Salve! Anche oggi abbiamo il piacere di proporvi un grande articolo dell'Italian Indie Comics Award. Anche oggi nuova opera, anche oggi nuovi autori, o se volete nuovi concorrenti! Quindi ecco a voi ScrollBound di Karee & Gandell!
Karee, nome d’arte di Claudia Cocci, è una ragazza di Ascoli Piceno (Marche), di 26 anni. Inizia a disegnare subito dopo aver imparato a camminare e a parlare, ma è alle medie che comincia ad inventare le sue prime storie, finché alle superiori comprende che questa sua grande passione sarebbe dovuta divenire la sua professione… o per meglio dire: non punta ad essere una semplice fumettista, ma “quella che ti ricordi per le storie che racconta con i fumetti”! Arrivata all’Accademia delle Belle arti (dove ha studiato l'arte della regia) la sua convinzione si è fatta sempre più forte, rendendola più sicura che quella del fumetto sarebbe dovuta essere la sua strada. Ciò che la spinge ad essere una fumettista ed è all'origine di tutte le sue opere è vedere i fan della sua storia, discutere con lei (o con altri) di tutte le avventure e disavventure dei personaggi creati dal suo estro, emozionandosi per quanto da lei immaginato.
Durante gli anni delle superiori le sue maggiori influenze arrivavano dai manga, in particolare One Piece, che con la sua atmosfera fantastica è riuscita a convincerla a dover mettere su carta anche le sue storie, e Fullmetal Alchemist, che ha cambiato il suo modo di pensare e disegnare. Con la maturità invece si è avvicinata ai fumetti francesi (tra cui Long John Silver per citarne uno) e al mondo delle graphic novel, tra cui gli è impossibile non citare V per Vendetta, fumetto dal quale ammette di aver “rubato” il nome per la protagonista di ScrollBound, "Evey". In aggiunta a questo Claudia ammette di seguire molti character designer e illustratori, tra cui Patrick Brown (The Last of Us) e Ryan Jones, character designer di Tales of Monkey Island.
Durante gli anni delle superiori le sue maggiori influenze arrivavano dai manga, in particolare One Piece, che con la sua atmosfera fantastica è riuscita a convincerla a dover mettere su carta anche le sue storie, e Fullmetal Alchemist, che ha cambiato il suo modo di pensare e disegnare. Con la maturità invece si è avvicinata ai fumetti francesi (tra cui Long John Silver per citarne uno) e al mondo delle graphic novel, tra cui gli è impossibile non citare V per Vendetta, fumetto dal quale ammette di aver “rubato” il nome per la protagonista di ScrollBound, "Evey". In aggiunta a questo Claudia ammette di seguire molti character designer e illustratori, tra cui Patrick Brown (The Last of Us) e Ryan Jones, character designer di Tales of Monkey Island.
Ecco a voi di seguito la trama di ScrollBound:
Nel mondo in cui vivono i nostri protagonisti la magia di ogni elemento del creato è racchiusa dentro delle pergamene: queste rendono chi le legge in grado di usare il potere che contengono, senza dover usufruire di alcuno strumento conduttore. La vicenda ruota tutta intorno ad Evey, una maga apprendista istruita da suo zio a diventare a sua volta guardiana della pergamena della Luce, una delle pergamene più potenti che esistono nel globo. Nonostante le accortezze dello zio, un giorno i due vengono attaccati nella loro stessa casa dagli scagnozzi del maligno signorotto di turno che brama ottenere il potere delle pergamene più di ogni altra cosa. Durante la rocambolesca fuga, il fato vuole che Evey legga la pergamena ed entri in possesso dei poteri della Luce. Troppo potenti da governare rischiano di consumare la sua energia vitale molto presto e lo zio, sotto consiglio del suo amico monaco e guardiano Goro, decide di far intraprendere alla nipote un viaggio verso la sede del consiglio dei grandi saggi che possono liberarla dal potere. La strada è zeppa di pericoli e ad affiancarla c’è il giovane Takumi, un monaco guerriero allievo di Goro, incaricato di proteggere Evey ad ogni costo.
ScrollBound è quindi una storia dalle tinte fantasy che vede Takumi ed Evey compiere un’avventura fantastica, che porterà la protagonista a divenire sempre più forte e consapevole delle sue capacità, dando inoltre modo al lettore di scoprire il mondo creato da Karee. L'opera viene tradotta sia in inglese che in francese dalla stessa autrice, riuscendo a riscuotere un buon successo anche a livello internazionale, tanto da convincere l'autrice ad aprire un proprio canale Patreon (in cui fa sia commissioni personalizzate che anticipazioni di ScrollBound ed altre sue opere) con cui potersi far finanziare direttamente dai propri fan.
Tutto questo non sarebbe assolutamente possibile senza Gandell, al secolo Gian Marco Bachetti, collaboratore e sceneggiatore (ruolo che divide con la stessa autrice) di ScrollBound. Gandell nasce ad Ascoli Piceno nel 1977 e ha all’attivo due pubblicazioni di giochi per la provincia di Ascoli Piceno e la Lisciano Giochi. La loro collaborazione nasce per puro caso: Gandell era semplicemente il dungeon master di Karee, la quale gli chiese molto semplicemente se lui fosse disponibile a darle una mano per la sua opera, facendo partire così la proficua relazione di lavoro che dura tuttora.
Ecco quindi l’intervista all’autrice:
Benvenuta Karee! Un piacere fare la tua conoscenza: pronta per l'intervista?
Grazie mille per l’accoglienza! Sono prontissima, mi alleno da anni col maestro dei cinque picchi perciò posso rispondere a raffica!
Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?
Per il momento quello che mi resta più facile di tutti è quello giapponese, al di fuori dello stile narrativo. Come tecniche uso un po’ un misto: cerco di usare tutte le possibilità e capacità che ho per fare un prodotto migliore, senza costringermi nei tradizionalismi.
Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?
Il fumetto mi lascia raccontare una storia meglio di una illustrazione singola, o di un disegno, e mi permette di far parlare i personaggi creati, muovendoli in una pluri-ambientazione, facendo vedere al mio pubblico ogni loro singola sfaccettatura, quasi come in un film.
Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.
In questo lavoro, in generale, soprattutto agli inizi, il problema principale è farsi pagare e non farsi sfruttare: io parlo per esperienza nel campo dell’illustrazione, ma nel fumetto è la stessa cosa…ed è una cosa che odio. Una cosa che amo invece è vedere i miei personaggi (o anche personaggi degli altri) che prendono quasi vita grazie al mio disegno.
Una curiosità dal passato: di cosa parlavano le tue prime storie?
Per quanto non mi ricordi cosa ho mangiato ieri, mi è rimasta impressa la prima (credo) storia che ho disegnato.. ma non è esattamente una storia completa bensì la fine di un’altra! Un bel giorno verso gli 8 anni stavo leggendo Topolino giornaletto (all'epoca ero fan di Topolino, un po' come tutti, e leggevo principalmente storie Disney) quando mi capitò di iniziare la lettura di una storia intitolata “Paperino e il sogno fantastico”. Questa era una storia dove Paperino, dopo aver fatto tardi ad una festa coi parenti per essere rimasto troppo tempo a dormire a letto, inizia a raccontar loro il proprio sogno avventuroso che lo ha trattenuto a letto.. peccato che il suo appassionante racconto venga interrotto, proprio come il suo sogno, dal suonare della sveglia, scatenando le ire di tutti i parenti ormai desiderosi di saperne la fine! E scatenando anche la mia di ira. Tanto che mi son messa a tavolino e mi son disegnata la conclusione da sola! (Purtroppo ora non mi ricordo più come l'avevo fatta finire, ma questa vicenda è un ricordo che serbo ancora piacevolmente con affetto).
In seguito, quando ho iniziato a seguire manga e anime, facevo delle caricature dei miei compagni di classe e li proiettavo nei mondi fantastici delle storie che vedevo ad esempio Pokémon, Dragonball, One Piece, Power Rangers (già) e chi più ne ha più ne metta. Poi passato il periodo “fangirl” ho iniziato a fare storie mie senza dover mettere in ballo altre entità più grandi e come traccia di questo ci sono ancora svariati disegni, specialmente nel mio account Deviantart, di personaggi di una storia fantasy che tutt’ora sto aggiustando e rivedendo..
La tua opera viene tradotta in francese ed in inglese, aprendoti quindi nuove fette di mercato e nuovi fan: parlaci di questa tua singolare, e fruttuosa, esperienza!
In generale preferisco sempre tradurre tutto quello che faccio perché per la maggior parte pubblico e produco per l’estero: basta solamente pensare che l'iscrizione a qualsiasi tipo di social network che non sia Facebook implica forzatamente l’uso di una lingua straniera, l'inglese soprattutto, e si può ben capire come in quanto artista non possa proprio farne a meno se voglio raggiungere veramente tutte le persone che possono essere interessate alla mia opera. Per questo motivo stiamo pubblicando al momento le tavole su un famoso sito che raccoglie fumetti dal mondo, Tapastic, che ci dà la possibilità di pubblicare i capitoli in più lingue. Il perché abbi scelto anche il francese è più un motivo personale: ovviamente il pubblico è meno vasto, ma nel futuro in cui mi troverò a spedire i lavori in giro per editori, la parte di traduzione sarà fatta! Per il momento la nostra opera va abbastanza bene in termini di views e siamo soddisfatti così. Quello che è stato però più soddisfacente è stato invece aver autoprodotto stampandole le prime copie e averle distribuite in poco più che due mesi, facendo il giro di qualche fiera! Siamo felici di questo e prevediamo sicuramente di stamparne ancora!
In generale preferisco sempre tradurre tutto quello che faccio perché per la maggior parte pubblico e produco per l’estero: basta solamente pensare che l'iscrizione a qualsiasi tipo di social network che non sia Facebook implica forzatamente l’uso di una lingua straniera, l'inglese soprattutto, e si può ben capire come in quanto artista non possa proprio farne a meno se voglio raggiungere veramente tutte le persone che possono essere interessate alla mia opera. Per questo motivo stiamo pubblicando al momento le tavole su un famoso sito che raccoglie fumetti dal mondo, Tapastic, che ci dà la possibilità di pubblicare i capitoli in più lingue. Il perché abbi scelto anche il francese è più un motivo personale: ovviamente il pubblico è meno vasto, ma nel futuro in cui mi troverò a spedire i lavori in giro per editori, la parte di traduzione sarà fatta! Per il momento la nostra opera va abbastanza bene in termini di views e siamo soddisfatti così. Quello che è stato però più soddisfacente è stato invece aver autoprodotto stampandole le prime copie e averle distribuite in poco più che due mesi, facendo il giro di qualche fiera! Siamo felici di questo e prevediamo sicuramente di stamparne ancora!
Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?
I protagonisti di ScrollBound sono nati per caso in Francia, mentre ero là a studiare… come succede sempre, li ho sognati (sì è vero, non prendetemi in giro) e li ho trasportati su carta: due personaggi fantasy con niente di speciale, una maga e un ninja, con vestiti ed accessori quasi identici a quelli che hanno ora: Evey, la maga, con la chioma bionda fluente e la bacchetta magica e Takumi, il ninja, con il bracciale e il volto coperto dalla sciarpa. Poi ho pensato ad una scena in cui i due potevano interagire, una scena quasi tragica dove si scopriva il volto di Takumi… Chi conosce il fumetto sa di cosa parlo, in caso contrario spero di avervi invogliato a leggerlo!
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
A questa domanda non posso rispondere in maniera imparziale, direi che mi piace tutto, ambientazioni e personaggi e la storia a venire pure quando Gian Marco, lo sceneggiatore, riscrive ogni tanto le cose! Se fossi un’estranea, la voterei per Rokko, il cinghiorago. Per fare i seri, invece, penso che valga un voto solo per l’impegno nell’essersi buttati a capofitto in una ambientazione in cui i cliché sono ogni giorno dietro l’angolo ed è necessario rimettersi sempre in gioco per non cadere nel banale. Forse molti lettori si tengono distanti dal fantasy per paura che sia sempre la solita solfa, ma noi ce la mettiamo tutta per evitare che questo accada: perciò penso che valga la pena dare anche solo un’opportunità di lettura! E poi i disegni sono belli :D
Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!
Ciao e… grazie di esistere!
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Karee Art
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Che cos'è l'IICA?
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
Devo ri-trovare il tmepo di poter riprendere questa lettura.
E saranno scemi pure tutti quei professionisti (perlopiù Bonelli) che hanno sempre apprezzato tantissimo proprio gli sfondi (leggasi anche prospettive) e la regia giapponese. O forse sarò stato sfigato io a non aver conosciuto quelli con la verità in mano.
Scherzi a parte...
Il BEL disegno, o disegno CORRETTO, non può esistere, perché il concetto di bello o di corretto è relativo, soggettivo, cambia da persona a persona, da contesto a contesto.
Per dire, anche se la penso come te quando mi hai scritto delle proporzioni, mi è capitato di parlare con persone (che gravitano intorno al mondo del fumetto o nell'arte) che m'hanno detto che i manga siano disegnati storti o in modo strano. Io posso pensare che vivano sulla Luna, ma in realtà ciò è sbagliato perché queste persone hanno un loro modo di intendere il concetto di bello e corretto, che ha la stessa valenza di quello che potrebbe avere il mio o il tuo. Impossibile quindi dire davvero cos'è bello e cosa è corretto.
E a dirla tutta, pure il concetto stesso di oggettività è praticamente indimostrabile, proprio scientificamente parlando.
PS: non è vero che i giapponesi imparano a disegnare da terzi, o almeno non nel senso che hai scritto tu. Ci sono fior fior di scuole e accademie di disegno e fumetto che ovviamente partono sempre dal disegno realistico, e che in tutta sincerità non hanno niente da invidiare alle nostre. Da lì ogni anno escono dei mostri, tanto quanto ne escono dalle nostre.
Quello che dici forse poteva essere piuttosto giusto una volta (o in casi particolari, vedi ancora una volta Oda), ma non oggi.
No, non leggasi prospettive. Uno può apprezzare gli sfondi anche per la resa di questi che so, la resa dei retini sullo sfondo delle Clamp, il tratto "sporco" dei primi Naruto ( quando ancora si sbatteva a disegnare l'ambientazione ) la complessità architettonica dei palazzi di One Piece. Sfondo non vuol dire prospettiva ( o regia ), vuol dire sfondo. Ah, e poi quali autori Bonelli? No, perchè fin'ora non ho letto di nessun professionista navigato ( uno che disegna da anni e non un novello fumettista che se ha pubblicato un'opera è già tanto ) affermare ciò e non parlo solo di vecchi fumettisti legati unicamente al fumetto italiano ma anche giovani di trent'anni.
Il BEL disegno, o disegno CORRETTO, non può esistere, perché il concetto di bello o di corretto è relativo, soggettivo, cambia da persona a persona, da contesto a contesto.
Il disegno corretto esiste. La sproporzione non vuol dire disegno scorretto se questa è ragionata e segue la logica creata dall'autore. Sakura ( delle Clamp )con gambe lunghe due metri è un disegno corretto nella sua sproporzione ( le gambe lunghe si comportano da gambe e soprattutto sono volute ). Rufy che nei primi volumi di One Piece viene preso per un braccio e questo si allunga ( non per merito del suo potere ) perchè l'autore non è stato in grado di disegnare un braccio in torsione non è corretto.
Io posso pensare che vivano sulla Luna, ma in realtà ciò è sbagliato perché queste persone hanno un loro modo di intendere il concetto di bello e corretto, che ha la stessa valenza di quello che potrebbe avere il mio o il tuo.
Il concetto di corretto è uno. Poi c'è lo stile che è insindacabile, ma anche lo stile deve sottostare alla correttezza anatomica. Un mangaka può benissimo fare gli occhi più grandi della norma, ma l'occhio avrà sempre una sua posizione sul volto, un braccio per quanto deformato avrà sempre delle giunture etc.
Per dire, anche se la penso come te quando mi hai scritto delle proporzioni, mi è capitato di parlare con persone (che gravitano intorno al mondo del fumetto o nell'arte) che m'hanno detto che i manga siano disegnati storti o in modo strano.
Pià che storti sono disegnati ( e qua parliamo unicamente di figura umana, tralasciando prospettive, inquadrature etc. ) tenendo conto unicamente del proprio stile senza badare all'anatomia. Fermo restando che i problemi anatomici ( ricorrenti, a tutti può capitare di sbagliare ) sono ad appannaggio dei pessimi mankaga, gente come Urusawa, Otomo, Kishimoto, le Clamp ( come ho detto, nella loro sproporzione stilistica ), Ikeda, Arakawa e tanti altri non hanno questo problema.
Ci sono fior fior di scuole e accademie di disegno e fumetto che ovviamente partono sempre dal disegno realistico, e che in tutta sincerità non hanno niente da invidiare alle nostre.
Questo per quanto riguarda la figura umana, che ormai infatti non è più quel grosso problema di tanti anni fa ( o per meglio dire, per gli autori che hanno studiato ). Nessuna accademia ( di belle arti ) insegna però la prospettiva ( fumettistica ) l'inquadratura e la regia e questo perchè non c'è mai stato, in Giappone, un'attenzione mirata a ciò che serve per creare un fumetto. Un bravo disegnatore può essere benissimo un pessimo fumettista ( e difatti difficilmente una persona diventa fumettista dopo aver frequentato unicamente l'accademia di belle arti ) perchè il fumetto non è fatto solo di figure umane di profilo o al massimo di fronte, e proprio su questo punto è la questione. Un bravo disegnatore giapponese è pure in grado di disegnare umani in posizioni diverse da quelle standard ma poi non sa come utilizzarle o quando utilizzarle perchè nessuno gli ha mai insegnato la prospettiva e la regia e dunque si rifà ai "canoni dei manga" che non sono mai cambiati dall'epoca di Tezuka. Il problema è che Tezuka già di suo aveva imitato uno stile ( Disney ) che ai tempi funzionava, le classiche strisce ( alla Peanuts ) che non contemplavano altre pose se non quella laterale e frontale e l'azione era per lo più statica e limitata a poche vignette sequenziali. Tezuka è stato un genio per i suoi tempi soprattutto perchè comprese che vi era l'esigenza di un modello straniero per poter ampliare la visione del suo popolo, ad oggi però nessuno ha fatto niente di simile e dunque i giapponesi, salvo rari casi, sono bloccati ad un metodo di sessant'anni fa.
Faccio solo una piccola precisazione: quando ho detto "leggasi anche prospettive" non intendevo sfondi =prospettiva. La frase l'ho scritta, senza volerlo, in maniera un po' ambigua ma quello che intendevo era: sfondi, e quando parlo di questi parlo anche di prospettive (ovviamente legate alla loro costruzione).
Però mi sorprendo che qualcuno l'abbia intesa diversamente, l'opzione che intendevo io era la più logica: chi potrebbe seriamente dire sfondi=prospettiva? Ma vabbe', come vedi ognuno preferisce vedere le cose così come creda debbano essere XD
PS:
" No, perchè fin'ora non ho LETTO di nessun professionista navigato ( uno che disegna da anni e non un novello fumettista che se ha pubblicato un'opera è già tanto ) affermare ciò"
Come ci si frega da soli: giustamente, ci si informa solo leggendo su Internet o sui libri circa queste cose e non parlando e avendo a che fare di persona con altri professionisti XD Dai!
No, non è una cosa ovvia. E' ovvio che per gli sfondi usino la prospettiva, il problema è che usano UNA sola prospettiva. Si possono benissimo amare gli sfondi giapponesi come stile ( riguardo a ciò, la creatrice di Steven Universe lo ha detto ), diverso è l'apprezzare il loro uso della prospettiva che si limita ad un'unica visuale ( quella frontale )
Come ci si frega da soli: giustamente, ci si informa solo leggendo su Internet o sui libri circa queste cose e non parlando e avendo a che fare di persona con altri professionisti XD Dai!
Giustamente, quando si parla di fonti si cita " gente con cui ho parlato " come se questo fosse riscontrabile. Interviste leggibili da tutti, che sciocca a chiedere conferme su qualcosa di così tangibile. Ma visto che parliamo per "gente con cui ho parlato"... Gigi Piraz ( 55 anni dunque tra i "vecchi ) e Mattia Suroz ( 33, dunque tra i giovani ) entrambi fumettisti presso Topolino ( ma se vuoi ti posso citare tanta altra gente che lavora per Marvel, Bonelli o chi vuoi ) ed insegnanti presso la Scuola Internazionale di Fumetto di Torino ( sempre aperta, così come per le altre sedi se vuoi avere un confronto con fumettisti navigati dal vivo ) la prima cosa che insegnano nei rispettivi ambiti ( Piraz prospettiva Suroz anatomia ) è proprio l'incapacità dei mangaka di saper usare la regia, e la prospettiva mentre per quanto riguarda l'anatomia, il non saper ( o per meglio dire, essersi disabituati a causa dell'incapacità di rendere le scene in varie prospettive ) fare personaggi che non siano di profilo o di fronte. Ma visto che parli tanto di sfondi dei manga prego, scrivimi una decina di titoli in cui è possibile riscontrare un uso della prospettiva e della regia non dico al livello di un occidentale ma almeno al livello di Otomo ( che ripeto, per i livelli di oggi è pure un livello basso ).
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PS: scusa ma tutti gli insegnanti italiani appena sentono la parola manga storcono il naso solo per pregiudizi XD
scusa ma tutti gli insegnanti italiani appena sentono la parola manga storcono il naso solo per pregiudizi XD
In verità i pregiudizi maggior ce li hanno che pensa che quando uno critica i manga lo faccia perchè sono giapponesi e disegnati in modo stilizzato, quando le critiche la maggior parte delle volte vertono su tutt'altro.
Preso dalla curiosità per le tue affermazioni ho dato un'occhio alle pagine di qualche seinen a caso tra quelli che possiedo e sinceramente non ho riscontrato quella monotematicità di inquadrature che tu descrivi. Probabilmente la cosa è più riscontrabile in shonen e shojo, che essendo più orientati ai ragazzi (e prodotti con un ritmo di lavoro decisamente più massacrante) possono permettersi qualche leggerezza grafica e utilizzo canonico di inquadrature. In qualsiasi caso anche se questo fosse probabile in questi ultimi non lo vedo particolarmente come un problema, è una caratteristica della scuola giapponese e come tale va accettata all'interno del loro stile grafico. Viceversa gli errori nel disegno per il discorso detto sopra della produttività è ovvio che ce ne siano di più in un manga settimanale di un qualsiasi altro fumetto al mondo.. al contrario dei disegnatori Bonelli, Americani, Disney (ecc ecc) un mangaka disegna una quantità inumana di ore: è quasi intrinseco che soprattutto all'inizio non gli sia possibile di evitare di fare qualche errore (anche se poi questi ultimi vengono poi spesso corretti in fase di pubblicazione del tankobon, come ammettono gli stessi autori molte volte nei loro free talk) e che poi man mano che si abituano a mantenere il proprio stile e quantità di pagine prodotte anche questi vengano meno (anche se talvolta ne fanno alcuni clamorosi anche dopo molti anni di esperienza). E' tutta una questione di tempi lavorativi e non si può condannare il lavoro dei mangaka ed il loro stile come insufficiente solo per queste piccole magagne di lavorazione. (ma se vuoi affrontare l'argomento possiamo anche parlare nella mia scheda di come la fretta, i tempi di realizzazione stretti e la relativa inesperienza dei disegnatori nel gestire i personaggi stia rovinando molte storie del nuovo corso disney, tra cui il celebrato reboot di PK..)
Chiuso questo discorso e tornando all'opera, basta dare un'occhiata alla storia di ScrollBound pubblicata su facebook fino ad ora per vedere la netta evoluzione del disegno dell'autrice che pian piano nel corso della pagine rafforza e perfeziona il proprio stile mostrando negli ultimi capitoli una padronanza della tecnica decisamente superiore a quella con cui era partita. Ed è naturale e giusto che sia così. E' facile condannare le persone che provano e si impegnano a migliorare senza guardare la strada che hanno fatto e che possono ancora fare, molto facile. Il difficile è fare il contrario e riconoscere il loro impegno e quello che di buono hanno già fatto e complimentarsi con loro per quello incitandoli ad andare avanti e migliorare ancora.
Questo concorso fma35 nasce per promuovere i nuovi autori, ampliare il loro pubblico e spingerli ad andare avanti nell'arduo percorso che hanno scelto nella convinzione che con il loro continuo processo di miglioramento e perfezionamento possano diventare gli autori del domani, non serve a metterli alla berlina. Pertanto piuttosto che leggere commenti comparativi su "quello di prima era meglio" mi piacerebbe leggere tuoi commenti a quello di prima in cui dici "Bel disegno!" o "C'è ancora qualcosa da migliorare, ma buon tratto!" (se è più nelle tue corde) così da dare un buon feedback alla persona corretta e rafforzare un'autore senza per questo andare a scapito di un altro. Le critiche ovviamente sono sempre ben accette, ma in questo concorso mi piacerebbe vedere non solamente quelle. E guardando proprio il tuo caso di commentatrice ragionata che non ha paura di scrivere WoT, sforzarsi di dire una parola gentile ad ognuno assieme alle tue osservazioni non dovrebbe essere lontano dalle tue possibilità, per una volta potresti provarci piuttosto che puntare a scatenare sempre flames
prendero un capitolo a caso per ogni manga che ti linkerò e ti posterò una pagina per ognuno:
prison school:
http://img.bato.to/comics/2014/02/04/p/read52f148c8166e4/img000016.png
blach clover:
http://img.bato.to/comics/2015/09/06/b/read55ecaae428cfc/img000008.png
7th garden:
http://img.bato.to/comics/2015/08/17/7/read55d15e2d61b31/img000004.png
owari no seraph:
http://img.bato.to/comics/2015/04/17/o/read553128d2471fe/img000021.jpg
domestic na kanojo:
http://img.bato.to/comics/2015/07/29/d/read55b85552692ee/img000009.png
terraformars:
http://img.bato.to/comics/2014/10/28/t/read544fc6a303c0a/img000004.png
to love ru darkness:
http://img.bato.to/comics/2015/04/21/t/read55362bd727a52/img000019.png
fuuka:
http://img.bato.to/comics/2015/10/25/f/read562cf2aa4715a/img000009.png
Assassination classroom:
http://bato.to/reader#897ad32fa1075ad2_13
Toriko:
http://img.bato.to/comics/2014/07/30/t/read53d891a3353af/img000002.png
arslan senki:
http://img.bato.to/comics/2015/03/22/a/read550ed23f650b1/img000023.jpg
boku no hero academia:
http://img.bato.to/comics/2015/06/12/b/read557aaa9c79ae8/img000002.png
Ma di cosa stiamo parlando, potrei andare avanti all'infinito linkandoti pagine di manga in corso con le prospettive che vuoi te, nn è solo Obata a saperle fare asd (ci tengo a precisare che tra quelli che ho linakato ne leggo solo 2, gli altri son tutti nomi conosciuti ma che nn ho mai neanche sfogliato)
Cosa avrebbero di sbagliato le nuove storie/saghe di PK? A me sembrano ben fatte ed appassionanti come un tempo e ne sono felicissimo essendo uno dei miei primi fumetti che mi ha appassionato come pochi altri
Hanno molte cose che non vanno.. dalla sceneggiatura ai disegni purtroppo. Lo sto seguendo in differita attraverso i cartonati panini e quello che ho letto finora non mi ha per niente convinto (e sono anch'io uno dei cultori che ha seguito la prima serie fin dagli inizi). Non mi dilungo maggiormente perché si va offtopic rispetto all'argomento della notizia, ma così come ho detto ad fma se mi scrivete qui sulla mia scheda utente possiamo continuare a parlarne meglio ed entro maggiormente nei dettagli se sei interessato.
Dato che non me ne intendo, come faccio a scriverti sulla tua scheda utente?
Ma di cosa stiamo parlando, potrei andare avanti all'infinito linkandoti pagine di manga in corso con le prospettive che vuoi te, nn è solo Obata a saperle fare
Certo. Ti rendi conto che la prospettiva di Boku no Hero non è dal basso ma è il punto di vista ad essere stato abbassato leggermente? Difatti guarda un pò, i personaggi sono in un normalissimo laterale senza alcuna deformazione dovuta all'inquadratura dal basso. Assasination Classroom?Ma sul serio?La ragazzina coi capelli neri ( penso che sia questa l'immagine a cui ti riferisci ) non è dal basso, non basta fare un personaggio all'incontrario per avere una prospettiva dal basso, ma stiamo scherzando? Bellissima quella di To love Ru, la ragazzina vista dal basso ( disegnata pure in modo errato ma va beh ) ed il ragazzo di profilo laterale, a meno che quel povero ragazzo non sia in 2D quella prospettiva non ha proprio senso. Di Toriko non so neanche cosa tu mi voglia fare vedere sinceramente. E mi fermo qui visto che fare un post per ogni immagine sarebbe inutile. Ti dico solo che l'unica buona è data dalla buon anima della Arakawa ed il tizio di Terra formars ( che ovviamente vanifica tutto non riuscendo a creare un'azione in quell'inquadratura, per lo meno quella dell'Arakawa era una tavola conclusiva di un'azione )
@Darcia
Preso dalla curiosità per le tue affermazioni ho dato un'occhio alle pagine di qualche seinen a caso tra quelli che possiedo e sinceramente non ho riscontrato quella monotematicità di inquadrature che tu descrivi. Probabilmente la cosa è più riscontrabile in shonen e shojo, che essendo più orientati ai ragazzi (e prodotti con un ritmo di lavoro decisamente più massacrante).
Prego, dimmi i tuoi seinen. Stilisticamente non ci deve essere differenza tra seinen, shojo e shonen ( nel senso di saper usare prospettiva e regia ) ma ci deve essere tra temi. Detective Conan è un manga che va benissimo per come viene strutturato, un'opera investigativa non ha bisogno di dinamismo anzi, questo potrebbe distrarre il lettore dalla scena in corso invece di esaltarla. Uguale gli shojo/josei vecchi stile ( Versailles no bara, Edgar ed Allan Poe etc. ) in cui la prospettiva deve anzi, essere limitata e con pochi virtuosismi in quanto le opere sono di ispirazione teatrale ( ed in teatro non vedrai mai una prospettiva dal basso o dall'alto ). Il resto dei manga però ( direi un buon 80% ) sono però semplicemente poveri di inquadrature che devono essere presenti.
In qualsiasi caso anche se questo fosse probabile in questi ultimi non lo vedo particolarmente come un problema, è una caratteristica della scuola giapponese e come tale va accettata all'interno del loro stile grafico.
No, non è una caratteristica, è una mancanza. Ai tempi di Tezuka ( il cui stile dopo SESSANT'ANNI viene ancora preso come modello unico ) questa caratteristica era la norma ovunque, ora i tempi sono cambiati, c'è bisogno di dinamismo e regia perchè il fumetto non è più una striscia, come tipologia è molto più simile allo storyboard cinematografico che ad un fumetto vecchio. I giapponesi hanno bisogno di mettere la testa fuori dal loro Paese e vedere com'è strutturato il fumetto oggi, esattamente come fece Tezuka ai tempi perchè altrimenti altro che crisi. Ad oggi c'è un ristagno di idee e disegno impressionante. Delle nuove uscite salverei solo One Punch man, guarda caso un manga che si rifà allo stile occidentale.
Viceversa gli errori nel disegno per il discorso detto sopra della produttività è ovvio che ce ne siano di più in un manga settimanale di un qualsiasi altro fumetto al mondo.. al contrario dei disegnatori Bonelli, Americani, Disney (ecc ecc) un mangaka disegna una quantità inumana di ore.
Guarda che gli autori Bonelli e Disney non lavorano unicamente per loro ma anche per altri. E se prendiamo un fumetto come Topolino ( settimanale ) si può vedere come ogni storia ha una media di venticinque disegni, non certo pochi ( non deve ingannare il fatto che Topolino abbia molti disegnatori perhè sebbene gli autori non vengano pubblicati settimanalmente è semplicemente perchè poi il lavoro va ai coloristi mentre prima era dagli sceneggiatori, nel mentre il disegnatore si occupa di un'altra storia ). E pur essendo sotto contratto con la Disney la maggior parte lavora anche con altri autori ( Surroz che ho menzionato ha lavorato per Sacro e Profano mentre lavorava per la Disney ed il mese scorso ha pubblicato un suo volume ). Per Bonelli è già diverso visto che è quella che paga di più ( 80/100 euro a tavola per circa 4 tavole settimanali ) ma ovviamente il disegnatore cercherà altri lavori per arrotondare lo stipendio ( non certo alto e comunque limitato dalla quantità di tavole ). Per Marvel idem, gli autori si occupano di varie testate ( a meno che non siano così famosi e apprezzati che il loro nome sulla testata sia così imprescindibile per le vendite che la Marvel concede uno stipendio soddisfacente ) uguale DC. Il lavoro del fumettista in occidente è sicuramente meno stressante che in Giappone ma non è certo quel grattarsi le palle che tanti credono.
E' tutta una questione di tempi lavorativi e non si può condannare il lavoro dei mangaka ed il loro stile come insufficiente solo per queste piccole magagne di lavorazione.
Ma infatti una vignetta anatomicamente errata su un capitolo mica è da mettersi le mani nei capelli, oppure anche i disegni acerbi di un esordiente. La regia e la prospettiva però sono la base del disegno o ce le hai o non ce le hai, sono una cosa che si acquisisce nello studio di base e poi si migliora ( come l'anatomia ) col tempo creando inquadrature sempre più complesse e deformate.
E' facile condannare le persone che provano e si impegnano a migliorare senza guardare la strada che hanno fatto e che possono ancora fare, molto facile.
Migliorare vuol dire anche compensare le proprie lacune. I personaggi sono migliorati certo, ed è naturale continuando a disegnarli ma alla base, come ho detto prima, c'è proprio una mancanza che non può essere colmata con l'esperienza ma con lo studio sistematico della base. Ora, io ho letto che questa ragazza ha studiato alle Belle arti ( indirizzo regia ma va beh ) come ho detto prima difficilmente un fumettista diviene tale solamente studiando Belle arti in quanto questa scuola ha tutt'altro obiettivo verso i suoi studenti. La ragazza non sa usare la prospettiva e la regia ( fumettistica ) perchè nessuno glielo ha insegnato ed è meglio che se ne accorga adesso che è giovane prima di arrivare a quarant'anni e non saper ancora fare una vignetta.
Il difficile è fare il contrario e riconoscere il loro impegno e quello che di buono hanno già fatto e complimentarsi con loro per quello incitandoli ad andare avanti e migliorare ancora.
Veramente questo è il più facile. Non richiede nessun impegno dire " Brava, continua così, sei fantastica " quando ci sono delle chiare lacune. Un autore, soprattutto giovane, ha bisogno di prendere tante di quelle mazzate sui denti che la metà bastano. Nella vita solo la mamma ti vedrà come perfetto, illudere una persona non è certo il modo per farla progredire.
Questo concorso fma35 nasce per promuovere i nuovi autori, ampliare il loro pubblico e spingerli ad andare avanti nell'arduo percorso che hanno scelto nella convinzione che con il loro continuo processo di miglioramento e perfezionamento possano diventare gli autori del domani, non serve a metterli alla berlina.
Certo che serve, serve a far sapere loro se sono preparati o meno. Ho forse criticato il precedente autore?No eppure aveva i suoi difetti ma sono difetti che si sistemano continuando a disegnare, disegnare e disegnare e non serve di certo consigliare ad un fumettista di disegnare, lo farà già da sè.
Pertanto piuttosto che leggere commenti comparativi su "quello di prima era meglio" mi piacerebbe leggere tuoi commenti a quello di prima in cui dici "Bel disegno!" o "C'è ancora qualcosa da migliorare, ma buon tratto!" (se è più nelle tue corde) così da dare un buon feedback alla persona corretta e rafforzare un'autore senza per questo andare a scapito di un altro.
Non vedo perchè dovrei dare un buon feedback a qualcuno che ha presentato un'opera appena sufficiente. Ad ora potrei dirle unicamente che alcuni sfondi ( quello del castello e della casa ) sono fatti bene.
Guarda non starò a dirti quali seinen ho guardato perchè altrimenti partirebbe un discorso simile a quello fatto con ulquiorra mentre invece ho ben capito quelle che sono le basi delle tue osservazioni. Tu consideri una mancanza quello che è parte di uno stile. Un po' come osservare un quadro moderno e decidere che non funziona perchè non si confà alle normali regole classiche.. in pratica una constatazione tutta personale e tutto fuorchè oggettiva. Infatti puoi parlare oggettivamente di una mancanza di prospettiva o di un disegno non approfondito, ma non dire che questi ultimi non siano parte di uno stile se queste caratteristiche si presentano in maniera ricorsiva.. e se tale stile non ti piace perché consideri queste cose una mancanza è un tuo problema, non dei giapponesi (che anche con questi presunti difetti strutturali son riusciti a conquistare il mondo coi propri fumetti). Chiarito questo punto non ha senso andare avanti sullo scovare o meno autori giapponesi che usino correttamente la prospettiva e continuare il discorso in quella direzione perché tanto o aderiscono ai tuoi canoni (e quindi rispettano tutte le regole canoniche che giustamente descrivi come le basi del fumetto europeo/americano) oppure sarebbero "sbagliati".. mentre invece sarebbero solamente "diversi".
Lo "stile europeo" che abbiamo inserito tra le categorie viene comunque incontro proprio alla tipologia di fumetto che menzioni (ed appunto si parla di un nuovo stile e non di stile manga), che esiste e sta venendo sviluppato da molti autori (alcuni lo chiamano euromanga, ma per me è troppo riduttivo come termine), per cui non è che il mondo del fumetto non sia aperto alle persone che la pensano come te.. semplicemente ognuno sceglie la propria strada e decide di disegnare ed aderire ad uno stile ed alcune volte tale stile può rientrare nei tuoi canoni ed altre volte no. Il mondo del fumetto è bello proprio perché vario.
Riguardo il discorso "se non studi non imparerai mai" invece non mi trovi d'accordo. Con pazienza e perseveranza si possono assimilare anche regole articolate come quelle della prospettiva, composizione spaziale ecc ecc senza per questo studiare appositamente. Basta solo aver costanza e voglia di apprendere da ciò che ci circonda, in autonomia. Poi naturalmente è ovvio che un corso specialistico in una scuola del fumetto può aiutare sempre e comunque e creare quelle basi molto più velocemente ed in maniera articolata, oltre a fornire tante altre cose in più, ma non svilirei comunque il valore dell'autoapprendimento. A Giotto nessuno ha insegnato la prospettiva eppure in qualche modo ne è venuto fuori pure lui
Per ultimo:
"Non vedo perchè dovrei dare un buon feedback a qualcuno che ha presentato un'opera appena sufficiente. Ad ora potrei dirle unicamente che alcuni sfondi ( quello del castello e della casa ) sono fatti bene."
Che sarebbe già qualcosa. Come ho scritto in precedenza infatti non ho parlato di omettere le critiche quanto di abbinarle anche a considerazioni positive. Del tipo "Guarda, XXX e YYY mi piacciono, ZZZ invece è ancora migliorabile perchè bla bla" al posto di "ZZZ non funziona, c'è di meglio": son entrambi modi di esprimere una critica ma il primo fa capire che ci sono sia elementi buoni che elementi da migliorare, mentre il secondo si concentra solo sugli elementi negativi. E visto che magari pensi che su facebook gli autori/autrici sembrano avere sempre e solo fan "positivi" e si abituino male, sappi che attualmente è proprio il contrario. C'è tantissimo confronto e competizione, oltre ad essere pieno di persone giudicanti proprio come te e me, ed ognuno se apre abbastanza gli occhi è ben conscio di quali siano i propri limiti e di cosa dover migliorare. E' giusto quindi giudicare e dare indicazioni per migliorare, ma è ingiusto andarci troppo pesanti e solo con le critiche. Ci pensa già la vita a darti mazzate sui denti, non mettiamoci in fila.
No. Una cosa è uno stile se l'autore lo fa con cognizione di causa. Mondrian sapeva benissimo usare la prospettiva e sapeva benissimo disegnare ( basta vedere le sue prime opere ) ma ha attuato una stilizzazione estrema per dimostrare che la forma è tale anche senza l'aspetto. I giapponesi semplicemente non conoscono altro metodo se non quello di Tezuka e non sapendo continuano imperterriti a riproporre uno stile ormai vecchio di sessant'anni. Ecco, piuttosto il paragone che hai fatto tu sarebbe da imputare al contrario, i giapponesi sono come coloro che nell'epoca moderna si ostinano a disegnare come i rinascimentali, ciechi di come ormai il mondo sia cambiato.
Infatti puoi parlare oggettivamente di una mancanza di prospettiva o di un disegno non approfondito, ma non dire che questi ultimi non siano parte di uno stile se queste caratteristiche si presentano in maniera ricorsiva.. e se tale stile non ti piace perché consideri queste cose una mancanza è un tuo problema, non dei giapponesi (che anche con questi presunti difetti strutturali son riusciti a conquistare il mondo coi propri fumetti).
Veramente i giapponesi conquistarono il mercato negli anni '80, quando le STORIE ( non i disegni, difatti ben pochi manga vi erano ai tempi ) conquistarono l'occidente. Oggi invece come siamo messi? In Italia ( ma anche altrove eh ) il mercato dei manga è crollato e solo One Piece ed i Giganti ( questo moda del momento che sta già andando ad esaurirsi ) tirano la carretta, basta andare in qualunque edicola per riscontrare come, rispetto a dieci anni fa, la quantità di manga sia desolatamente diminuita e anche la loro vendita, ormai sono più i manga che vanno in resa che quelli che vengono effettivamente venduti. E ancora no, non è uno stile.
Chiarito questo punto non ha senso andare avanti sullo scovare o meno autori giapponesi che usino correttamente la prospettiva e continuare il discorso in quella direzione perché tanto o aderiscono ai tuoi canoni
Non è che non aderiscono ai miei canoni, non sono prospettive. Il ragazzo di prima mi ha mostrato disegni che, Arakawa e tizio di TerraFormas a parte, non sono in prospettiva se non frontale. E ti dirò di più, la signorina di Assasination Classroom avrebbe pure voluto fare una prospettiva dal basso ( con la ragazza che cade dall'alto ) ma semplicemente non ne è stata in grado, uguale la ragazza che mostra le mutandine dell'altro manga.
(e quindi rispettano tutte le regole canoniche che giustamente descrivi come le basi del fumetto europeo/americano) oppure sarebbero "sbagliati".. mentre invece sarebbero solamente "diversi".
No, non sono le basi, sono le evoluzioni. Tutti gli occidentali sanno usare la prospettiva frontale, Tezuka quando creò i canoni giapponesi non fece altro che portare in Giappone lo stile delle strisce americane ( alla Peanuts ), stile che andava per la maggiore in quegli anni ma che ormai è obsoleto per i temi trattati dai fumetti. Finchè si tratta di Slice of Life la striscia è una tecnica ancora valida ( Lucky star va benissimo come è disegnato, così come Titeuf, Stumptruppen e tanti altri ) ma se vuoi fare un fumetto per d'azione ( sia questo uno shonen manga o un fumetto di supereroi ) le nuove tecniche prospettiche e registiche sono imprescindibili. Rendiamoci conto che le "finestre" dei manga ( quella piccola vignetta che l'autore in genere fa per evidenziare un attimo o un dettaglio ) è stata creata dai giapponesi unicamente perchè lo stile "della striscia " impone una severa azione sequenziale che non è in grado di mostrare tutta l'azione. Per rendere le cose ancora più chiare
http://isitlunchyet.deviantart.com/art/Chpt2-Pressure-Point-Sc-063-265955043
Questa ragazza è un'animatrice ( ed in quanto tale lavora per strisce ). Vedi la vignetta di mezzo?Beh, quella è stata un'aggiunta forzata che ha dovuto fare per far capire l'azione, ha dovuto fare una vignetta in più, esattamente come fanno i giapponesi aggiungendo vignette perchè incapaci di far concludere un'azione in poche vignette ( scusa la ripetizione ) utilizzando la prospettiva. Questa ragazza non ha nulla per cui debba essere rimproverata ( perchè appunto una disegnatrice per le animazioni ) ma in un fumetto una scena del genere sarebbe pessima in quanto ci sono ben tre vignette per una singola azione.
Ora, non dico che le finestre siano sbagliate, se usate con criterio funzionano, ma nei manga sono sempre, sempre utilizzate quando basterebbe semplicemente usare una prospettiva che metta in primo piano l'oggetto importante ed il resto sullo sfondo o su altri piani ( dipende dalla quantità dei personaggi ).
Lo "stile europeo" che abbiamo inserito tra le categorie viene comunque incontro proprio alla tipologia di fumetto che menzioni (ed appunto si parla di un nuovo stile e non di stile manga), che esiste e sta venendo sviluppato da molti autori (alcuni lo chiamano euromanga, ma per me è troppo riduttivo come termine)
Questa parte sinceramente non l'ho capita.
per cui non è che il mondo del fumetto non sia aperto alle persone che la pensano come te.. semplicemente ognuno sceglie la propria strada e decide di disegnare ed aderire ad uno stile ed alcune volte tale stile può rientrare nei tuoi canoni ed altre volte no.
Non sono miei canoni. Sono i canoni del fumetto odierno a cui i giapponesi non hanno ancora avuto accesso perchè ancorati alle loro vecchi usi. E se questo stile datato va bene per alcune tipologie di manga, per altre è semplicemente inadeguato. Vogliamo parlare di stile? Nel fumetto occidentale vi è una miriade di stili diversi ognuno usato con cognizione di causa, i giapponesi non hanno possibilità di scelta.
Riguardo il discorso "se non studi non imparerai mai" invece non mi trovi d'accordo. Con pazienza e perseveranza si possono assimilare anche regole articolate come quelle della prospettiva, composizione spaziale ecc ecc senza per questo studiare appositamente.
Le regole non le puoi assimilare, te le devono insegnare. Ad un bambino non lasci assimilare la matematica, gliela insegni e poi, se di dimostrerà capace, con il proprio bagaglio culturale potrà evolvere la sua conoscenza. A nessuno oggi verrebbe in mente di far operare un uomo senza che questo abbia studiato medicina, non vedo perchè per i disegnatori non possa valere lo stesso principio. Prima studi ed apprendi, poi lavori. Ovviamente nulla da dire se un esordiente, ancora studente, riesce a far pubblicare il suo lavoro ( piuttosto la polemica è sulle case che fanno pubblicare esordienti bruciandoli ) ma questo non lo rende assolutamente in grado di essere un fumettista, prima si conclude lo studio e poi si disegna, disegna, disegna e disegna. Perchè una volta ottenuto tutto il bagaglio culturale allora sì, solo l'impegno e l'esperienza ti fanno migliorare. Nella fattispecie, la ragazza deve apprendere le basi registiche e prospettiche ( poi si possono anche fare dei miglioramenti su tratto, panneggio, storytelling e sceneggiatura se vuole farla da sè etc. ma questi dipendono da quanto voglia migliorare ). Sulla colorazione nulla da dire, penso che la lascerà ad un colorista.
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