Eccoci qua, un’altra settimana con l’Italian Indie Comics Award! Oggi vi presentiamo Universal Stones di Maria Grazia Arena e Lara Pilloni.
Maria Grazia Arena è la creatrice e sceneggiatrice dell’opera, ha 26 anni e viene da Pontecagnano Faiano in provincia di Salerno. Da bambina disegnava dovunque, persino sui muri (con buona pace della madre), avendo come soggetti preferiti i personaggi dei cartoni animati (Digimon, Pokémon, Sailor Moon e così via). Una volta finiti di colorarli li ritagliava e ne faceva burattini, fantasticando e creando mille avventure. Difatti proprio così è nata la sua grande voglia di narrare storie intrise di mistero e magia!
Il suo maggior riferimento artistico è la Disney, si sente legata soprattutto alla figura di Walt Disney, l’uomo dei sogni impossibili, del quale apprezza ciecamente il suo credo filosofico: “Prendi, credi, sogna e osa”. Le opere Disney sono state per lei motivo di studio e le hanno dato tutti gli ingredienti necessari per crescere come persona e autrice. Per quanto riguarda i suoi fumetti preferiti ama Sailor Moon e Lady Oscar, sopra ogni altra opera.
Lara Pilloni è la disegnatrice di Universal Stones, viene da Padova e ha 31 anni. Fin dall’asilo si rende conto di come lei, a differenza degli altri bambini, cercasse di disegnare in modo più realistico, chiedendosi come poter fare al meglio un naso o le capigliature… ma sempre nei limiti di una bambina piccola, ovviamente. Crescendo il disegno è divento per lei un momento di sfogo, un modo per rendere reali i suoi pensieri e fantasie; questo però non era abbastanza per Lara, che sentiva il bisogno di far agire i personaggi, raccontare una storia, ed è quindi per questo che ha sempre sognato di diventare una fumettista. Sogno però accantonato a causa dei doveri universitari, ma nonostante tutti gli sforzi profusi e due attestati ottenuti, ha capito che nel nostro mondo vale ancora la pena seguire i propri sogni.
Definisce il suo stile una sintesi tra mondo disneyano e manga, e tra i manga che hanno segnato la sua adolescenza dobbiamo sicuramente citare Sailor Moon, Ranma 1/2 , Inuyasha e Lady Oscar, invece per quanto riguarda i suoi fumetti preferiti bisogna aggiungere Fullmetal Alchemist, Touch, Rough, HunterxHunter e Naruto. È una disegnatrice autodidatta che ha mosso i primi passi nel mondo del fumetto grazie al suo primo webcomic, Una Ragazza da Clytia, pubblicato su Mangakugan.
Il suo maggior riferimento artistico è la Disney, si sente legata soprattutto alla figura di Walt Disney, l’uomo dei sogni impossibili, del quale apprezza ciecamente il suo credo filosofico: “Prendi, credi, sogna e osa”. Le opere Disney sono state per lei motivo di studio e le hanno dato tutti gli ingredienti necessari per crescere come persona e autrice. Per quanto riguarda i suoi fumetti preferiti ama Sailor Moon e Lady Oscar, sopra ogni altra opera.
Lara Pilloni è la disegnatrice di Universal Stones, viene da Padova e ha 31 anni. Fin dall’asilo si rende conto di come lei, a differenza degli altri bambini, cercasse di disegnare in modo più realistico, chiedendosi come poter fare al meglio un naso o le capigliature… ma sempre nei limiti di una bambina piccola, ovviamente. Crescendo il disegno è divento per lei un momento di sfogo, un modo per rendere reali i suoi pensieri e fantasie; questo però non era abbastanza per Lara, che sentiva il bisogno di far agire i personaggi, raccontare una storia, ed è quindi per questo che ha sempre sognato di diventare una fumettista. Sogno però accantonato a causa dei doveri universitari, ma nonostante tutti gli sforzi profusi e due attestati ottenuti, ha capito che nel nostro mondo vale ancora la pena seguire i propri sogni.
Definisce il suo stile una sintesi tra mondo disneyano e manga, e tra i manga che hanno segnato la sua adolescenza dobbiamo sicuramente citare Sailor Moon, Ranma 1/2 , Inuyasha e Lady Oscar, invece per quanto riguarda i suoi fumetti preferiti bisogna aggiungere Fullmetal Alchemist, Touch, Rough, HunterxHunter e Naruto. È una disegnatrice autodidatta che ha mosso i primi passi nel mondo del fumetto grazie al suo primo webcomic, Una Ragazza da Clytia, pubblicato su Mangakugan.
Ed ecco adesso la trama della loro opera:
La Principessa Celeste è l’erede designata del regno di Hellios, ma a causa di un terribile segreto che cela nel suo cuore non potrà mai sedere sul trono del suo regno. La sofferenza della Principessa per tale situazione la porta ben presto alla follia, decidendo così di portare alla rovina il suo intero regno attirando l’attenzione dei perfidi Demoni del pianeta Inferno. Scoppia così una terribile guerra che provocherà un’esplosione così spaventosa da distruggere gli stessi equilibri del nostro universo. Le conseguenze sono a dir poco catastrofiche: la Principessa scompare, il Regno è a pezzi e l’universo non è più lo stesso. Per poter riportare l’universo al suo stato originario si deve trovare una nuova erede, che sia degna della corona. Su Blue, il nuovo Pianeta Terra del 2015, vive Grazia, una giovane studentessa universitaria orfana, la quale un giorno trova una misteriosa pietra bianca abbandonata sulla strada, che sembra celare un forte potere ed un eredità lontana. Tale pietra suo malgrado non arriva però da sola, ma porta con sè anche la brama dei Demoni del Pianeta Inferno, che risvegliatisi dal loro letargo millenario son tornati di nuovo a minacciare l'umanità, e solo cinque giovani fanciulle prescelte con il potere dei cinque Nobili Spiriti Animali di Hellios potranno proteggerla..
Universal Stones è una storia che cerca di richiamare i classici majokko, genere profondamente amato dalle due autrici. Nel loro fumetto si troverà uno stile leggero che ricorda infatti Sailor Moon, dove i combattimenti riescono a trovare spazio ma senza mai rovinare quell’atmosfera che contraddistingue i fumetti di questo genere, cercando continuamente di andare oltre i soliti schemi narrativi, con l'intento di offrire qualcosa di nuovo al lettore.
L'opera nasce tecnicamente nel 2008 nel canale YouTube di Grazia, GRAZIADISNEYLAND1989, dove pubblicava vari spezzoni video di quello che sarebbe stato il suo futuro fumetto (che all’epoca portava il nome di Fantasy Battle), riuscì nell’impresa di creare più di 300 episodi per più di cinque serie! Il canale però è stato chiuso l’anno scorso a causa di problemi col copyright Disney, ma non è mai stato dimenticato dai tanti fan, che continuano a seguire tutt’ora l’opera nella sua nuove veste.
L’opera ha preso vita dall’editrice Reika Manga, alla quale Grazia inviò la sceneggiatura ricevendo il via libera per cercare una disegnatrice che l’avrebbe accompagnata in questo emozionante viaggio. Contattò diverse pagine Facebook di vari autori ma quella che le rimase più impressa fu Una Ragazza di Clytia di Lara Pilloni, che accettò con grande entusiasmo di entrare in questo progetto editoriale. Dopo un anno di pubblicazione i rapporti con il precedente editore si rompono e le due decidono di rimettersi in gioco nella neonata etichetta Kasaobake, ripartendo dal mondo dell’autoproduzione e racimolando fin da subito consensi.
Infine ecco l’intervista al duo di autrici:
Ragazze, un immenso piacere fare la vostra conoscenza, è arrivato il momento dell'intervista: pronte?
Grazia & Lara: Certo che siamo pronte! Avanti, diteci quello che volete!
Con che stile preferite disegnare? Quali tecniche usate?
Grazia: Io ho uno stile molto libertino, riesco a imitare sia il tratto Disney che Manga in maniera molto naturale e armonica. La mia collega ha uno stile molto personale che racchiude sia l’uno che l’altro.
Lara: Preferisco disegnare con lo stile che ho sviluppato, che probabilmente fonde la morbidezza del disegno Disney ad una caratterizzazione più manga dei personaggi. Al momento preferisco usare la tecnica manuale, questo perché sono abituata a usare matita e foglio da troppo tempo. So che ci sono strumenti che aiutano molto a disegnare in digitale, spero di migliorare anche in questo settore che offre davvero moltissime possibilità espressive.
Grazia & Lara: Certo che siamo pronte! Avanti, diteci quello che volete!
Con che stile preferite disegnare? Quali tecniche usate?
Grazia: Io ho uno stile molto libertino, riesco a imitare sia il tratto Disney che Manga in maniera molto naturale e armonica. La mia collega ha uno stile molto personale che racchiude sia l’uno che l’altro.
Lara: Preferisco disegnare con lo stile che ho sviluppato, che probabilmente fonde la morbidezza del disegno Disney ad una caratterizzazione più manga dei personaggi. Al momento preferisco usare la tecnica manuale, questo perché sono abituata a usare matita e foglio da troppo tempo. So che ci sono strumenti che aiutano molto a disegnare in digitale, spero di migliorare anche in questo settore che offre davvero moltissime possibilità espressive.
Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?
Grazia: Qui si esporrà di più Lara in quanto io non ho assoluta confidenza con questo mondo, visto che li ho sempre e solo letti i fumetti.
Lara: Ok, prendo la parola io. Fare fumetti vuol dire, secondo me, raccontare una storia con le immagini, concetto a mio avviso per niente scontato. Il fumetto mi ha sempre affascinato perché è una espressione artistica che offre una maggiore padronanza del mezzo “artistico”, almeno rispetto ad altre forme espressive. Non datemi della svitata, ma a parte lo scrittore che può raccontare una storia in completa indipendenza, un drammaturgo o un regista non possono farlo, essendo vincolati dall’abilità dei loro attori e da come essi appaiono o da come interpretano il loro personaggio. Questo non rende certo una piece teatrale o un film meno bello, sia chiaro! Non parlo di qualità, ma parlo di indipendenza. Ho sempre trovato affascinante che in un fumetto l’autore debba essere regista, costumista, addetto al casting e ai costumi, scenografo ecc. Non sempre è così, perché ad esempio nella collaborazione con Grazia, dobbiamo per forza dividerci dei compiti; ma comunque un fumetto lo potrebbe essere, è una delle sue prerogative… e, infondo, anche se questo dà un enorme potere di espressione all’artista c'è un "linguaggio visivo" da costruire in modo preciso, quindi molto più lavoro da affrontare. Poi sta sempre nel modo in cui uno scrittore scrive, ma una descrizione può stimolare ogni lettore in modo diverso, mentre una immagine si impone in modo molto più prepotente. Per questo, se ognuno può immaginarsi una scena raccontata a parole, il fumettista ti mostra esattamente come lui vuole che tu la veda, così è nella sua testa (più o meno) e così vuole che tu la assimili.
Cos’è che vi piace del vostro lavoro come fumettisti? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate e una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.
Grazia: Personalmente di questo lavoro amo scrivere la sceneggiatura, progettare, scegliere e disegnare gli ambienti, e in più colorare le tavole di preparazione ai retini, ma la parte che faccio fatica a digerire è la realizzazione dello storyboard. Lo ammetto con tutta la pigrizia che ho in corpo: è la parte che più mi annoia. Alle volte penso di non riuscire a riassumere tutto quello che scrivo nella sceneggiatura e compio l’errore di aggiungere tutto, anche le parti inutili. Ultimamente sto rilevando in modo diverso i fumetti, cioè non li considero più come una lettura piacevole ma piuttosto li leggo con criterio, studiando il linguaggio e le inquadrature.
Lara: La fase di realizzazione è difficile ma stimolante, di sicuro. Però il mio più grande desiderio è emozionare e coinvolgere il lettore. Spero davvero di riuscirci, è quello che più mi farebbe sentire realizzata. Non mi piace tutta la fase di inchiostrazione e di retini… cioè mi piace all’inizio, ma sono fasi in cui l’attenzione deve essere al massimo, e quindi sono quelle più stancanti se perseguita molte ore di seguito, hehe.
Com’è nata la vostra opera?
Grazia: Universal Stones nasce da un profondo desiderio di voler raccontare una storia che mischia il classico e il moderno. Un majokko che possieda i suoi canoni principali ma che allo stesso tempo riveli un nuovo tipo di potenziale capace di fondere altri generi: horror, azione, avventura, romanticismo, dramma, commedia, eccetera. La massima fonte d’ispirazione verso questa esigenza la si deve a Sailor Moon, la bella paladina. Quando la trasmettevano alla Mediaset la sua figura mi colpì in maniera straordinaria e alimentava una certa fantasia nel voler creare qualcosa di analogo, con un retrogusto più profondo. Ho sempre notato che nei majokko non esiste la vena psicologica profonda nei personaggi, perché tutte le prescelte accettano frettolosamente gli eventi che le piombano improvvisamente. Per questo motivo ho pensato di creare qualcosa di innovativo: un majokko fatto di domande e risposte che i personaggi si pongono continuamente, mostrando così la complessità delle loro anime.
Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
Grazia & Lara: Della nostra opera… cosa amiamo di più? Beh, direi tutto quello che offre. Amiamo i personaggi, gli scenari tenebrosi, la pucciosità delle ragazze. Insomma, noi ci siamo appassionate più che altro all’anima di tutti i personaggi finendo con l’affezionarci ad essi. E anche se presentiamo Demoni dall’aspetto minaccioso li abbiamo resi… umani. Umani proprio come noi, con le loro emozioni, fobie e sentimenti. Li abbiamo resi di carne e sangue dannandogli anima e cuore. “Perché i lettori dovrebbero voltarla al nostro Award?” beh, è un domandone intrigante che consiglia una risposta degna. Il voto dipenderà dalla scelta dei lettori. Se la scelta ricadrà su quest’opera dipenderà dal fatto che i lettori proveranno le stesse emozioni che io e Lara riversiamo in ogni pagina realizzata del fumetto.
Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!
Grazia & Lara: Dal Regno di Hellios rivolgiamo un caloroso saluto a tutto il pubblico che si segue dalla Terra!
Link Utili:
Universal Stones
Scheda di Animeclick
Concorrenti Precedenti:
Truck You
Zeus-Miti e Dintorni
PoseYdon
Tutte le news sui partecipanti
Che cos'è l'IICA?
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
@Fma35
Certo che invitare delle autrici che disegnano in stile japstyle canonico (ovvero in b/n come i manga) ad usare il colore è un po' un paradosso^^ Non che magari così i loro disegni non possano rendere ancora meglio, ma si parla proprio di un altro stile e per farlo dovrebbero anche abbandonare l'attuale uso dei retini, insomma andare completamente contro corrente.. non mi sembra una scelta molto saggia^^'' Il concorso è diviso in categorie stilistiche proprio per tutelare questa diversità e permettere a tutti di essere valutati con opere simili per stile di appartenenza, cerchiamo di non distruggere questa varietà Il mondo è bello perché vario.. ed i fumetti non sono un'eccezione.
Oh, ma infatti non intendo colore in senso figurato ma nel senso di "dare colore" a queste pagine che sono fin troppo piatte, difatti ho menzionato anche i retini. La signorina dei disegni immagino che abbia anche messo i retini, non è in grado di applicarli al meglio, vestiti e capelli non danno alcuna morbidezza, il nero che ha usato per la giacca della ragazza col pappagallo non da nessuna idea di pelle ( a differenza di come, ad esempio, sono i giubotti in pelle che fa la Yazawa ) e spero che la pelle sia quello che la signorina aveva in mente ( non credo però perchè la forma non è proprio da pelle )perchè solo la pelle ha dei contrasti così netti ( o al massimo il velluto ma questo è un materiale troppo elegante per una maglia del genere ) non vi è alcun distinguo tra i vari vestiti se non una mancanza di retino od una presenza. L'ultima pagina postata dall'articolo poi ( quella con le case ) è piattissima c'è praticamente solo la costruzione degli edifici ( messi alla rinfusa ) senza alcuna sfumatura o ombra.
Complimenti!
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