In questi giorni circola online un Guts, protagonista di Berserk (edito in Italia da Planet Manga), particolarmente somigliante al Kenshiro di Hokuto no Ken. Ebbene, si tratta di un omaggio di Tetsuo Hara, disegnatore del manga di Ken il guerriero, al personaggio di Kentaro Miura, realizzato in occasione di una intervista crossover tra i due mangaka per la rivista giapponese Comic Zenon di Coamix. Ma Miura non è stato con le mani in mano e, a sua volta, ha interpretato col suo riconoscibilissimo stile il protagonista di Ikusa no ko di Hara (edito in Italia da Goen), Oda Nobunaga.
Il sito 199x Hokuto no Ken ha tradotto in parte l'intervista doppia ai due maestri del manga e, col permesso dell'autore, ne riportiamo una parte di seguito, rimandandovi alla fonte per leggerla nella sua interezza.
Il sito 199x Hokuto no Ken ha tradotto in parte l'intervista doppia ai due maestri del manga e, col permesso dell'autore, ne riportiamo una parte di seguito, rimandandovi alla fonte per leggerla nella sua interezza.
Nella primissima parte dell’intervista si è parlato delle opere che hanno influenzato i due celebri mangaka. Miura ha indicato Ken il guerriero, perché quando negli anni ’80 lo lesse per la prima volta rimase profondamente colpito dal fatto che qualcuno riuscisse a mantenere un così elevato livello di dettaglio pur rispettando le scadenze imposte dai ritmi di pubblicazione settimanali. Questa stessa doppia intervista è nata dal suo desiderio di incontrarne l’autore, Tetsuo Hara appunto, in quanto lo ritiene l’artista che più di tutti l’ha influenzato. Dal canto suo, il maestro Hara ha sorpreso tutti con una risposta del tutto inattesa. Egli ha indicato infatti Tensai Bakabon (天才バカボン – La geniale Bakabon), un gag manga demenziale che impazzava in Giappone negli anni ’70, come l’opera che per prima lo ha influenzato. Bakabon era infatti una serie dalla comicità molto elementare in cui però, ogni tanto, c’erano momenti disegnati in stile Gekiga che, per contrasto, rendevano le gag ancor più esilaranti.
Si è passati quindi a parlare di questo particolare stile e di come Hara ne fu attratto sin da ragazzino. Di come, alla continua ricerca del realismo, si è procurato fumetti americani (in special modo quelli disegnati da Neal Adams) e libri di anatomia con l’intenzione di diventare un pittore. E di come, influenzato da questo stile di cui si era innamorato, fosse per lui una sfida riuscire a trovare il giusto equilibrio tra umorismo e rappresentazione drammatica ai tempi in cui disegnava Ken il guerriero. Hara divenne infatti noto per questo suo gusto particolare e ha ricordato che una volta è giunto fino al punto di dichiarare che “Preserverà il Gekiga in eterno!”, mettendo in risalto la sua forte dedicazione a tale stile. Fatto interessante, nel periodo in cui aveva iniziato a disegnare fumetti, il “boom” dei Gekiga era al tramonto in Giappone e stava cedendo il passo alle commedie romantiche, caratterizzate da personaggi dai lineamenti molto più dolci e che guadagnavano sempre più popolarità presso il pubblico. Questo all’allora giovane Hara non andava proprio giù e fu anche per tale motivo che diede alla luce Ken il guerriero, riuscendo non solo a creare un capolavoro ma anche a riportare in auge un genere che all’epoca stava scomparendo.
Comunque, da allora molte cose sono cambiate. Hara ha infatti confessato che attualmente mira di più al pubblico femminile (che in Giappone registra un aumento maggiore di quello di sesso maschile) e, benché possa sembrare strano che un mostro sacro dei manga si ponga ancora oggi il problema di come intrattenere un pubblico sempre più ampio, questo è da imputare alla passione che ancora arde nel maestro nonostante tanti anni di carriera alle spalle. Anni in cui anche i suoi gusti sono cambiati e, se quando era un ventenne amava disegnare personaggi virili e muscolosi, oggi ha imparato ad apprezzare figure più slanciate tipiche degli shonen che, secondo lui, mettono in risalto “il potenziale per il futuro”. In tal senso, il maestro Miura ha elogiato Ikusa No Ko, l’opera più recente di Hara, affermando che le lettrici troveranno quel certo “glamour” tra i personaggi maschili.
Si è passati allora ai “dietro le quinte” di Ken il guerriero. Il maestro Miura ha parlato del fascino di quest’opera e ha affermato che l’idea di premere i punti segreti per far esplodere gli avversari è semplicemente incredibile, e tutta la storia si è infatti evoluta intorno a questo unico espediente. Dal canto suo, il maestro Hara ha ricordato ancora una volta che l’idea venne da Nobuhiko Horie, all’epoca suo editor e oggi CEO della Coamix. Hara infatti amava Bruce Lee e Mad Max, così Horie cercò un modo per far combaciare le due cose. Il maestro Hara ha poi paragonato la creazione di un manga al tessere una veste, affermando che il lavoro di un mangaka è quello di diventare uno specialista nel tessere dei “fili orizzontali” (i personaggi e i loro attributi)”, ma può trovare difficoltà nel tessere “fili verticali” (gli eventi che mandano avanti la trama). All’epoca fu Horie a tessere molti di quei fili verticali.
[...] Dopo questa parentesi dedicata alle curiosità (che in realtà la maggioranza dei fan già conosceva, ma va bene lo stesso) legate alla lavorazione di Ken il guerriero, il maestro Miura è passato con tono entusiasta a parlare del modo in cui è stato disegnato. Stando alle sue parole era come se i pugni di Kenshiro e Raoh volassero fuori dalla pagina. Quando realizzò Berserk, Miura voleva ricreare quello stesso effetto, ma i risultati non lo soddisfacevano. Sentiva che la spada di Guts non aveva lo stesso “peso” di un pugno. Entrambi i maestri hanno quindi convenuto che “La Divina Scuola di Hokuto rappresenta come un’estensione del senso fisico del lettore, restituendogli un vero stimolo”. Miura ha quindi aggiunto che “L’Ammazzadraghi”, la grande spada di Guts, è stata creata anch’essa tenendo a mente quest’idea di “estensione della realtà”, in modo che i lettori la ritenessero credibile.
[...] Altro argomento dell’intervista è stato l’anime storico di Ken il guerriero. In sostanza, nonostante sia noto a livello mondiale, Hara non ne è mai stato pienamente soddisfatto. Il maestro infatti lamenta la semplificazione del tratto che necessariamente si è dovuta operare ma che, a suo avviso, tradisce il lavoro che egli ha fatto con il manga. Miura, giusto per mettere un po’ di benzina sul fuoco, gli ha fatto eco affermando che solo a un artista di talento può accadere una simile tragedia. Tuttavia, giusto per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, entrambi hanno concordato sul fatto che un adattamento animato – per quanto oggigiorno non sia più redditizio come un tempo – rimane uno dei metodi più efficaci per spingere il pubblico ad interessarsi al manga d’origine.
[...] Argomento conclusivo della lunga chiacchierata è stato il metodo di lavoro del maestro Hara. Egli si è dichiarato infatti molto severo riguardo la realizzazione di un manga, definendolo come una forma di “disciplina”. Per quella che è la sua esperienza, infatti, quando si è disegnato per un tempo sufficiente si entra in una fase di concentrazione talmente alta che ogni altra cosa – compreso se stessi – scompare e conta soltanto il manga. Si viene presi da un sentimento di euforia che, secondo lui, rappresenta la vera gioia di un mangaka, ma che, quando finisce, ti lascia in uno stato di prostrazione tale che spesso ha temuto perfino di essere in punto di morte. [...] A tal proposito il maestro Miura ha aggiunto che, nonostante tema che invecchiando il suo piacere nel disegnare possa trasformarsi in pena, ha intenzione di farlo anche fino a novant’anni.
[...] Nel chiudere l’intervista, il maestro ha rivolto un particolare messaggio a Kentaro Miura, dicendogli che superata una certa età si diventa sicuramente più saggi e più esperti, ma il fisico diventa più fragile. Quindi il consiglio è di non pensare di poter gestire ogni cosa da solo ma delegare invece ai giovani e riservarsi il ruolo di guidarli. A sua volta il maestro Miura, che con i suoi 27 anni passati a lavorare su Berserk è ormai anch’egli un veterano di questo mestiere, ha accolto il messaggio con rinnovato entusiasmo.
Fonte consultata: 199X Hokuto no Ken.
Quel miura. Continuasse l'opera.
Questi due autori insieme hanno creato diverse opere carine, e non mi stupirei se in futuro creassero qualcosa di nuovo.
Miura pensa di disegnare fino a 90 anni? La cosa che mi turba è che arrivi a quella data facendo uscire soltanto una decina di volumetti da dove siamo adesso... ma almeno facesse come Takao Saito che ha già deciso il finale da dare a Golgo 13, dando ai suoi assistenti chiare linee guida per ogni evenienza.
[img] http://fscomps.fotosearch.com/compc/CSP/CSP870/k19396391.jpg [/img]
Quando ero giovane io usciva un numero di Berserk ogni due mesi... adesso secondo Miura il fumetto è arrivato al 70% della sua pubblicazione
Tutto quello che ha detto Sua eccellenza il grande Hara è in ogni parola che pronuncia ricco di filosofia e di saggezza!
Gli auguro con tutto il cuore di campare anche oltre i 100 anni, se li merita assolutamente! E non si discute! ):)
Bellissime e giuste queste parti:
"Hara ha infatti confessato che attualmente mira di più al pubblico femminile (che in Giappone registra un aumento maggiore di quello di sesso maschile) e, benché possa sembrare strano che un Mostro Sacro dei manga si ponga ancora oggi il problema di come intrattenere un pubblico sempre più ampio, questo è da imputare alla passione che ancora arde nel maestro nonostante i tanti anni di carriera alle spalle"
"il maestro Hara ha rivolto un particolare messaggio a Miura, dicendogli che superata una certa età si diventa sicuramente più saggi e più esperti, ma il fisico diventa più fragile. Quindi il consiglio è di non pensare di poter gestire ogni cosa da solo ma delegare invece ai giovani e riservarsi il ruolo di guidarli"
Imparai ad ammirarlo da quando lessi Hokuto no Ken e allora ho deciso che continuerò ad ammirarlo da qui fino al mio ultimo giorno!
MILLE lodi a te Hara sensei e a tutte le tue colossali opere.
[img]https://lh3.googleusercontent.com/proxy/6m0O-ajkVn_ihTVgw1Q6yqJWbIwNAXNZMHaaUqebTv2vXZay4K9m8g_oMcOC9xMViDoLcCpU7UreJwDTsExQ3ysD9WDRZiEe_Q-NzzxCC5tPK_1OMps6Ow1TyQ=w426-h237[/img]
Ahahah xD, figo, è buona questa!!
E' più che grandissimo, è COLOSSALE!!!
;) Wah, magari provassero a realizzare una vera e propria serie animata o film Crossover tra i personaggi di Hokuto no Ken e quelli di Berserk! Sì, un'interessante avventura mixata con fantasy e mondo moderno!
Ma fatta con animazione tradizionale ovvio, e chissà quale tipo di super-capolavoro ne esce!
Noo! Essendo due capolavori supremi come tali devono essere preservati nella loro "purezza"! A fare un crossover si rischierebbe troppo! D:
Ad ogni modo, articolo interessantissimo!
\:D No vabbè, mica ho detto una blasfemia?! Dico, giusto per scoprire quale novità ne esce, anche solo se amatoriale. Sia quel che sia ti do comunque ragione sul fatto che i loro sono capolavori da preservare nella loro totale originalità.
Però dai il mio è solo un pensiero, non è che mo invio una mail ai due maestri e gli consiglio di provare a lavorare ad una serie anime o film crossover basati sui rispettivi personaggi ideati
...(anzi, quasi quasi lo faccio xD)
Ah ah ah! Già!
Ma sì, ma sì! La mia era una protesta scherzosa! XD
Solo adesso però, quando ero fermo c'erano insulti a Miura ogni 3x2...
GENIO!
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.