescono, perdono quell'aspetto simpatico e tenero, per divenire uno degli esseri viventi più pericolosi della Terra. Dalle grandi zanne e il corpo possente, hanno la cattiva abitudine di mettersi subito sulla difensiva quando si sentono attaccati, diventando spietati predatori che sbriciolano tutto quello che minaccia il loro habitat. Eppure, se si impara a rapportarcisi, alcune specie di orsi assumono atteggiamenti mansueti e rispolverano quella morbidezza che avevano da piccoli. Tuttavia, l'adulto di un orso mantiene sempre una certa diffidenza e soltanto pian pianino, col tempo, il suo cuore si apre lentamente all'altro... Conscio della natura di Yokozawa, Kirishima cattura nella sua rete quell'orsacchiotto rinvenuto in un bar ubriaco fradicio, che ai suoi occhi - e ai suoi occhi soltanto! - sembra quanto di più bello possa esistere. Se lo spupazza, lo coccola, ci gioca proprio come se fosse il peluche col quale andare a dormire la sera: ogni scusa è buona per stuzzicare l'orso in letargo e fargli cacciare fuori tutto il suo malessere di solitario dal cuore spezzato, che si è rintanato in una caverna buia dalle quale fa fatica a uscire. Ed è proprio fuori di lì che l'aitante editore capo del dipartimento shonen Japun vuole condurlo! Da chi farsi aiutare nell'impresa? Forse dall'unica persona che può smuovere l'istinto "materno" di questo grande mammifero, trasformandolo nel più gentile dei genitori: sua figlia Hiyori.
Da questo progetto, nasce il gekijouban di Yokozawa Takafumi no Baai, e cioè "Il caso di Yokozawa Takafumi", che nel 2014 è uscito nei cinema il giorno del White Day, il 14 marzo, nella ricorrenza in cui i maschietti regalano alla ragazza dalla quale hanno ricevuto una dichiarazione un pacchetto con del cioccolato bianco. Quasi come a voler contraccambiare tutto l'amore che le fanciulle hanno per quest'opera, il film è stato proiettato nelle sale proprio in quella fatidica giornata, accompagnato da piccoli speciali di San Valentino, della durata di pochi minuti, riservati ognuno a una coppia di Sekaiichi Hatsukoi. La trasposizione della storia è fedele e, come succede per ogni manga di Nakamura Shungiku, in animazione il chara disegn ne guadagna. Nonostante i volti vengano quindi nobilitati, lasciano leggermente spiazzate le spalle larghe di Yokozawa e quel cappotto che lo fa sembrare un armadio: appare ancor più orso di quanto non lo sia già di suo! D'altro canto è pur difficile accettare l'idea che questa volta la Nakamura ha accantonato l'incastro dei menti per individuare l'uke e il seme della coppia. Perciò l'idea di far interpretare la parte del "mammo" a uno tsundere moltiplicato all'ennesima potenza e dall'aspetto tutt'altro che carino risulta molto più originale. Rispetto alla novel e a tutte le domande che Yokozawa si fa in quella misera stanza d'albergo, tra le quali se nella coppia lui sia l'attivo o il passivo, l'inizio del film è fin troppo veloce. Questa rapidità nella narrazione purtroppo si conserva per tutta la durata della pellicola, lasciando un senso di perdita, soprattutto nello spessore dei pensieri e dei dialoghi. I passaggi da una scena all'altra sono troppo accelerati e non permettono di abituarsi bene né alla nuova coppia, né alla situazione che ci viene mostrata, e che già di suo non è familiare, data la diversità di caratterizzazione che il protagonista ha rispetto alla sua versione precedente. In meno di un'ora Yokozawa vive un cambiamento che nella novel viene spiegato pensiero per pensiero, arrossamento per arrossamento, e che si esplica per ben sette lunghi capitoli, andando a formare il primo volume dell'opera. In questo senso, il film pecca nel coinvolgimento, mancando anche di una colonna sonora atta a sostenere la drammaticità di alcune scene, soffermandosi piuttosto spesso in interminabili silenzi rotti solo dal vocione ruvido di Ken'yū Horiuchi, il doppiatore del protagonista, che sbraita contro il rompiscatole di turno.
Per questo motivo non me la sento di dare un voto maggiore del 7. Ciononostante, resta una piacevole visione che consiglio a tutte le fan della Nakamura e dello yaoi. Mi raccomando però di leggere anche la novel!
Rivale in amore del protagonista di Sekaiichi Hatsukoi, grande successo di Nakamura "Junjou Romantica" Shungiku, Yokozawa Takafumi è un personaggio che non è mai spiccato per simpatia nella storia originale, piuttosto si è fatto abbastanza odiare dalle fan della coppia Takano x Onodera, apparendo come il terzo incomodo da eliminare assolutamente. A dispetto di ciò, Fujisaki Miyako, già scrittrice della novel di Yoshino Chiaki no Baai, si dedica proprio a un personaggio dalla posizione così particolare, mostrando lati del suo carattere che nessuno si sarebbe mai aspettato potesse avere, permettendogli di raggiungere anche i cuori più restii. Come a voler sottintendere che il vero amore ha la capacità di cambiare anche i duri a morire. Dal carattere scorbutico, Yokozawa Takafumi ha la tipica aura spaventosa di quelli da cui è meglio stare alla larga, nemmeno appartenesse a una qualche associazione mafiosa! È difficile da comprendere ed è complicato averci a che fare: non si sa mai cosa gli passi per la testa e quello che gli passa per la testa è meglio non saperlo, perché potrebbe essere un rimprovero, o una crudeltà, insomma qualcosa di spregevole. La similitudine con l'orso gli calza a pennello e il suo partner, Kirishima Zen, sembra averlo compreso fin dal primo istante in cui il suo destino si è aggrovigliato al pelo di quest'animale selvatico. Appena nati gli orsi appaiono carini, da coccolare, tanto da essere diventati, nella loro versione di peluche, uno dei giocattoli più richiesti dalle bambine con mancanze d'affetto e attenzioni. Eppure gli orsetti col tempo crescono, perdono quell'aspetto simpatico e tenero, per divenire uno degli esseri viventi più pericolosi della Terra. Dalle grandi zanne e il corpo possente, hanno la cattiva abitudine di mettersi subito sulla difensiva quando si sentono attaccati, diventando spietati predatori che sbriciolano tutto quello che minaccia il loro habitat. Eppure, se si impara a rapportarcisi, alcune specie di orsi assumono atteggiamenti mansueti e rispolverano quella morbidezza che avevano da piccoli. Tuttavia, l'adulto di un orso mantiene sempre una certa diffidenza e soltanto pian pianino, col tempo, il suo cuore si apre lentamente all'altro... Conscio della natura di Yokozawa, Kirishima cattura nella sua rete quell'orsacchiotto rinvenuto in un bar ubriaco fradicio, che ai suoi occhi - e ai suoi occhi soltanto! - sembra quanto di più bello possa esistere. Se lo spupazza, lo coccola, ci gioca proprio come se fosse il peluche col quale andare a dormire la sera: ogni scusa è buona per stuzzicare l'orso in letargo e fargli cacciare fuori tutto il suo malessere di solitario dal cuore spezzato, che si è rintanato in una caverna buia dalle quale fa fatica a uscire. Ed è proprio fuori di lì che l'aitante editore capo del dipartimento shonen Japun vuole condurlo! Da chi farsi aiutare nell'impresa? Forse dall'unica persona che può smuovere l'istinto "materno" di questo grande mammifero, trasformandolo nel più gentile dei genitori: sua figlia Hiyori.
Da questo progetto, nasce il gekijouban di Yokozawa Takafumi no Baai, e cioè "Il caso di Yokozawa Takafumi", che nel 2014 è uscito nei cinema il giorno del White Day, il 14 marzo, nella ricorrenza in cui i maschietti regalano alla ragazza dalla quale hanno ricevuto una dichiarazione un pacchetto con del cioccolato bianco. Quasi come a voler contraccambiare tutto l'amore che le fanciulle hanno per quest'opera, il film è stato proiettato nelle sale proprio in quella fatidica giornata, accompagnato da piccoli speciali di San Valentino, della durata di pochi minuti, riservati ognuno a una coppia di Sekaiichi Hatsukoi. La trasposizione della storia è fedele e, come succede per ogni manga di Nakamura Shungiku, in animazione il chara disegn ne guadagna. Nonostante i volti vengano quindi nobilitati, lasciano leggermente spiazzate le spalle larghe di Yokozawa e quel cappotto che lo fa sembrare un armadio: appare ancor più orso di quanto non lo sia già di suo! D'altro canto è pur difficile accettare l'idea che questa volta la Nakamura ha accantonato l'incastro dei menti per individuare l'uke e il seme della coppia. Perciò l'idea di far interpretare la parte del "mammo" a uno tsundere moltiplicato all'ennesima potenza e dall'aspetto tutt'altro che carino risulta molto più originale. Rispetto alla novel e a tutte le domande che Yokozawa si fa in quella misera stanza d'albergo, tra le quali se nella coppia lui sia l'attivo o il passivo, l'inizio del film è fin troppo veloce. Questa rapidità nella narrazione purtroppo si conserva per tutta la durata della pellicola, lasciando un senso di perdita, soprattutto nello spessore dei pensieri e dei dialoghi. I passaggi da una scena all'altra sono troppo accelerati e non permettono di abituarsi bene né alla nuova coppia, né alla situazione che ci viene mostrata, e che già di suo non è familiare, data la diversità di caratterizzazione che il protagonista ha rispetto alla sua versione precedente. In meno di un'ora Yokozawa vive un cambiamento che nella novel viene spiegato pensiero per pensiero, arrossamento per arrossamento, e che si esplica per ben sette lunghi capitoli, andando a formare il primo volume dell'opera. In questo senso, il film pecca nel coinvolgimento, mancando anche di una colonna sonora atta a sostenere la drammaticità di alcune scene, soffermandosi piuttosto spesso in interminabili silenzi rotti solo dal vocione ruvido di Ken'yū Horiuchi, il doppiatore del protagonista, che sbraita contro il rompiscatole di turno.
Per questo motivo non me la sento di dare un voto maggiore del 7. Ciononostante, resta una piacevole visione che consiglio a tutte le fan della Nakamura e dello yaoi. Mi raccomando però di leggere anche la novel!
Plastic nee-san non è male, ma non ne parlerei in toni così entusiastici. Non ci si perde nulla di che in sintesi.
Che dire le recensioni sono sempre dettagliate, da aggiungere che la frase "lasciano leggermente spiazzate le spalle larghe di Yokozawa e quel cappotto che lo fa sembrare un armadio: appare ancor più orso di quanto non lo sia già di suo! " mi ha molto molto ridere. Nakamura dovrebbe rivedere un attimino il disegno di busti e delle mani, non le farebbe male.
Plastic Nee-san ce l'ho in lista d'attesa, mentre per quanto riguarda Sekaiichi Hatsukoi Movie: Yokozawa Takafumi no Baai... non è proprio il mio genere. Nonostante l'ottima recensione, credo che non riuscirei mai a vederlo.
complimenti a tutti e tre!
Di Plastic Nee-san ho visto qualche clip su youtube e sembra una scemata divertente. L'ultimo non lo conosco.
Una prestazione piuttosto imbarazzante per Ikuhara, che non ha fatto altro che utilizzare un'elevata dose di simbolismo visivo per nascondere la povertà intrinseca di idee sul come condurre l'anime.
Va bene il fanservice, ma almeno YKA lo fa con stile e coerenza (o preferivate per caso questo? http://i.imgur.com/ABeiAFml.jpg)
@Mr Ponty: cioè, tra tutti gli aspetti proprio quelli su cui YKA rappresenta il meglio di Ikuhara?
"La trama è proprio la parte peggiore del tutto,"
la parte migliore vorrai dire... non solo c'è sempre (invece che 1 volta ogni 10 ep. come in Utena), ma è anche relativamente chiara in confronto alle sue precedenti opere
" il simbolismo inserito FORZATAMENTE "
esattamente come in OGNI opera di Ikuhara, dov'è la differenza (a parte il fatto che anche sotto questo aspetto YKA è molto più chiaro degli altri)?
YKA è senza dubbio un validissimo erede di Penguindrum e spero vivamente che l'autore continui su questa strada (magari la prossima volta con un po' meno fanservice) e che roba come Utena rimanga solo un triste ricordo.
Francamente YKA è l'anime migliore uscito quest'anno. Dargli 5 è esagerato a parer mio. Io gli ho dato 9 perché m è piaciuto molto.
> Yuri Kuma
> vuole essere commerciale
Sì, come no.
Secondo me dovresti fare un rewatch.
@Tsuki
Secondo me i disegni del film non erano il massimo... cioè nella novel Yokozawa è un po' smorzato nel suo essere armadio a due ante, lo rendono leggermente più uke... Nel film invece era un armadio e basta! xD Quel cappotto orribile poi... meno male che noi tutte (e Kirishima) sappiamo cosa c'è sotto ahahahahahahahah
"La trama è proprio la parte peggiore del tutto,"
la parte migliore vorrai dire... non solo c'è sempre (invece che 1 volta ogni 10 ep. come in Utena), ma è anche relativamente chiara in confronto alle sue precedenti opere"
giustificazione inutile da overthinker. Inserire simbolismo a caso tralasciando trama e personaggi, facendo comportare questi ultimi da marionette e rendendo la trama un miscuglio confusionario di idee gettate alla rinfusa, ikuhara ha solo dimostrato di essere arrivato alla carenza di idee ed al fatto che non riesce a scrivere un buono script. Si, la trama di YKA (quello che ne rimane togliendo il simbolismo) è orribile, scritta male, roba che un ragazzo delle superiori saprebbe fare meglio. Plot holes, incongruenze, asspulls, si susseguono in continuazione rompendo la sospensione dell'incredulità, tranne per i fanboy del regista che scambiano la cioccolata per il guano e viceversa. Accettate il fatto che YKA sia un'opera pessima, è meglio per tutti.
"> Yuri Kuma
> vuole essere commerciale
Sì, come no.
Secondo me dovresti fare un rewatch."
già, orse lesbiche che si baciano e si leccano il pistillo dall'ep 1. Non è sicuramente roba commerciale! E si, sembra un porno allungato per 12 episodi.
/s
(Parlo per me)
È palese che tali elementi siano stati inseriti solo per fare audience.
Ideale come riempitivo, da guardare a tempo perso.
Sì, e orge con donne disinibite e droga non è sicuramente un porno. Ah no, è solo Eyes Wide Shut. Così pruriginosi verso il sesso ( in questo caso il lolicon, yuri etc. ) che se un'opera sfrutta prepotentemente questo non si riesce ad andare al di là del proprio naso.
O non l'ha visto, o non l'hai capito.
E per la cronaca: Il dottor Stranamore possiede del VERO simbolismo e delle vere allegorie della sfera sessuale, non come le leccate di pistillo.
non è essere pruriginosi, è essere realisti. Se per te quello non è esagerato, hai degli standard sballati. E lungi da me criticare il fanservice, ma appoggiare il simbolismo su praticamente scene di sesso esplicito NON è un modo per rendere credibile il tutto, anzi peggiora soltanto la situazione, l'opera stessa non vuole prendersi sul serio ed io, fruitore dell'opera, dovrei sforzarmi di trovare un senso a roba buttata a caso con qualche culo e leccata messa per far arrapare l'utente medio? No, mi spiace ma non ci sto. E non è neanche l'unico problema dell'anime, anzi oserei dire che questa presenza eccessiva di sesso (che in realtà più che far sembrare "pruriginosi" chi critica ciò, fa sembrare un po' troppo inclini all'arte di venere chi lo elogia) non è neanche il vero problema, se fosse stato il solito ecchi stagionale avrei semplicemente detto che è un'opera mediocre e sarebbe finita lì, perchè non c'erano tentativi da parte dell'autore di far passare per "profondo" un'opera che non si prende sul serio. Cosa che invece qua accade. Il vero problema rimane l'insieme, che valutato in se è un'accozzaglia di roba con del simbolismo buttato qua e là per rendere felici gli overthinkers.
E non paragoniamo mawaru o utena a YKA, visto che sono opere DIVERSE fatte dallo stesso autore, portarle a supporto della propria tesi non ha senso se non per spiegare l'attaccamento al sesso di ikuhara, che ci può stare ma ciò non giustifica OGNI opera in cui lui fa uso di queste tecniche.
Insomma, il fanboysmo e' una brutta malattia. E' come il fanatismo religioso, non c'e' nulla da discutere.
E poi il problema dell'opera e' globale, non si tratta soltanto di rigirare la frittata con la solita storia del fanservice che non esiste o che esisteva gia' prima - di nuovo, il fanservice va fatto bene, in se' non e' un male per i miei gusti - o del butthurt urlato che spesso sfocia nell'astio aprioristico nei confronti del recensore.
Voglio proprio vedere cosa direbbero i soliti se questo anime non portasse la firma di Ikuhara.
Esagerato è quando il fanservice è in ficcato senza alcun motivo in modo esagerato. Yurikuma parla anche di sesso ( o per meglio dire, toccando la sfera psicologica dell'uomo parla di sesso. ) Yurikuma non è la ragazzina che inciampa quando corre mostrandol le mutandine, Yurikuma parla di orsi che rappresentano il mondo istintivo, naturale e questo mondo è comandato prevalentemente dal nostro primo istinto, il sesso. L'essere umano apprende prima il piacere sessuale e poi a parlare e camminare.
E non paragoniamo mawaru o utena a YKA, visto che sono opere DIVERSE fatte dallo stesso autore, portarle a supporto della propria tesi non ha senso se non per spiegare l'attaccamento al sesso di ikuhara, che ci può stare ma ciò non giustifica OGNI opera in cui lui fa uso di queste tecniche.
Utena ( ancora più di Mawaru ) è l'opera che più si avvicina a YKA, hanno pure praticamente lo stesso finale. E poi, attaccamento al sesso?Ma sul serio? Il sesso in tutte le sue opere è spiegato e pertinente ( Anty va con tutti perchè ruolo scelto dalla società scolastica glielo impone, Yuri cerca nell'abuso di una ragazzina simile alla sua salvatrice l'unica maniera per reincontrarla, le orse in quanto simbolo del mondo naturale si comportano istintivamente cercando di placare tutti i loro impulsi ed il sesso è il primo fra questi )
E' divertente notare che le persone che adesso difendono l'indifendibile sono le stesse che all'epoca dell'uscita di YKA dopo appena un episodio flammavano contro tutti i detrattori proponendo spiegoni, sovranalisi.
E' ancora più divertente come gli spiegoni non servano a niente perchè basta una tetta e un culo per far sì che il cervello vada in pappa o con la masturbazione seriale o con l'urlare ai quattro venti " Ah, fanservice, male, tette culi sesso ah!!! Male,male,male ". Il che è ancora più divertente visto che questi due aspetti non sono altro che il ritratto di ciò che Ikuhara ha mostrato in Yurikuma, l'orso Es preda del suo istinto e l'umano Super Io che ne rifugge.
Eyes wide shut è un capolavoro
Che purtroppo dopo anni ha ancora la nomea di "Porno di Kubrik"
lo è
Yurikuma parla anche di sesso ( o per meglio dire, toccando la sfera psicologica dell'uomo parla di sesso. ) Yurikuma non è la ragazzina che inciampa quando corre mostrandol le mutandine, Yurikuma parla di orsi che rappresentano il mondo istintivo, naturale e questo mondo è comandato prevalentemente dal nostro primo istinto, il sesso. L'essere umano apprende prima il piacere sessuale e poi a parlare e camminare.
che il fanservice a sfondo sessuale possa essere rappresentato in vari modi non è qualcosa di nuovo. Il fatto che sia usato in modo esagerato (perchè si, lo è) rende tutto il ragionamento da overthinker inutile. Non prendo sul serio uno show del genere, come dovrebbe fare qualsiasi persona con un minimo di raziocinio.
Utena ( ancora più di Mawaru ) è l'opera che più si avvicina a YKA, hanno pure praticamente lo stesso finale. E poi, attaccamento al sesso?Ma sul serio? Il sesso in tutte le sue opere è spiegato e pertinente ( Anty va con tutti perchè ruolo scelto dalla società scolastica glielo impone, Yuri cerca nell'abuso di una ragazzina simile alla sua salvatrice l'unica maniera per reincontrarla, le orse in quanto simbolo del mondo naturale si comportano istintivamente cercando di placare tutti i loro impulsi ed il sesso è il primo fra questi )
ammesso che siano simili, non c'entrano niente con l'opera in questione, quindi sono parole sprecate.
E' ancora più divertente come gli spiegoni non servano a niente perchè basta una tetta e un culo per far sì che il cervello vada in pappa o con la masturbazione seriale o con l'urlare ai quattro venti " Ah, fanservice, male, tette culi sesso ah!!! Male,male,male ". Il che è ancora più divertente visto che questi due aspetti non sono altro che il ritratto di ciò che Ikuhara ha mostrato in Yurikuma, l'orso Es preda del suo istinto e l'umano Super Io che ne rifugge.
è ancora più divertente vedere quanto sia alto il livello di fanboysmo della gente che giudica "mostrare una tetta o un culo" delle ragazze che si leccano il pistillo e cose così. Già, sicuramente uguale ad un panty-shot. Non è chiusura mentali, è avere un po' di buonsenso. Le altre spiegazioni sul simbolismo sono inutili visto che devo sorbirmi un porno scritto male lungo 12 episodi e con personaggi che chiamar monodimensionali è un complimento.
Ovviamente è essenzialmente una commedia grottesca, ma sarebbe stupido bollarlo come tale.
A partire dai riferimenti sessuali, che sono numerosi ma mai volgari, ed è divertentissimo vedere le modalità con cui Kubrick li abbia inseriti nel film per passare attraverso il pudore dell'epoca (per esempio il casus belli, o il pilota che sta a cavalcioni su una bomba nucleare e che rappresenta il simbolo fallico definitivo per antonomasia).
Su un altro piano invece martella forte sulla società e sulla dirigenza occidentale, mostrando come le pulsioni e la cattiva gestione dominino (il generale che perde la testa è figlio del suo tempo, e il presidente ha come consigliere un individuo dichiaratamente nazista) e che esse siano le maggiori responsabili della crisi.
I russi poi stanno sullo stesso piano degli USA (che a sua volta stanno sullo stesso piano dei nazisti, vista la posizione ricoperta dal professore). Questo ovviamente criticava le posizioni USA nella guerra fredda, che tendeva ad assorbire e supportare ex nazisti, ma mette addirittura il grande nemico rosso sullo stesso piano, asserendo in modo abbastanza esplicito che, una volta al potere, i potenti sono tutti della stessa pasta, anche se rossi (ed è un messaggio bello forte nei primi anni 60).
Come regia sempre Kubrik è, e non critico EWS su questo versante, ma cos'è in confronto a Stranamore?
Come può un'opera che fa leva si sulle pulsioni (sessuali e non), sulla morbosità e sull'intimismo dei protagonisti rivaleggiare con tutto ciò?
Indipendentemente dalla contenutistica, che può piacere o no, EWS difetta nell'idea di base in confronto a Stranamore, e di conseguenza perde in partenza.
Gli orsi ( guarda caso gli unici che mostrano apertamente atteggiamenti sessuali ) rappresentano l'Es umano. La pulsione più forte che possiede l'essere umano è quella sessuale ergo, il fanservice è perfettamente integrato anzi, non è neanche tale visto che non è un servizio allo spettatore ma parte integrante della storia esattamente come le orge di Eyes Wide Shut sono parte integrante del film e non mero fanservice come può essere la tettona standard presente nei film d'azione.
che il fanservice a sfondo sessuale possa essere rappresentato in vari modi non è qualcosa di nuovo. Il fatto che sia usato in modo esagerato (perchè si, lo è) rende tutto il ragionamento da overthinker inutile. Non prendo sul serio uno show del genere, come dovrebbe fare qualsiasi persona con un minimo di raziocinio.
Non è qualcosa di nuovo ( lo stesso Ikuhara lo ha utilizzato precedentemente ) ma purtroppo non è utilizzato spesso. L'esagerazione non implica fanservice becero, ci sono molte opere che usano l'esagerazione come marchio di fabbrica e/o per comunicare qualcosa. Arancia meccanica ( ovviamente tenendo conto del periodo d'uscita ) è un film pieno di fanservice perchè è pieno di violenza ( violenza insieme al sesso perno del fanservice )?The Blues Brothers è un film da accomunare a quelli di Michael Bay a causa dell'esagerato incidente d'auto presente nel film?
è ancora più divertente vedere quanto sia alto il livello di fanboysmo della gente che giudica "mostrare una tetta o un culo" delle ragazze che si leccano il pistillo e cose così
Sì, il punto è questo. Perchè non venitemi a dire che il fatto non si riduca tutto a questo. Mostra il sesso, quella cosa così sdoganata eppure ancora così pruriginosa che per non passare per maniaci sessuali si urla allo scandalo, all'opera ignobile godibile solo per questo etc. etc.
Non è chiusura mentali, è avere un po' di buonsenso.
Per carità, non è chiusura mentale, è la natura. L'essere umano cerca da sempre di reprimere i propri impulsi e dunque si autoimpone dei limiti, in questo caso aborrire qualcosa perchè mostra palesemente il sesso.Del resto, siamo ancora al livello per cui un essere umano adulto entra in un sexy shop solo dopo essersi accertato che nessuno lo stia vedendo.
Le altre spiegazioni sul simbolismo sono inutili visto che devo sorbirmi un porno scritto male lungo 12 episodi e con personaggi che chiamar monodimensionali è un complimento.
Le spiegazioni sul simbolismo sono inutili fintanto che ci si concentra solo sui culi e le tette.
Come può un'opera che fa leva si sulle pulsioni (sessuali e non), sulla morbosità e sull'intimismo dei protagonisti rivaleggiare con tutto ciò?
Già il fatto che Eyes Wide Shut tratta le pulsioni sessuali differenziando la sessualità femminile e quella maschile lo rende una delle opere più profonde e ben costruite in tutto il panorama non solo cinematografico ma proprio nel mucchio delle creazioni umane. Eyes Wide Shut è un film che ogni persona che voglia trattare la sessualità umana ( sia in ambito medico ma anche per farci qualcosa di artistico al riguardo ma anche semplicemente a chi voglia vendere un dato prodotto ad un dato target) dovrebbe vedere. Il sesso fa parte preponderante della vita umana, purtroppo però ( nel mio caso in quanto donna ) non è stato ancora sdoganato culturalmente che la donna ha una sessualità presente ma diversa ( malattia dei tempi attuali in cui si vuole la conformità in tutto ). Ironicamente, ( in ambito cinematografico ) i film che più fanno presa "sessuale" sulle donne ( adulte, non intendo ragazzine o donne con dei chiari problemi di maturazione ) appartengono ad un'epoca ( dai '40 ai '60 circa ) in cui vi era molta meno emancipazione di adesso.
Gli orsi ( guarda caso gli unici che mostrano apertamente atteggiamenti sessuali ) rappresentano l'Es umano. La pulsione più forte che possiede l'essere umano è quella sessuale ergo, il fanservice è perfettamente integrato anzi, non è neanche tale visto che non è un servizio allo spettatore ma parte integrante della storia esattamente come le orge di Eyes Wide Shut sono parte integrante del film e non mero fanservice come può essere la tettona standard presente nei film d'azione.
il tuo ragionamento cade quando vedi le scene in cui gli orsi leccano il pistillo della MC quasi a volerla stuprare nel sonno. Oh. che complessità! No, è fanservice.
Non è qualcosa di nuovo ( lo stesso Ikuhara lo ha utilizzato precedentemente ) ma purtroppo non è utilizzato spesso. L'esagerazione non implica fanservice becero, ci sono molte opere che usano l'esagerazione come marchio di fabbrica e/o per comunicare qualcosa. Arancia meccanica ( ovviamente tenendo conto del periodo d'uscita ) è un film pieno di fanservice perchè è pieno di violenza ( violenza insieme al sesso perno del fanservice )?The Blues Brothers è un film da accomunare a quelli di Michael Bay a causa dell'esagerato incidente d'auto presente nel film?
non mi interessa delle altre opere, qui si parla di YKA.
Sì, il punto è questo. Perchè non venitemi a dire che il fatto non si riduca tutto a questo. Mostra il sesso, quella cosa così sdoganata eppure ancora così pruriginosa che per non passare per maniaci sessuali si urla allo scandalo, all'opera ignobile godibile solo per questo etc. etc.
no, non a caso la mia opera preferita è monogatari che è in parte basata sul fanservice a sfondo sessuale, ma lì è quasi sempre contestualizzato e di secondaria importanza. Qua occupa un ruolo dominante e non ha senso. La giustificazione degli orsi è falsa visto che anche loro in varie parti della storia si comportano in modo serio e diligente, se fossero la personificazione dell'es dovrebbero stare nel personaggio. Escludendo scene come quelle in cui stanno nude con il gambriule bianco addosso. Già, sicuramente non è fanservice gratuito che rovina ancora di più l'opera.
Per carità, non è chiusura mentale, è la natura. L'essere umano cerca da sempre di reprimere i propri impulsi e dunque si autoimpone dei limiti, in questo caso aborrire qualcosa perchè mostra palesemente il sesso.Del resto, siamo ancora al livello per cui un essere umano adulto entra in un sexy shop solo dopo essersi accertato che nessuno lo stia vedendo.
Non ha proprio senso quello che stai dicendo. L'opera ti propore robe senza un senso logico che distraggono completamente dal messaggio che POTREBBE essere presente. Perchè le scene a sfondo sessuale, che sembrano stupri e cose così, non fanno concentrare sulla trama o sui personaggi, o ancora sul messaggio, ma ci fanno concentrare sulla scena sessuale in atto. Quindi è simbolismo fatto male perchè svia completamente e perde l'obiettivo tra una leccata e l'altra.
i e con personaggi che chiamar monodimensionali è un complimento.
Le spiegazioni sul simbolismo sono inutili fintanto che ci si concentra solo sui culi e le tette.
Che sono l'unica cosa che traspare dall'opera, il resto è overthinking inutile.
Come può un'opera che fa leva si sulle pulsioni (sessuali e non), sulla morbosità e sull'intimismo dei protagonisti rivaleggiare con tutto ciò?
Rappresentandole in modo diverso e non come se fossero tutti dei ninfomani. Tipo, inserendo anche una componente maschile (il fratello dell'orsa non basta) e non facendo sembrare tutta la premessa una base per un porno amatoriale.
Il simbolismo in un'opera rappresenta l'aggiunta, il condimento della bistecca, che è rappresentata dalla trama in se. Quando aggiungi troppo condimento, la bistecca ha un cattivo sapore. Ciò che fa ikuhara è prendere il condimento ed aggiungerci un pezzettino marcio di carne, facendolo passare per piatto prelibato. Se non basi una storia del genere su personaggi credibili e su una buona trama, il risultato sarà scadente, perchè il simbolismo perde di significato e diventa fine a se stesso, quando ciò che deve essere secondario diventa non solo primario, ma offusca completamente il resto, allora il problema è gravissimo. Il fanservice aggrava solamente il tutto.
Dimenticavo:
"Il Dottor Stranamore (probabilmente il suo film migliore)"
Quale sarebbe il facepalm definitivo...?
I riferimenti sessuali in Stranamore sono abilmente integrati negli aspetti grotteschi della commedia e della vicenda che si dipana durante l'opera. Quello, unito agli aspetti "politici" (la commedia satirica probabilmente era, nei primi anni '60, l'unico modo per dire ciò che il film dice, e lui ha espresso ciò che ha espresso in modo magistrale) fanno di tale film probabilmente l'opera più ambiziosa della sua produzione.
E inoltre è probabilmente uno dei suoi film più personali, visto che la storia originale è la più modificata (quasi tutti i film di Kubrick sono ispirati a diversi libri, ma Stranamore è probabilmente il soggetto più originale fra questi).
Come ho già detto: gli spunti sessuali in Stranamore sono intelligentissimi, mentre in YKA sono buttati alla mentula canis per correre dietro agli otaku fappaioli (e mettere riferimenti eterosessuali in un anime che dovrebbe trattare l'omosessualità femminile è semplicemente ridicolo).
Difendere ciò è come turarsi le orecchie e coprirsi gli occhi di fronte alla realtà.
quando rispondete a qualcuno, utilizzate un caxxo di codice per far capire i punti dove state rispondendo. In questo thread ci sono persone che si limitano capiaincollare e rispondere a ogni affermazione, ma così si creano dei WOT pesantissimi ed essenzialmente non si capisce nulla.
Utilizzate almeno il corsivo
O il quote
(tutto senza spazi)
Sennò è una sofferenza per gli occhi e per l'anima leggere robe del genere (e se non mi tira non mi ci metto neanche).
http://www.animeclick.it/SchedaUtente.php?load=post&utente=1248&post=617212
il tuo ragionamento cade quando vedi le scene in cui gli orsi leccano il pistillo della MC quasi a volerla stuprare nel sonno. Oh. che complessità! No, è fanservice.
Cadono?L'istinto sessuale non implica la ricerca del consenso di colui/colei che risveglia il desiderio, il consenso è una regola creata dalla razionalità umana per evitare stupri continui tra la popolazione. Gli orsi sono istinto, hanno meno impedimenti morali dell'umano.
no, non a caso la mia opera preferita è monogatari che è in parte basata
sul fanservice a sfondo sessuale, ma lì è quasi sempre contestualizzato e di secondaria importanza. Qua occupa un ruolo dominante e non ha senso.
Il senso ce l'ha, semplicemente non lo vuoi cogliere perchè per la tua mente nudità sbattute in faccia o atteggiamenti sessuali = fanservice becero. E il confronto con altre opere è per far capire che c'è modo e modo di fare le cose e di giudicarle.
La giustificazione degli orsi è falsa visto che anche loro in varie parti della storia si comportano in modo serio e diligente, se fossero la personificazione dell'es dovrebbero stare nel personaggio.
Seguire l'istinto non vuol dire essere stupidi e sciocchi. Ti pare che gli animali si comportino costantemente da idioti preda delle loro pulsioni?
Escludendo scene come quelle in cui stanno nude con il gambriule bianco addosso. Già, sicuramente non è fanservice gratuito che rovina ancora di più l'opera.
Mamma mia, rovinato per una scena del genere!! Tra l'altro mezza nuda in casa con nessuno in giro, faccio più scandalo io che esco a buttare la spazzatura in mutande e reggiseno d'estate. Come se tra l'altro fosse strano che un essere che non ha limiti morali ne abbia per quanto riguarda la nudità.
L'opera ti propore robe senza un senso logico che distraggono completamente dal messaggio che POTREBBE essere presente.
Il fanservice di Yurikuma non maschera ciò il messaggio dell'autore, basta lasciare le mani sulla tastiera, utilizzare il sangue in corpo per portare ossigeno al cervello e ragionare. Gli orsi sono Es ma noi umani per fortuna non solo quindi che si utilizzi il cervello per comprendere.
Perchè le scene a sfondo sessuale, che sembrano stupri e cose così, non fanno concentrare sulla trama o sui personaggi, o ancora sul messaggio, ma ci fanno concentrare sulla scena sessuale in atto.
Questo è un problema tuo se non riesci a concentrarti di fronte ad una scena a sfondo sessuale o a contestualizzarla. E' comprensibile, se non ce la fai la prima volta riguardati la serie, dopo un pò di visioni l'ebbrezza causata dalla nudità dovrebbe scemare.
Che sono l'unica cosa che traspare dall'opera, il resto è overthinking inutile.
Certo, se ti concentri solo sulla nudità non riesci a cogliere nulla.
Rappresentandole in modo diverso e non come se fossero tutti dei ninfomani. Tipo, inserendo anche una componente maschile (il fratello dell'orsa non basta) e non facendo sembrare tutta la premessa una base per un porno amatoriale.
Tutti?Solo le orse sembrano ninfomani ( ma neanche visto che alla fine solo una ha rapporti effettive con le ragazze, la professoressa solo con una e con ben altri scopi ). Componente maschile? E per fare cosa visto che tutto l'ambiente scolastico è di chiara ispirazione classica Yuri?
Il simbolismo in un'opera rappresenta l'aggiunta, il condimento della bistecca, che è rappresentata dalla trama in se.
Non c'è scritto da nessuna parte che la trama debba essere l'elemento preponderante di un'opera. Fior fior di filmografia, letteratura etc. hanno nella trama semplicemente il canovaccio necessario per portare avanti il messaggio che l'autore vuole dare. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, la letteratura ha puntato sulla trama come fulcro principale dell'opera giusto negli ultimi due secoli.
no, la mia mente rifiuta queste aberrazioni perchè sono un benpensante e spero ancora che un messaggio possa essere dato senza venir rovinato dal fanservice a sfondo sessuale che per i motivi detti sopra è controproducente.
Mamma mia, rovinato per una scena del genere!! Tra l'altro mezza nuda in casa con nessuno in giro, faccio più scandalo io che esco a buttare la spazzatura in mutande e reggiseno d'estate. Come se tra l'altro fosse strano che un essere che non ha limiti morali ne abbia per quanto riguarda la nudità.
no, era soltanto un esempio per sfatare la tua tesi sul fatto che "il fanservice è messo bene e non fatto per far arrapare gli otaku" cosa che ho dimostrato falsa. Ed è uno dei tanti esempi eh. Tra l'altro seguendo la tua "logica" allora sarebbe anormale che degli orsi abbiano la facoltà di parlare. Si chiama sospensione dell'incredulità. La scena con i grembiuli non ha un motivo ( o forse il bianco del grambiule simboleggia la purezza dell'animo o qualche roba simile ovviamente) quindi ho dimostrato che il fanservice a sfondo sessuale viene usato e senza un motivo logico, se non per arrapare la gente che lo guarda.
Il fanservice di Yurikuma non maschera ciò il messaggio dell'autore, basta lasciare le mani sulla tastiera, utilizzare il sangue in corpo per portare ossigeno al cervello e ragionare. Gli orsi sono Es ma noi umani per fortuna non solo quindi che si utilizzi il cervello per comprendere.
Perchè le scene a sfondo sessuale, che sembrano stupri e cose così, non fanno concentrare sulla trama o sui personaggi, o ancora sul messaggio, ma ci fanno concentrare sulla scena sessuale in atto.
No, rovinano l'immersione completamente a qualsiasi spettatore maschio, essendo PER NATURA attratto dalle femmine, e ciò distrae dal messaggio. Modo sbagliato di fare simbolismo. E come sto ripetendo dall'inizio, non prendo sul serio un'opera che si propone come un porno, non ci sono messaggi nascosti e ikuhara ti sta prendendo per i fondelli, ma mettendosi gli occhiali per vedere "il significato celato delle cose" a quanto pare puoi anche dimostrare come questo show sia un capolavoro che ha salvato l'industria degli anime. Purtroppo la realtà è una cosa diversa dalle farneticazioni mentali, con il brainstorming fine a se stesso si finisce al punto di partenza.
Questo è un problema tuo se non riesci a concentrarti di fronte ad una scena a sfondo sessuale o a contestualizzarla. E' comprensibile, se non ce la fai la prima volta riguardati la serie, dopo un pò di visioni l'ebbrezza causata dalla nudità dovrebbe scemare.
Ti do lo stesso consiglio, riguardati la serie, l'ebrezza causata da ikuhara dovrebbe scemare, e potresti accorgerti della qualità oggettiva dell'opera (infima)
Certo, se ti concentri solo sulla nudità non riesci a cogliere nulla.
Come ho detto sopra ci sono tanti altri errori quali asspulls ed incongruenze narrative, il porno messo a caso è solo uno dei tanti problemi che affligge l'opera rovinando anche il messaggio che cercava di portare.
Tutti?Solo le orse sembrano ninfomani ( ma neanche visto che alla fine solo una ha rapporti effettive con le ragazze, la professoressa solo con una e con ben altri scopi ). Componente maschile? E per fare cosa visto che tutto l'ambiente scolastico è di chiara ispirazione classica Yuri?
Ispirazione classica yuri=/= totale inesistenza del genere maschile. La roba otaku pandering posso accettarla finchè rimane ciò che è, cioè una roba da guardare per staccare la mente e godersi dei bei disegni. Quando si cerca di glorificare robaccia non ci sto mi spiace.
Tra l'altro mi correggo, le orse sono ninfomani, le studentesse sono delle pazze con seri problemi sociali. (ancora, "no non capisci è simbolismo" .... please)
Non c'è scritto da nessuna parte che la trama debba essere l'elemento preponderante di un'opera. Fior fior di filmografia, letteratura etc. hanno nella trama semplicemente il canovaccio necessario per portare avanti il messaggio che l'autore vuole dare. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, la letteratura ha puntato sulla trama come fulcro principale dell'opera giusto negli ultimi due secoli.
la trama rappresenta in ogni caso un elemento fondamentale dell'opera, gli unici casi in cui va in secondo piano è la comedy e gli shorts in cui non è l'obiettivo quello di presentare una trama. In tutti gli altri casi la storia è l'elemento principale, senza le fondamenta il resto della struttura cade (come in yurikuma).
Continui(ate) a criticare Yuri kuma per il fanservice gratuito. Almeno ti ci sei sforzato un po' a immaginarne il significato? Tolto questo, ma non vi siete accorti che al di là del fanservice c'è una storia bella e originale (con meno ermetismo del solito), ed è questa la cosa più importante? Dalle critiche che vedo sembra che la gente pensi solo a dire che ci sono poche metafore e/o che sono buttate alla rinfusa (cosa comunque su cui continuo a dissentire), perchè gli anime precedenti di Ikuhara si basavano quasi solo su quelle, al contrario di questo che ha una sceneggiatura meno pretenziosa e complessa ma più solida. Semplicemente non riuscite a vedere Yuri kuma per quello che è. E se continui(ate) a credere che ci sono punti della trama buttati alla rinfusa o senza senso, allora siete voi a non averlo capito.
Il fatto che Stranamore sia il suo film più originale non lo rende certo superiore agli altri, viene ad esempio qualitativamente stracciato da film come Barry Lyndon o 2001 (che è altrettanto originale, il libro è stato sviluppato parallelamente come è accaduto per il manga di Evangelion, e non mi pare che per questo l'anime di Evangelion non venga definito "originale").
e mettere riferimenti eterosessuali in un anime che dovrebbe trattare l'omosessualità femminile è semplicemente ridicolo
Ma dove sta scritto? La sessualità umana è una cosa complessissima, nessun riferimento può essere considerato stupido a priori.
Godeteveli, tanto l'animazione jappa va in quella direzione la.
questo anime E' basato quasi solamente sul simbolismo, infatti la trama fa schifo. Per la roba del "sforzatevi a trovare i significati nascosti" faccio un facepalm e lascio passare, ho già scritto sopra perchè i significati nascosti non vanno considerati e perchè sono trasmessi male, se poi vi piace overthinkare sul nulla buon per voi, io ho una dignità.
Quelli che non riescono a vedere yurikuma per quello che è (un porno) sono appunto coloro che lo analizzano fin nei minimi particolari (ho visto gente analizzare persino le scale). Tra l'altro la trama è effettivamente scritta male, è proprio piena di scene senza senso logico, ma sin dal primo episodio questo eh. Poi liberi di rimanere nell'ignoranza, non accettare di aver sbagliato è il peggior errore che si possa fare.
Ma anche no.
infatti la trama fa schifo
Ma anche no 2.
non accettare di aver sbagliato è il peggior errore che si possa fare
Bravo, sei sempre in tempo!
A questo giro ne conosco 1,5 su 3. YKA l'ho mollato dopo il secondo episodio, opera veramente mesta, brutta graficamente e globalmente insulta.
Plastic nee san è un capolavoro di corto. Da guardare assolutamente.
Complimenti al trio.
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