Ultimamente mi capita spesso, come immagino succeda ad altrettanti appassionati di anime che seguono la scena da un po' di tempo, di chiedermi: "Caspita, è già passato così tanto dall'uscita di questo anime?". Magari si tratta di opere di cui conserviamo ancora un vivido ricordo, come se le avessimo guardate una settimana fa. Opere alle quali, su due piedi, daremmo massimo cinque, sei anni di età. Eppure può bastare una manciata di click a lasciarci magari più spiazzati di quanto immaginassimo, a ricordarci che il tempo scorre proprio per tutti, anche per i nostri amati cartoni animati giapponesi. La stessa aria di revival che sentiamo provenire dal Giappone, con una certa insistenza negli ultimi anni, sta favorendo questo nostro rivolgerci con la mente passato: i ritorni annunciati di brand come FLCL, Full Metal Panic, Guru Guru, Code Geass, LoGH, ci hanno già regalato qualche brivido di eccitazione, ma anche di malinconia.
Indubbiamente dieci anni fa era diverso anche il nostro modo di fruire gli anime: il fansub amatoriale era in piena espansione, e alla televisione si poteva ancora fare abbastanza affidamento. Per chi, già allora, aveva avuto modo di seguire in simultanea l'avvicendarsi dei palinsesti stagionali giapponesi, questa rubrica avrà un retrogusto parecchio nostalgico, mentre per i neofiti, ma in generale per tutti, servirà da occasione per andare alla (ri)scoperta di "nuove vecchie opere" meritevoli di visione, talvolta finite fin troppo presto nel dimenticatoio. È opportuno premettere che il senso di questi articoli non si ridurrà ad un confronto del tipo "anime di oggi VS anime di ieri", cosa impraticabile e inopportuna se non in ambito prettamente statistico; sarà piuttosto anche quello di fornire un'idea dell'evoluzione dell'industria e dei trend dell'animazione giapponese nel corso degli anni.
Detto ciò, la retrospettiva avanzerà in modo speculare ai giorni nostri. Si parte dunque dalla primavera del 2007, e lo si fa subito col botto, trattandosi non certo di una stagione dimenticabile (come avrete già potuto intuire dalla copertina); un anno che d'altronde coincide, per il Giappone, con una fase di passaggio, e di ripresa (sebbene effimera) dopo un lungo periodo di deflazione economica, malgrado la produzione animata non ne stesse risentendo più di tanto (si registra proprio l'anno precedente il primo importante picco in termini di uscite televisive). Rispetto all'incredibile 2006 dei record però, il 2007 fa registrare una prima lieve contrazione del mercato degli anime, sia in patria che all'estero. Qualitativamente parlando, se l'inverno si era lasciato alle spalle discreto bilancio, non sprovvisto di proposte considerevoli (Nodame Cantabile, Afro Samurai, Shoujo Cosette ecc.), ma neppure indimenticabile, ben più succoso si sarebbe prospettato il nuovo palinsesto in entrata.
Questa stagione, come da tradizione la più ricca, propone ben 54 delle oltre 140 uscite annuali, garantendo una ottima varietà, con riguardo particolare al genere sci-fi. Primo della lista per popolarità, nonché tra i primi ad andare in onda (su TV Tokyo, il 1 Aprile), è la serie originale in 27 episodi Tengen Toppa Gurren Lagann, memorabile debutto di Hiroyuki Imaishi come series director, e a detta di molti, il vero canto del cigno di Gainax: l'opera dello studio di Tokyo, divenuta iconica degli anni Duemila un po' come lo fu Evangelion per il decennio novantino (e oltre), è annoverata come una scanzonata rivisitazione del genere super-robotico, forte di un citazionismo e di un setting per certi versi ricollegabili al tominiano Xabungle, ma senz'altro a suo modo innovativa e dotata di grande personalità (e di grandi personalità, vedi personaggi come Kamina, divenuto esso stesso icona degli anime);
realizzato da un folto staff comprendente cinque sceneggiatori, oltre venti sakkan ed altrettanti registi di episodi (tra cui Osamu Kobayashi, artefice dell'assai controverso episodio 4), Gurren Lagann si rivela esemplare anche sul versante audiovisivo, estremamente variegato e perfettamente funzionale all'esplosiva regia di Imaishi, quest'ultimo premiato dalla critica insieme al character designer Atsushi Nishigori.
All'anime in sé spetteranno un Excellence Prize al Japan Media Arts Festival e la palma di miglior prodotto televisivo al Tokyo Anime Award, riconoscimenti medesimamente ottenuti da un altro prezioso titolo primaverile, messo in onda a partire da maggio, ovverosia Dennou Coil. Congiunta anch'essa ad un importante debutto registico, quello del già affermato animatore Mitsuo Iso, che ne scrive altresì il soggetto originale per lo studio Madhouse, questa serie in 26 episodi è caratterizzata da un setting immaginario meticolosamente studiato e piuttosto avveniristico, in cui la tecnologia della realtà aumentata, nell'anno 2026, è divenuta ampiamente di uso comune anche tra i bambini, assoluti protagonisti della complessa trama; confezionata da un raffinato comparto animato, alla cui direzione figurano veterani quali Takeshi Honda (anche chara designer) e Toshiyuki Inoue, più un giovane Yoshimi Itazu, sarà inoltre eletta come "miglior media" all'edizione 2008 dei premi Seiun, strettamente dedicati alla fantascienza.
Sempre in ambito sci-fi-mistery, ma calati in contesti decisamente più cupi, meritano menzione Darker than Black (Bones, 25 episodi) ed un altro componente della progenie di Evangelion, ossia Bokurano (Gonzo, 24 episodi): il primo, basato su un soggetto di Tensai Okamura (che ne è lo stesso regista) mescola eventi paranormali, combattimenti e atmosfere noir nello scenario di un Giappone alternativo, dove uno strano fenomeno ha privato Tokyo del suo vero cielo. Anche questa serie verrà selezionata al JMA, pur non conseguendo vittorie; sul secondo grava invece un impegnativo compito, quello di replicare su schermo la sconvolgente seconda serie a fumetti di Mohiro Kitou, succeduta al seminale Narutaru, già proposto in forma animata nel 2003 con evidenti limitazioni rispetto al cartaceo.
In effetti il lavoro diretto da Hiroyuki Morita presenta, oltre ad un generale ammorbidimento, una considerevole alterazione del finale, riuscendo nonostante tutto a riproporre le convincenti caratterizzazioni e le dinamiche relazionali dei giovani protagonisti, coinvolti in un enorme tranello mortale.
Nella cospicua offerta fantascientifica di questa stagione si collocano altre interessanti produzioni, come la space opera Terra e..., tratta da un omonimo manga di Keiko Takemiya del 1977, Heroic Age, storia originale di Tou Ubukata (Le Chevalier d'Eon) intrisa di mitologia greca, ed il robotico Kiss Dum: Engage Planet.
Anche il filone fantasy propone un buon numero di opzioni, tra le quali è doveroso contraddistinguere Seirei no Moribito, nuova fatica di Kenji Kamiyama, allievo di Mamoru Oshii e ormai pilastro a pieno titolo dello studio Production I.G., reduce dal successo degli Stand Alone Complex. Trasmesso per 26 settimane a partire dal 7 aprile, liberamente ispirato al primo volume di una serie di romanzi di Nahoko Uehashi, l'anime racconta del viaggio dell'abile guerriera Balsa e del giovane ma sfortunato principe Chagum, che la donna è incaricata di proteggere dalle tante forze che vogliono eliminarlo; sceneggiato dallo stesso Kamiyama insieme a quattro assistenti, accompagnato dalle evocative musiche di Kenji Kawai (altra colonna di I.G.), ed impreziosito da un comparto visivo che impressiona, in special modo per le scelte cromatiche, la resa dei paesaggi e i coreografici combattimenti, Moribito s'impone come una delle produzioni più curate dell'intera annata.
Pescato in territorio manga è invece il soggetto alla base di un altro anime fantasy piuttosto conosciuto, trasmesso dal 4 aprile e firmato da studio Madhouse per la regia di Hiroyuki Tanaka, vale a dire Claymore: la trasposizione copre soltanto una parte del fumetto a tinte dark di Norihiro Yagi (allora in prosecuzione) munendosi tuttavia di un proprio esclusivo epilogo, considerato generalmente l'unico anello debole di una trama complessivamente fedele e appassionante.
Molti elementi fantastici sono presenti anche in un interessante omaggio al Romeo e Giulietta di Shakespeare (quest'ultimo introdotto fra i personaggi come simpatico cameo), iniziato anch'esso il 4 aprile e condensato in 24 puntate. Prodotto da Gonzo e scritto dalla versatile Reiko Yoshida, Romeo x Juliet chiaramente non aspira ad essere ricordato come uno scrupoloso rifacimento del classico shakespeariano, di fatto reinventato a più riprese; riesce comunque, in primo luogo come connubio tra love story, fantasy e azione, a raccogliere i favori della critica, che ne approva in coro anche l'elegante veste grafica e la colonna sonora, composta da Hitoshi Sakimoto ed eseguita dalla Eminence Symphony Orchestra.
Un'altra storia romantica, come recita il sottotitolo italiano, è quella di Emma, la cameriera di umili origini di cui seguiamo le vicende amorose nel seinen omonimo della apprezzata mangaka Kaoru Mori: dopo un'attesa di due anni dovuta alle difficoltà economiche dello studio Pierrot, questo apprezzabile costume drama di ambientazione vittoriana riprende piede dal 17 aprile con il secondo e conclusivo atto, diretto ancora da Tsuneo Kobayashi, stavolta presso lo studio Ajia-Do.
Ancora nel versante sentimentale, ma sullo stampo classico della commedia scolastica, si colloca uno dei prodotti più amati della sua categoria, basato su un premiato shoujo manga di Aya Nakahara: Lovely Complex. Elogiato per la grande espressività del chara-design, l'innata simpatia della coppia protagonista e i perfetti tempi comici, LoveCom ha anche la peculiarità di essere doppiato pressoché interamente in Kansai-ben (dialetto ascoltabile, solitamente, in casi specifici).
Sempre a proposito di cartoni dalla gag facile, a inizio aprile prende il via il primo tassello televisivo del fortunato franchise Hayate no Gotoku. A questo iniziale adattamento in 52 puntate dello shonen manga harem/parodistico di Kenjiro Hata, seguiranno ben tre nuove serie TV, due OAV, un film, una light novel e perfino un live-action drama.
A risaltare maggiormente tra le new entry di impianto comico è però Lucky★Star, altro grande successo di vendite per Kyoto Animation dopo il cruciale Suzumiya Haruhi no Yuutsu, nonché seconda serie più venduta dell'anno. Diretta dapprima da Yutaka Yamamoto, poi sostituito (perché giudicato inadeguato al ruolo di series director) da Yasuhiro Takemoto, questa strampalata commedia strutturata in sketch di varia durata (la cui fonte è un fumetto yonkoma), costellata da battute improbabili e citazioni spesso dissacranti, segue le vicende quotidiane di un gruppo di compagne di scuola, fra le quali spicca la figura di Izumi Konata, iperbolica caricatura al femminile dell'otaku medio.
Si può affermare che il fenomeno Lucky★Star abbia dato una forte e decisiva spinta a un sottogenere incluso in quel filone spesso indicato dal fandom come CGDCT (cute girls doing cute things) - una strada già percorsa da Shaft e Ufotable quell'inverno, rispettivamente con Hidamari Sketch e Manabi Straight, e che era stata tracciata qualche anno addietro dagli "antesignani" Azumanga Daiou e Ichigo Mashimaro.
Punta invece a commuovere Kaze no Shoujo Emily, approdato il 7 aprile sulla rete NHK, basato sul romanzo Emily della Luna Nuova di Lucy Montgomery (Anna dai capelli rossi), inteso a riportare in auge, sulla scia del sopracitato Shoujo Cosette, i dettami del meisaku nella sua forma più tradizionale, mancato dagli schermi per circa un decennio;
Emily è una delle due novità previste per quest'anno nel catalogo di TMS Entertainment: l'altra è il debutto del brand Bakugan Battle Brawlers, sorta di ibrido tra Pokémon e Yu-Gi-Oh!, che riscuoterà un certo seguito tra i ragazzini anche a livello internazionale.
Per concludere il discorso sulle serie in formato canonico, ecco un paio di nomi decisamente poco noti, ma che ritengo degni di considerazione: la prima menzione va ai 26 episodi di El Cazador de la Bruja, storia d'avventura e di formazione che strizza l'occhio ai road movie e agli spaghetti western, targata dalla Bee Train di Noir e Madlax, dei quali viene rinnovata la formula "ragazze carine con le pistole", oltre alla partecipazione di vari membri dello staff, come il regista Koichi Mashimo e la musicista Yuki Kajiura, qui artefice di alcune delle sue migliori composizioni;
l'altro cenno va a un'idea concepita inizialmente per il teatro, poi riadattata in un drama, e infine come fumetto e cartone: Ooedo Rocket (Madhouse, 26 ep.) è ambientato in una pittoresca Edo immaginaria del 1842, in cui lo shogun ha posto il divieto su qualsiasi forma d'intrattenimento, compresi gli spettacoli pirotecnici. Ma il giovane Seikichi, un costruttore di fuochi d'artificio, farà di tutto per realizzarne uno in grado di inviare sulla Luna una misteriosa ragazza comparsa in città;
la mescolanza di generi e toni, il tipo di scenario e i frequenti anacronismi e riferimenti che irrompono nello screenplay, lo rendono accostabile a cose come Gintama (nel frattempo in prosecuzione) e Samurai Champloo.
Chiudiamo questa panoramica primaverile con una speciale antologia di quindici cortometraggi della sola durata di un minuto, inizialmente ripartiti in tre stagioni e destinati a ruotare come semplici intermezzi all'interno della regolare programmazione di NHK, per poi essere successivamente pubblicati in toto sul sito ufficiale dell'emittente: Ani*Kuri15 (abbreviativo di anime creators15) è un progetto che coinvolge sette diversi studi d'animazione, a supporto di ben sedici tra i più affermati registi del settore, che nel riuscire a condensare in tempi così ridotti la propria poetica, rendono tale showcase artistico ancora più singolare e degno di nota.
Tra i kantoku più illustri di questa stellare formazione, troviamo Mahiro Maeda (Onmitsu Hime), Shouji Kawamori (Project Omega), Mamoru Oshii (Project Mermaid), Makoto Shinkai (Neko no Shuukai), Michael Arias (Okkakekko), ma soprattutto Satoshi Kon, che con Ohayou, non a caso uno dei segmenti più ispirati della raccolta, ci consegna quello che sarà tristemente ricordato come l'ultimo anime portato a compimento nella sua radiosa carriera.
E voi quali serie della primavera 2007 avete guardato, quali di esse vi provocano più nostalgia? Quali di queste non conoscevate, ma vorreste recuperare?
Ricordiamo che per questione di praticità si è preferito non trattare le produzioni in singoli episodi incluse le uscite cinematografiche (saranno eventualmente trattate a parte), inoltre, per una panoramica completa, comprensiva delle uscite non presentate in questo resoconto, vi invitiamo a consultare l'apposita lista tramite il link sottostante:
Tenendo conto di quello che sto guardando adesso (della roba in corso), il confronto fatto col 2007 è veramente impietoso.
Devo ammettere che, con il passare degli anni, me ne dimenticai completamente, perciò devo ringraziare questo articolo di aver riacceso il mio interesse.
Bokurano = molto bello.
Claymore = decisamente deludente.
Darker than Black = non era malvagio, ma mi aspettavo MOLTO di più.
Dennou Coil = ottima serie.
El Cazador de la Bruja = carina.
Hayate no Gotoku! = simpatica, ma speravo meglio.
Heroic Age = ottima serie.
Hitohira = non mi aspettavo nulla, invece mi ha decisamente sorpreso.
Lovely Complex = ottimo sentimentale.
Lucky Star = ottima commedia.
Romeo X Juliet = una delle ultime serie belle dei Gonzo,peccato cali un po nella seconda metà.
Gurren Lagann = gran serie.
Sola = insomma.
Terra e... = buon titolo.
C'è da dire che è stata una stagione davvero di alto livello.
Certo che voialtri di AC ci tenete a farmi sentire vecchia.
Ora rottamatemi per favore.
Di quella stagione avevo visto:
Bokurano: Drop immediato dopo aver scoperto che era una fanfiction del manga. Uninstall però è fantastica quindi almeno un senso ce l'ha.
Claymore: Leggendo già il manga mi aveva onestamente annoiato, sapere del finale ha tolto ogni possibilità che potessi finirlo in seguito.
Darker than Black: Le potenzialità c'erano, la storia tutto sommato intrigava e i personaggi, per quanto presentati in chiave un po' troppo demenziale potevano anche andare, ma tanti episodi di niente per arrivare ad un finale tirato via e incomprensibile. Poi fanno una seconda stagione e ci piazzano un altro finale del cavolo. Mi rode ancora adesso.
Dennou Coil: Fantastica opera di fantascienza concepita da una delle menti (e mani) più geniali del panorama animato giapponese. Dynit da ringraziare per la pazzia economia di averla portata in Italia.
L'episodio della barba è una genialata che ricorderò sempre con piacere.
Devil May Cry: Visto in prestito in una serata ad alto contenuto alcolico... brutto forte, ma con i dovuti accorgimenti sopportabile. Sconsigliato da sobri, ecco.
El Cazador de la Bruja: Non l'ho visto, ma devo esprimere il mio odio viscerale per quell'incapace di Mashimo e le sue serie donne + pistole.
Emma: Abituato al tratto della Mori onestamente non ho retto più di 2 episodi, quello che volevo da una trasposizione animata di uno dei miei manga preferito non era certo una roba lentissima e fatta al risparmio.
Gegege no Kitarou: Visto un episodio tanto per provare, credo sia un soggetto che ormai va bene giusto per girellate.
Hayate no Gotoku!: Uno dei successi più inspiegabili dell'animazione giapponese (come è inspiegabile l'adorazione verso il personaggio di Hinagiku, che più o meno ha la stessa personalità dei fondi di un caffè), 50 episodi in cui la comicità diventa sempre meno brillante, a parti rari casi.
Heroic Age: Mitologia x Robottoni x Hirai x Xebec, il risultato trovo sia ampiamente sotto la somma delle parti, serie piuttosto dimenticabile che non fa niente malissimo ma che a conti fatti, a 10 anni di distanza, non mi ha lasciato altro che un vago senso di delusione.
Hitohira: Commediola tutto sommato guardabile, non fa granché ridere ma non dura troppo e non risulta troppo stupida
Idolm@ster: Xenoglossia: Non l'ho vista, ma mi pento ancora adesso di non aver ceduto al trash che questo progetto rappresentava.
Kishin Taisen Gigantic Formula: Una discreta sola, qualche episodio autoconclusivo è anche carino ma preso nel complesso una serie robotica dimenticabile.
Lucky★Star: Non sempre gli sketch comici funzionano, ma non è che altri anime nel genere abbiamo fatto particolarmente meglio, ed è piena di trovate e citazioni degne di nota (e vedere Shiraishi Minoru fare il deficiente nelle ending era piuttosto inusuale e divertente).
Mahou Shoujo Lyrical Nanoha StrikerS: Una sola pazzesca, sceneggiata male, con nuovi personaggi spesso brutti e animata da cani. Spero ancora oggi che la retconnino con qualche film in modo tale da farla sparire dalla timeline di Nanoha.
Ookiku furikabutte: Serie sportiva fantastica e che straconsiglio, si complementa anche bene con il recente Haikyuu visto quanto i due protagonisti siano uno l'opposto dell'altro.
Romeo x Juliet: Altra sola, capisco discostarsi dall'opera originale, ma se questo deve diventare una scusa per aggiungere banalità da 4 soldi anche no. Ancora non sono sceso a patti con quelle schifezze di episodi nella miniera.
Saiunkoku Monogatari: sono abbastanza sicuro di averla vista tutta ma onestamente non mi ricordo assolutamente niente. Dimenticabile? Dimenticabile!
Seirei no moribito: Uno dei, neanche troppi, fantasy veramente validi dell'animazionese.
Ritmi lenti, episodicità ridotta al minimo, quasi un film da 8 ore.
Una delle migliori performance registiche di Kamiyama.
Seto no Hanayome: Gli ho dato 4 episodi, non mi ha fatto ridere.
Sfondamento dei cieli Gurren Lagann: La dimostrazione che nel 2007 si poteva ancora fare un super-robot che spaccasse i culi. Ormai un classico.
Shining Tears X Wind: Guardato per il trash anni dopo, non ha affatto deluso.
Shinkyoku Soukai Polyphonica: Worst Anime Chase Scene of ALL TIME, serve altro? Guardatevi quella e scordatevi di questa super-fetecchia.
Skull Man: Come prendere un soggetto vecchissimo, stravolgerlo e rendelro una serie investigativa che spacca i culi e che nessuno, né in Giappone né in Italia si è cagato. Tristezza a palate. Soffro ancora per la mancanza di un sequel.
Terra e...: Bello ma non bellissimo direi, ma forse sono io che le space opera le preferisco un po' più maschie e non in salsa shoujo.
Touka Gettan: Un anime dedicato a quelli per cui l'ordinamento TV di Suzumiya Haruhi era troppo semplice. Qui si parte dal finale e si arriva all'inizio della storia, e funziona!
E Mamiko Noto ha scritto un episodio, ed è anche bello!
El Cazador de la Bruja l'ho iniziato e interrotto due volte ma non perchè non mi piacesse, pura e semplice sfiga di esser capitato in momenti sfavorevoli, voglio assolutamente riprenderlo appena possibile, la serie "ragazze e pistole" mi è molto piaciuta, in special modo NOIR che considero un vero capolavoro.
Lucky star ho seguito solo qualche episodio, anche lui è stato sfortunato, devo trovare il tempo di gustarmelo per intero, c'erano delle gag divertentissime e dei personaggi simpaticissimi... per non parlare dell'arcinota sigla iniziale
Devil May cry a me non dispiacque, al sei e mezzo ci arrivava tranquillamente, sarà forse che non sono mai riuscito a farmi piacere il gioco, pur considerando Dante un personaggio con notevolissime potenzialità, forse proprio per questo dall'anime ci si sarebbe potuto aspettare molto di più.
Romeo X Juliet ce l'ho da parte ancora da guardare, solitamente quel tipo di ambientazioni non m'interessano ma decisi ugualmente di dargli una chance, forse proprio a seguito delle tante voci che ne parlavano positivamente.
Per quanto riguarda quelli citati qui ecco i miei commenti.
Tengen Toppa Gurren Lagann: visto, mi e' piaciuta moltissimo la seconda parte
ma per nulla la prima
Dennou Coil: ancora mi manca, ma ho intenzione di recuperarlo prestissimo
Darker than Black: mi manca
Bokurano: bello bello
Terra e...: interessante, ma non sono un fan
Heroic Age: non male, ma neanche bellissimo
Kiss Dum: Engage Planet: questo e' invece bellissimo ed e' un peccato
che non se lo sia filato nessuno.
Seirei no Moribito: merita la sua fama e ha grandissime musiche
Claymore: stupendo, peccato solo per il finale troncato
Romeo e Giulietta: non mi e' piaciuto
Emma: bellissimo
Lovely Complex: divertente, ma non molto di piu'
Hayate no Gotoku: mi manca
Lucky Star: fa sorridere; la sua influenza non si puo' sottostimare
Kaze no Shoujo Emily: non e' male, ma pensavo di piu'; Sorridi Piccola Anna e' molto meglio
Bakugan Battle Brawlers: mi manca
El Cazador de la Bruja: mi manca
Ooedo Rocket: non lo conoscevo, potrebbe essere interessante da recuperare
Claymore grida ancora vendetta per il finale dell'anime (fino ai primi 20 episodi in cui è fedele al manga è veramente bello).
bokurano invece, vorrei proprio vederlo
Ho iniziato a guardare anime subbati circa nel 2009 e molte delle cose che recuperai venivano appunto dal 2007.
Molte delle serie citate infatti erano nella mia infinita wishlist ma non sono mai riuscita a vederli.
Lucky star è senza dubbio uno di quelli a cui sono più affezionata e che forse mi ha maggiormente "otakuzzata" ma il mio cuore è rimasto su Ookiku furikabutte, ho amato moltissimo questa serie e i suoi personaggi e non smetto di sperare in una terza stagione.
Molti dei titoli menzionati in questo articolo li conoscevo di fama e li avevo già inseriti nella lista dei "da vedere". Ora ne ho aggiunti un altro po'. Ce la farò mai a vederli tutti? Non credo, ma ci proverò.
In ogni caso, trovo che queste retrospettive siano molto utili per chi, come me, è un novellino. Grazie
Quindi Skull Man è bello? Mi ha sempre incuriosito ma ne avevo letto opinioni in maggioranza negative. Ci butto un occhio, anche se adesso mi frena sapere che il finale è aperto (non vorrei subire un'altra mazzata alla Zipang).
Non avevo idea che esistesse un anime "alla Memento" D:
Tra le serie del 2007 ho amato particolarmente "Dennou Coil", che considero tuttora un'opera veramente intensa ed emozionante, e "Tengen Toppa Gurren Lagann", che ha contribuito a formare la mia malsana passione per gli anime over-the-top.
Secondo me è validissimo (dipende sempre da cosa ti aspetti, se uno si aspetta lo skull man di Ishinomori o un anime di azione ne uscirà deluso, però come investigativo è molto valido). (tra le recensioni su AC. sono piuttosto d'accordo con quella di Antonio.)
Il finale è una presa per il culo perché introduce cose che non vedranno mai la luce.
Quantomeno le spiegazioni di quello che succede nelle serie le hai, quindi rimane comunque godibile, però che palle.
Fai conto che se uno volesse guardarsi Touka Gettan in ordine cronologico dovrebbe guardarsi:
26, 24-1,25
Praticamente sì, alla Memento.
Non lo considererei un capolavoro ma visto lo staff, le origini (è uno spin-off di un porno) e l'assurda idea di farlo in ordine non cronologico è già incredibile che la serie funzioni.
Datemi giornate da 48 ore, per favore. Ma magari nemmeno così basterebbe.
Però come minimo Seirei no Moribito devo recuperarlo.
Non sorprende che il mercato degli anime fosse florido, in quegli anni!
Mi è piaciuto abbastanza "Bokurano", la cui opening ("Uninstall") è meravigliosa... peccato per i pessimi disegni.
Carino anche "Lovely Complex".
ma dennou coil merita davvero? avevo visto all'epoca i primi 2 episodi in tv ma non mi avevano convinto molto...
Si, si e ancora si!
E l'episodio delle barbe è universalmente riconosciuto come il miglior "riempitivo" mai concepito da mente umana.
(Il barbageddon )
lol, mi hai incuriosito...se non sbaglio la serie si trova ancora su vvvvid, giusto?
Pls.
allora, devi avere un minimo conoscenza alle opere tokusatsu e relative manga creato da shotaro ishinomori, non e` una serie fatta per tutti i gusti
Bell'articolo veramente! (come al solito )
non sono neanche le due, 5 minuti che scrivo un commentino sulle serie del 2007 così per onorare quella meravigliosa stagione
Fast forward, 2.30 di mattina e sveglia alle 7.15 T_T
Mi sparo se lo devo fare per altre stagioni.
Al massimo faccio rivivere l'hater café e ci posto solo critiche feroci agli anime che non mi sono piaciuti per triggerare i fan dei suddetti (come ad esempio viene fatto per Re:Zero su AC in ogni notizia che ne parla anche solo per sbaglio).
Ricordo che anche Mononoke (TV) è del 2007
Non solo, anche Ghost Hound, Baccano!, Nodame Cantabile, e poi un botto di serie comunque carine come Zetsubou Sensei, Ef, Manabi Straight ecc ecc
Tra tutti scelgo due opere.
Claymore. Il mio manga preferito e quindi uno degli anime che ho amato maggiormente, con la pecca di quei ultimissimi episodi insulsi (quante ne avrebbe prese in realtà se si fosse scontrata con Priscilla lol addirittura spacciata per più debole di Easley, seh). Ma è un anime che ha dato tantissimo al mio cuore, che ha alimentato la mia passione, un'opera che per me da quel momento ha settato lo standard per ogni altro futuro anime.
Lucky Star. Non lo amo, di più. L'opera che mi ha fatto amare il Giappone, che viene presentato nelle sue piccolezze con un anime che non ha alcuna trama se non "4 amiche che campano", punto. Ma questo mi è bastato per apprezzare ogni loro piccolo passo, ogni loro discussione (sì, anche quella sui cornetti, geniale). Magari oggi qualcuno mi darebbe del "giappominkia" ma quando lo vidi 7 anni fa mi cambiò totalmente la vita.
Lucky Star invece l'ho finito a fatica, spiace ma non mi ha fatto ridere. Sto vedendo in questi giorni Seirei no Moribito e lo sto apprezzando parecchio, adoro la lentezza con cui viene proposta l'opera.
Penso mi toccherà dar loro una seconda possibilità.
Lucky Star invece niente, proprio non son mai riuscito a digerirlo, sorry
Di Ookiku furikabutte invece non ho mai capito il successo, mi è parso uno sportivo dimenticabilissimo, con partite noiose e poco avvincenti e personaggi piatti. L'unica cosa che mi aveva divertito erano le mamme che spettegolavano.
Del 2007 credo di aver visto gran parte degli anime usciti, e solo ora mi accorgo che molti titoli da me apprezzati appartengono alla stessa splendida annata. Ho a cuore in particolare Terra e..., Bokurano, Lucky Star, Mononoke (TV) e Baccano!
Mi mancano e conto di recuperare in futuro Kaze no Shoujo Emily, Ooedo Rocket e El Cazador de la Bruja
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