Ed alla fine siamo arrivati all'ultima opera che verrà presentata qui all' Italian Indie Comics Award! Che viaggio lungo è stato, eh? Ma non è di certo il momento di farsi trascinare da banali sentimentalismi, piuttosto concentriamoci su quest'ultima opera! Ecco a voi Dead Man Talking del collettivo Artsteady..... che ne dite: pronti?
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Ecco di seguito la trama di 47 DeadMan Talking:
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Per iniziare a parlare di quest’opera prenderemo in prestito le parole che Alessandro Nocera ha utilizzato nella prefazione del primo capitolo dell'opera: "Napoli vive di paradossi. È una città violenta dove il delitto trova sempre il modo di trasformarsi in farsa. Dove anche quando si dà piena ragione a Gomorra, c’è sempre una parte della memoria che ti riporta a Core ‘ngrato (…). Dove di fronte ad una tragedia come quella della Terra dei Fuochi, ci saranno sempre il male ed il sole a darti carezze per farti – come cantava Pino Daniele – fesso e contento." Vi presentiamo quindi 47 Deadman Talking, un fumetto di zombie il cui scopo decantato è assolutamente quello di lasciare "fesso e contento" il lettore di turno, senza nessuna veillità di cambiare la vita a nessuno nè fare critica sociale, ma solo di intrattenere e divertire tutti con tanta azione sfrenata e molte "vrenzole" spietate.
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Quest'opera scanzonata partita in maniera così libera ed allegra però non si ferma a questo e nel suo piccolo riesce a farci riflettere su quel che è Napoli, sulle sue contraddizioni, sul suo essere così incredibilmente unica rispetto a qualsiasi altra città d’Italia e non solo. Infatti per quanto riguarda il lato artistico nella sua produzione sono state coinvolte molte figure di spicco del mondo napoletano delle autoproduzioni con risultati che non sfigurano neanche a confronto di opere più blasonate pubblicate da editori molto più grandi di loro. Un fumetto quindi curato in ogni dettaglio che punta a divertirci andando anche oltre la stessa Napoli, quasi utilizzata come un pretesto in certi frangenti, per arrivare più facilmente al cuore del lettore.
Ecco infine l’intervista agli autori:
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Innanzitutto ringraziamo Animeclick per questa iniziativa che accende i riflettori sul mondo del fumetto indipendente italiano, da sempre fucina di talenti e inspiegabilmente mercato assai sottovalutato da lettori ed editori. Di iniziative come questa c'è molto bisogno. E poi Animeclick lo conosciamo da quando era piccolo, giocavamo sempre a pallone insieme, potremmo raccontare un sacco di aneddoti, come quella volta che Animeclick mangiava il gelato in villa, poi sono arrivati i carabinieri a cavallo... te lo ricordi? Eh, che ricordi...
Qual è il vostro maggiore riferimento artistico? Quali sono le vostre opere a fumetti preferite?
Ogni autore ha il proprio riferimento e una propria opera preferita. Si va da Watchmen a Corto Maltese, passando per i Paperi di Don Rosa e la fantascienza di Akira. E' questo che ci rende un gruppo superlativo. Soprattutto quando litighiamo per decidere se è più forte Hulk o la Cosa.
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Questa è una domanda complicata da fare ad un collettivo. Ogni autore ha un suo stile particolare anche se buona parte dei disegnatori del gruppo provengono da esperienze con il mercato americano. Non amiamo fossilizzarci, ma ci piace sperimentare.
Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?
Fare fumetti è principalmente raccontare qualcosa. Ed ogni volta che qualcuno racconta nasconde qualcosa di se all'interno di quella storia. Noi nascondiamo i nostri deliri. E si accomodano perfettamente tra le pagine di un fumetto.
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Cos’è che vi piace del vostro lavoro come fumettisti? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate e una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.
Il lavoro creativo è sicuramente la parte migliore del lavorare con i fumetti. Scrivere, fare i layout e poi vedere il lavoro finale è una soddisfazione notevole. La cosa peggiore è dover rispettare le scadenze. E avere a che fare con gli editor interni che ti costringono a rispettare le scadenze.
Un gruppo nutrito come il vostro come gestisce il proprio lavoro?
Fin dagli albori del progetto, la produzione di ogni albo di 47 DeadMan Talking è quella che più di tutte coinvolge l'intero collettivo, con un processo organizzativo molto orizzontale e qualche responsabile “istituzionale” nelle fasi più delicate della lavorazione. Non sappiamo se sia il modo migliore per elaborare questa tipologia d'albo, o il più breve, ma è quello che si è più naturalmente configurato nel primo anno di attività e ce lo teniamo, un po' per pigrizia, un po' per scaramanzia.
Tutto comincia con il soggetto generale di Andrea Errico, dal quale si sviluppa la sinossi dell'albo con gli sceneggiatori incaricati (Giampaolo Mele o Tommaso Vitiello); quando il risultato soddisfa il nucleo di scrittura, si passa alla sceneggiatura vera e propria che viene girata per una prima lettura a tutto il gruppo interno di Artsteady. Se tutto fila, si passa al disegno: a seconda delle disponibilità e delle competenze degli artisti disponibili, il numero di persone coinvolte tra layout, matite e chine varia di volta in volta, sotto la supervisione degli sceneggiatori. Ecco, arrivati a questo punto abbiamo tipicamente accumulato un ritardo che va dal “preoccupante” al “stavolta non esce”. Tavole e ansia vengono trasferiti ai coloristi e contemporaneamente si passa ad una fase di prelettering e revisione testi di cui, in genere, si fa carico Giovanni Di Meglio. Quando le tavole sono colorate e il napoletano ha tutti gli apostrofi giusti, il gruppo interno dà un ultimo sguardo complessivo prima che Andrea, Tommaso e tanto caffè procedano all'impaginazione definitiva, cosa che deve avvenire generalmente in un paio d'ore tra le 5 e le 7 del mattino dell'ultimo giorno disponibile per la stampa.
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Com’è nata la vostra opera? Quali sono i vostri piani per essa?
47 - Deadman Talking è la “capata storta” intorno alla quale è nata Artsteady. La genesi è vaga e fumosa, come per tutte le idee, e non credo sia facile individuare il momento esatto in cui abbiamo deciso di produrla effettivamente. Forse qualche birra di troppo ha aiutato questo già troppo facile parto e nel 2013 viene presentato al Comicon il numero 0# “Vrenzole contro Zombie”. Ora dopo tre anni, sei volumi e più di tremila copie vendute, al Comicon 2016 verrà presentato l'ultimo volume della saga.Poi faremo qualcosa di nuovo, ma è un segreto.
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Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
Belle donne, sangue, esplosioni... cosa si può avere di più da un fumetto? Volevamo mettere le previsioni degli astrologi, ma il nostro Geppino D'Aria si è rifiutato.
Contrariamente a quanto pensano molti nostri lettori (e quanto forse abbiamo lasciato intendere), 47DMT non nasce come un clone di The Walking Dead. Via via che il progetto ha cominciato a prendere forma, e intendiamo prima ancora che il numero 0 venisse alla luce, abbiamo sempre tenuto presente modelli ben più comici di genere zombie, penso a Benvenuti a Zombieland o Shaun of the dead. Come ha spesso avuto modo di dire Andrea Errico, “Cerchiamo di rispondere alla domanda: se l'apocalisse zombie giungesse a Napoli, come reagirebbero i napoletani?”.
E' chiaro che non c'è alcuna pretesa di realismo, ma una pretesa di verosimiglianza assolutamente sì: i nostri personaggi sono persone comuni, che incontreresti per i vicoli della città, che parlano la lingua che si parla realmente nelle strade e che, nei limiti del genere horror e delle circostanze della commedia, attraversano le situazioni con spirito pratico spiccatamente partenopeo.
Quello che abbiamo voluto dimostrare, con 47DMT, è che in Italia esiste la possibilità di produrre fumetti che abbiano tematiche, stilemi e veste grafica proprie dei comics americani e che questi possono essere apprezzati dal pubblico a patto che questi elementi siano declinati all'italiana senza mai scimmiottare il modello. Nel nostro caso, partendo da una visione parodica, è stato probabilmente più semplice, ma possiamo citare molti titoli di editori italiani ben quotati che, negli ultimi anni, hanno scelto di percorrere questa strada.
Una strada che, nel nostro piccolo, siamo stati tra i primi a fiutare e che ci ha dato molte soddisfazioni, in termini di pubblico e, perché no, anche di vendite.
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Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!
Uhm... Ciao kittemmuorti!
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Link Utili:
Artsteady (Facebook)
Artsteady (sito)
47 - Dead Man Talking (Facebook)
Scheda di Animeclick
Concorrenti Precedenti:
Soul Labyrinth
I am Spank / Restiamo sdraiati qui per sempre
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Che cos'è l'IICA?
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
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L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
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