Non è la prima volta che parlo di dolci tradizionali giapponesi, essendo spesso legati a ricorrenze e stagioni, ma quest'oggi voglio approfondire quello che è l'ingrediente alla base della stragrande maggioranza di essi, ossia Sua Maestà il Mochi!!
Alla base del mochi c'è il mochigome, un particolare tipo di riso a grana corta, molto glutinoso che è il responsabile della sua straordinaria consistenza appiccicosa e gommosa. Per prima cosa il riso viene lasciato a mollo in acqua per una notte e quindi cotto a vapore; successivamente è letteralmente pestato fino ad ottenere l'impasto base. Sebbene oggi tutto questo sia fatto tramite macchinari appositi, è possibile in alcune occasioni assistere al metodo tradizionale, detto mochitsuki.
In esso si usa il kine, una mazza di legno con cui si lavora il composto all'interno di un mortaio chiamato usu. Due persone si alternano nello sferrare i colpi aggiungendo ogni tanto dell'acqua e c'è bisogno di una coordinazione estrema per non rischiare di farsi male! A Nara, il negozio Nakatanidou si vanta di avere i lavoratori di mochi più veloci del paese. Vedere per credere:
Una volta completato questo processo, è possibile aggiungere una miriade di sapori e ripieni diversi per creare una varietà apparentemente infinita di mochi. Il più comune è senza dubbio la pasta di fagioli a base di anko (se i fagioli dolci sono rossi) o shiroan (se i fagioli sono bianchi).
L'anko stesso poi può essere di due tipi diversi: koshian se è passato attraverso un setaccio per renderlo liscio e tsubuan quando conserva parte della consistenza grossa dei fagioli. Il mochi così ottenuto si chiama daifuku, letteralmente "grande fortuna" ed anche esso può presentare poi infinite varianti come ad esempio il popolarissimo daifuku ichigo che contiene un'intera fragola sotto l'esterno gommoso.
Altre varietà molto note di mochi sono: il Kusa mochi, fatto usando lo yomogi cioè l'artemisia giapponese, lo Yomogi daifuku, che è un kusa mochi con ripieno di anko. Poi vanno citati il Warabi mochi, una gelatina realizzata con amido, tagliata a quadretti e di solito ricoperta di kinako (farina di soia tostata e zuccherata) e il Botamochi detto anche ohagi in cui il mochi è il ripieno e l'esterno è fatto dall'anko, dal kinako o dal goma (sesamo). Oltre a questi, che sono i più comuni, ci sono poi le diverse specialità stagionali, che si possono trovare solo in determinati periodi dell'anno.
C'è il Kagami mochi composto da due o tre livelli, tipico del Capodanno; il Mochi Sakura al gusto di fiori di ciliegio, disponibili in diverse forme anche se una della più comuni è un mochi rosa rotondo riempito con l'anko e avvolto in una foglia di sakura in salamoia.
Poi c'è l'Hishi mochi che si mangia il 3 marzo, giorno della festa delle bambine e che si compone di tre strati, rosa, bianco e verde. Il Mochi Kashiwa invece è per il 5 maggio, la festa dei bambini ed è avvolto in una foglia di quercia.
Credete che sia finita? Assolutamente no! Ci sono le varietà regionali, i mochi cioè fabbricati in una particolare prefettura dell'arcipelago e che non troverete per nessuna ragione al mondo al di fuori di essa! Come ad esempio l'Aburimochi dove aburu significa "brindare o grigliare" e può essere comprato in due antiche case da tè fuori dal tempio Imamiya di Kyoto. Tagliato a pezzetti, il mochi viene grigliato su carbone, spolverato con kinako e servito in una deliziosa salsa di miso bianco. Oppure l'Umegae mochi, tipico di Dazaifu nella prefettura di Fukuoka, grigliato anch'esso e decorato con l'immagine del fiore di ume.
E ancora il Gohei mochi, delle prefetture di Nagano e Gifu, fatto con riso bianco normale che gli conferisce perciò una consistenza leggermente diversa. È anche più grande del normale mochi e viene servito caldo.
Infine l'Akafuku mochi, venduto vicino al santuario di Ise nella prefettura di Mie, ha l'anko all'esterno e la pasta è lavorata a mano per darle una forma ondulata, a rappresentare il fiume Isuzu che scorre attraverso la regione.
Piccola curiosità: il sottotitolo è vero, il mochi, appunto per la sua consistenza gommosa, va mangiato con molta calma e cautela. Durante il periodo delle feste di fine anno in televisione si moltiplicano gli avvertimenti, soprattutto per bambini e anziani, a prestare attenzione, perché se non viene masticato correttamente, può rimanere bloccato nella gola e causare soffocamento. Nonostante questo, non è raro leggere di morti accidentali soprattutto in quel periodo.
Ps: Vorresti andare in Giappone ma non sai come fare? Vieni con noi! Animeclick.it propone viaggi pensati esclusivamente per il nostro sito dall'agenzia Miki Travel, leader del settore. Per conoscere tutte le info pratiche (costi, date, itinerari, ecc...) visita il nostro sito Viaggi in Giappone con Animeclick.it E per tutte le ultime novità c'è la nostra pagina Facebook correlata! E mentre aspetti di partire ammira le splendide foto della nostra bacheca Pinterest.
Fonte consultata:
BlogGaijinPot
Alla base del mochi c'è il mochigome, un particolare tipo di riso a grana corta, molto glutinoso che è il responsabile della sua straordinaria consistenza appiccicosa e gommosa. Per prima cosa il riso viene lasciato a mollo in acqua per una notte e quindi cotto a vapore; successivamente è letteralmente pestato fino ad ottenere l'impasto base. Sebbene oggi tutto questo sia fatto tramite macchinari appositi, è possibile in alcune occasioni assistere al metodo tradizionale, detto mochitsuki.
In esso si usa il kine, una mazza di legno con cui si lavora il composto all'interno di un mortaio chiamato usu. Due persone si alternano nello sferrare i colpi aggiungendo ogni tanto dell'acqua e c'è bisogno di una coordinazione estrema per non rischiare di farsi male! A Nara, il negozio Nakatanidou si vanta di avere i lavoratori di mochi più veloci del paese. Vedere per credere:
Una volta completato questo processo, è possibile aggiungere una miriade di sapori e ripieni diversi per creare una varietà apparentemente infinita di mochi. Il più comune è senza dubbio la pasta di fagioli a base di anko (se i fagioli dolci sono rossi) o shiroan (se i fagioli sono bianchi).
L'anko stesso poi può essere di due tipi diversi: koshian se è passato attraverso un setaccio per renderlo liscio e tsubuan quando conserva parte della consistenza grossa dei fagioli. Il mochi così ottenuto si chiama daifuku, letteralmente "grande fortuna" ed anche esso può presentare poi infinite varianti come ad esempio il popolarissimo daifuku ichigo che contiene un'intera fragola sotto l'esterno gommoso.
Altre varietà molto note di mochi sono: il Kusa mochi, fatto usando lo yomogi cioè l'artemisia giapponese, lo Yomogi daifuku, che è un kusa mochi con ripieno di anko. Poi vanno citati il Warabi mochi, una gelatina realizzata con amido, tagliata a quadretti e di solito ricoperta di kinako (farina di soia tostata e zuccherata) e il Botamochi detto anche ohagi in cui il mochi è il ripieno e l'esterno è fatto dall'anko, dal kinako o dal goma (sesamo). Oltre a questi, che sono i più comuni, ci sono poi le diverse specialità stagionali, che si possono trovare solo in determinati periodi dell'anno.
C'è il Kagami mochi composto da due o tre livelli, tipico del Capodanno; il Mochi Sakura al gusto di fiori di ciliegio, disponibili in diverse forme anche se una della più comuni è un mochi rosa rotondo riempito con l'anko e avvolto in una foglia di sakura in salamoia.
Poi c'è l'Hishi mochi che si mangia il 3 marzo, giorno della festa delle bambine e che si compone di tre strati, rosa, bianco e verde. Il Mochi Kashiwa invece è per il 5 maggio, la festa dei bambini ed è avvolto in una foglia di quercia.
Credete che sia finita? Assolutamente no! Ci sono le varietà regionali, i mochi cioè fabbricati in una particolare prefettura dell'arcipelago e che non troverete per nessuna ragione al mondo al di fuori di essa! Come ad esempio l'Aburimochi dove aburu significa "brindare o grigliare" e può essere comprato in due antiche case da tè fuori dal tempio Imamiya di Kyoto. Tagliato a pezzetti, il mochi viene grigliato su carbone, spolverato con kinako e servito in una deliziosa salsa di miso bianco. Oppure l'Umegae mochi, tipico di Dazaifu nella prefettura di Fukuoka, grigliato anch'esso e decorato con l'immagine del fiore di ume.
E ancora il Gohei mochi, delle prefetture di Nagano e Gifu, fatto con riso bianco normale che gli conferisce perciò una consistenza leggermente diversa. È anche più grande del normale mochi e viene servito caldo.
Infine l'Akafuku mochi, venduto vicino al santuario di Ise nella prefettura di Mie, ha l'anko all'esterno e la pasta è lavorata a mano per darle una forma ondulata, a rappresentare il fiume Isuzu che scorre attraverso la regione.
Piccola curiosità: il sottotitolo è vero, il mochi, appunto per la sua consistenza gommosa, va mangiato con molta calma e cautela. Durante il periodo delle feste di fine anno in televisione si moltiplicano gli avvertimenti, soprattutto per bambini e anziani, a prestare attenzione, perché se non viene masticato correttamente, può rimanere bloccato nella gola e causare soffocamento. Nonostante questo, non è raro leggere di morti accidentali soprattutto in quel periodo.
Ps: Vorresti andare in Giappone ma non sai come fare? Vieni con noi! Animeclick.it propone viaggi pensati esclusivamente per il nostro sito dall'agenzia Miki Travel, leader del settore. Per conoscere tutte le info pratiche (costi, date, itinerari, ecc...) visita il nostro sito Viaggi in Giappone con Animeclick.it E per tutte le ultime novità c'è la nostra pagina Facebook correlata! E mentre aspetti di partire ammira le splendide foto della nostra bacheca Pinterest.
Fonte consultata:
BlogGaijinPot
Mi sono sempre chiesto quale sapore avesse il mochi.
Dall'aspetto mi è sempre parso ottimo.
Le mie amiche qui in Italia hanno assaggiato quelli con l'anko e non ne sono state molto entusiaste. Il loro commento è stato "sa di riso e fagioli" xD io che odio i fagioli ho provato quelli col gelato e mi sono piaciuti.
Questa cosa dovrò ricordarmela se mai andrò in Giappone un giorno. Già me li vedo i titoli dei giornali: "turista italiana in Giappone muore soffocata da un dolcetto" xD
Per me i migliori restano il classico daifuku ripieno di anko e il sakura mochi, dal sapore più delicato.
Una delle scene, reali o negli anime, che mi ha sempre affascinato: quanto coraggio (ma forse è più giusto dire fiducia nell'altro) in chi sistema la pasta tra un colpo e l'altro!
Non li ho mai mangiati, ma dalle foto ho riconosciuto subito il sakura mochi che appare diverse volte nelle opere della Takahashi e che mi sembra piuttosto gustoso...
Il mio fidanzato ha seguito una ricetta per farli in casa, difficile ma non impossibile, ed anch'essi buoni.
Se li vendessero qui da noi, in confezione tipo supermercato, li comprerei molto spesso.
Per mangiarli li mangio, ma non ne vado matto ecco!
Bell'articolo Hachi!
io li eviterei, per mia esperienza personale: la mia fumetteria di fiducia ne vende scatole da nove, io ed il mio migliore amico ne abbiamo comprato una scatola per provare, ed il negoziante si è raccomandato di nn mangiare la bustina del conservante (si, c'è qualcuno che l'ha fatto)
Ora il ripieno era buono (nonostante fosse tipo il 5% di tutto il mochi) ma il conservante era un sale di silice, dei cristalli che assorbono l'umidità in modo assurdo, al punto che il mochi era talmente secco che si stava trasformando in polvere. Mi ci sono volute due ore e 3 litri d'acqua per togliermi la secchezza dalla gola
La volta dopo abbiamo detto che il tipo si è mangiato i sali apposta, e non per sbaglio
Sfortunatamente sono l'unica marca che trovo nella mia città
Grazie per l'informazione! Allora evito pure di comprarli dai negozi online di prodotti giapponesi. Pensavo fossero come i classici dolcini che vendono in scatola, magari non eccelsi ma comunque mangiabili. Come non detto
Io ho trovato solo quella marca, e ho provato solo la versione "standard" nn so se altri sapori siano messi meglio
Ma in Giappone li vendono solo in scatola o anche "freschi" se così si può dire? Perché magari se vado in una pasticceria o in negozio apposito sono più buoni di quelli confezionati...
I mochi li ho provati qui in ristorante giapponese: buoni, ma molto dolci. L'impressione è che vadano bene a piccole dosi...
io adoro quelli al te matcha e con l'anko, ma non mi sono mai sembrati particolarmente dolci, anzi..
vedi comunque i casi della vita: proprio nell'ultima puntata di Amanchu uscita facevano vedere quella curiosa piramide di mochi con il mandarino al vertice che serve per festeggiare il capodanno ^^
Una pratica che ritengo violentissima (XD) ma io adoro il mochi ♥
Anche se più del mochi adoro l'anko (ambo le versioni, liscia e "a grana grossa") e il mochi e l'anko insieme *O* (il mochi da solo dopo un po' mi fa stecchita XD)
Non ho mai assaggiato però né il daifuku ichigo né tantomeno il sakura mochi, il mio sogno proibito ç__ç
Mentre uno dei miei preferiti è il mamedaifuku, una pallotta enorme di anko macinato grosso con un sottilissimo rivestimento di mochi♥
Le varietà sono davvero infinite...ne ho provati moltissimi diversi, alcuni mi sono piaciuti di più e altri di meno, ma di base devo dire che li ho adorati. Il mio preferito è quello con la fragola all'interno (che non so se fosse un daifuku ichigo, lo ricordo vagamente diverso), mentre il sakura mochi mi ha stupito per l'abbinamento dolce-salato. È buono, ma dal momento che in genere preferisco non mischiare sapori contrastanti un giorno proverò a mangiarlo senza la foglia per vedere la differenza!
Certo che ci sono freschi! Lo dico a te come a tutti: gente, quelli preconfezionati che potete trovare in giro in Italia non sono assolutamente la stessa cosa! A parer mio non vale nemmeno la pena di comprarli!
Waaaaaaaaahhhh *ç*!!!!!
E' una promessa, eh U____Uy
Scusami ma proprio non puoi scrivere queste cose. Ti rendi conto che qualcuno potrebbe leggere il tuo commento prima di cena od in un momento di fame nera?
Ti rendi conto che qualcuno potrebbe scivolare sulla bava copiosamente autoprodotta a leggere di queste meraviglie e farsi male?
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.