Benvenuti carissimi amici dell'Italian Indie Comics Award! Iniziamo questa settimana con la light novel Last Zero di Demon!
Ecco di seguito la trama di Last Zero:
La trama di Last Zero di per sé è sicuramente semplice, un storia il cui svolgimento si può facilmente pensare di intuire e di avere già visto da altre parti, ma in realtà i temi proposti sono molto più seri e meritevoli di approfondimento di quel che uno possa immaginare al primo impatto e l'opera al contrario di altre si mantiene sempre ben salda sulla propria anima e morale. Il protagonista Shin infatti è un hikikomori e questo è un elemento su cui è importante soffermarsi un attimo, dato che in questo caso non parliamo di un semplice cliché narrativo o di una realtà molto distante dalla nostra, ma proprio dell'esperienza diretta dell'autore. Demon in questa sua opera infatti non narra solo le avventure dei suoi personaggi ma racconta anche molto di sé stesso e della propria storia personale, dando un tocco autobiografico a tutta la vicenda. Last Zero non è però una novel pesante e morbosa, come si potrebbe temere da queste premesse, ma bensì un'opera leggera e scorrevole che ha come obiettivo quello di farvi conoscere un ragazzo sfortunato che riesce a rialzarsi, scoprire le sue vere potenzialità e capire come trasporle nella sua vita, un'opera che riuscirà a coinvolgere e farsi apprezzare da qualsiasi appassionato di novel che vorrà cimentarsi nella sua lettura e che visti i suoi temi siamo felici di poter presentare a questo nostro concorso.
Come detto nella premessa, il progetto Last Zero è partito quattro anni fa, con l'autore che era al suo esordio nel campo della scrittura ed il logico risultato è stato avere un'opera scorrevole con alcune imprecisioni a livello linguistico e grammaticale. Demon però ne era perfettamente consapevole (aveva bisogno di esperienza per migliorare e grazie ai suoi precedenti trascorsi si era reso conto che la cosa migliore da fare era pubblicare qualcosa confrontandosi poi con il pubblico) per cui quando è stato il momento di stampare la propria opera ha sfruttato l'occasione per rimettere mano alla propria opera e modificarla completamente in modo da far combaciare il risultato con l'attuale livello di abilità scrittoria da lui raggiunto. In questo modo ha creato una versione alternativa rispetto a quella di Mangakugan, completamente diversa sia a livello di contenuti che di stile narrativo, che saprà stupire sia i nuovi che i vecchi lettori (per chi volesse cimentarsi nella lettura di questa nuova versione il primo capitolo si trova nel link alla fine del nostro articolo).
Infine ecco l’intervista a Demon:
Cos’è che ti piace del tuo lavoro come scrittore/illustratore?E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dell’autoproduzione e del tuo lavoro.
Di sicuro la migliore caratteristica dello scrittore è la semplicità nel immergere un lettore in un mondo nuovo, anche il manga può immettere il lettore in un mondo nuovo ma un libro rimarrà sempre più ampio di descrizioni e avvenimenti rispetto ad un fumetto (o anime che sia); sfortunatamente (come già detto) questo concetto è poco apprezzato da lettori poco avvezzi alla lettura. Molte volte mi sono sentito dire che i libri non piacciono perché sono scritti e senza figure, ma le novel hanno le figure. Ci sono le illustrazioni, ma sono un contorno non la prerogativa. Specialmente nel campo delle autoproduzioni, dove il fattore economico è il fattore fondamentale. La gente a chi pubblica in proprio, chiede come mai i prezzi sono così alti. La risposta è semplice: se una singola copia costa 6 euro e 80, non possiamo venderla a 5. Questo campo è un lavoro in perdita, ma noi lo facciamo per farci conoscere, non per guadagnare.
Perché scrivere una light novel e non un romanzo? Secondo te quale sarà il loro futuro in italia?
Non ho scelto un romanzo perché comunque ha un metodo di scrittura diverso, molto più elaborato e che sinceramente mi stanca presto. Amo le novel perché sono leggere, io non sono uno che ama leggere ma una buona novel la leggo volentieri. Il futuro delle novel in Italia? Molto grigio, non si legge più e questi prodotti nonostante siano proprio per persone "come me" vengono associati ai classici romanzi-polpettone a priori. Fare novel è stata una bella esperienza personale, ma visto lo scarso pubblico non è proprio delle più gratificanti purtroppo, ed è un peccato perché potrebbero dare tanto.
È stata una bella esperienza, quindi hai finito con le novel?
Sì sì è quello che intendo, non sono masochista hahaha D'ora in avanti voglio dedicarmi di nuovo ai manga, ho dei progetti con amici giapponesi per il futuro quindi la mia strada è assolutamente quella!
Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?
Stavo leggendo il manga di 1/2 prince (non la novel... non conosco come lingua il cinese), un manga dove la tematica erano i MMORPG. Io sono da sempre un grande e fanatico giocatore di MMORPG, essi mi hanno anche rovinato la vita facendomi diventare alla pari di un Hikikomori. È un brutto capitolo della mia vita che non è da raccontare in un'intervista. Improvvisamente, entrai a far parte dello staff della rivista online "Mangakugan" e insieme al gruppo di amministrazione, decidemmo di creare la rivista appendice Mangakugan Light. Volendo fare una sorpresa ai lettori, creammo noi stessi le novel, fu così che Last Zero nacque in meno di una settimana. Poi abbandonai la rivista dopo circa 8 capitoli. Dopo averlo fatto, rilessi tutta la storia scritta fino a quel punto: faceva pena! Pensai a quel punto di riscriverla e a differenza dell'inizio, Last Zero si scrisse quasi da sola. Oramai è un ricordo lontano, Last Zero è finito, ma spero che chi abbia letto questa opera abbia notato il mio spirito all'interno.
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
Il punto forte della mia novel è la "credibilità". Molte volte ho letto storie ambientate in "Giappone", metto quest'ultimo tra le virgolette perché esso è un falso Giappone legato alle conoscenze che le persone ottengono leggendo manga o guardando anime. Io non sono dotato del dono dell'onniscienza, quindi per creare un opera precisa, affidabile e realistica, ho chiesto aiuto ad amici giapponesi, in modo che potessero aiutarmi con l'ambientazione. La mia non è un opera ambientata in Giappone "perché il Giappone è bello e ci sono i manga", la mia opera è ambientata lì puramente per la tecnologia. Non conoscendo nulla della Corea, né degli States, non potevo ambientarla lì, ed è poco credibile un gioco creato in Italia di realtà virtuale. Come ho detto, tutto si basa sulla "credibilità" dell'opera.
Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!
Ciao pubblico! Vi ringrazio! Senza di voi, senza il vostro supporto, la mia opera non sarebbe mai esistita!
Che cos'è l'IICA?
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
Demon, che non è un nick ma è il suo vero nome, è un ragazzo di 27 anni originario di Milano che ora vive a Pavia. Ha iniziato a disegnare alle superiori, in un periodo davvero particolare visto che i suoi studi erano scientifici e l’ambiente scolastico non era propriamente dei migliori. Inizialmente, impossibilitato nel poter prendere lezioni, disegnava prevalentemente stickman un po' più in carne e con una “quasi faccia”, ed ha continuato per questa strada finché ha compiuto 19 anni, quando ha conosciuto una persona che gli ha insegnato assolutamente tutto e che ora è la sua compagna di vita. Anche lei era un’autodidatta ma aveva più esperienza di lui e la capacità di spronarlo e spingerlo a migliorare facendogli notare i suoi errori che lo ha spinto ad andare avanti e migliorare, grazie alla sua guida, il proprio stile di disegno. Dopo aver migliorato un po' il suo stile ha quindi proposto su Mangakugan la sua prima opera, un manga breve dal nome Aku no Megane, un'opera giovanile ci cui l'autore non è particolarmente fiero, ma che ricorda ancora con piacere per la grande soddisfazione che gli ha dato creare finalmente qualcosa di suo. Dopo qualche tempo, nel giugno del 2012, Demon ci ha riprovato iniziando Last Zero su Mangakugan Light, sua opera d'esordio nel campo delle light novel con cui partecipa attualmente a questo concorso.
I suoi disegnatori preferiti nel campo delle light novel sono Ukai Saki, essendosi innamorato della morbidezza del suo tratto, e Tinkle, il quale nonostante abbia uno stile un po’ retro crea a suo avviso dei vestiti sublimi. Per quanto riguarda esclusivamente il lato della narrazione la sua novel preferita è Ro-kyuu-bu!, una semplice opera piena di descrizioni che fonde uno stile narrativo tipicamente da light novel ad un qualcosa che ricorda un copione oppure una sceneggiatura. Gli scrittori dai quali ha preso spunto invece sono Kyoichi Katayama e Loic Wacquant.
I suoi disegnatori preferiti nel campo delle light novel sono Ukai Saki, essendosi innamorato della morbidezza del suo tratto, e Tinkle, il quale nonostante abbia uno stile un po’ retro crea a suo avviso dei vestiti sublimi. Per quanto riguarda esclusivamente il lato della narrazione la sua novel preferita è Ro-kyuu-bu!, una semplice opera piena di descrizioni che fonde uno stile narrativo tipicamente da light novel ad un qualcosa che ricorda un copione oppure una sceneggiatura. Gli scrittori dai quali ha preso spunto invece sono Kyoichi Katayama e Loic Wacquant.
Ecco di seguito la trama di Last Zero:
Ouki Shin ha solo ventun'anni, eppure sembra che la vita non abbia già più nulla da offrirgli. Mantenuto in un appartamento dai familiari che non vogliono averlo intorno, si limita a sopravvivere in quelle quattro mura, lontano dall'occhio impietoso della società, preferendo soffocare in quella tomba dove le uniche cose che aumentano giorno dopo giorno sono le montagne di rifiuti che lo circondano. Tutto questo ha una svolta quando il ragazzo decide di acquistare Last Zero, nuovo rivoluzionario MMORPG a realtà virtuale, con cui spera di poter riprendere ad approciarsi con le altre persone e sconfiggere le sue paure per il mondo esterno. Tra gioco e realtà Shin inizierà così la sua difficile scalata per uscire dal baratro e reimpossessarsi della sua vita..
La trama di Last Zero di per sé è sicuramente semplice, un storia il cui svolgimento si può facilmente pensare di intuire e di avere già visto da altre parti, ma in realtà i temi proposti sono molto più seri e meritevoli di approfondimento di quel che uno possa immaginare al primo impatto e l'opera al contrario di altre si mantiene sempre ben salda sulla propria anima e morale. Il protagonista Shin infatti è un hikikomori e questo è un elemento su cui è importante soffermarsi un attimo, dato che in questo caso non parliamo di un semplice cliché narrativo o di una realtà molto distante dalla nostra, ma proprio dell'esperienza diretta dell'autore. Demon in questa sua opera infatti non narra solo le avventure dei suoi personaggi ma racconta anche molto di sé stesso e della propria storia personale, dando un tocco autobiografico a tutta la vicenda. Last Zero non è però una novel pesante e morbosa, come si potrebbe temere da queste premesse, ma bensì un'opera leggera e scorrevole che ha come obiettivo quello di farvi conoscere un ragazzo sfortunato che riesce a rialzarsi, scoprire le sue vere potenzialità e capire come trasporle nella sua vita, un'opera che riuscirà a coinvolgere e farsi apprezzare da qualsiasi appassionato di novel che vorrà cimentarsi nella sua lettura e che visti i suoi temi siamo felici di poter presentare a questo nostro concorso.
Come detto nella premessa, il progetto Last Zero è partito quattro anni fa, con l'autore che era al suo esordio nel campo della scrittura ed il logico risultato è stato avere un'opera scorrevole con alcune imprecisioni a livello linguistico e grammaticale. Demon però ne era perfettamente consapevole (aveva bisogno di esperienza per migliorare e grazie ai suoi precedenti trascorsi si era reso conto che la cosa migliore da fare era pubblicare qualcosa confrontandosi poi con il pubblico) per cui quando è stato il momento di stampare la propria opera ha sfruttato l'occasione per rimettere mano alla propria opera e modificarla completamente in modo da far combaciare il risultato con l'attuale livello di abilità scrittoria da lui raggiunto. In questo modo ha creato una versione alternativa rispetto a quella di Mangakugan, completamente diversa sia a livello di contenuti che di stile narrativo, che saprà stupire sia i nuovi che i vecchi lettori (per chi volesse cimentarsi nella lettura di questa nuova versione il primo capitolo si trova nel link alla fine del nostro articolo).
Infine ecco l’intervista a Demon:
Demon, benvenuto al nostro Award! Eccoci al momento dell'intervista: pronto?
Certo, partiamo!
Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?
Preferisco disegnare in stile manga. Inizialmente avevo provato con la ritrattistica (eoni or sono), poi sono passato a disegni in stile orientale. Non che quelli occidentali non mi piacciano, è solo che ho avuto una vita... triste, e disegnare per me è per lo più un modo per sorridere e divertirmi. lo so che i miei disegni non sono perfetti, e probabilmente non lo saranno mai (anche se mi vanto di essere bravissimo ahaha), ma amo tutto ciò che mi riscalda il cuore. Disegno principalmente in digitale, anche se adoro le immagini in manuale. Sfortunatamente ho problemi a tenere in mano la matita o il pennino per via di un problema ai nervi. Quando posso, cerco comunque sia di disegnare con la matita, ma il pennino per me è e rimarrà (probabilmente) sempre un sogno!
Cosa significa per te fare light novel? Che cosa differenzia per te le light novel dai fumetti e da tutto il resto?
Light Novel, termine oramai sempre più famoso tra noi occidentali. In Giappone non sono opere così recenti come si pensa. Esse nascono da una "corrente letteraria" risalente al periodo edo (1603-1868). Per noi sono opere conosciute solo da un decennio o poco più. Per me fare novel, significa creare un mondo a parte, dove nonostante io sia "il creatore", mi rattrappisco cercando di far si che siano i personaggi a muoversi in maniera spontanea, mossi dalle loro azioni, e non dal mio volere. Le light novel sono diverse dai manga, esse sono scritte e non disegnate. Questo fatto, nonostante sembri un'ovvietà, è sia un punto a favore (si descrive più con le parole, che non con le immagini), sia un punto a sfavore (le persone sono più propense a guardare le immagini rispetto che a leggere). Molti criticano le immagini delle light novel non sapendo come sia esattamente il senso stilistico di queste ultime. Non è importante il disegno in sé (né l'anatomia, né lo sfondo), è importante l'emozione che esso trasmette INSIEME alla narrazione. Una semplice illustrazione di novel, non renderà mai senza il suo background. Questo per me significa fare novel, un concetto forse complicato da capire, ma se tutti potessimo entrare a contatto con questa ottica, probabilmente, le light novel potrebbero un giorno diventare realmente "popolari" nel nostro Bel Paese.
Certo, partiamo!
Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?
Preferisco disegnare in stile manga. Inizialmente avevo provato con la ritrattistica (eoni or sono), poi sono passato a disegni in stile orientale. Non che quelli occidentali non mi piacciano, è solo che ho avuto una vita... triste, e disegnare per me è per lo più un modo per sorridere e divertirmi. lo so che i miei disegni non sono perfetti, e probabilmente non lo saranno mai (anche se mi vanto di essere bravissimo ahaha), ma amo tutto ciò che mi riscalda il cuore. Disegno principalmente in digitale, anche se adoro le immagini in manuale. Sfortunatamente ho problemi a tenere in mano la matita o il pennino per via di un problema ai nervi. Quando posso, cerco comunque sia di disegnare con la matita, ma il pennino per me è e rimarrà (probabilmente) sempre un sogno!
Cosa significa per te fare light novel? Che cosa differenzia per te le light novel dai fumetti e da tutto il resto?
Light Novel, termine oramai sempre più famoso tra noi occidentali. In Giappone non sono opere così recenti come si pensa. Esse nascono da una "corrente letteraria" risalente al periodo edo (1603-1868). Per noi sono opere conosciute solo da un decennio o poco più. Per me fare novel, significa creare un mondo a parte, dove nonostante io sia "il creatore", mi rattrappisco cercando di far si che siano i personaggi a muoversi in maniera spontanea, mossi dalle loro azioni, e non dal mio volere. Le light novel sono diverse dai manga, esse sono scritte e non disegnate. Questo fatto, nonostante sembri un'ovvietà, è sia un punto a favore (si descrive più con le parole, che non con le immagini), sia un punto a sfavore (le persone sono più propense a guardare le immagini rispetto che a leggere). Molti criticano le immagini delle light novel non sapendo come sia esattamente il senso stilistico di queste ultime. Non è importante il disegno in sé (né l'anatomia, né lo sfondo), è importante l'emozione che esso trasmette INSIEME alla narrazione. Una semplice illustrazione di novel, non renderà mai senza il suo background. Questo per me significa fare novel, un concetto forse complicato da capire, ma se tutti potessimo entrare a contatto con questa ottica, probabilmente, le light novel potrebbero un giorno diventare realmente "popolari" nel nostro Bel Paese.
Cos’è che ti piace del tuo lavoro come scrittore/illustratore?E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dell’autoproduzione e del tuo lavoro.
Di sicuro la migliore caratteristica dello scrittore è la semplicità nel immergere un lettore in un mondo nuovo, anche il manga può immettere il lettore in un mondo nuovo ma un libro rimarrà sempre più ampio di descrizioni e avvenimenti rispetto ad un fumetto (o anime che sia); sfortunatamente (come già detto) questo concetto è poco apprezzato da lettori poco avvezzi alla lettura. Molte volte mi sono sentito dire che i libri non piacciono perché sono scritti e senza figure, ma le novel hanno le figure. Ci sono le illustrazioni, ma sono un contorno non la prerogativa. Specialmente nel campo delle autoproduzioni, dove il fattore economico è il fattore fondamentale. La gente a chi pubblica in proprio, chiede come mai i prezzi sono così alti. La risposta è semplice: se una singola copia costa 6 euro e 80, non possiamo venderla a 5. Questo campo è un lavoro in perdita, ma noi lo facciamo per farci conoscere, non per guadagnare.
Perché scrivere una light novel e non un romanzo? Secondo te quale sarà il loro futuro in italia?
Non ho scelto un romanzo perché comunque ha un metodo di scrittura diverso, molto più elaborato e che sinceramente mi stanca presto. Amo le novel perché sono leggere, io non sono uno che ama leggere ma una buona novel la leggo volentieri. Il futuro delle novel in Italia? Molto grigio, non si legge più e questi prodotti nonostante siano proprio per persone "come me" vengono associati ai classici romanzi-polpettone a priori. Fare novel è stata una bella esperienza personale, ma visto lo scarso pubblico non è proprio delle più gratificanti purtroppo, ed è un peccato perché potrebbero dare tanto.
È stata una bella esperienza, quindi hai finito con le novel?
Sì sì è quello che intendo, non sono masochista hahaha D'ora in avanti voglio dedicarmi di nuovo ai manga, ho dei progetti con amici giapponesi per il futuro quindi la mia strada è assolutamente quella!
Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?
Stavo leggendo il manga di 1/2 prince (non la novel... non conosco come lingua il cinese), un manga dove la tematica erano i MMORPG. Io sono da sempre un grande e fanatico giocatore di MMORPG, essi mi hanno anche rovinato la vita facendomi diventare alla pari di un Hikikomori. È un brutto capitolo della mia vita che non è da raccontare in un'intervista. Improvvisamente, entrai a far parte dello staff della rivista online "Mangakugan" e insieme al gruppo di amministrazione, decidemmo di creare la rivista appendice Mangakugan Light. Volendo fare una sorpresa ai lettori, creammo noi stessi le novel, fu così che Last Zero nacque in meno di una settimana. Poi abbandonai la rivista dopo circa 8 capitoli. Dopo averlo fatto, rilessi tutta la storia scritta fino a quel punto: faceva pena! Pensai a quel punto di riscriverla e a differenza dell'inizio, Last Zero si scrisse quasi da sola. Oramai è un ricordo lontano, Last Zero è finito, ma spero che chi abbia letto questa opera abbia notato il mio spirito all'interno.
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
Il punto forte della mia novel è la "credibilità". Molte volte ho letto storie ambientate in "Giappone", metto quest'ultimo tra le virgolette perché esso è un falso Giappone legato alle conoscenze che le persone ottengono leggendo manga o guardando anime. Io non sono dotato del dono dell'onniscienza, quindi per creare un opera precisa, affidabile e realistica, ho chiesto aiuto ad amici giapponesi, in modo che potessero aiutarmi con l'ambientazione. La mia non è un opera ambientata in Giappone "perché il Giappone è bello e ci sono i manga", la mia opera è ambientata lì puramente per la tecnologia. Non conoscendo nulla della Corea, né degli States, non potevo ambientarla lì, ed è poco credibile un gioco creato in Italia di realtà virtuale. Come ho detto, tutto si basa sulla "credibilità" dell'opera.
Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!
Ciao pubblico! Vi ringrazio! Senza di voi, senza il vostro supporto, la mia opera non sarebbe mai esistita!
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Che cos'è l'IICA?
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
"Molti criticano le immagini delle light novel non sapendo come sia esattamente il senso stilistico di queste ultime. Non è importante il disegno in sé (né l'anatomia, né lo sfondo), è importante l'emozione che esso trasmette INSIEME alla narrazione.
Non stanno nè in cielo nè in terra.
Non so per quale motivo ma altervista non regge l'https.. ora il link sistemato, grazie della segnalazione! (e buona lettura )
Ne consiglio la lettura a chiunque voglia fare un tentativo con questo genere letterario. Un paio di volumetti rapidi da leggere ma che lasciano indubbiamente qualcosa al lettore...
Felice di averlo nella mia collezione di autoprodotti.
Cercherò di leggere anche il seguito!
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