Prosegue la rubrica in cui presentiamo le opere più apprezzate dai recensori di AnimeClick.it, circoscritte ad un determinato periodo, filone o genere.
In questo appuntamento raccogliamo i migliori gli anime del 2008 e del 2009. A seguire proponiamo delle recensioni di alcuni dei titoli in classifica.
Siete d'accordo con la classifica, oppure pensate vi figurino opere sopravvalutate?
Manca forse qualche titolone imperdibile?
In questo appuntamento raccogliamo i migliori gli anime del 2008 e del 2009. A seguire proponiamo delle recensioni di alcuni dei titoli in classifica.
Siete d'accordo con la classifica, oppure pensate vi figurino opere sopravvalutate?
Manca forse qualche titolone imperdibile?
Aria the Origination
10.0/10
Terza e ultima serie dedicata ad Akari-chan e le altre Undine di neo Venezia sul pianeta Aqua.
Le ritroviamo tutte come le abbiamo lasciate: Akari e le sue amiche alle prese con gli allenamenti per potere diventare Undine, guidate e consigliate dalle loro senpai, le tre Fate dell'Acqua. Le ritroviamo con gli amici di sempre: il Salamander Akatsuki e suo fratello, il postino, il Presidente Aria e tutti gli altri gatti protettori del pianeta Aqua che seguono e vegliano da lontano sulle nostre eroine. E le ritroviamo a neo Venezia, la città magica che ha incantato Akari sin dalla prima volta che la ragazza vi ha messo piede e che ha affascinato anche noi lettori e spettatori.
Anche in questa serie proseguono le avventure quotidiane di tutti i personaggi; continuiamo a conoscere un po' di loro, dei loro sogni, delle loro speranze, del loro modo di essere e impariamo ad apprezzare ancora qualcosa in più di neo Venezia grazie alla grande sensibilità e dolcezza di Akari-chan e delle sue compagne.
Anche stavolta i disegni sono tenui, dolci ma luminosi, e le musiche non si smentiscono: la voce dolce e gentile di Yui Makino accompagna le ragazze durante quest'ultima avventura.
Nonostante quindi questa serie sia da vedere anche solo per le garanzie lasciateci dalle altre due, devo dire che questi episodi mi sono piaciuti anche di più dei precedenti. Siamo ormai agli sgoccioli della storia; le nostre amiche hanno imparato tutto quello che dovevano su neo Venezia, sono maturate e cresciute; è arrivata l'ora di prendersi le responsabilità e di diventare loro stesse Undine. Ma crescere porta a tanti cambiamenti, veloci, incredibili, ed è umano e normale avere paura.
Benché Aria sia una serie intrisa di sentimenti, è in quest'ultimo arco che maggiormente si avvertono la paura e la tensione, non soltanto da parte delle tre ragazze, ma anche delle loro senpai, anche loro alle prese con un cambiamento - e non solo per quanto riguarda le loro kohai. Sentimenti talmente palpabili, descritti con tale delicatezza, che spesso mi sono trovata anch'io con le lacrime agli occhi e gli stessi sentimenti nel cuore.
Il finale è magico, bellissimo, dolcissimo, perfetto suggello finale a una storia che ha regalato tanti sentimenti e tanta poesia.
Da vedere e rivedere, sicuramente.
Le ritroviamo tutte come le abbiamo lasciate: Akari e le sue amiche alle prese con gli allenamenti per potere diventare Undine, guidate e consigliate dalle loro senpai, le tre Fate dell'Acqua. Le ritroviamo con gli amici di sempre: il Salamander Akatsuki e suo fratello, il postino, il Presidente Aria e tutti gli altri gatti protettori del pianeta Aqua che seguono e vegliano da lontano sulle nostre eroine. E le ritroviamo a neo Venezia, la città magica che ha incantato Akari sin dalla prima volta che la ragazza vi ha messo piede e che ha affascinato anche noi lettori e spettatori.
Anche in questa serie proseguono le avventure quotidiane di tutti i personaggi; continuiamo a conoscere un po' di loro, dei loro sogni, delle loro speranze, del loro modo di essere e impariamo ad apprezzare ancora qualcosa in più di neo Venezia grazie alla grande sensibilità e dolcezza di Akari-chan e delle sue compagne.
Anche stavolta i disegni sono tenui, dolci ma luminosi, e le musiche non si smentiscono: la voce dolce e gentile di Yui Makino accompagna le ragazze durante quest'ultima avventura.
Nonostante quindi questa serie sia da vedere anche solo per le garanzie lasciateci dalle altre due, devo dire che questi episodi mi sono piaciuti anche di più dei precedenti. Siamo ormai agli sgoccioli della storia; le nostre amiche hanno imparato tutto quello che dovevano su neo Venezia, sono maturate e cresciute; è arrivata l'ora di prendersi le responsabilità e di diventare loro stesse Undine. Ma crescere porta a tanti cambiamenti, veloci, incredibili, ed è umano e normale avere paura.
Benché Aria sia una serie intrisa di sentimenti, è in quest'ultimo arco che maggiormente si avvertono la paura e la tensione, non soltanto da parte delle tre ragazze, ma anche delle loro senpai, anche loro alle prese con un cambiamento - e non solo per quanto riguarda le loro kohai. Sentimenti talmente palpabili, descritti con tale delicatezza, che spesso mi sono trovata anch'io con le lacrime agli occhi e gli stessi sentimenti nel cuore.
Il finale è magico, bellissimo, dolcissimo, perfetto suggello finale a una storia che ha regalato tanti sentimenti e tanta poesia.
Da vedere e rivedere, sicuramente.
Due ragazzi, studiosi di alchimia, tentano di fare tornare in vita la madre, morta qualche tempo prima. Alla base dell’alchimia sta il principio dello scambio equivalente. Ma la trasmutazione umana – così si chiama - è un tabù e presto i ragazzi se ne accorgeranno. Un ragazzo perde l’intero corpo, l’altro una gamba e, nel tentativo di recuperare l’anima del fratello, perde un braccio. Dopo questa esperienza, i due, Edward e Alphonse Elric, cercheranno di recuperare la pietra filosofale, un oggetto in grado di permettergli di recuperare i loro corpi attraverso l’alchimia.
Sono queste le premesse di una serie che lascerà un bellissimo ricordo. Full Metal Alchemist – Brotherhood non è la solita serie shounen fatta di avventura, scontri corpo a corpo e poteri sovrannaturali, ma è una sorta di romanzo di formazione, che accompagna il viaggio di Ed e Al nella loro ricerca.
La serie è sorretta da una sceneggiatura molto complessa, ricca di colpi di scena e con una struttura pressoché perfetta. Sono veramente poche le scelte discutibili nel corso della vicenda. Se alla base di una buona storia secondo me sta una scelta che i protagonisti devono compiere, FMA-B rappresenta un manuale di storie, perché nel corso delle 64 puntate sono numerosissime le scelte che sono poste davanti alle azioni dei nostri eroi. E non solo a loro.
I dialoghi poi sono ciò che di più importante regge il tutto, perché non solo ci permettono di capire come stanno le cose e come funziona il mondo inventato da Hiromu Arakawa, ma anche di partecipare alle emozioni dei protagonisti. Sono numerosi i momenti in cui ci si commuove e ritengo davvero raro che una storia possa creare tanta empatia pure per i cattivi. Anche qui vi commuoverete. Sicuramente!
I protagonisti sono moltissimi e a ognuno è dedicato il giusto spazio e, anche per quelli meno importanti, il fruitore potrà scorgerne le sfumature della psicologia.
I disegni sono ottimi e grazie allo splendido lavoro dello studio Bones (ancora una volta) le animazioni sono ugualmente ottime e trasportano lo spettatore direttamente nella vicenda. Infatti è raro incorrere nei tipici fondali utilizzati per gli anime. La maggior parte delle volte, lo sfondo rimane l’ambiente “reale” in cui i personaggi agiscono.
Parlando del tono della serie, si può benissimo considerare FMA-B una serie che si distingue dal genere di cui fa parte. Oltre alle solite caratteristiche tipiche, l’opera di Arakawa affronta tematiche importanti, a volte molto serie e “da adulti”, inoltre non ci viene risparmiato il tema della morte che si presenta già dalle prime puntate, ma che nel corso delle ultime sembra tingere di rosso ogni momento. La gente muore, a volte anche male e noi lo vediamo.
Ma non mancano i momenti divertenti. Alcuni siparietti, posti per sdrammatizzare certe situazioni particolarmente tese, sono davvero irresistibili e alleggeriscono il peso delle tematiche affrontate o la tecnicità di alcuni dialoghi. In particolare quando si parla di alchimia e di problemi etici.
Insomma, Full Metal Alchemist – Brotherhood è un’opera completa che merita di essere vista. Voto 9,5.
Sono queste le premesse di una serie che lascerà un bellissimo ricordo. Full Metal Alchemist – Brotherhood non è la solita serie shounen fatta di avventura, scontri corpo a corpo e poteri sovrannaturali, ma è una sorta di romanzo di formazione, che accompagna il viaggio di Ed e Al nella loro ricerca.
La serie è sorretta da una sceneggiatura molto complessa, ricca di colpi di scena e con una struttura pressoché perfetta. Sono veramente poche le scelte discutibili nel corso della vicenda. Se alla base di una buona storia secondo me sta una scelta che i protagonisti devono compiere, FMA-B rappresenta un manuale di storie, perché nel corso delle 64 puntate sono numerosissime le scelte che sono poste davanti alle azioni dei nostri eroi. E non solo a loro.
I dialoghi poi sono ciò che di più importante regge il tutto, perché non solo ci permettono di capire come stanno le cose e come funziona il mondo inventato da Hiromu Arakawa, ma anche di partecipare alle emozioni dei protagonisti. Sono numerosi i momenti in cui ci si commuove e ritengo davvero raro che una storia possa creare tanta empatia pure per i cattivi. Anche qui vi commuoverete. Sicuramente!
I protagonisti sono moltissimi e a ognuno è dedicato il giusto spazio e, anche per quelli meno importanti, il fruitore potrà scorgerne le sfumature della psicologia.
I disegni sono ottimi e grazie allo splendido lavoro dello studio Bones (ancora una volta) le animazioni sono ugualmente ottime e trasportano lo spettatore direttamente nella vicenda. Infatti è raro incorrere nei tipici fondali utilizzati per gli anime. La maggior parte delle volte, lo sfondo rimane l’ambiente “reale” in cui i personaggi agiscono.
Parlando del tono della serie, si può benissimo considerare FMA-B una serie che si distingue dal genere di cui fa parte. Oltre alle solite caratteristiche tipiche, l’opera di Arakawa affronta tematiche importanti, a volte molto serie e “da adulti”, inoltre non ci viene risparmiato il tema della morte che si presenta già dalle prime puntate, ma che nel corso delle ultime sembra tingere di rosso ogni momento. La gente muore, a volte anche male e noi lo vediamo.
Ma non mancano i momenti divertenti. Alcuni siparietti, posti per sdrammatizzare certe situazioni particolarmente tese, sono davvero irresistibili e alleggeriscono il peso delle tematiche affrontate o la tecnicità di alcuni dialoghi. In particolare quando si parla di alchimia e di problemi etici.
Insomma, Full Metal Alchemist – Brotherhood è un’opera completa che merita di essere vista. Voto 9,5.
Clannad - After Story
10.0/10
Dato il grande successo del suo predecessore "Clannad", ci si aspettava molto da "Clannad - After Story", e queste attese sono state rispettate appieno: anime a dir poco commovente, capace di rapire il pubblico sin dai primi episodi, lasciandolo piangere a dirotto sino all'ultima puntata, dove gli autori hanno espresso il massimo della loro arte. "Clannad -After Story" sin dal primo episodio ci mette dinnanzi la cruda realtà di un passato che ritorna e di un futuro incerto: la serie si estende dall'adolescenza sino al raggiungimento dell'età adulta, contrapponendo temi come la morte e la vita, inserendo come ingrediente principale l'amore e il dolore. Un anime atipico che gira intorno alla famiglia, infatti questa è l'istituzione principale sulla quale vertono tutti i sentimenti presenti nelle due serie: nascita di una famiglia e rottura dell'equilibrio familiare. Ogni episodio con l'avanzare della trama si fa sempre più intrigante e palpitante, e la tensione degli eventi si allenta solo dinnanzi al cibo. In questo caso da emozioni ("Clannad") si passa a lacrime ("Clannad - After Story"), infatti la trama ha la peculiarità di indurre il telespettatore al pianto per la potenza delle emozioni. Sebbene alcuni indizi indirizzino verso un determinato evento, ne accadono altri inaspettati che lasciano il telespettatore di sasso, e sempre con le lacrime agli occhi. Finale molto ben congegnato, all'altezza della serie, e che lascia spunti di riflessione. Definire "Clannad - After Story" una meraviglia è d'obbligo.
P.S. Ma perchè non comprano i diritti in Italia di questi anime meravigliosi?!
P.S. Ma perchè non comprano i diritti in Italia di questi anime meravigliosi?!
Aria The Origination con le sue fantastiche atmosfere rilassanti si prende un bel primo posto
Subito dopo viene Fullmetal Alchemist: Brotherhood e il bellissimo Clannad - After Story
Contento che in questa classifica ci siano anche Tokyo Magnitude 8.0, Ponyo sulla scogliera Inuyasha The Final Act e Bakemonogatari
Bakemonogatari me lo ricordavo più recente, ma è comunque un'opera di gran pregio.
Clannad - After Story... intramontabile
Vedo decisamente troppo in basso titoli come: Tokyo Magnitude 8.0, Natsume Yunjinchou, Phantom Requiem for the phantom, e Jigoku shoujo.
Mi spiace che non compaiano nelle top 50 anche Shikabane Hime e Canaan.
Ponyo è incredibile sia stato valutato così bene, per me non arriva alla sufficienza.
Comunque ho una domanda: visto che nella classifica c'è una serie delle Pretty Cure, quali sono i migliori titoli della saga che consigliereste di visionare (se le protagoniste possedessero le "argomentazioni" adatte sarebbe meglio ma non lo considero un fattore così fondamentale)?
Un peccato non vedere Shigofumi e Casshern Sins in top, un posticino se lo meritavano anche.
Vista la parte tra parentesi ti consiglierei onestamente di lasciare perdere, se da un precure ti aspetti quello mi sa che sei fuori target.
Comunque, se l'intenzione è di farsi un'idea potrebbe essere una scelta sensata partire dall'ultima conclusa, Go! Princess Pretty Cure, che è ben confezionata, non ha filleroni spaccapalle o mascotte odiose e tutto sommato regge bene per tutta la lunghezza.
Se no, tralasciando i meriti storici, di imprescindibile credo ci sia solo HeartCatch, che è in genere il precure che guardano quelli che non guardano precure.
Fullmetal Alchemist: Brotherhood
(capolavoro)
Tokyo Magnitude 8.0
(gioiellino)
Inuyasha - The Final Act
(dopo anni mi rimane ancora lo scontento per il taglia e cuci di molte parti del manga, ma in fondo non si può volere troppo va bene così, è stato comunque fatto un ottimo lavoro)
Ponyo sulla scogliera
(dovrei rivederlo)
Adorabile e malinconico, invece, Tsumiki no ie, corto che consiglio di andare a vedere.
Lo so, chiedevo tanto per curiosità ma immaginavo una risposta simile, mi segnerò comunque le serie da te citate per farmi una mia idea è quindi grazie mille per la cortese ed esauriente risposta
Prendendo spunto da quanto accennato da BigBis92 alla fine della sua recensione, faccio notare che tra le prime 15 posizioni ben 8 (più della metà) non sono mai state distribuite ufficialmente in Italia... Davvero: perché?!?
Quindi grazie ancora ai fansub che ci hanno permesso di apprezzare tanti di questi piccoli capolavori.
Dei titoli citati in lista molti li conosco, anche inevitabilmente vista la fama, ma purtroppo pochi li ho visti, infatti ho seguito solo le serie di Clannad, Natsume e Pandora Hearts, tutti più che apprezzati. Ci sono altri in lista da vedere, ma quando li inizierò è sempre un punto interrogativo.
Comunque mi sorprende il voto alto di EF, non ci speravo molto visto che viene da un eroge. Nulla in contro eh, ma giusto perchè all'epoca seguendo altri anime del genere l'adattamento non mi sembrava tutto sto granchè.
A vedere i titoli in classifica comunque, mi son ricordato che la "crisi" (tra virgolette perchè nulla di grave, alla fine i bei titoli escono sempre) per gli anime è effettivamente cominciata nel 2008, e non nel 2009 come ricordavo.
In realtà non è che ci sia stato questo calo netto, è che degli anni più indietro probabilmente abbiamo tutti guardato meno merda, e quindi, più che la maggiore presenza di titoli meritevoli (possibile, il 2007 comunque era stato un anno della madonna), conta il fatto che abbiamo guardato meno ciofeche.
Poi vabbè, se uno va a pensare che la Sunrise nel 1999 ha mandato in onda come serie tv:
- la parte finale di Cowboy Bebop
- la parte finale di Gasaraki (che oddio, se ripenso all'ultimo episodio forse era meglio fermarsi all'anno prima XD)
- Crest of the Stars
- Turn A Gundam
- The Big O
- Ryvius
c'è da piangere, soprattutto pensando al panorama odierno (soprattutto di sci-fi).
Io i fansub iniziai a seguirli nel 2006 con Haruhi, però il discorso che fai assolutamente veritiero, la nostra percezione è stata modificata dall'incremento improvviso di serie che potevamo effettivamente guardare. Logicamente qualcosa di brutto ci abbiamo trovato.
Comunque mi fa piacere vederlo al di sopra del forced drama per eccellenza che era After Story.
Mi spiace invece per l'assente Michiko e Hatchin, che non smetterò mai di ritenere la serie più sottovalutata del nuovo secolo.
Pura verità.
Sul podio accetto solo la presenza di Fullmetal Alchemist: Brotherhood.
Inuyasha - The Final Act ha il pregio di concludere finalmente questa saga esasperante, la versione italiana torna ai fasti con Max Alto ad interpretare Inuyasha ma in linea generale questo anime non mi ha mai saputo prendere fino in fondo, troppo dilungato con filler inutili e con sempre lo stesso nauseante villain per centinaia di puntate, non che Naraku non fosse un cattivone riuscito chiariamoci, ma farlo durare così tanto è stato davvero palloso, avrei apprezzato più varie saghe con villain diversi di cui l'ultimo Naraku.
Comunque contento per Toradora! ottava posizione non è mica male dai
Credo che recupererò Clannad - After Story.
C'è da dire che di quell'anno ho visto molte serie che mi sono piaciute da FMA a Nodame, a Natsume, Skip Beat, Kobato e tante altre; per non parlare del mio amatissimo Library Wars (serie con molte pecche, vero, ma che ha avuto il pregio di farmi conoscere una storia che ho amato alla follia).
No, non parlo tanto della presenza di ciofeche, quanto della mancanza di capolavori o giù di lì (FMA non lo considero troppo perchè è tratto da un manga uscito anni prima).
Passando ad altro, Fullmetal Alchemist è stato uno dei primi anime che ho visto quand'ero piccola, sono contenta sia nella top 3. Inuyasha poi...secondo me meritava un posto un po' più alto
Gli ultimi due che ho guardato di quell'anno sono Ponyo e Tokyo Magnitude 8.0 che stanno bene lì dove sono
Aoi no bungaku è particolare..devono piacere i racconti altrimenti ciao.Molto profondo.
Di quell'annata ho già recuperato quelli che per me sono sicuramente i migliori della classifica. *sollevato*
p.s. il fatto che, tralasciando diverse cose anomale, inazuma eleven abbia quei voti così alti è molto preoccupante secondo me...
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