Un disagio esistenziale poco conosciuto, perché nuovo, che colpisce ragazzi/adulti tra i 14 ed i 30 anni, portandoli all’isolamento da tutto e tutti. Stiamo parlando del fenomeno dell’Hikikomori. Pur essendo intelligenti, sensibili e molto spesso più maturi della loro età, non si sentono in grado di frequentare coetanei anzi si vergognano, ritirandosi a vita isolata e disinteressandosi a qualsiasi tipo di relazione. A far luce su un fenomeno così poco conosciuto è la dott.ssa Marisa Galbussera, dell’Ordine degli Psicologi del Veneto e psicoanalista a Padova. “Ne ho in cura più d’uno – ci spiega– e vi posso dire che è una piaga che sta colpendo i ragazzi giovani e che pochissimi ne parlano. Numeri precisi in Veneto ancora non ne abbiamo, ma da quest’anno ci sono dei percorsi specifici per chi soffre di questa patologia”.
Questi ragazzi non sono depressi, semmai la depressione arriva dopo un po’, e non vogliono nemmeno essere aiutati perché sono convinti di stare bene. “Non è semplice aiutarli – ci spiega la dottoressa - perché spesso si rifiutano di rivolgersi allo specialista. Occorre così intervenire sul contesto familiare per modificarne il clima, prevedendo anche degli interventi a domicilio. In altri casi è il giovane stesso che accetta di recarsi dal curante, perché si rende conto della situazione di isolamento in cui versa e di come la sua vita e il suo percorso di crescita si siano arrestati”.
In Giappone gli Hikikomori sono più di un milione e mezzo e per il governo nipponico si tratta di un vero allarme sociale. L’auspicio è che questo grave disagio non si diffonda in maniera così massiccia anche da noi. “Il percorso terapeutico - specifica la dott.ssa Galbussera - consiste nel trattare la condizione come un ‘disturbo mentale’, con sedute di psicoterapia e assunzione di psicofarmaci, oppure come problema di socializzazione, stabilendo un contatto con i soggetti colpiti e cercando di migliorarne la capacità di interagire”.
Potete leggere l'intero articolo qui!
Ovviamente ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini), ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming, e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vede comunque di non esagerare troppo.Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D
Comunque penso che anche i genitori degli HIKIKOMORI (parlo di quelli giapponesi abbiano delle colpe) non ci dovrebbe essere nulla di male a chiedere aiuto , alla fine i loro figli mica hanno commesso reati , questo si collega anche al discorso dello psicologo onestamente non so i giapponesi come vedono chi ci va ma dubito che hanno l'approccio anglosassone , ma invece più simili a noi infatti da noi molti ritengono la depressione una non-malattia anche OMS(organizzazione mondiale della sanità)non la pensa affatto cosi ,senza considerare che anche se la vediamo solo dal punto di vista economico avere cosi tanti giovani a casa a non fare niente in un paese che ha una disoccupazione bassissima ed è il 3 PIL del pianeta Terra dietro USA e Cina non è una cosa molto positiva.
Questi ragazzi si ritrovano in mezzo a bullismo fisico (che almeno una volta la scuola poteva bloccare) e sociale tramite i social, per poi passare a una scuola dove i professori (povere anime in pena) non possono più nemmeno dire ai genitori che il figlio è maleducato o ha problemi che se non stanno attenti prendono una denuncia se va bene senno direttamente a "botte e insulti".
Continuando con famiglie che per ragioni di alcune di di sopravvivenza (due genitori che lavorano per portare a casa la "pagnotta") ma per altre di mero disinteresse lasciano il figlio/figlia in balia di se stesso e dei suoi problemi (una piccola nota nel primo caso poi i genitori si accorgono del problema e tentano ad aiutarli ma per l'atro caso poveri figli).
Per non parlare delle troppe libertà economiche e culturali lasciate in mano hai figli, senza dare loro una spiegazione del mondo che hanno in torno.
Non puoi pretendere che un ragazzo che ha sempre percepito una lauta paghetta arrivato a 18/20 quando si confronta con la dura realtà socio/economica (anche detta stipendio e colleghi) capisca subito. Una volta d'estate si andava a lavorare (cameriere, bar , etc, etc) o si dava una mano per avere un compenso ma ora sembra quasi sfruttamento minorile invece che una formazione per il futuro.
O un ragazzo che crede che tutte le soluzioni si trovino in internet o peggio direttamente su facebook.
E cosi si crea terreno fertile per patologie simili, @Netherface è stato fortunato perché ha una famiglia che lo ha aiutato con il "pugno di ferro" ma lo ha aiutato e credo che non li finirà mai di ringraziare.
Il problema continuerà a dilagare se si continuerà a lasciare i ragazzi a se stessi senza un supporto o una meta da raggiungere, dandogli solo aspettative e esempi distorti da seguire, perché cosi il ragazzo a solo 4 possibilità:
1. Diventare come fedez o corona.
2. Ritirasi dalla corsa e diventare Hikikomori.
3. Accontentasi e diventare un Italiano medio.
4. Non accontentarsi, avere dei sogni. delle passioni e delle aspettative verso il futuro che lo portino a crescere.
Spero che tutte le nuove generazioni puntino alla scelta n°4 ma sto diventando pessimista.
Scusate il mio sfogo.
p.s.
Avrete notato il mio odio per i social e penserete, questo non tocca un computer nemmeno con un bastone, ma ahimè sono un programmatore senior e sistemista e mi imbatto in questi ragazzi che escono da scuola almeno ogni 2/3 mesi e ne ho già visti 2/3 abbandonare il lavoro perché o dovevano fare un minimo di gavetta o inseguendo sogni di facili guadagni via internet (solo perché almeno credo io avevano famiglie accondiscendenti che li mantenevano sennò non capisco come facciano a vivere).
Bho, a me sembra che in italia il fenomeno di reclusione dipenda dalla mancanza di sbocchi lavorativi e corsi di formazione per entrare nel mondo del lavoro.
Se seguono sogni di facili guadagni non sono hikikomori, non facciamo confusione
Gli sbocchi lavorativi ci sono nel settore IT c'è molta richiesta ma pochissimo personale specializzato http://www.jobmeeting.it/magazine/giovani-e-lavoro/google-continuano-le-assunzioni-in-italia-ed-europa-24087842 ma le scuole continuano a sfornare medici, geometri o ragionieri saturando il mercato per quelle figure professionali che sono obbligare a riciclarsi in altre vesti e faticano a trovare lavoro.
Scusate l'OT ma era uno sfogo (se ne licenziato uno venerdì )
Ok, qualcuno potrebbe lavorare per google ma mi sembra pochino...
Ahaha ok
I Giapponesi tendono a reprimere le loro emozioni,quindi forse anche questo è un terzo motivo per cui gli Hikikomori non sono ben visti.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.