Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti, dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
Leggi gli appuntamenti precedenti:
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (marzo 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (aprile 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (maggio 2016)
Fonte: Intervista a Nobuhiro Okaseko a cura di Manga-News (Manga-News)
“Quindi, che tipo di progetto sarebbe, esattamente?”
“La storia è molto simile a Evangelion”
“Davvero? Sembra fantastico. Il fatto è... la storia non può finire come Evangelion”
“Certamente. Il finale è molto diverso.”
“Bene, non vediamo l'ora di vederlo”
È vero. In diverse occasioni, ci sono state persone che mi chiedevano: “È come Evangelion, ad eccezione del finale. Che ne pensi, la GAINAX potrebbe realizzare qualcosa del genere?”
Per prima cosa, Dornkirk proviene dalla Luna dell'illusione (la nostra Terra) e il suo nome di battesimo è Isaac. Durante il flashback in cui muore sulla Terra prima di giungere a Gaia, Isaac cita la forza di gravità, uno dei più famosi campi di studio di Newton; quando poi giunge su Zaibach, è in grado di sfruttare le sue conoscenze scientifiche per trasformare una nazione povera e agricola in un impero tecnologico.
Quando Hitomi, stanca delle guerre e del dolore, torna sulla Terra, segue una lezione a scuola, e, difficile pensare sia un caso, il professore in sottofondo racconta di come Newton nutrisse un grande interesse per l'alchimia e altre scienze meno "ortodosse".
E, infine, durante tutto l'anime Dornkirk tratta il destino, l'amore, la fortuna e tutte queste altre "forze" da un punto di vista meramente scientifico, come fossero grandezze fisiche.
Interrogato sulla questione, lo stesso Shōji Kawamori ha confermato che Dornkirk è Newton che ha scoperto il potete di Atlantide.
Fonte: Anime Expo - Friday Report - Incontro con Showji Kawamori (mania.com)
Buona parte del merito, oltre che alla scrittrice del romanzo Lucy Maud Montgomery, va a Loretta Leonard Shaw, una missionaria canadese trasferitasi a Tokyo, e Hanako Muraoka, una scrittrice giapponese per l'infanzia che da ragazza aveva studiato in una scuola missionaria canadese. Le due donne si erano conosciute grazie al comune lavoro nel mondo dell'editoria, ed erano diventate grandi amiche, delle vere e proprie bosom friend. Poco prima della scoppio della seconda guerra mondiale, Loretta lascio il Giappone e tornò in Canada, donando a Muraoka una copia originale del 1908 del classico canadese Anne of Green Gables come memoria della loro amicizia, con la speranza che potesse tradurlo e pubblicarlo in Giappone.
L'anno successivo, nel 1940, Loretta Shaw morì, tuttavia Hanako Muraoka mantenne la promessa: nonostante il governo giapponese avesse vietato l'uso dell'inglese in quanto lingua del nemico, Muraoka iniziò a tradurre l'opera, ben consapevole che se fosse stata scoperta sarebbe stata arrestata per tradimento, forse addirittura condannata a morte. Il manoscritto le era diventato tanto caro che lo portava sempre con se, persino nei rifugi antiaerei in cui sfollava durante i bombardamenti. Pochi anni dopo la conclusione della guerra, fu pubblicata la prima versione giapponese del classico canadese, con un titolo scelto dalla figlia di Hanako: Akage no An (Anne dai capelli rossi).
Fonte: During and After the World Wars: L. M. Montgomery and the Canadian Missionary Connection in Japan (lib.latrobe.edu.au)
In questa situazione nacque, a fine anni '60, la rivista Shonen Jump di Shueisha, una rivista in grado di trasformare quello che sembrava il suo più grande handicap - l'assenza di autori famosi che attirassero i lettori - nel suo maggiore punto di forza. Gli autori importanti di Magazine e Sunday, infatti, non solo erano estremamente costosi ma non erano assolutamente disposti a modificare le loro opere in funzione dei desideri dell'editore.
Jump, quindi, si concentrò su giovani sconosciuti, disposti a tutto pur di debuttare, anche seguire pedissequamente le richieste e le direttive dell'editore. I manga di Jump poterono quindi andare incontro in modo molto più mirato ai gusti del pubblico, andando inoltre a riempire il vuoto di storie per gli studenti delle elementari lasciato dai suoi due grandi rivali. Non ci volle molto prima che le vendite di Jump superassero notevolmente quelle di Magazine e Sunday.
Fonte: Mangagaku - A History of Manga (matt-thorn.com)
Quel che è certo è che l'autrice ha disegnato ben poco negli ultimi 30 anni.
Fonte: Scheda di Sumika Yamamoto (shoujo-manga.net)
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
Leggi gli appuntamenti precedenti:
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (marzo 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (aprile 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (maggio 2016)
La curvatura terrestre nei campi di Holly e Benji
Durante la realizzazione della prima trasposizione animata del manga di Capitan Tsubasa (Holly e Benji) una delle maggiori difficoltà veniva dall'impossibilità, dovendo realizzare un episodio a settimana, di disegnare e far muovere contemporaneamente tutti i giocatori in campo durante le partite. Per questo si decise di non disegnare l'intero campo in prospettiva, bensì di utilizzare delle linee curve che ne nascondessero le parti più distanti e superflue, in modo da disegnare solo i giocatori più vicini e necessari in quel momento e facendo apparire solo successivamente quelli più arretrati. Fu questa scelta, oltre all'uso di inquadrature su giocatori in corsa per diversi secondi al fine di allungare la serie, a dare origine alla "leggenda" dei campi lunghi chilometri con tanto di curvatura terrestre.Fonte: Intervista a Nobuhiro Okaseko a cura di Manga-News (Manga-News)
I cloni di Evangelion... ma senza finale!
Yasuhiro Takeda, uno dei fondatori della GAINAX e della DAICON Film ha raccontato come, a seguito del successo di Evangelion, molte delle conversazioni negli incontri sulla produzione di anime dell'epoca erano del tipo:“Quindi, che tipo di progetto sarebbe, esattamente?”
“La storia è molto simile a Evangelion”
“Davvero? Sembra fantastico. Il fatto è... la storia non può finire come Evangelion”
“Certamente. Il finale è molto diverso.”
“Bene, non vediamo l'ora di vederlo”
È vero. In diverse occasioni, ci sono state persone che mi chiedevano: “È come Evangelion, ad eccezione del finale. Che ne pensi, la GAINAX potrebbe realizzare qualcosa del genere?”
Isaac Newton e la luna dell'illusione
Nell'anime I cieli di Escaflowne vi sono numerosi indizi che fanno pensare a un legame tra l'imperatore di Zaibach, Dornkirk, e il celebre fisico e matematico Isaac Newton.Per prima cosa, Dornkirk proviene dalla Luna dell'illusione (la nostra Terra) e il suo nome di battesimo è Isaac. Durante il flashback in cui muore sulla Terra prima di giungere a Gaia, Isaac cita la forza di gravità, uno dei più famosi campi di studio di Newton; quando poi giunge su Zaibach, è in grado di sfruttare le sue conoscenze scientifiche per trasformare una nazione povera e agricola in un impero tecnologico.
Quando Hitomi, stanca delle guerre e del dolore, torna sulla Terra, segue una lezione a scuola, e, difficile pensare sia un caso, il professore in sottofondo racconta di come Newton nutrisse un grande interesse per l'alchimia e altre scienze meno "ortodosse".
E, infine, durante tutto l'anime Dornkirk tratta il destino, l'amore, la fortuna e tutte queste altre "forze" da un punto di vista meramente scientifico, come fossero grandezze fisiche.
Interrogato sulla questione, lo stesso Shōji Kawamori ha confermato che Dornkirk è Newton che ha scoperto il potete di Atlantide.
Fonte: Anime Expo - Friday Report - Incontro con Showji Kawamori (mania.com)
L'amicizia che permise ad Anna dai capelli rossi di conquistare il Giappone
Anne of Green Gables (lett. Anne dei verdi abbaini, noto in Italia come Anna dai capelli rossi) è uno dei classici occidentali per l'infanzia più famosi e apprezzati in Giappone.Buona parte del merito, oltre che alla scrittrice del romanzo Lucy Maud Montgomery, va a Loretta Leonard Shaw, una missionaria canadese trasferitasi a Tokyo, e Hanako Muraoka, una scrittrice giapponese per l'infanzia che da ragazza aveva studiato in una scuola missionaria canadese. Le due donne si erano conosciute grazie al comune lavoro nel mondo dell'editoria, ed erano diventate grandi amiche, delle vere e proprie bosom friend. Poco prima della scoppio della seconda guerra mondiale, Loretta lascio il Giappone e tornò in Canada, donando a Muraoka una copia originale del 1908 del classico canadese Anne of Green Gables come memoria della loro amicizia, con la speranza che potesse tradurlo e pubblicarlo in Giappone.
L'anno successivo, nel 1940, Loretta Shaw morì, tuttavia Hanako Muraoka mantenne la promessa: nonostante il governo giapponese avesse vietato l'uso dell'inglese in quanto lingua del nemico, Muraoka iniziò a tradurre l'opera, ben consapevole che se fosse stata scoperta sarebbe stata arrestata per tradimento, forse addirittura condannata a morte. Il manoscritto le era diventato tanto caro che lo portava sempre con se, persino nei rifugi antiaerei in cui sfollava durante i bombardamenti. Pochi anni dopo la conclusione della guerra, fu pubblicata la prima versione giapponese del classico canadese, con un titolo scelto dalla figlia di Hanako: Akage no An (Anne dai capelli rossi).
Fonte: During and After the World Wars: L. M. Montgomery and the Canadian Missionary Connection in Japan (lib.latrobe.edu.au)
Alle origini del successo di Shonen Jump
Durante gli anni '60, l'aumento della richiesta di manga più adulti delle classiche storie per ragazzi aveva favorito la nascita dei primi seinen. Anche riviste come Shonen Sunday e Shonen Magazine iniziarono a corteggiare i grandi autori di gekiga, gli unici che parevano in grado di realizzare opere apprezzate dai giovani adulti giapponesi, finendo per tralasciare il target degli studenti delle elementari.In questa situazione nacque, a fine anni '60, la rivista Shonen Jump di Shueisha, una rivista in grado di trasformare quello che sembrava il suo più grande handicap - l'assenza di autori famosi che attirassero i lettori - nel suo maggiore punto di forza. Gli autori importanti di Magazine e Sunday, infatti, non solo erano estremamente costosi ma non erano assolutamente disposti a modificare le loro opere in funzione dei desideri dell'editore.
Jump, quindi, si concentrò su giovani sconosciuti, disposti a tutto pur di debuttare, anche seguire pedissequamente le richieste e le direttive dell'editore. I manga di Jump poterono quindi andare incontro in modo molto più mirato ai gusti del pubblico, andando inoltre a riempire il vuoto di storie per gli studenti delle elementari lasciato dai suoi due grandi rivali. Non ci volle molto prima che le vendite di Jump superassero notevolmente quelle di Magazine e Sunday.
Fonte: Mangagaku - A History of Manga (matt-thorn.com)
Sumika Yamamoto: da Jenny la tennista a sciamana di una setta
Sumika Yamamoto, autrice del celebre sportivo Ace wo nerae (Jenny la tennista), nonostante il successo ottenuto ha deciso di ritirarsi dalla scena manga verso metà anni ottanta, per dedicarsi alla meditazione spirituale. Al riguardo ci sono alcune discordanze tra le varie fonti: secondo alcuni è diventata sciamana di una setta, secondo altri si è ritirata in meditazione su una montagna, per altri ha fatto entrambe le cose, ritirandosi in montagna per unirsi a un ordine mistico, e addirittura alcuni sostengono che l'ex-mangaka la montagna se la sia addirittura comprata.Quel che è certo è che l'autrice ha disegnato ben poco negli ultimi 30 anni.
Fonte: Scheda di Sumika Yamamoto (shoujo-manga.net)
Bella anche la genersi di Shonen Jump, effettivamente è curioso pensare come questo colosso mainstream sia nato dal nulla, puntando su emeriti sconosciuti.
Sarebbe bello accadesse qualcosa di simile pure in Italia.
Non ricordo se lo dicevano esplicitamente, ma lo facevano capire parecchio.
Bao.Sebbene più che sconosciuti si parla di autori non calcolati dall'editoria di massa italiana.
Commovente.
Soprattutto....ma che bel disegno che avete messo <3
Di fatto è cambiato poco rispetto all'esordio: le direttive dell'editorie sono ancora molto importanti nella gestione delle varie storie. Dall'altra parte, diciamo che sono spuntati i primi "grandi nomi" anche per questa rivista ahahah
Ecco come migliorarla : prima di tutto, fu grazie a Go Nagai e allo scandalo nazionale del suo "Harenchi Gakuen" che la rivista si fece notare al grande pubblico.
Successivamente, grazie ad altri successi come Mazinga Z , Nagai passo a Kodansha che gli offriva più soldi , "tradendo" così l'editore che lo aveva scoperto.
Questo fu un fatto importante, perché da allora Shueisha introdusse la regola nel contratto degli autori in cui questi dovevano lavorare per loro in esclusiva ( regola che vale ancora oggi).
E ce ne sarebbero altri di anedotti.....
Grazie per l'articolo.
Commovente la storia della pubblicazione di Anna dai capelli rossi. Una grande amicizia e una promessa da mantenere.
Interessanti anche le altre curiosità
Grazie mille
Con un po’ di trigonometria, tenendo presente il raggio della terra (6327 Km), l’altezza di un osservatore (facciamo un 1,70 mt, anche se sono giapponesi e, di conseguenza nani) e la linea che va dall’ osservatore fino alla linea dell’orizzonte, si ottiene che la distanza a cui un giocatore vede l’orizzonte e’ di 4,53 Km. Tenuto conto che la traversa della porta compare quando un giocatore e’ almeno sulla tre-quarti campo, il campo risulta lungo circa 17,8 Km.
Ok. Fin qua ci siamo. Ora la domanda e’: a che velocita’ media corrono Holly Hutton, Mark Lenders, Julian Ross e soci? Supporremo che il campo venga percorso dai più in forma 4/5 volte a partita: 90 min. (+ 5 di recupero) = 5700 sec (tempo di gioco) 17800 m (dimensione campo) x 4,5 volte a partita = 80100 m (spazio percorso) 80100 / 5700 = 14,052 m/s (corrono cioè 100 metri in 7 secondi e 11. circa 3 sec meno del record del mondo dei 100 metri piani (e il campo di Holly e Benji, si sa, non e’ in piano…). Questo e’ sufficiente a spiegare perché il povero Ross, malato di cuore, abbia difficoltà concludere le partite.
Avete presente quando Holly dalla sua area tira una mina che attraversa tutto il campo (di 17,8 km), buca la rete e sfonda il muro? In realta’ la domanda e’ un’altra: ma in Giappone li fanno i controlli anti-doping? E ancora: che schema usano per occupare tutto il campo? L’1-1-1-1-1-1-1-1-1-1? In cosa consiste la tecnica del contropiede? Come fa l’anziano in difesa a chiamare il fuori gioco, spara un razzo in aria? L’arbitro gira per il campo in moto? E se investe qualcuno? E se gli finisce la miscela? E se estrae il cartellino rosso mentre va a 80/h con tutti i carabinieri li’ intorno? Per fermare il gioco cosa usa, la tromba? Per fermare un giocatore lontano gli spara? Alle gambe o altro “purché lo fermi”? Se un tifoso fa invasione di campo quando lo ripigliano? Se un giocatore resta a terra non rischia di creparci prima che qualcuno lo veda?
Come si fa a fare ostruzione? A fine partita gira l’autobus per il campo o i giocatori se la devono cavare da soli? I guardalinee usano una vela per le segnalazioni? E quando devono mettersela tra le gambe per segnalare i rigori? Se uno segna, dall’altra parte del campo come lo scoprono?
Se uno attraversa tutto il campo palla al piede, scarta tutti, scarta anche il portiere e giunto davanti alla porta vuota, dopo (stimiamo) un paio d’ore di corsa, la butta fuori cosa fa, si spara? Si butta sotto la moto dell’arbitro? E quando scopre che la partita era gia’ finita da mezz’ora? E che c’era pure stato l’intervallo?
Se in una partita c’e’ una rete passa alla storia? Se un giocatore chiamato dall’arbitro scappa via per non farsi riconoscere organizzano una squadra di ricerche? Se uno perde palla sotto porta dopo azione continuata (tre quarti d’ora) della squadra cosa gli fanno? Vivisezione? Quando devono fare un cambio mandano le frecce tricolore ad avvisare?
Da quanti anelli sono composte le tribune? Gli ultra’ si menano ugualmente o sono troppo lontani?
Ma….E SE CI FOSSE LA NEBBIA?
Ora si spiega come mai per giocare 90 minuti di partita servivano 200 puntate da mezz’ora l’una… ( thanks to Robust)
Precisazione di Andrea C.: quello che buca la rete e sfonda il muro non Holly, ma Mark Lenders! Perche’ dunque non analizzare l’urto anaelastico di quel pallone e giungere cosi’ alla definizione del peso dello stesso? Io non ne sono in grado, di fisica non mi ricordo più niente….
Ma passiamo alla sezione portieri: Se il campo lungo 17 chilometri circa, la larghezza regolamentare o e’ in proporzione? E con essa, la porta quanto e’ grande?
Questo perche’ nel caso di porta di circa 2-3 chilometri, il gesto atletico di Ed Worner che si spinge da un palo all’altro assume dimensioni spropositate! Altro che nandrolone! Per non parlare poi del colosso che copre la porta con la sua massa adiposa! Cosa gli ha dato la mamma da mangiare da piccolo?
E i gemelli “castoro” Derrick? A furia di saltare sulla traversa potevano battere Bubka nel salto con l’asta… tra l’altro senz’ asta…
Chi e’ in grado di rispondere?
Risposta di Tommaso T.: Non sono in grado di calcolarlo perche’ dico che se consideriamo la velocita’ media di un pallone regolare (120 Km/h = 432 m/sec. **) e la lunghezza del campo 17800 m il pallone per arrivare dalla difesa alla porta impiega 41,20 sec. inoltre l’area di rigore, grazie ad una proporzione, dovrebbe risultare di 2,5 Km e il dischetto risulterebbe dunque a 1,7 Km dalla porta.
Conto-risposta di Andrea re: la velocita’ del pallone** 3.3m/sec non 432m/sec (120km/h:3600sec/h*1000m/km) quindi impiega 534.53 sec
poi se prendiamo le misure regolari di un campo di calcio (105×68)m l’area è (40.32×16.50)m quindi l’area sara’ 6835.2×2797.14)m ed il dischetto (11)m si trova a 1864.76m
Fonte:
http://www.magnaromagna.it/satira/testi-divertenti/holly-benji/
Qui invece troverete anche le formule matematiche:
http://www.debbbole.it/holly-benji/
Riporto i quesiti irrisolti presenti nel 2° link:
- Il traguardo più ambizioso: ci sono violazioni dei principi della fisica classica nelle dinamiche di gioco di "Holly & Benji"?
- Qual è il modo migliore per coprire statisticamente con 11 poveri disperati la maggior parte di campo?
- Quanto è largo il campo di "Holly & Benji"?
- A che velocità scivolano i gemelli Derrick quando fanno la catapulta infernale? Eventualmente, dimostrare che le magliette dei giocatori giapponesi sono di qualche materiale di nuova concezione...
- E' possibile che Julian Ross (il più cagionevole dei giocatori visti in "Holly & Benji") abbia acquisito i problemi di cuore per colpa delle condizioni inumane in cui vengono fatti giocare a calcio i bambini giapponesi? (Questo è evidentemente un quesito di carattere medico-pediatrico...)
- Quanto è larga una porta da calcio giapponese?
- Il che ci porta a chiederci: quanto vale la spinta che Ed Warner esercita sul palo della porta mentre effettua le sue parate stratosferiche? Quali sono le caratteristiche meccaniche del palo, che non si rompe in seguito a tali sollecitazioni?
- Tutti ricorderanno la puntata in cui Benji para un tiro portentoso, attutendo col proprio corpo la pigna e scivolando pericolosamente verso la porta in seguito all'urto totalmente anelastico col pallone, per poi fermarsi miracolosamente pochi cm prima che il pallone varcasse la linea di porta.
- La domanda è: qual'è la massa di Benji? Quali sono le sue caratteristiche meccaniche?
- Qualora si riuscisse a determinare il dato di cui al punto precedente: quali sono le implicazioni astronomiche (a livello di meccanica dei corpi celesti) della presenza nell'Universo di un elemento con tale massa? E per la Terra?
- Soprattutto: come mai gli ultimi Mondiali non li ha vinti il Giappone?
Conosco la canzone dei Gemboy, è stupenda!
Invece non conoscevo la bella storia su Anna dai capelli rossi, di cui vorrei tanto leggere tutti i romanzi (ma purtroppo ho trovato solo il secondo, perché per chissà quale motivo la BUR ha rieditato solo il primo ed ho trovato per puro caso il secondo ad una vendita fallimentare ).
Così sembra che sfruttino senza ritegno gli autori per i loro comodi (che poi ammetto sia vero ma da come l'hai dipinto sembra una cosa orribile come le piantagioni di cotone dove lavoravano le persone di colore prima della guerra di secessione), non avresti un poco esagerato?
Nessuna confusione, anche i mangaka fanno una vita di merda.
Un grazie speciale a Sonoko per aver spiegato a noi disgraziati la realtà su holly & benji; adesso capisco come mai Julian Ross era un simile "rottame" .
Di nulla, ho solo fatto una ricerca fortunata! Ma com'è detto nel 2° link la questione Julian Ross conserva ancora qualche punto oscuro.
Poi altre fonti (più o meno accreditate ) dimostrano che, come estremo opposto, la potenza di Mark Lenders è tale da far tremare i Sayan, dato che la tigre da sola è capace di sconfiggere persino Majin Bu:
Ho letto solo il libro "prequel" e mi è piaciuto molto come l'anime, spero un giorno di poter recuperare anche i restanti originali.
Per quanto riguarda invece l'autrice di Jenny la tennista, non so se stupirmi o meno. Ho letto un libro su una "donna di mondo" che si è fatta monaca (molto bello), quindi l'idea non è così bizzarra ^^''
A proposito di Anna: a me pare molto più pernicioso per i bambini dai capelli rossi Pel di carota! La stessa Anna insegna!
....era quello in messaggio, sfotto continuamente recitato alle povere bambine dai capelli rossi.
Con la differenza che un mangaka di successo fa i miliardi e può permettersi aun certo punto anche di mollare tutto e ritirarsi ( oppure fare tipo Hagiwara o Togashi che lavorano quando gli pare e piace) , mentre invece gli animatori difficilmente fanno i miliardi, a meno che non diventino imprenditori fondando un proprio studio , come un Miyazaki , Araki, Komatsubara ecc... chi non lo fa prima o poi si dedica al mercato delle illustrazioni, dei manga o dei videogiochi, dove si guadagna molto meglio ( e infatti i milgiori animatori hanno abbandonato gli anime perché si guadagna poco).
C'è una bella differenza.
La differenza sta unicamente se si ha successo ho meno. Come hai tra l'altro scritto, se un animatore fa successo farà anche lui una vita decente, al massimo la discriminante è che è più semplice emergere come mangaka piuttosto che fare carriera come animatore. Anche i mangaka difficilmente fanno i miliardi, dietro a gente come Oda e Togashi ci sono migliaia di autori che fanno la fame.
Quella su Eva non l' ho capita, sarò scema io
Non ho mai visto Escawflone, ma è interessante il riferimento a Newton.
La storia di Anna è a dir poco commovente, mi spiace davvero che le due amiche non abbiano potuto festeggiare insieme la pubblicazione ed il successo in terra nipponica...
@Sonoko mi hai fatto morire, giuro
@Rok Vogliamo parlarne? Mi chiamo Alice. Ormai ho la nausea quando sento la parola (in qualunque contesto) "Meraviglie"
In realtà è proprio grazie allo sperimentale finale tv che EVA divenne popolarissimo ( gli ascolti erano bassi e non se lo filava nessuno).
Insomma, bisognava mettere negli anime qualcosa che facesse parlare di sè in modo da creare un successo garantit ( cosa che poi si è rivelata pia illusione ).
La differenza è che un animatore per fare soldi usa l'animazione per farsi un nome e poi molla tutto per andare in altri campi più fruttuosi( equesto è uno dei motivi per cui non ci sono quasi più grandi personalità in questo campo).
E' vero che molti mangaka che non hanno successo fanno la fame, ma questo capita a tutti i fumettisti in ogni parte del Mondo.
Anzi, in tutte le categorie di lavoro.
In Italia gli autori di fumetti prendono di solito cifre manco lontanamente paragonabili ai colleghi nipponici , e neppure i soldi per ristampe .
Un autore Bonelli può ricevere tranquillamente 800 euro per il suo volume ed oltre a ciò vanno ad aggiungersi i lavori che nel mentre farà come illustratore o anche altre pagine che farà per altre case di produzione ( a meno che abbia l'esclusiva per una sola casa, cosa alquanto difficile ). Mediamente un disegnatore italiano se la cava di gran lunga meglio rispetto ad il corrispettivo giapponese ( complice anche un'assistenza statale migliore e un costo della vita minore ).
80/100 euro ( l'una ) dipende dal contratto per una trentina di pagine ( con inchiostratura )al mese. Questo ovviamente per un fumettista già avviato a cui bisogna levare gli stipendi degli assistenti ( a meno che questi non lavorino gratis per impratichirsi ma generalmente quando uno comincia ad essere bravo viene anche pagato dal fumettista principale ). I disegnatori di comics prendono di più ma hanno molto meno tempo a disposizione ( e si vede da alcune tavole che a volte sono fatte decisamente male rispetto alla media delle altre ) in quanto un comics di successo è quindicinale non mensile. Tutto questo tenendo conto della media, poi è chiaro che un fumettista di successo ha un budget molto più alto.
Intanto, alcuni autori Bonelli prendono 8000 euro facendo 96 pagine, realizzate chissà in quanti mesi.
Non hanno la pensione ( come tutti i fuimettisti in Italia e credo, nel resto del Mondo), non prendono percentuali sulle vendite degli albi ( ma qualcosa sulle ristampe si) e le probabilità che un personaggi italiano diventi una macchina da soldi coem un One Piece sono praticamente zero.
In USA, le major come Marvel e DC ti fregano i diritti dei personaggi, non pagano i diritti esteri e danno una miseria per le ristampe : fa eccezione l' Image , dove però paghi tu tutte le spese per pubblicarti ( e sono tanti, ma tanti soldi).
In Jap ci saranno mille magagne lavorative, ma lì puoi davvero diventare miliardario se hai talento in questo campo ( e se non hai talento, o non riesci a intercettare i gusti del pubblico, la colpa è solo tua ), senza contare che spesso basta inventarsi qualche boiata con rori + nekomimi per fare soldoni sicuri senza sfozare troppo il cervello.
Sì, "alcuni autori" non vuol dire niente. Un disegnatore affermato per uno schizzo su un tovagliolo può intascarsi 5000 euro. Si sta parlando di generalità, quando si vuole parlare di un fenomeno non si può prendere ad esempio le eccezioni.
Sta al fumettista ( in Italia, il sistema delle pensioni è diverso in tutto il mondo ) se versare i contributi per la pensione o vivere con tutto ciò che guadagna mettendosi ( o no ) eventualmente ( o no ) dei soldi da parte.
Ma che stai dicendo ?
Hai idea di quanti miliardi facciano la DC e la Marvel con le opere di Miller ?
Per quanto lo paghino, lui prenderà un decimo di quanto loro guadagnano con le sue opere ( per non parlare di Elektra di cui non ha mai visto un dollaro di diritti su film e merchandising)
Bendis non prende un soldo per aver creato Morales, così come qualsiasi autore che crea personaggi per Marvel e DC.
Ma chi te le dice certe idiozie, come Zerocalcare che prende 300.000 euro ?
O uno schizzo sul tovaglio pagato 5000 euro ?
Ma che boiate dici ?
Ma neppure la tavole originali di tanti autori USA di successo costano così tanto.
Non dico che gli autori USA di successo facciano la fame, ma guadagnano cifre neppure paragonabili a un mangaka di successo.
Voglio vedere quanti autori USA gadagnano le cifre di Toriyama ( nel 1984 dichiarò un reddito di 540.000.000 di yen , pari a 4 milioni e mezzo di euro! Del 1984!)
L'Image ?
Devi spendere miglialia di dollari per autopubblicarti e quindi devi farti anni e anni di gavetta in Marvel e DC per farti un nome e metterti via i soldi, col rischio poidi fallire e ritrovarti senza una lira.
In Jap , anche se sei un sig. nessuno e hai 20 anni , vai da un grande editore e se la storia funziona,rimani proprietario dei diritti e fai i soldi senza cacciare fuori una lira di tasca tua .
Cavolo, che sfruttamento.
Il libro prequel è molto bello ed è anche fedele a ciò che Anna racconta a Marilla in una delle prime puntate, ma non è della Montgomery. Il primo romanzo è bellissimo, ma il 2° mi è piaciuto un po' meno.
Ma davvero pensi che tutti i ricavati di One Piece vadano ad Oda?XD. L'unica differenza sta che Oda detiene i diritti dei suoi personaggi ( creati prima dell'adeguamento di contratto ) e dunque la Shueisha non può utilizzare i personaggi senza il permesso dell'autore. Ad oggi invece i diritti delle opere dei mangaka appartengono totalmente alla casa editrice ed è per questo che manga come Claymore e Negima si sono conclusi prima del tempo perchè gli autori volevano rimanere legati al vecchio contratto ed avere pieni diritti sui personaggi.
Questo perchè li ha presi prima.
Toraldo Manfredi capo della casa editrice Manford ( alcune sue opere partecipano all'IICA ). Causa lavoro è quasi sempre in contatto con la realtà editoriale italiana.
Questa è una cifra sparata a caso per dire quanto può essere esorbitante il costo di uno schizzo di un autore affermato. Un autore minore in una qualsiasi fiera per un soggetto a figura intera ti prende 50 euro e questo lo puoi facilmente vedere pure tu ai vari Lucca, Etna comics etc.
Una tavola Bonelli, fatta da uno dei tanti disegnatori, di una delle tante storie di Tex può venire a costare dai 200 euro in su, fai te una tavola a matite di Frank Miller di Batman Cavaliere oscuro.
E questo lo sai perchè...
Nel 1984, dunque prendi esempi di equiparazione economica ( senza menzionare una controparte ma va beh ) di oltre trent'anni fa?
Di nuovo, l'Image è la terza potenza fumettistica americana, l'autoproduzione non è più la sua fonte di pubblicazione primaria perchè tra l'altro, indovina un pò?I tempi cambiano e ormai l'autoproduzione si fa digitalmente, 0 costi e grande visibilità, ormai la Image è troppo grande per rischiare con l'autoproduzione, tra l'altro autoproduzione nata con i fondatori e quasi morta con loro perchè ripeto, l'idea che alla Image vadano giovanotti di belle speranze è del tutto infondata, o sei di base un nome conosciuto come Kirkman o grazie all'autoproduzione digitale come il croato Stjepan Sejic (che già aveva lavorato col la Image su Witchblade ) hai una buona fanbase alle spalle.
Veramente, Bakuman tante belle cose ma ha creato una distorsione della realtà a livelli elevati. Sai che anche in Giappone si fa l'apprendistato? Così come i fumettisti americani si fanno le ossa in DC e Marvel, gli italiani in Bonelli e Disney come disegnatori dietro le quinte, lo stesso fanno i giapponesi andando a lavorare per altri mangaka. Certo, l'idea del giovanotto fresco di scuola che va in Jump porta la sua opera, la accettano e diventa miliardario è affascinante ma fuori dalla realtà. Sfruttamento? Lo sfruttamento è vivere in una casa 4x4 con varie persone, dormire tre ore a notte al giorno per settimana senza potersi nutrire adeguatamente perchè bisogna consegnare 15 pagine a settimana con tempistiche che per forza di cose compromettono il lavoro ( è impensabile avere la sceneggiatura pronta in pochi giorni e allora filler inutili!!) e soprattutto la salute. Sì, questo è sfruttamento.
Prima di tutto bisogna spiegarti il significato di "sfruttamento" :
"Vantaggio personale acquisito con l'utilizzazione fraudolenta delle altrui iniziative o capacità (s. delle idee, delle invenzioni altrui), o con l'approfittarsi senza scrupoli dello stato di bisogno o d'inferiorità di chi presta la propria opera."
Che non è il caso dei mangaka, ma quello degli autori di comics.
E' vero che i mangaka fanno uan vita pessima, sempre chiusi in casa a disegnare e rovinarsi la salute, ma mica lo fanno per la gloria.
Lo fanno anche per la possibilità di guadagnare miliardi col proprio lavoro.
Ovviamente c'è chi ci riesce e chi no, ma così va la vita, come in tutti i mestieri del Mondo.
Anche perché se il tuo manga non vende, non lavori più quindi non puoi essere "sfruttato" come dici te.
Ma personalmente, se io sgobbo 24 ore su 24 facendo una vita pessima ma guadagno (minimo) decine e decine di miglialia di euro al mese, non mi sento "sfruttato" .
Ancora parli di cose che non sai ?
La Image non è una vera casa editrice, è solo un service che ti offre i suoi impianti di stampa e poi si trattiene una cifra dai tuoi guadagni per il distrurbo.
Tutto il resto, grafica, impaginazione, redazione, coloristi, letteristi, grafici del titolo, carta ecc... li paghi con i tuoi soldi.
Perché credi che ogni autore Image abbia il suo studio persoinale ?
Insomma , la Image non fa quasi niente e incassa parte del malloppo.
Ecco perché è potente.
Oda è nato nel 75 e OP esce nel 97
Kishimoto nasce nel 75 ed esordisce nel 1995 con Karakuri.
Tite Kubo (77) esordisce su Jump nel 99.
E potrei continuare per ore....quindi mi sa che sei tu quello che non ha idea di come è il Mondo dei manga.
Se nascevano in USA sarebbero finiti a disegnare l'Uomo Ragno guadagnando un centesimo di quello che hanno guadagnato in Giappone.
In Giappone, i mangaka esordiscono spesso a 20 -22 anni , anche su grandi riviste, cosa impensabile in Italia .
E'm vero che spesso si fa il tirocinio da assistente, ma solo per imparare il mestiere, poi dopo max 2 anni, chi sa fare debutta come autore.
Una bella differenza con gli USA dove devi farti anni e anni di gavetta con Marvel e DC per mettere via soldi e farti un nome, e rischiare tutto con l 'autoproduzione.
Gli autori di comics vengono retribuiti ( così come i mangaka ) con la differenza di aver però contratti UMANI che lasciano fisicamente il tempo di vivere ( ovviamente anche questi avranno giorni di full immertion ma qua dipende dalla gestione del tempo che fa un disegnatore ). Cioè rendiamoci conto che la Marvel ha fatto uscire col singhiozzo Secret Wars perchè lo sceneggiatore ( Hickman ) aveva dei problemi personali, Secret Wars, la testata che praticamente ha dato il via al totale rinnovamento di tutte le serie Marvel, altro che One Piece, quante storie invece di mangaka fatti uscire forzatamente dal letto d'ospedale per continuare le serie. E gli autori di comics vengono sfruttati perchè non detengono i diritti dei propri personaggi? ( ora neanche i mangaka ma vedo che sorvoli su questo punto ). Ah, comunque la situazione dei mangaka è l'ultimo punto riguardante lo sfruttamento che hai posto, i contratti giapponesi sono quasi sempre un mezzo per cui il dipendente è in rapporto di inferiorità, quando poi non si mettono in mezzo le convenzioni non scritte ( dover andare a bere tot. sere con i colleghi e capi, straordinari non pagati etc. )
Ma che vuol dire, uno deve sottostare alla schiavitù perchè forse diventa ricco?Ma che siamo tornati all'800?
Ripetimelo dopo non aver dormito una settimana di fila, per mesi di fila, per anni di fila. Che bello, sono ricco!! Di sicuro i discendenti saranno felici della ricchezza accomulata e non goduta.
Sul serio, non è così. L'Image ha usato l'autoproduzione unicamente ai suoi albori quando i diversi fondatori ( Larsen, Liefeld, Valentino ed in seguito altri ) si sono staccati dalla Marvel comics fondando ognuno studi indipendenti ( ognuno con un proprio budget da dedicare alle proprie testate ) che poi convergono sotto l'etichetta Image comics. Ai tempi l'autoproduzione era necessaria vista la totale mancanza di finanziatori ma ad oggi, ripeto terza forza statunitense in ambito fumettistico, detengono un budget congruo per finanziare tutti i progetti che vengono loro presentati ( ovviamente quelli accettati ). Tra l'altro ti ingarbugli il discorso da solo, vista la mole di copie per coprire l'intero continente americano ( togliendo tutto il mercato estero eh ) è impensabile che un fumettista con i suoi soldi sia in grado di autoprodursi a grandi livelli.
Solo i fondatori hanno il loro studio personali, gli altri autori si dividono tra le varie etichette collegate. La presenza degli studi serve a diversificare il prodotto tra le varie offerte, come del resto fa anche la Dc ( a sua volta branca dedicata ai fumetti del ben più grande colosso Warner Bros ) con la Vertigo,, Marvel ( sussidiaria di Disney ) con Epic comic e così via.
Tutti appartenenti ai vecchi contratti con manga usciti quasi vent'anni fa. Manga, comics, fumetti italiani, stai continuando a ragionare con dati ( inesistenti, hai postato unicamente uno stralcio d'intervista di Oda vecchio di anni ) per dimostrare che pochi mangaka sono miliardari con una vita bellissima ( cose non assolutamente collegate ) col pieno controllo delle proprie opere ( cosa che non avevano già ai tempi ed ora ancora di meno ) mentre la marmaglia beh, è giusto così no?Sfruttati all'inverosimile, è colpa loro se non hanno successo. Oh, che strano che un mercato del genere sia in crisi.
Eh già, Bendis sta ancora piangendo per aver dovuto lavorare sull'Uomo ragno diventando così uno degli autori mondiali più affermati e ben pagati ( meglio aggiungere visto che a quanto pare per te conta solo il denaro che uno ottiene ). Ah, ovviamente tutto con ritmi umani.
Veramente è l'età in cui generalmente un italiano esce da una scuola di fumetto ed inizia a lavorare come fumettista quelli bravi ovviamente , poi ce ne sono tanti che fanno i disegnatori assistente e accreditato per un fumettista principale( cosa che in Giappone non accade, l'assistente non è menzionato )
Uguale qui
Ancora con 'sta autoproduzione?A parte la Image ( che non la fa ma tu sei convinto di sì perchè vent'anni fa è nata in questo modo ) le stesse Marvel e Dc danno la possibilità ad un autore di pubblicare un proprio fumetto sotto la loro etichetta.
HAHAHA, i mitici campi da calcio alla Holly e Benji dove all'orizzonte spunta la porta come se fosse un miraggio. Magari avrebbero fatto meglio a fare meno episodi, ma senza questi trucchi da quattro soldi per risparmiare.
Stai continuando a dire un mucchio di sciocchezze basate solo su tue considerazioni personali e totale disinformazione.
Niente di quello che dici è vero e spero che nssuno sia così sprovveduto da credere a quello che dici.
Non ho interesse a perdere tempo continuare a scrivere messaggi per convincerti ( non mi viene in tasca nulla) e se credi che gli autori americani siano ricchi come i nipponici sbattendosi di meno, o che la Image non sia un semplice service , sono affari tuoi.
Miodddio, Sonoko, che capolavoro, mi ero scordata certe perle del trash più trash mai trasmesso. La numero 7 mi fa morire. XD
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