Eccoci di nuovo qui con un nuovo articolo dell' Italian Indie Comics Award! Oggi torniamo a parlare di una light novel: Nero su Bianco di Gloria Di Maria!
Ecco di seguito la trama di Nero su Bianco:
Nero su Bianco è una light novel nata da un romanzo, riadattato per venire incontro ai canoni narrativi di questo genere. Il processo di adattamento ai canoni stilistici della novel è avvenuto perfettamente, leggendo la sua opera difatti non si potrebbe immaginare che lei si sia cimentata in questo genere assolutamente per caso. Il maggior pregio dell’autrice è la sua abilità nel coinvolgere il lettore con il suo modo di scrivere diretto, senza fronzoli. Già dalle primissime pagine del primo capitolo ci inoltriamo direttamente nel cuore della vicenda e solo in un secondo momento, con una grande cura dei dettagli ed una certa delicatezza, riusciamo a comprendere perfettamente chi sia Èvelin entrando così in perfetta sintonia con la protagonista dell’opera. Un altro chiarissimo punto di forza dell’opera sono le illustrazioni: lo stile dell’autrice affonda le proprie radici nella tecnica manga ma si sente chiaramente come il suo stile personale cerchi di prevalere su ogni singola illustrazione.
L’opera potete trovarla dunque su Mangakugan Light, il debutto nella rivista online lo ha fatto il 3 gennaio 2013, nel numero 3; al momento sono usciti 16 capitoli e ancora non siamo a metà del tragitto, essendone previsti poco più di 30. La genesi dell’opera risale ai tempi del Liceo Artistico, e ha avuto un percorso a dir poco travagliato: scritto all’età di 15 anni durante le pause tra una lezione e l’altra, Gloria (ormai 17enne) decide di pubblicarlo contattando la casa editrice napoletana Autorinediti, ma le cose sono andate tutt’altro che positivamente. Infatti a causa dell'inesperienza legata alla sua giovane età si è ritrovata a dover pagare in prima persona una grossa cifra per la stampa di un numero esagerato di copie, non ricevendo però alcun tipo di aiuto a livello promozionale e distributivo da parte della suddetta casa editrice. Per fortuna l’autrice è riuscita a non demoralizzarsi e a lottare ancora per la sua opera, nonostante sia ora in un formato completamente differente, ma se foste interessati ad avere una delle copie originali di Nero su Bianco potete contattarla direttamente, liberarsi casa non le fa mai male!
Ecco di seguito l’intervista a Gloria:
Cos’è che ti piace del tuo lavoro come scrittrice/illustratrice? E cosa no? Raccontaci una cosa che amate ed una cosa che odiate del mondo dell’autoproduzione e del vostro lavoro.
Odio i tempi di consegna! Ve l’avranno scritto tutti!
Odio fare le cose in ritardo quindi odio la pressione che ti mettono addosso i tempi di consegna, dunque faccio sempre tutto con largo anticipo così ho l’impressione di fare con calma! La cosa che mi piace maggiormente è rileggere il mio lavoro una volta terminato, completo e finito. Mi dà un gran bel senso di soddisfazione che mi fa sentire apposto con me stessa per settimane!
Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?
“Nero su Bianco” nasce da un sogno che feci una notte quando ancora facevo le elementari e non avevo mai letto un fumetto in vita mia. Sognai una bellissima ragazza, sotto le stelle e con un' enorme spada, che con un colpo di lama spezzava in due parti la luna. Non sapendo nulla di disegno, neanche di esserci portata, incominciai a fare l’unica cosa che potevo fare, ovvero scrivere.
Passarono diversi anni però quando mi decisi a scriverci seriamente una storia, all’inizio mi limitavo solo a scrivere del castello e di questa ragazza, che all’inizio si chiamava Hakumi ma che poi divenne Èvelin. I miei piani per questa novel? Continuare a pubblicarla su Mangakugan Light, finché sulla rivista avranno il piacere di sopportarmi! Mi sarebbe piaciuto molto disegnarla sottoforma di fumetto ma mi rendo conto che ne verrebbe fuori un lavoro infinito, considerando che le pagine del libro sono più di 600! Figuriamoci cosa diverrebbe se fossero delle tavole! Come minimo il doppio! Sinceramente non mi sento ancora all’altezza di realizzare un’opera tanto mastodontica.
Come hai detto anche tu preferisci disegnare piuttosto che scrivere, quindi dicci… c’è un fumetto nel tuo futuro?
Ho tantissime idee per un fumetto! Ma prima di metterle su carta vorrei finire la Scuola di Comics... così almeno ne esce qualcosa di decente!
Hai decisamente un rapporto particolare con le light novel, qual è quindi il tuo rapporto personale con questo mondo che hai scoperto completamente per caso?
Eh si in effetti "Nero su Bianco" l'ho scritto così... mi ci sono impegnata molto ma non avevo idea che sarebbe venuto così lungo e neanche che da ciò avrei potuto trarne vantaggio facendomi conoscere nel mondo dei fumetti! Io amo molto scrivere, mi rilassa e mi diverte, nonostante in generale non sia una grandissima lettrice di libri, più che altro amo raccontare delle storie scrivendo, disegnando, filmando (ho avuto anche modo di fare dei cortometraggi ,molto brutti ma mi sono divertita un sacco nel farli!) e saltellando!! A me interessa innanzitutto raccontare qualcosa, poi amo alla follia disegnare e quindi quello che vorrei fare è semplicemente unire le due cose e i fumetti me lo permettono più di ogni altra cosa, tutto qui!
Cosa ne pensi dell’autoproduzione? Credi che le light novel avranno futuro in Italia?
L’autoproduzione io la vedo in modo molto positivo. Nel senso: lavori, fai quel che ti piace, gestisci i tuoi orari e le tue scadenze e se piaci al tuo pubblico puoi anche avere la possibilità di lavorarci facendo quel che ti piace, quindi sì, l'autoproduzione può rivelarsi un'interessante un'opportunità. Tuttavia credo che no, le light novel a mio parere non faranno molta strada in italia! Nel nostro paese si legge poco e le illustrazioni a fumetti sono ancora viste come cosette da bambini... la vedo dura purtroppo!
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
Quando scrissi “Nero su Bianco” più che sulla trama io puntai tutto sui personaggi. Nella mia inesperienza ho cercato con tutte le mie energie di renderli il più tridimensionali possibile, realistici e soprattutto “affezionabili”. Magari alle volte quel che fanno può sembrare insensato, stupido e irragionevole… ma d’altronde chi farebbe mai cose ragionevoli o sensate in situazioni di pericolo e/o confusione? Io probabilmente sarei la più sconcluisionata di tutti!
Infatti loro sono così: piangono, si disperano, si irritano, dicono parolacce, si infuriano, perdono la pazienza, si sfogano, mentono e… litigano, litigano tantissimo! Raccontare di gente che sa fare tutto e che difronte alle avversità prende subito in mano la situazione (perché sennò non si va avanti con la trama) senza avere neanche una di queste reazioni… beh, non fa proprio per me, scusate!
Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!
Ringrazio voi per questa opportunità che mi avete dato e per questa bellissima iniziativa, finalmente un concorso intelligente e utile! Saluto tutti! *abbraccione* <3
Che cos'è l'IICA?
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
Gloria Di Maria è una disegnatrice di 22 anni che viene dal Molise, più precisamente da Termoli. La sua passione per il disegno è stata alimentata dalla scelta di frequentare il Liceo Artistico, non solo perchè le ha dato delle importantissime basi ma che per averle offerto l'opportunità di fare ben 6 mostre e di vincere 2 concorsi di fumetto (uno dedicato ad Andrea Pazienza ed uno a tema libero al quale ha partecipato con una storia di 10 tavole a tema scolastico). Successivamente ha fatto due anni di conservatorio credendo che quella potesse essere la sua strada, ma ricredendosi si è fatta riportare sulla retta via dai fumetti e adesso frequenta il primo anno della Scuola Internazionale di Comics a Pescara, riprendendo così il suo vecchio amore. Per quanto riguarda invece la scrittura già da piccola, all’età di 6 anni, aveva la tessera per la biblioteca, leggeva tantissimo e questo ovviamente l’ha portata ad avere una certa curiosità anche per questa nobile arte. Tutto impreziosito da un gran rapporto con la maestra d’italiano, capace di spronarla continuamente.
Da gennaio 2013 pubblica per Mangakugan Light la sua opera. Inoltre da due anni scrive per Dimensioni Nuove, una rivista ad abbonamento che viene distribuita in alcune scuole. Nel 2014 ha inoltre collaborato con lo sceneggiatore Franco Villa ad un’opera particolare su Martin Mystere che potete trovare su questo link.
Ammette di non essere per nulla ferrata di light novel, praticamente conosce solo la sua e quelle pubblicate su Mangakugan Light e per quanto riguarda questo mondo può segnalare solo Elena Toma come fonte d’ispirazione perchè è anche grazie a lei che Gloria è stata capace di comprendere tutte le differenze e diverse sfumature che vi possono essere tra un romanzo ed una light novel. La sua scrittrice preferita è Agatha Christie e adora i libri di Licia Troisi. Per quanto riguarda i fumetti invece ama alla follia Zerocalcare, Blacksad di Diaz Canales e Guarnido, i manga come Elemental Gerard, Gintama, Letter Bee e Berserk, tutto l’universo Marvel ed infine Ruins di Terese Nielsen e Warren Ellis.
Da gennaio 2013 pubblica per Mangakugan Light la sua opera. Inoltre da due anni scrive per Dimensioni Nuove, una rivista ad abbonamento che viene distribuita in alcune scuole. Nel 2014 ha inoltre collaborato con lo sceneggiatore Franco Villa ad un’opera particolare su Martin Mystere che potete trovare su questo link.
Ammette di non essere per nulla ferrata di light novel, praticamente conosce solo la sua e quelle pubblicate su Mangakugan Light e per quanto riguarda questo mondo può segnalare solo Elena Toma come fonte d’ispirazione perchè è anche grazie a lei che Gloria è stata capace di comprendere tutte le differenze e diverse sfumature che vi possono essere tra un romanzo ed una light novel. La sua scrittrice preferita è Agatha Christie e adora i libri di Licia Troisi. Per quanto riguarda i fumetti invece ama alla follia Zerocalcare, Blacksad di Diaz Canales e Guarnido, i manga come Elemental Gerard, Gintama, Letter Bee e Berserk, tutto l’universo Marvel ed infine Ruins di Terese Nielsen e Warren Ellis.
Ecco di seguito la trama di Nero su Bianco:
Èvelin è una mezza-strega ladra di tesori che, in una notte di settembre, sotto consiglio di un suo amico decide di entrare nel Midnight: un castello fantasma che appare periodicamente sul mare di Hakodate e dentro la quale pare si nascondino immensi tesori e ricchezze. Attratta da essi la giovane decide di varcarne i cancelli ma, con suo stupore, ciò che troverà al suo interno non sarà del semplice oro ma qualcosa di molto più importante, che cambierà per sempre tutta la sua vita!
Nero su Bianco è una light novel nata da un romanzo, riadattato per venire incontro ai canoni narrativi di questo genere. Il processo di adattamento ai canoni stilistici della novel è avvenuto perfettamente, leggendo la sua opera difatti non si potrebbe immaginare che lei si sia cimentata in questo genere assolutamente per caso. Il maggior pregio dell’autrice è la sua abilità nel coinvolgere il lettore con il suo modo di scrivere diretto, senza fronzoli. Già dalle primissime pagine del primo capitolo ci inoltriamo direttamente nel cuore della vicenda e solo in un secondo momento, con una grande cura dei dettagli ed una certa delicatezza, riusciamo a comprendere perfettamente chi sia Èvelin entrando così in perfetta sintonia con la protagonista dell’opera. Un altro chiarissimo punto di forza dell’opera sono le illustrazioni: lo stile dell’autrice affonda le proprie radici nella tecnica manga ma si sente chiaramente come il suo stile personale cerchi di prevalere su ogni singola illustrazione.
L’opera potete trovarla dunque su Mangakugan Light, il debutto nella rivista online lo ha fatto il 3 gennaio 2013, nel numero 3; al momento sono usciti 16 capitoli e ancora non siamo a metà del tragitto, essendone previsti poco più di 30. La genesi dell’opera risale ai tempi del Liceo Artistico, e ha avuto un percorso a dir poco travagliato: scritto all’età di 15 anni durante le pause tra una lezione e l’altra, Gloria (ormai 17enne) decide di pubblicarlo contattando la casa editrice napoletana Autorinediti, ma le cose sono andate tutt’altro che positivamente. Infatti a causa dell'inesperienza legata alla sua giovane età si è ritrovata a dover pagare in prima persona una grossa cifra per la stampa di un numero esagerato di copie, non ricevendo però alcun tipo di aiuto a livello promozionale e distributivo da parte della suddetta casa editrice. Per fortuna l’autrice è riuscita a non demoralizzarsi e a lottare ancora per la sua opera, nonostante sia ora in un formato completamente differente, ma se foste interessati ad avere una delle copie originali di Nero su Bianco potete contattarla direttamente, liberarsi casa non le fa mai male!
Ecco di seguito l’intervista a Gloria:
Gloria, abbiamo parlato della tua light novel adesso è il momento della tua intervista: pronta?
Yes, prontissima!!
Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi?
Ho iniziato a disegnare prendendo come riferimento lo stile manga. Tuttavia copiavo pochissimo i disegni di altri autori, difatti questa cosa ha conferito al mio stile di disegno una lineart particolare (almeno a detta di chi mi segue) …la mia intenzione, comunque, è abbandonare gradualmente lo stile manga e darmi di più ad uno stile sempre più personale e “unico”. Le mie tecniche preferite restano quelle tradizionali, anche se da qualche anno ho iniziato a colorare qualcosa al pc, più che altro per velocizzarmi con le consegne. Purtroppo non riesco proprio ad inchiostrare al pc, nonostante i miei numerosi tentativi …per inchiostrare amo usare pennini e pennelli e credo che li userò per molto tempo ancora!
Cosa significa per te fare light novel? Che cosa differenziano per te le light novel da tutto il resto?
Devo essere sincera: preferisco di gran lunga fare tavole piuttosto che scrivere!
Scrivere è divertente e veloce, ma disegnare… wow! Non esiste mezzo di comunicazione più immediato ed efficace! Puoi descrivere una scena per pagine e pagine, quando invece può bastare solo un’unica e semplice illustrazione per rappresentare ancora meglio quel che si voleva esprimere, alle volte senza neanche aggiungere parole. Le light novel sono belle perché molto più immediate e rapide di un romanzo, ma alla fine dei conti sempre di testo scritto stiamo parlando.
Yes, prontissima!!
Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi?
Ho iniziato a disegnare prendendo come riferimento lo stile manga. Tuttavia copiavo pochissimo i disegni di altri autori, difatti questa cosa ha conferito al mio stile di disegno una lineart particolare (almeno a detta di chi mi segue) …la mia intenzione, comunque, è abbandonare gradualmente lo stile manga e darmi di più ad uno stile sempre più personale e “unico”. Le mie tecniche preferite restano quelle tradizionali, anche se da qualche anno ho iniziato a colorare qualcosa al pc, più che altro per velocizzarmi con le consegne. Purtroppo non riesco proprio ad inchiostrare al pc, nonostante i miei numerosi tentativi …per inchiostrare amo usare pennini e pennelli e credo che li userò per molto tempo ancora!
Cosa significa per te fare light novel? Che cosa differenziano per te le light novel da tutto il resto?
Devo essere sincera: preferisco di gran lunga fare tavole piuttosto che scrivere!
Scrivere è divertente e veloce, ma disegnare… wow! Non esiste mezzo di comunicazione più immediato ed efficace! Puoi descrivere una scena per pagine e pagine, quando invece può bastare solo un’unica e semplice illustrazione per rappresentare ancora meglio quel che si voleva esprimere, alle volte senza neanche aggiungere parole. Le light novel sono belle perché molto più immediate e rapide di un romanzo, ma alla fine dei conti sempre di testo scritto stiamo parlando.
Cos’è che ti piace del tuo lavoro come scrittrice/illustratrice? E cosa no? Raccontaci una cosa che amate ed una cosa che odiate del mondo dell’autoproduzione e del vostro lavoro.
Odio i tempi di consegna! Ve l’avranno scritto tutti!
Odio fare le cose in ritardo quindi odio la pressione che ti mettono addosso i tempi di consegna, dunque faccio sempre tutto con largo anticipo così ho l’impressione di fare con calma! La cosa che mi piace maggiormente è rileggere il mio lavoro una volta terminato, completo e finito. Mi dà un gran bel senso di soddisfazione che mi fa sentire apposto con me stessa per settimane!
Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?
“Nero su Bianco” nasce da un sogno che feci una notte quando ancora facevo le elementari e non avevo mai letto un fumetto in vita mia. Sognai una bellissima ragazza, sotto le stelle e con un' enorme spada, che con un colpo di lama spezzava in due parti la luna. Non sapendo nulla di disegno, neanche di esserci portata, incominciai a fare l’unica cosa che potevo fare, ovvero scrivere.
Passarono diversi anni però quando mi decisi a scriverci seriamente una storia, all’inizio mi limitavo solo a scrivere del castello e di questa ragazza, che all’inizio si chiamava Hakumi ma che poi divenne Èvelin. I miei piani per questa novel? Continuare a pubblicarla su Mangakugan Light, finché sulla rivista avranno il piacere di sopportarmi! Mi sarebbe piaciuto molto disegnarla sottoforma di fumetto ma mi rendo conto che ne verrebbe fuori un lavoro infinito, considerando che le pagine del libro sono più di 600! Figuriamoci cosa diverrebbe se fossero delle tavole! Come minimo il doppio! Sinceramente non mi sento ancora all’altezza di realizzare un’opera tanto mastodontica.
Come hai detto anche tu preferisci disegnare piuttosto che scrivere, quindi dicci… c’è un fumetto nel tuo futuro?
Ho tantissime idee per un fumetto! Ma prima di metterle su carta vorrei finire la Scuola di Comics... così almeno ne esce qualcosa di decente!
Hai decisamente un rapporto particolare con le light novel, qual è quindi il tuo rapporto personale con questo mondo che hai scoperto completamente per caso?
Eh si in effetti "Nero su Bianco" l'ho scritto così... mi ci sono impegnata molto ma non avevo idea che sarebbe venuto così lungo e neanche che da ciò avrei potuto trarne vantaggio facendomi conoscere nel mondo dei fumetti! Io amo molto scrivere, mi rilassa e mi diverte, nonostante in generale non sia una grandissima lettrice di libri, più che altro amo raccontare delle storie scrivendo, disegnando, filmando (ho avuto anche modo di fare dei cortometraggi ,molto brutti ma mi sono divertita un sacco nel farli!) e saltellando!! A me interessa innanzitutto raccontare qualcosa, poi amo alla follia disegnare e quindi quello che vorrei fare è semplicemente unire le due cose e i fumetti me lo permettono più di ogni altra cosa, tutto qui!
Cosa ne pensi dell’autoproduzione? Credi che le light novel avranno futuro in Italia?
L’autoproduzione io la vedo in modo molto positivo. Nel senso: lavori, fai quel che ti piace, gestisci i tuoi orari e le tue scadenze e se piaci al tuo pubblico puoi anche avere la possibilità di lavorarci facendo quel che ti piace, quindi sì, l'autoproduzione può rivelarsi un'interessante un'opportunità. Tuttavia credo che no, le light novel a mio parere non faranno molta strada in italia! Nel nostro paese si legge poco e le illustrazioni a fumetti sono ancora viste come cosette da bambini... la vedo dura purtroppo!
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
Quando scrissi “Nero su Bianco” più che sulla trama io puntai tutto sui personaggi. Nella mia inesperienza ho cercato con tutte le mie energie di renderli il più tridimensionali possibile, realistici e soprattutto “affezionabili”. Magari alle volte quel che fanno può sembrare insensato, stupido e irragionevole… ma d’altronde chi farebbe mai cose ragionevoli o sensate in situazioni di pericolo e/o confusione? Io probabilmente sarei la più sconcluisionata di tutti!
Infatti loro sono così: piangono, si disperano, si irritano, dicono parolacce, si infuriano, perdono la pazienza, si sfogano, mentono e… litigano, litigano tantissimo! Raccontare di gente che sa fare tutto e che difronte alle avversità prende subito in mano la situazione (perché sennò non si va avanti con la trama) senza avere neanche una di queste reazioni… beh, non fa proprio per me, scusate!
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Nero su bianco (Mangakugan)
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Concorrenti Precedenti:
Le Saghe di Seelhoë
Progetto Olimpus
Capitan Venezia
V.!.P.
Tutte le news dei partecipanti
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L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
Va bene la fantasia, ma almeno nelle biografie mettete luoghi esistenti. A parte questo, la ragazza deve migliorare parecchio sotto ogni aspetto del disegno. Per ultimo, nel disegnare l'arco del ragazzo ha chiaramente preso a modello un vero arco, a 'sto punto non mi spiego perchè non ha fatto lo stesso per la posa di tiro che è palesemente innaturale.
Effettivamente ero tentato di modificare la news e mettere "che viene dalla leggendaria terra chiamata Molise" XD
Riguardo alla tecnica di disegno sinceramente non mi trovi molto d'accordo in questo caso (e ti consiglio di leggere qualche capitolo su mangakugan così da vedere le immagini nella loro interezza) perché guardando alla produzione dell'autrice nel suo insieme si vede che quello che usa è proprio un suo stile originale, e tendente volontariamente alla sproporzione (come l'autore di Dark Hair Captured per intenderci), diverso rispetto a quello canonico manga. La posa stessa dell'arco che menzioni inoltre vista sia da un punto di vista prospettico che di uso effettivo dell'arco mi sembra giusta (non ti metto i link ma basta fare una ricerca su google immagini per vederne da tutte le prospettive) e anche se non è perfetta come quella di un'arciere professionista esprime molto bene l'azione in atto per cui non ci andrei così pesante^^
PS: come al solito se vuoi continuare la discussione vieni sulla mia scheda
L'ho già detto. Un conto è la sproporzione voluta, un conto è la sproporzione causata dall'incapacità. Topolino è sproporzionato ( rispetto ai canoni ) ma sfido io a dire che è disegnato scorrettamente. Qua ci sono occhi non posizionati sullo stesso asse ( e su questo non c'è sproporzione che tenga ) uguale le orecchie che spesso finiscono sopra l'occhio quando invece dovrebbero essere poco sotto di esso/altezza guancia ( e in alcuni disegni li fa così dunque non è una scelta stilistica sbagliare la posizione dell'orecchio ma è un errore )
La posa stessa dell'arco che menzioni inoltre vista sia da un punto di vista prospettico che di uso effettivo dell'arco mi sembra giusta
Prospettivamente è sbagliata ma nulla di grave per carità, nelle intenzioni penso volesse fare un misto laterale/frontale ma non è riuscito benissimo, apprezzo l'intenzione di tentare di far qualcosa di più dinamico. Per cose del genere ci vuole esperienza, è già tanto che da studentessa immagini una cosa del genere. Parlando di questa scena mi riferivo specificatamente alla posa. L'arco è palesemente copiato ( e non è una critica, sfido io a fare a memoria un arco professionale senza averne l'immagine sottomano ) dunque non capisco per quale motivo non abbia copiato anche una posa credibile per il ragazzo. La mano che tende l'arco è sbagliata per l'azione che vuole fare, se schioccasse una freccia si darebbe un pugno in faccia mentre l'altra mano messa in quel modo non potrebbe rimanere salda.
come al solito se vuoi continuare la discussione vieni sulla mia scheda
Ok, alla prossima, avevo già iniziato a rispondere prima di concludere il tuo post.
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