Nel novembre del 2015 il Ministero giapponese del Lavoro, della Salute e del Welfare pubblicò su Youtube un corto animato di 17 minuti circa (insieme a un volantino) destinato ai giovani alla ricerca di un lavoro. In particolar modo questo video si sofferma sui freeter, ovvero coloro che non hanno un impiego fisso ma che piuttosto svolgono lavori part-time con un contratto a tempo determinato. Solo di recente il video ha attirato a sé attenzioni e, di conseguenza, ha ricevuto molte critiche proprio sulla questione dei freeter.
Il video è incentrato su Takumi Shimamoto, un freeter di 22 anni che ha abbandonato gli studi durante il suo secondo anno di università per andare alla ricerca di un lavoro che gli interessasse veramente, ma ormai sono due anni che fa solo lavori part-time. Un giorno incontra Ayaka Yoshimura, una sua ex compagna del liceo, la quale è ad un passo dalla laurea. Anche la ragazza sta considerando di iniziare a lavorare part-time poiché al momento non riesce a decidere cosa fare dopo gli studi.
In seguito i due incontrano Yusuke Morisaki, il fidanzato della sorella di Ayaka, il quale ha frequentato la stessa università di Takumi. Egli stesso è stato un freeter per un periodo, ma adesso aveva trovato un impiego fisso presso un’azienda. Durante la conversazione, Yusuke parla agli altri due di Kirishima, uno dei ragazzi conosciuti da Takumi all’università, e della sua storia. Il tipo, nonostante avesse il sogno di diventare un grande regista cinematografico, si era ridotto a fare dei lavoretti part-time e a girare solo piccole produzioni indipendenti. Facendo quest’esempio, Yusuke cerca di convincere i suoi due amici a diventare dei lavoratori in pianta stabile.
Più avanti, nel video, Takumi valuta e compara due possibilità: diventare un freeter o un impiegato a tempo pieno.
Se Takumi sceglie di diventare un freeter:
Se Takumi sceglie di diventare un impiegato a tempo pieno:
Alla fine, Yusuke consiglia a Takumi e Ayaka di recarsi presso un ufficio di collocamento, in modo da ricevere più informazioni sul mondo del lavoro, scegliere se praticare corsi di tirocinio o poter trovare l’impiego più adatto alle loro esigenze.
Nonostante il cortometraggio non giudichi le scelte di vita dei freeter, esso critica esplicitamente la precarietà del lavoro part-time evidenziandone i lati negativi, mentre allo stesso tempo fa risaltare i benefici che un lavoro fisso potrebbero garantire.
In pochi hanno condiviso appieno il messaggio presente nel video e, come abbiamo detto precedentemente, ha sollevato un polverone su internet nel corso dell’ultima settimana. Alcuni hanno commentato dicendo che il governo, piuttosto di stare a parlar male dei freeter, dovrebbe sforzarsi ad agevolare i part-timer, migliorandone le condizioni in cui vivono. Per altri il video ha rappresentato una mancanza di rispetto per l’attuale situazione socio-economica in Giappone e potrebbe addirittura suscitare ansia e dubbi, anziché sicurezza, fra i giovani ai quali è indirizzato.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Il video è incentrato su Takumi Shimamoto, un freeter di 22 anni che ha abbandonato gli studi durante il suo secondo anno di università per andare alla ricerca di un lavoro che gli interessasse veramente, ma ormai sono due anni che fa solo lavori part-time. Un giorno incontra Ayaka Yoshimura, una sua ex compagna del liceo, la quale è ad un passo dalla laurea. Anche la ragazza sta considerando di iniziare a lavorare part-time poiché al momento non riesce a decidere cosa fare dopo gli studi.
In seguito i due incontrano Yusuke Morisaki, il fidanzato della sorella di Ayaka, il quale ha frequentato la stessa università di Takumi. Egli stesso è stato un freeter per un periodo, ma adesso aveva trovato un impiego fisso presso un’azienda. Durante la conversazione, Yusuke parla agli altri due di Kirishima, uno dei ragazzi conosciuti da Takumi all’università, e della sua storia. Il tipo, nonostante avesse il sogno di diventare un grande regista cinematografico, si era ridotto a fare dei lavoretti part-time e a girare solo piccole produzioni indipendenti. Facendo quest’esempio, Yusuke cerca di convincere i suoi due amici a diventare dei lavoratori in pianta stabile.
Più avanti, nel video, Takumi valuta e compara due possibilità: diventare un freeter o un impiegato a tempo pieno.
Se Takumi sceglie di diventare un freeter:
- A 30 anni lavorerebbe ancora come commesso e potrebbe ritrovarsi come manager un ragazzo più giovane di lui;
- A 40 anni vorrebbe ancora trovarsi una sistemazione, ma non riuscirebbe a trovare un buon posto di lavoro;
- A 60 anni continuerebbe a lavorare, ricevendo gli stessi stipendi di un ragazzino delle superiori che lavora part-time nel tempo libero.
Se Takumi sceglie di diventare un impiegato a tempo pieno:
- A 30 anni potrebbe ricevere una promozione e assumere un ruolo di spicco all’interno della sua azienda;
- A 40 anni potrebbe entrare nei piani alti o diventare un capo di reparto;
- A 60 anni potrebbe già andare in pensione.
Alla fine, Yusuke consiglia a Takumi e Ayaka di recarsi presso un ufficio di collocamento, in modo da ricevere più informazioni sul mondo del lavoro, scegliere se praticare corsi di tirocinio o poter trovare l’impiego più adatto alle loro esigenze.
Nonostante il cortometraggio non giudichi le scelte di vita dei freeter, esso critica esplicitamente la precarietà del lavoro part-time evidenziandone i lati negativi, mentre allo stesso tempo fa risaltare i benefici che un lavoro fisso potrebbero garantire.
In pochi hanno condiviso appieno il messaggio presente nel video e, come abbiamo detto precedentemente, ha sollevato un polverone su internet nel corso dell’ultima settimana. Alcuni hanno commentato dicendo che il governo, piuttosto di stare a parlar male dei freeter, dovrebbe sforzarsi ad agevolare i part-timer, migliorandone le condizioni in cui vivono. Per altri il video ha rappresentato una mancanza di rispetto per l’attuale situazione socio-economica in Giappone e potrebbe addirittura suscitare ansia e dubbi, anziché sicurezza, fra i giovani ai quali è indirizzato.
Fonte Consultata:
Anime News Network
-Un lavoro partime ti permette di fare anche due lavori diversi, per esempio la mattina fai l'imbianchino , la sera fai il barman. In questo modo fai piu esperienze in una volta sola.
Il partime può andare bene anche a quelle persone che hanno una famiglia e non possono dedicare molte ore al lavoro.
- Un lavoro a tempo pieno d'altro canto, ti permette di imparare bene un mestiere che potrebbe diventare il lavoro della vita(però gli devi dedicare gran parte della giornata). (Io ho iniziato così, con un lavoro a tempo pieno con contratto a tempo determinato, poi dopo 3 anni il contratto è diventato a tempo indeterminato).
Entrambi hanno i loro pro e contro.
Nel capitalismo avanzato la finanza ha il completo potere; la politica democratica può solo piagnucolare o fare spot televisivi, non ha alcun potere e la cosa peggiorerà e basta.
Come hanno giustamente commentato alcuni, bisognerebbe migliorare le condizioni di tutte le categorie lavorative, non consigliarle o sconsigliarle.
Così facendo effettivamente aumentano solo la pressione e le tensioni sociali.
Io stesso ho passato 4 anni di apprendistato, prima di essere finalmente assunto a tempo pieno...
Vero che con il part-time, se riesci, puoi anche averne due, e fare esperienza in molti campi, che in futuro può sempre servire, ma avere un sano contratto a tempo pieno, ancora meglio indeterminato... beh....
Com'è rosea questa visione... Non tiene conto di nessun tipo di imprevisto. xD
Ci potrebbero essere degli imprevisti in entrambi i casi e non è detto che la carriera specifica debba per forza seguire quell'ordine...
Magari da un lavoro part-time, facendo molta gavetta ed esperienza, si riesce ad ottenere un lavoro fisso; inoltre è possibile fare più di un lavoro con il part-time e di conseguenza guadagnare buone cifre!
Quota di disoccupazione giovanile in Italia aggiornata ad oggi si aggira intorno al 35.1%.
c'hai ragione, se fossimo in un altro stato... qua in italia prendi quello che viene, e comunque che sia a tempo pieno o part time... tanto alla pensione non ci si arriva.
per chi può permettersi il lusso di scegliere...
Ma avrebbe una VITA, cosa che un lavoratore a tempo pieno non ha.
Meglio tirare a campare ma avere una vita che vivere per lavorare. E vale anche per l'Occidente.
Ma se tiri a campare guadagnando appena il necessario per sopravvivere, poi cosa fai con tutto il tempo libero che ti rimane? D'altro canto un lavoro a tempo pieno ti permette di apprezzare il valore di quel poco tempo che hai a disposizione.
Invece non sempre è così; c'è anzi chi non ha proprio scelta. Io gli sputerei in un occhio a chi divulga simili cazzate. Basta fare una pubblicità del tipo "ok, voi fate questo, ma se andate nel posto x riceverete più info sulle possibilità lavorative e troverete delle alternative" e il messaggio passava lo stesso e pure meglio. Perché devono per forza fare la parte degli stronzi?
Appunto.
Quotone assoluto!
Anzi, non dovrebbero nemmeno fare sti spot, ma finanziare progetti per l'integro dei giovani ai lavori indeterminati.
Quello che vuoi. Ci sono un sacco di belle cose gratis a questo mondo.
In realtà è molto di più, sembra che non contino apposta gli inattivi(non cercano lavoro e non studiano) e contino le persone che lavorano poche ore.
In Giappone si suicidano per il troppo lavoro mentre qui per il non...
Mi sono rivista nel video, pure i miei prof universitari e al tirocinio hanno detto di andare via dall'Italia perché non c'è più futuro yey...
L'ossigeno è ancora gratis?
no sta a 10 euro al litro, più o meno
http://www.ebay.it/itm/like/112343891132?chn=ps
Quando vivi con l'ansia di non riuscire a mettere insieme il pranzo con la cena, la vita non te la godi...
Manco col tempo pieno puoi permettertelo!
Non si può neanche pensare di avere una famiglia aggiungo.
poi va bè, in italia non abbiamo nemmeno il lusso di scegliere. i part time praticamente non esistono nei paesini e se li trovi alla fine non riesci nemmeno ad essere autonoma. sono fatti per gli studenti, le mamme e la gente che vive sulle spalle degli altri.
vero tranne per il fatto che non sono fatti per la gente che vive sulle spalle degli altri, ma per i datori di lavoro a cui tira il sedere pagare tasse per un lavoro a tempo indeterminato e avvolte altre cose come contributi ecc... ma qua già si va sul lavoro in nero, quindi forse è corretto dire che in questo caso è il datore di lavoro che approfitta della situazione, ma in un paese come l' italia dove le tasse sono assurdamente alte non mi stupisce se un datore di lavoro prende solo a part time o fa altre cose non necessariamente legate al part time, anche se da noi negli ultimi tempi il voucher ha fregato non poco... insomma è un serpente che si morde la coda, un circolo vizioso. e comunque la gente che vive alle spalle degli altri non lavora proprio
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