L'opera d'incredibile successo Your Name. di Makoto Shinkai sta per raggiungere i 300 milioni di dollari di incassi internazionali. Finora si è stati letteralmente inondati da un inarrestabile fiume di notizie su questa struggente e delicata favola, che racconta di due persone che riescono a connettersi attraverso lo spazio e il tempo. A dicembre a Los Angeles sono stati premiati sia la serie che l'autore. Il film, dopo una lunga attesa, arriverà anche in Italia.
Quella che segue è l'intervista fatta all'inizio di dicembre 2016, dove Shinkai parla dei significati più profondi dell'anime, dei suoi progressi come artista e se qualche studio hollywoodiano abbia chiesto o meno i diritti...
Makoto Shinkai: Buongiorno, sono il regista di Your Name., Makoto Shinkai. Grazie per essere qui così presto di lunedì mattina. Cercherò di rispondere a tutte le domande.
Intervistatore: Prima di iniziare, voglio dirle che ho davvero amato quest'anime. Lei ha diretto tutti i suoi film, e questo è incredibile; penso che Your Name. sia stato il migliore. Volevo chiederle se quest'ultimo le abbia richiesto un maggiore sforzo degli altri, essendo un'opera così fine e struggente.
Shinkai: Ho iniziato a scriverne la sceneggiatura nella primavera del 2014, e quando ho iniziato sentivo che potevo creare qualcosa di nuovo. Potevo esplorare nuove aree del mio modo di scrivere creativo prima di cominciare a lavorare alla sceneggiatura, dato che avevo anche fatto diversi spot; avevo ben fatto dei film in passato e ho perfino scritto racconti brevi e cose simili, quindi quando mi sono messo a lavorare per il nuovo film tutte queste cose assieme mi hanno dato la possibilità di aggiungere una vena ironica e un po' di imprevedibilità al tutto per gli spettatori. Ne è nata una struttura narrativa con una sequenza di eventi molto complessa. A quel punto non ho ritenuto fosse necessario per il pubblico capire questa struttura: preferisco che ci si focalizzi sulla relazione che unisce i due protagonisti, e che unisce loro alla parte romantica. Ho pensato che comprendere la complessa sequenza di eventi non fosse più importante dell'inserire l'ironia e l'imprevedibilità che desideravo.
Hollywood le ha fatto qualche richiesta per adattare l'anime per il pubblico americano?
Shinkai: Da quello che capisco e ho sentito dire, ci sono state alcune offerte per realizzare un live-action. Detto questo, per quanto riguarda il pubblico americano, sento che il film è quello che è e non ho intenzione per il momento di mettere mano a una qualche rivisitazione.
Spesso le stelle cadenti che si vedono nell'anime ricordano un filo, e si parla molto del filo del destino; inoltre a legare i capelli di Mitsuha c'è un nastro rosso. E c'è anche un richiamo al cordone ombelicale... Cosa l'ha spinta a sceglierlo come simbolo del film?
Shinkai: Innanzitutto perché questa storia ruota attorno all'amore che c'è fra Taki e Mitsuha, e volevo un simbolo che li connettesse. In Giappone si parla spesso del filo rosso del destino che unisce due persone, e ho preso spunto da questo.
Vorrei chiederle alcune cose: ad esempio come si ottiene l'aiuto di uno studio durante la produzione, se lei debba essere presente o meno alla raccolta fondi per produrlo, se lo studio intervenga o meno durante la produzione, o se invece possa fare ciò che vuole...
Shinkai: Nel caso di Your Name., sono stati un paio i produttori coinvolti durante l'intero processo di produzione. Dalla TOHO, una casa di distribuzione, c'era il produttore Genki Kawamura che ha avuto un ruolo importante dal punto di vista creativo. Quando lavoravo alla sceneggiatura, mi dava delle idee e dei consigli, e anche durante la fase delle bozze. Il produttore Kawaguchi invece mi ha aiutato a gestire la parte economica. In definitiva, i produttori ci hanno aiutato molto. È dal 2002 che lavoriamo col signor Kawaguchi, da quando ho lavorato a La voce delle stelle. Da allora, abbiamo pian piano allargato lo studio e i suoi scopi.
Il suo lavoro precedente, ma quasi tutto quello che esce da qui, forse un po' meno Il Viaggio verso Agartha, era decisamente orientato al mercato degli otaku giapponesi. Your Name. invece sembra aspirare al mercato Ghibli, quel mercato di Miyazaki da 200 milioni di dollari. È stato intenzionale? Inoltre, ha mai pensato di creare un anime di 12-13 episodi?
Shinkai: Curioso che me lo chieda, me lo chiedono spesso: "lo ha fatto con l'intenzione di aumentare l'audience?". Ma nel corso di tutta la mia carriera e del mio processo creativo, il mio obiettivo è sempre stato quello di dare alle persone qualcosa con cui interagire, senza rivolgermi a un pubblico specifico. Penso di aver dato il meglio di me in ogni momento durante la produzione di questo film, considerando le capacità che possedevo al momento, parlando sia della creatività che del team che ci ha lavorato. Le persone che alla fine hanno supportato il film sono il risultato di ciò che ero in grado di fare. Comunque, ora che ho un paio di progetti alle spalle, so di essere migliorato e di aver creato qualcosa di incredibile; l'intento è sempre stato quello di creare qualcosa per il pubblico, ma il risultato è semplicemente diverso perché si basa su quello che c'era in quel momento. Per quanto riguarda la serie anime, preferisco lavorare con qualcosa di più breve perché penso che, che si tratti di un film o di qualcosa di leggermente diverso, debba sempre avere un inizio e una fine.
Sappiamo che nel film ci sono delle stelle cadenti che distruggono il piccolo villaggio e il lago, ed è impossibile non pensare al terremoto che colpì il Giappone qualche anno fa. C'è qualche collegamento?
Shinkai: Sì, ho collegato la cometa al terremoto del 2011. Quando ho fatto delle ricerche, ho scoperto che quel tipo di terremoto si verifica una volta ogni 1000 anni, e così ho pensato che un fenomeno naturale potesse essere il filo narrante della mia storia: qualcosa che sradica letteralmente le persone dal luogo in cui hanno vissuto. Ho paragonato questa cometa al terremoto, e la storia che volevo raccontare è venuta da sé. Collegare la cometa al terremoto mi ha permesso di trattare il fatto delle persone che devono abbandonare le loro case a causa dei fenomeni naturali che si verificano di tanto in tanto; le comete orbitano attorno alle stelle e può succedere che escano dalla loro orbita e causino disastri.
Sono un fan delle sue opere: ho visto 5 cm al secondo e Il giardino delle parole, e ho percepito questa lenta immersione nei mondi che aveva creato, a differenza di Your Name.. Era tutto dinamico, perfino i personaggi, e il ritmo più veloce. È stato intenzionale?
Shinkai: Per rispondere in breve, questo è stato il risultato di dove volevo arrivare con la mia creatività per il progetto successivo. Ci sono state forze esterne come le decisioni commerciali della TOHO che dicevano "hei, dovremmo fare il prossimo film un po' diverso". Penso che fosse questa la direzione che volevo prendere. Per rispondere alla domanda del ritmo, era intenzionale. Volevo soddisfare il pubblico, che si compone di giovani, e credo si possa ricollegare tutto a questo. Molti di loro hanno tutte le informazioni a portata di mano, stanno sempre con lo smartphone in mano a controllare twitter, i social network o cercano informazioni. Volevo creare un film che non gli desse la possibilità di farlo. Ecco perché ho condensato molte informazioni in così poco tempo: non riuscirebbero nemmeno ad estrarre lo smartphone dalla tasca per chattare con i loro amici. Quindi credo che eliminare questa cosa del multitasking e assicurarsi che i giovani seguano il film con attenzione sia il risultato del ritmo di cui parlavo prima.
Gli sfondi sono sempre ricchi di dettagli, e questa volta c'erano anche diverse sorprese, come il ristorante dove lavora Taki, che porta come nome "Il giardino delle parole" (in italiano n.d.r.). C'è qualche ragione particolare dietro tutti questi dettagli?
Shinkai: Il ristorante in cui lavora Taki porta il nome di una mia opera, "Il giardino delle parole", ma il merito non è mio. Il creatore dei paesaggi ha pensato che fosse carino chiamare il ristorante Il giardino delle parole usando la traduzione italiana dell'anime, perché probabilmente il pubblico giapponese non avrebbe colto il riferimento; sarebbe un piccolo easter egg. Siccome ora lavoriamo con un grande gruppo di artisti, ci sono alcune cose che ho lasciato in mano a loro, e molti hanno deciso di metterci del proprio per rendere la cosa divertente e creativa.
Adoro l'attenzione per i dettagli che spicca in ogni sua opera. Ma in questo film si aveva come la percezione di un spazio che separa i personaggi dall'ambiente nel quale sono stati inseriti. È stata una scelta creativa intenzionale? Inoltre, ci sono sempre degli uccelli che volano nei cieli delle sue opere, come in 5 cm al secondo, dove si vede un uccello solitario che sembra separato da tutto ciò che lo circonda. Ma in Your Name. non ho visto stormi di uccelli nel cielo; è una specie di metafora o simbolo che utilizza nei suoi film?
Shinkai: Alla prima domanda sui personaggi rispondo dicendo che è semplicemente dovuto allo stile: penso sia la natura dell'animazione, soprattutto in questi casi dove si hanno degli sfondi con sopra i rodovetri, usati per sovrapporre le parti da animare a quelle fisse; si ha a che fare con qualcosa di statico sopra il quale viene creato il movimento. Quindi per sua natura e definizione si avverte uno spazio fra ciò che si muove e ciò che rimane fermo. Credo che ai fan degli anime e dell'animazione in 2D in generale questo piaccia. Tutto ciò è semplicemente il risultato del nostro processo creativo e del nostro stile. A proposito degli uccelli, nella fase dei bozzetti c'erano delle volte in cui avevo l'intenzione di inserire molti uccelli in certe scene, ma altre volte l'ho fatto semplicemente, del tipo "hei, sarebbe carino se ci fossero molti uccelli che volano nel cielo". Un po' è intenzionale, un po' è il risultato di una sensazione. Nel caso di Your Name. ci sono scene dove nel cielo ci sono solo due uccelli che volano e si inseguono: questa è una metafora intenzionale collegata al rapporto che lega i due personaggi.
Come tutti gli artisti professionisti, credo non si abbia molto tempo per guardare il lavoro altrui, ma sono curioso di sapere se ha visto qualche anime di recente e se c'è qualche artista, regista o autore che lavora nell'industria degli anime col quale le piacerebbe lavorare o che secondo lei meriti più attenzione. Inoltre, c'è qualche artista americano col quale le piacerebbe collaborare in futuro?
Shinkai: Rispondendo alla prima, certo che sì, ma non ho molto tempo per vedere gli altri anime. Detto questo, uno degli anime recenti che mi è piaciuto molto è A Silent Voice, prodotto dalla Kyoto Animation. Ho trovato unico e moderno il loro modo di trasmettere un messaggio. Per quanto riguarda gli autori americani e d'oltreoceano coi quali mi piacerebbe collaborare, non ci avevo riflettuto finora, poiché si parla di persone molto lontane dal Giappone. I film di Hollywood sembrano appartenere ad un'altra stratosfera, quindi non penso nemmeno che una collaborazione sia possibile. Anche se sono stato a Los Angeles, l'America mi sembra troppo lontana. Non so se questo risponde alla sua domanda.
Quali sono gli ostacoli che ha incontrato nella creazione di Your Name., considerando la sua precedente opera?
Shinkai: Penso che la cosa più importante sia stato collaborare con persone nuove, soprattutto con la band Radwimps, che ha composto molti brani per l'anime. Loro hanno le loro idee e il loro mondo, sono un gruppo rock e come esperienza per me è stata molto stimolante. Solitamente quando si compone la musica per un film, lo si ha già, lo si passa alla band e gli si chiede di comporre i brani. Nel caso di Your Name. la band è stata coinvolta durante la produzione. Mentre scrivevo la sceneggiatura loro la leggevano e gli chiedevo "hei, qui che musica ci starebbe bene?". Quando mi consegnavano quello che avevano prodotto io sistemavo la sceneggiatura o chiedevo loro di fare qualche modifica alle musiche. Collaborare con la band per quasi un anno è stato divertente e interessante, è stato tutto molto stimolante per me.
Fonte consultata:
Anime News Network
Quella che segue è l'intervista fatta all'inizio di dicembre 2016, dove Shinkai parla dei significati più profondi dell'anime, dei suoi progressi come artista e se qualche studio hollywoodiano abbia chiesto o meno i diritti...
Makoto Shinkai: Buongiorno, sono il regista di Your Name., Makoto Shinkai. Grazie per essere qui così presto di lunedì mattina. Cercherò di rispondere a tutte le domande.
Intervistatore: Prima di iniziare, voglio dirle che ho davvero amato quest'anime. Lei ha diretto tutti i suoi film, e questo è incredibile; penso che Your Name. sia stato il migliore. Volevo chiederle se quest'ultimo le abbia richiesto un maggiore sforzo degli altri, essendo un'opera così fine e struggente.
Shinkai: Ho iniziato a scriverne la sceneggiatura nella primavera del 2014, e quando ho iniziato sentivo che potevo creare qualcosa di nuovo. Potevo esplorare nuove aree del mio modo di scrivere creativo prima di cominciare a lavorare alla sceneggiatura, dato che avevo anche fatto diversi spot; avevo ben fatto dei film in passato e ho perfino scritto racconti brevi e cose simili, quindi quando mi sono messo a lavorare per il nuovo film tutte queste cose assieme mi hanno dato la possibilità di aggiungere una vena ironica e un po' di imprevedibilità al tutto per gli spettatori. Ne è nata una struttura narrativa con una sequenza di eventi molto complessa. A quel punto non ho ritenuto fosse necessario per il pubblico capire questa struttura: preferisco che ci si focalizzi sulla relazione che unisce i due protagonisti, e che unisce loro alla parte romantica. Ho pensato che comprendere la complessa sequenza di eventi non fosse più importante dell'inserire l'ironia e l'imprevedibilità che desideravo.
Hollywood le ha fatto qualche richiesta per adattare l'anime per il pubblico americano?
Shinkai: Da quello che capisco e ho sentito dire, ci sono state alcune offerte per realizzare un live-action. Detto questo, per quanto riguarda il pubblico americano, sento che il film è quello che è e non ho intenzione per il momento di mettere mano a una qualche rivisitazione.
Spesso le stelle cadenti che si vedono nell'anime ricordano un filo, e si parla molto del filo del destino; inoltre a legare i capelli di Mitsuha c'è un nastro rosso. E c'è anche un richiamo al cordone ombelicale... Cosa l'ha spinta a sceglierlo come simbolo del film?
Shinkai: Innanzitutto perché questa storia ruota attorno all'amore che c'è fra Taki e Mitsuha, e volevo un simbolo che li connettesse. In Giappone si parla spesso del filo rosso del destino che unisce due persone, e ho preso spunto da questo.
Vorrei chiederle alcune cose: ad esempio come si ottiene l'aiuto di uno studio durante la produzione, se lei debba essere presente o meno alla raccolta fondi per produrlo, se lo studio intervenga o meno durante la produzione, o se invece possa fare ciò che vuole...
Shinkai: Nel caso di Your Name., sono stati un paio i produttori coinvolti durante l'intero processo di produzione. Dalla TOHO, una casa di distribuzione, c'era il produttore Genki Kawamura che ha avuto un ruolo importante dal punto di vista creativo. Quando lavoravo alla sceneggiatura, mi dava delle idee e dei consigli, e anche durante la fase delle bozze. Il produttore Kawaguchi invece mi ha aiutato a gestire la parte economica. In definitiva, i produttori ci hanno aiutato molto. È dal 2002 che lavoriamo col signor Kawaguchi, da quando ho lavorato a La voce delle stelle. Da allora, abbiamo pian piano allargato lo studio e i suoi scopi.
Il suo lavoro precedente, ma quasi tutto quello che esce da qui, forse un po' meno Il Viaggio verso Agartha, era decisamente orientato al mercato degli otaku giapponesi. Your Name. invece sembra aspirare al mercato Ghibli, quel mercato di Miyazaki da 200 milioni di dollari. È stato intenzionale? Inoltre, ha mai pensato di creare un anime di 12-13 episodi?
Shinkai: Curioso che me lo chieda, me lo chiedono spesso: "lo ha fatto con l'intenzione di aumentare l'audience?". Ma nel corso di tutta la mia carriera e del mio processo creativo, il mio obiettivo è sempre stato quello di dare alle persone qualcosa con cui interagire, senza rivolgermi a un pubblico specifico. Penso di aver dato il meglio di me in ogni momento durante la produzione di questo film, considerando le capacità che possedevo al momento, parlando sia della creatività che del team che ci ha lavorato. Le persone che alla fine hanno supportato il film sono il risultato di ciò che ero in grado di fare. Comunque, ora che ho un paio di progetti alle spalle, so di essere migliorato e di aver creato qualcosa di incredibile; l'intento è sempre stato quello di creare qualcosa per il pubblico, ma il risultato è semplicemente diverso perché si basa su quello che c'era in quel momento. Per quanto riguarda la serie anime, preferisco lavorare con qualcosa di più breve perché penso che, che si tratti di un film o di qualcosa di leggermente diverso, debba sempre avere un inizio e una fine.
Sappiamo che nel film ci sono delle stelle cadenti che distruggono il piccolo villaggio e il lago, ed è impossibile non pensare al terremoto che colpì il Giappone qualche anno fa. C'è qualche collegamento?
Shinkai: Sì, ho collegato la cometa al terremoto del 2011. Quando ho fatto delle ricerche, ho scoperto che quel tipo di terremoto si verifica una volta ogni 1000 anni, e così ho pensato che un fenomeno naturale potesse essere il filo narrante della mia storia: qualcosa che sradica letteralmente le persone dal luogo in cui hanno vissuto. Ho paragonato questa cometa al terremoto, e la storia che volevo raccontare è venuta da sé. Collegare la cometa al terremoto mi ha permesso di trattare il fatto delle persone che devono abbandonare le loro case a causa dei fenomeni naturali che si verificano di tanto in tanto; le comete orbitano attorno alle stelle e può succedere che escano dalla loro orbita e causino disastri.
Sono un fan delle sue opere: ho visto 5 cm al secondo e Il giardino delle parole, e ho percepito questa lenta immersione nei mondi che aveva creato, a differenza di Your Name.. Era tutto dinamico, perfino i personaggi, e il ritmo più veloce. È stato intenzionale?
Shinkai: Per rispondere in breve, questo è stato il risultato di dove volevo arrivare con la mia creatività per il progetto successivo. Ci sono state forze esterne come le decisioni commerciali della TOHO che dicevano "hei, dovremmo fare il prossimo film un po' diverso". Penso che fosse questa la direzione che volevo prendere. Per rispondere alla domanda del ritmo, era intenzionale. Volevo soddisfare il pubblico, che si compone di giovani, e credo si possa ricollegare tutto a questo. Molti di loro hanno tutte le informazioni a portata di mano, stanno sempre con lo smartphone in mano a controllare twitter, i social network o cercano informazioni. Volevo creare un film che non gli desse la possibilità di farlo. Ecco perché ho condensato molte informazioni in così poco tempo: non riuscirebbero nemmeno ad estrarre lo smartphone dalla tasca per chattare con i loro amici. Quindi credo che eliminare questa cosa del multitasking e assicurarsi che i giovani seguano il film con attenzione sia il risultato del ritmo di cui parlavo prima.
Gli sfondi sono sempre ricchi di dettagli, e questa volta c'erano anche diverse sorprese, come il ristorante dove lavora Taki, che porta come nome "Il giardino delle parole" (in italiano n.d.r.). C'è qualche ragione particolare dietro tutti questi dettagli?
Shinkai: Il ristorante in cui lavora Taki porta il nome di una mia opera, "Il giardino delle parole", ma il merito non è mio. Il creatore dei paesaggi ha pensato che fosse carino chiamare il ristorante Il giardino delle parole usando la traduzione italiana dell'anime, perché probabilmente il pubblico giapponese non avrebbe colto il riferimento; sarebbe un piccolo easter egg. Siccome ora lavoriamo con un grande gruppo di artisti, ci sono alcune cose che ho lasciato in mano a loro, e molti hanno deciso di metterci del proprio per rendere la cosa divertente e creativa.
Adoro l'attenzione per i dettagli che spicca in ogni sua opera. Ma in questo film si aveva come la percezione di un spazio che separa i personaggi dall'ambiente nel quale sono stati inseriti. È stata una scelta creativa intenzionale? Inoltre, ci sono sempre degli uccelli che volano nei cieli delle sue opere, come in 5 cm al secondo, dove si vede un uccello solitario che sembra separato da tutto ciò che lo circonda. Ma in Your Name. non ho visto stormi di uccelli nel cielo; è una specie di metafora o simbolo che utilizza nei suoi film?
Shinkai: Alla prima domanda sui personaggi rispondo dicendo che è semplicemente dovuto allo stile: penso sia la natura dell'animazione, soprattutto in questi casi dove si hanno degli sfondi con sopra i rodovetri, usati per sovrapporre le parti da animare a quelle fisse; si ha a che fare con qualcosa di statico sopra il quale viene creato il movimento. Quindi per sua natura e definizione si avverte uno spazio fra ciò che si muove e ciò che rimane fermo. Credo che ai fan degli anime e dell'animazione in 2D in generale questo piaccia. Tutto ciò è semplicemente il risultato del nostro processo creativo e del nostro stile. A proposito degli uccelli, nella fase dei bozzetti c'erano delle volte in cui avevo l'intenzione di inserire molti uccelli in certe scene, ma altre volte l'ho fatto semplicemente, del tipo "hei, sarebbe carino se ci fossero molti uccelli che volano nel cielo". Un po' è intenzionale, un po' è il risultato di una sensazione. Nel caso di Your Name. ci sono scene dove nel cielo ci sono solo due uccelli che volano e si inseguono: questa è una metafora intenzionale collegata al rapporto che lega i due personaggi.
Come tutti gli artisti professionisti, credo non si abbia molto tempo per guardare il lavoro altrui, ma sono curioso di sapere se ha visto qualche anime di recente e se c'è qualche artista, regista o autore che lavora nell'industria degli anime col quale le piacerebbe lavorare o che secondo lei meriti più attenzione. Inoltre, c'è qualche artista americano col quale le piacerebbe collaborare in futuro?
Shinkai: Rispondendo alla prima, certo che sì, ma non ho molto tempo per vedere gli altri anime. Detto questo, uno degli anime recenti che mi è piaciuto molto è A Silent Voice, prodotto dalla Kyoto Animation. Ho trovato unico e moderno il loro modo di trasmettere un messaggio. Per quanto riguarda gli autori americani e d'oltreoceano coi quali mi piacerebbe collaborare, non ci avevo riflettuto finora, poiché si parla di persone molto lontane dal Giappone. I film di Hollywood sembrano appartenere ad un'altra stratosfera, quindi non penso nemmeno che una collaborazione sia possibile. Anche se sono stato a Los Angeles, l'America mi sembra troppo lontana. Non so se questo risponde alla sua domanda.
Quali sono gli ostacoli che ha incontrato nella creazione di Your Name., considerando la sua precedente opera?
Shinkai: Penso che la cosa più importante sia stato collaborare con persone nuove, soprattutto con la band Radwimps, che ha composto molti brani per l'anime. Loro hanno le loro idee e il loro mondo, sono un gruppo rock e come esperienza per me è stata molto stimolante. Solitamente quando si compone la musica per un film, lo si ha già, lo si passa alla band e gli si chiede di comporre i brani. Nel caso di Your Name. la band è stata coinvolta durante la produzione. Mentre scrivevo la sceneggiatura loro la leggevano e gli chiedevo "hei, qui che musica ci starebbe bene?". Quando mi consegnavano quello che avevano prodotto io sistemavo la sceneggiatura o chiedevo loro di fare qualche modifica alle musiche. Collaborare con la band per quasi un anno è stato divertente e interessante, è stato tutto molto stimolante per me.
Fonte consultata:
Anime News Network
Mi è scappata una risatina quando dice che non pensa di fare un anime a puntate in futuro perchè: "..che si tratti di un film o di qualcosa di leggermente diverso, debba sempre avere un inizio e una fine." xD
Tornerò sicuramente a rileggerla dopo aver visto il film per capire meglio alcuni dettagli di cui parla.
Comunque ho trovato davvero interessante l' intervista, mi ha fatto particolarmente piacere che anche a shinkai piaccia A Silent Voice, il manga è semplicemente fantastico e non vedo l' ora di vedere il film, perchè dal trailer si preannuncia addirittura migliore.
P.S. per chi non lo conoscesse/ non aveste visto, consiglio di ascoltare la theme song con questo video - https://www.youtube.com/watch?v=zijjiHLSkWU - light dance! ;D
Veramente bello!
..curioso che Shinkai sensei affermi questo, visto che in una sua intervista precedente, ripresa anche qui su AC dichiarava di non comprendere tutto il successo che riscuoteva il film, visto che non gli sembrava di aver potuto sviluppare al meglio il suo progetto per mancanza di tempo... questo mi dà un po' da pensare sullonestà del maestro, non vorrei si facesse trascinare dalla celebrità, sarebbe una piccola delusione per me, che ammiro molto l'onesta semplicità delle sue opere.
Tieni presente che è anche lui un essere umano quindi credo sia normale avere dei pensieri oscillanti dato il grande successo che ha riscosso e tuttora riscuote la sua opera.
Che palle, fra un pò manco faranno in tempo a fare uscire un anime che lo precederà il live action, ma che è??? Fanno tanto schifo gli anime in sè? Gli americani la vogliono piantare di stravolgere le opere di altri paesi a loro gusto e somiglianza?? Son proprio Xenofobi irritanti!
Se tutti ragionassero così non avremmo opere come Detective Conan, One Piece, Berserk, Bastard!!, Hunter X Hunter, Nana, Dragon Ball e compagnia bella, cioè titoli che non sapremo mai quando giungeranno alla loro ipotetica fine!
Sisi certo, nessuno può metterlo in dubbio, ma il discorso é un altro: uno nn può piú fare un anime per raccontare una storia perché, se avrà successo, lo costringerebbero a fare seguiti su seguiti, rovinando cosí la storia. Un vero autore questo nn dovrebbe accettarlo secondo me.
Invece per quanto concerne il ritmo... sono abituata anche io ad uno Shinkai più pacato e dal ritmo orientale. Speriamo bene...
P.S.
Nonostante tutto il chiasso attorno a Studio Ghibli, ho trovato solamente una piccola parte dei loro film veramente belli (e di solito non si tratta di quelli che piacciono alla maggioranza delle altre persone con cui mi trovo a parlarne, ad eccezione de La città incantata), mentre Shinkai mi prende sempre e comunque. Questo voleva essere un riferimento all'affermazione letta di recente secondo cui con questo film Shinkai abbia avuto la meglio su successi storici Ghibli.
Il buon Shinkai, secondo me, la sa molto più lunga di quanto voglia far intendere in queste interviste
Personalmente, la cosa mi farebbe piacere (non che non esistano, eh, ma che arrivino anche loro ad avere un finale. Decente). XD
Zen Zen Zense è stupenda.
Vedrò il film al cinema, e penso che lo amerò.
bravo!!! per quanto riguarda l' italia ci penserà l' adattamento a scasinare tutto tranquillo!!! speriamo di no.
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