Continua la guerra di alcune categorie di lavoratori che vedono i propri posti di lavoro in crisi a causa dell'IA. C'è infatti fortissima agitazione nei sindatati dei doppiatori Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che a partire dalle 21.00 di venerdi 26 luglio, hanno indetto un maxi sciopero per protestare contro 31 licenziamenti perorati da Keyword Studios Italy SRL, le cui mansioni verranno affidate all'intelligenza artificiale.
L'azienda aveva visto i propri fatturati costantemente in crescita dal 2013 al 2023, ma al primo anno di flessione ha deciso di utilizzare questo evento come giusta causa per ridurre l'organico, prima composto da 159 dipendenti, dichiarando 31 esuberi nelle due sedi di Cinisello Balsamo (Milano) e Roma.
Affermano i sindacati che la società “prevede l’affido di alcune attività umane all’intelligenza artificiale, oltre al trasferimento di larga parte dell’area produttiva in un mega hub già attivo in Polonia; questa scelta ha già prodotto pesanti tagli del personale nella stessa area produttiva (Globalize) anche in Irlanda, Spagna, Germania, Brasile e Giappone”. Il personale tagliato è “da sempre considerato dalla stessa azienda l’eccellenza dell’area produttiva dell’intero Gruppo Keywords a livello internazionale. Tuttavia, l’azienda intende sacrificare proprio questi lavoratori per ridurre il costo del personale al solo scopo di aumentare i propri margini di profitto, consapevole tra l’altro di ridurre, così facendo, gli elevati standard di qualità offerti ai propri clienti”.
I sindacati condannano inoltre le tempistiche di comunicazione del licenziamento, a ridosso delle ferie estive, cosa che comporta l'esclusione a priori da ammortizzatori sociali o qualsiasi altro piano aziendale. La richiesta è di fare un passo indietro e di sedersi al tavolo delle trattative per giungere ad accordi condivisi in modo da rimettere "al centro la persona nell’azione e nella pianificazione dei processi lavorativi".
Fonte: CGIL
L'azienda aveva visto i propri fatturati costantemente in crescita dal 2013 al 2023, ma al primo anno di flessione ha deciso di utilizzare questo evento come giusta causa per ridurre l'organico, prima composto da 159 dipendenti, dichiarando 31 esuberi nelle due sedi di Cinisello Balsamo (Milano) e Roma.
Affermano i sindacati che la società “prevede l’affido di alcune attività umane all’intelligenza artificiale, oltre al trasferimento di larga parte dell’area produttiva in un mega hub già attivo in Polonia; questa scelta ha già prodotto pesanti tagli del personale nella stessa area produttiva (Globalize) anche in Irlanda, Spagna, Germania, Brasile e Giappone”. Il personale tagliato è “da sempre considerato dalla stessa azienda l’eccellenza dell’area produttiva dell’intero Gruppo Keywords a livello internazionale. Tuttavia, l’azienda intende sacrificare proprio questi lavoratori per ridurre il costo del personale al solo scopo di aumentare i propri margini di profitto, consapevole tra l’altro di ridurre, così facendo, gli elevati standard di qualità offerti ai propri clienti”.
I sindacati condannano inoltre le tempistiche di comunicazione del licenziamento, a ridosso delle ferie estive, cosa che comporta l'esclusione a priori da ammortizzatori sociali o qualsiasi altro piano aziendale. La richiesta è di fare un passo indietro e di sedersi al tavolo delle trattative per giungere ad accordi condivisi in modo da rimettere "al centro la persona nell’azione e nella pianificazione dei processi lavorativi".
Fonte: CGIL
Una forte riduzione dei doppiaggi in Italiano dei videogiochi, come sta avvenendo, porterà anche prevedibilmente una riduzione della gente che lavora in questo sotto settore.
Non sarà sicuramente una opinione popolare, ma le medie-grandi aziende devono fin da subito investire nell'intelligenza artificiale, in ogni settore, per ridurre tutta una serie di task ripetitivi che ancora oggi non sono automatizzati.
In Italia abbiamo la consuetudine di procrastinare fino all'ultimo per l'investire sull'innovazione finché la concorrenza arriva come un treno in corsa e andare a gambe all'aria oppure affidarsi a soluzioni terze sviluppate da qualche altro paese.
Sull'IA siamo ancora molto indietro, di investimenti se ne fanno ancora molto pochi.
Questo è principalmente la conseguenza dell'acquisizione indiscriminata di società più piccole, che poi bene o male fanno questa fine nel tempo.
Sul sostitutivo con l'IA, lo vedo un po' complesso nel settore dei videogiochi. Già tradurre è fortemente impattato dalla mancanza di contesto (per lo più si parla di file da tradurre, senza visionare il prodotto come avviene con gli audiovisivi), ma con il doppiatore si va davvero senza direzione e ci si può solo affidare all'audio e all'orecchio. Non so che qualità se ne possa ottenere.
A fondo però aggiungerei questo: la situazione è permessa dalla mancanza, voluta, di una forte correlazione tra il materiale su cui si è istruita l'IA e quello prodotto da essa. Non viene corrisposto nulla a nessuno proprietario del materiale originale e non viene data alcuna paternità. Così si può sostanzialmente servirsi del talento altrui senza pagare nulla e diviene una battaglia impari.
I giochi di oggi usano tecnologie come il motion capture, dove gli attori originali recitano in tutto e per tutto come se fosse un film.
Il doppiaggio italiano rovina completamente l'esperienza perché risulta essere ovviamente distaccato, finto.
Senza contare che è una spesa in più per il publisher/sviluppatore del gioco, solo per accontentare una fascia ristretta di acquirenti.
Poi vabbè, c'è gente che perde il lavoro, pazienza. Purtroppo è così che sta andando il mondo. Non sono i primi e non saranno gli ultimi.
Quella del doppiatore è una professione destinata a sparire nei prossimi 5 o 6 anni.
Leggevo che ci sono più account steam attivi in Ucraina che in Italia, nonostante la guerra, e nonostante gli ucraini siano 20 milioni meno degli italiani.
e in italia siamo molto pochi i giocatori
in europa non siamo manco nelle prime 5 per numero di giocatori
io da quando è facile reperire serie film e giochi in lingua originale li guardo cosi
niente contro il doppiaggio ma oltre al fatto di fruire del prodotto per come è stato pensato alleno anche la mia conoscenza dell'inglese
rimango sempre sbalordito quando vedo ragazzi di 20 anni che non conoscono l'inglese
capisco una volta ma oggi se non si conosce l'inglese ci si perde il 90% di quello che succede nel mondo
Nel campo dei videogiochi è possibilissimo (anche perché tecnicamente non si può neanche definire doppiaggio), ma in linea generale ne dubito.
Immagino che ci siano sicuramente soluzioni meno drastiche, ma non sempre tutti posso essere "contenti".
A questo punto teniamo tutti e teniamo botta finché o qualcuno va in pensione o qualcuno si licenza, e appena succede non assumiamo comunque gente nuova ma diamo tutto in mano ad IA.
Per quanto riguarda doppiaggio italiano, nei videogiochi immagino sarà sempre più difficile dati i costi ecc... magari con IA aziende minori potrebbero portare doppiaggio anche dove altrimenti non ci sarebbe stato.
C'è la recitazione originale dove il doppiatore da vita al personaggio tramite la sua recitazione, anche facendo un lavoro perfetto un'AI non potrebbe mai mettere veramente del suo, col tempo si perderebbe l'identità e l'originalità delle interpretazioni.
Quando però si parla di opere tradotte e doppiate il discorso cambia, per questioni di costi (mercato non rilevante) molto viene solo tradotto e non doppiato, e quel poco doppiato non ha una qualità eccelsa. Anche sulla qualità il discorso è sempre relativo, quanto si può dire che una cosa sia di qualità se si limita ad imitare la versione originale o a crearne una alternativa? Secondo me, l'unico modo per aggiungere valore a un mercato che ne ha poco o niente potrebbe essere iniziare a pensare di sperimentare l'AI con il solo scopo di localizzare l'interpretazione originale e vedere cosa ne esce.
qualcuno si chiede che fine hanno fatto tutti i proprietari delle videoteche?
e prima quando arrivarono le videoteche i piccoli cinema sparirono tutti
se un azienda che deve diciamo fare dei sottotitoli per una serie tv sa che con la ia risparmia alla fine dell'anno parecchi soldi
non penso si possa costringere un azienda a non risparmiare
Appunto, non si può fermare il progresso.
Chiaro che ci sarà gente che non sarà d'accordo, ma il mondo va avanti.
Iniziamo male. Fatturato non è utile, guadagno, ecc. Magari qualcuno è in grado di spulciare i bilanci e vedere come stava andando la società veramente.
Ok, come al solito si guarda il dito e non la luna. Perché si trasferiscono fuori? Perché il costo del lavoro in Italia è esorbitante (e non si risolve certo la cosa con sussidi o bonus).
Umanamente è una tragedia, ma a me risulta che le aziende abbiano come scopo far soldi. Poi si può discutere finché vuole di come e quando è stato fatto (e anche se sia stato opportuno, i dati riportati sono insufficienti per farsi un'idea), ma questi gruppi non sono opere di carità, pur con tutte le scelte discutibili che si possono fare.
Peraltro sistemi LLM per il "doppiaggio" esistono da secoli, anzi in Giappone coesistono con il doppiaggio "normale".
Anche ad essere contrari agli LLM (io non lo sono, ma ovviamente è solo una mia opinione) non blocca il cambiamento. L'economia è continua trasformazione e le soluzioni sono essenzialmente due: 1) Cercare di attutire il colpo ben sapendo però che ci sarà comunque molta "sofferenza" e che il bagno di sangue sarà inevitabile o 2) Tentare di regolamentare con leggi e leggine varie che non serviranno a nulla (AI act, per dirne una) se non rendere ancora meno vantaggioso fare questo generi di lavori in Europa, con danni ben peggiori.
Sulla qualità del doppiaggio non commento, l'ultima cosa che ho sentito in Italiano era Horizon Forbidden West che mi era sembrato decente.
Con la scusa del progresso si sono sempre fatti molti danni. Può davvero essere definito progresso se a tutti gli effetti si tratta di tornare indietro su tante conquiste sociali?
L'avanzamento tecnologico e il progresso sono due cose distinte, che possono sovrapporsi ma non sono necessariamente collegati.
Questo non è per fare il luddista di turno, a mio avviso però ci dovrebbe essere sempre una transizione dolce, mai repentina, perché ci sono anche delle responsabilità in certe scelte.
Detto questo concordo, non si può impedire alle aziende di attuare le scelte economicamente più vantaggiose. È alla base della loro stessa attività. Però si può regolamentare certi ambiti: come non gli permetti di gettare rifiuti nei fiumi perché costa meno, si può porre altri limiti.
Ad esempio, l'IA si istruisce a scapito di creatori e artisti, disincentivandone il lavoro creativo. Si nutre di dati a cui per convenienza non viene attribuita paternità e sempre per convenienza i risultati prodotti sono di proprietà dell'ia e non di è stato usato per istruirla, siano esse conoscenze di proprietà del genere umano o di una singola entità. Se si dovesse corrispondere qualcosa a queste entità l'ia non sarebbe più così tanto vantaggiosa e sta qui l'inghippo: si spinge tanto in quella direzione perché non è stata regolamentata per tempo e di fatto si commette un furto ai danni di qualcuno, sia come informazioni per istruire l'ia che per il lavoro che viene poi sottratto: questa cosa è a vantaggio solo delle aziende e non credo vada bene.
A me starebbe bene se un doppiatore digitalizzasse la propria voce, istruisse un'ia e vendesse i servizi di questa per fare il lavoro al suo posto. Permetterebbe cose bellissime come il poter prestare la sua voce ad età della propria vita diverse, o anche post morte se lo desidera. Ma allo stato attuale c'è qualcuno che ci perde, nonostante sia la base fondante per il risultato finale e qualcuno che ci guadagna che ci ha messo relativamente poco.
A mio avviso il prodotto di un'ia che si è istruita su dati pubblici, privati, o anche solo sulle tecniche (ad esempio non la voce, ma il modo di recitare), non dovrebbe poter essere commercializzato in alcun modo: se lo fai a titolo gratuito va bene, altrimenti dovresti essere in grado di corrispondere a tutte le realtà coinvolte la loro parte.
Non parlo dei casi in cui doppiatori o traduttori sono stati sostituiti dall'ia perché volevano mettere il becco a livello artistico o etico sul prodotto finale (ciò che sta succedendo spesso nel mondo anglosassone), in quei casi non c'è nemmeno la perdita di qualità o della professionalità rispetto all'essere umano. Anche se ci si potrebbe affidare a qualcuno con un po' più di etica lavorativa.
L'unica cosa di cui sono sicuro è che il progresso non si può fermare ed è giusto così.
Nel corso della storia ogni volta che c'è stata una rivoluzione industriale ci sono stati vincitori e sconfitti, ma la linea di congiunzione è che con il tempo le generazioni future ci hanno guadagnato da questi cambiamenti.
Le IA incominceranno col sostituire molti lavori ripetitivi in cui l'intervento dell'uomo è minimo (cosa che già è avvenuta con l'avvento della robotica) e se ne creeranno degli altri di conseguenza.
Tanto per fare un esempio, ricordo che prima per possedere un modellino di d&d dovevi per forza comprarlo da terzi, da persone con personale specializzato che faceva quello, invece ora anche io posso farmi un modellino con una stampante 3D.
Il rendere alla portata di tutti qualcosa che prima era solo per pochi, mediante strumenti avanzati, credo che possa anche ampliare le possibilità di creazione. Chissà quanti Steven Spielberg potrebbero esserci nel mondo ma che per mancanza dei mezzi o possibilità monetarie non hanno la possibilità di mostrare le proprie capacità.
Spiace per chi perderà il lavoro o dovrà passare a fare altro rispetto alla sua passione o a quello che ha studiato, è una cosa avvilente lo so bene, però è un ricorso storico che non si può fermare.
Su questo ti do ragione, l'avvento di qualcosa di nuovo non dovrebbe portare un peggioramento nella qualità, cosa che avviene in diversi ambiti (vedi traduzione) perché le aziende pensano solo al profitto e non a ciò che propongono al cliente finale.
Sembra che le aziende abbiano frainteso le IA attuali, che siano una specie di bacchetta magica in cui non serve la fase di sperimentazione, ma che possono sostituire il lavoro attuale delle persone dal d1.
Sull'apprendimento delle IA è una questione molto più grigia.
Il grosso problema è la velocità con cui apprendono, perché in linea di massima le IA non fanno altro che quello che fa l'uomo da quando nasce, cioè apprendere da ciò che lo circonda.
Io posso imparare a disegnare guardando tutorial su internet gratuiti e fregare la tecnica di disegno di un'artista famoso mediante lo studio. Quindi cosa mi differenzia da una IA?
Il fatto che io ci metto anni per raggiungere il livello di apprendimento che un'IA impiega in pochi secondi e cosa ancora più importante la questione della replicabilità.
Se io imparo una tecnica unica per fare qualcosa, sarò solo io in quel preciso istante a saperla fare e chi vorrà imitarmi impiegherà del tempo e molto probabilmente non sarà comunque in grado di replicare al 100% quello che io facevo, mentre con l'IA posso creare n me stessi con un click.
Per fare un esempio terra-terra, è come se un giorno nascesse un nuovo Einstein e io potessi replicarlo quante volte voglio in pochi attimi.
Cazzo parliamo a fare italiano, impariamo come unica lingua l'nglese in tutto il mondo, cosi' saremo sempre aggiornati....
Non sapevo che progresso tecnologico fosse sinonimo di andare avanti nel mondo...
Chi dice che i cambiamenti abbiano sempre beneficiato le generazioni future, domando cosa abbia dato la rivoluzione industriale, visto il numero dei morti e dei malati nel mondo... domando eh, visto la mia ignoranza vorrei capire il centro commerciale, in ambito di qualita' cosa abbia dato rispetto alla piccola bottega?
E anche basta con certi discorsi che il nuovo abbia sempre soppiantato il vecchio, che gia' la frase stessa indica che non e', quindi, cambiato mai nulla, ma indica anche che il paragone, oggi, e' sbagliato: un tempo si cambiava il mezzo ma l'uomo rimaneva centrale. Con la tecnologoa di oggi, con l'IA no.L'uomo manchera' sempre piu'.
Quindi sara' progresso? 10 miliardi di persone, fra 20 anni, cosa faranno?
Cosi', tanto per sapere....
I doppiatori "leggono" testi, non è affatto detto che questi siano traduzioni di una lingua diversa.
Anche giochi giapponesi hanno doppiatori nipponici che leggono i testi in giapponese, così come i giochi inglesi hanno doppiatori inglesi che lettono testi in inglese.
Tutti i giochi con "voci" hanno dietro doppiatori.
No vabbè ma che risposta è?!
Se il resto del mondo usa l'inglese principalmente per comunicare, non saperlo è un grosso malus generale.
Certo, che se sei uno che non vuole sapere nulla di ciò che lo circonda e vivere nella propria bolla allora dell'inglese puoi farne a meno.
Parliamo del 2024, dove internet connette persone da tutto il mondo, il conoscere una lingua che ti permette di interconnettersi con esse credo oramai sia la base dell'istruzione.
Porca vacca certe cose non si possono veramente leggere al giorno d'oggi.
Cosa ha portato la rivoluzione industriale?!
A poter scrivere su tutti gli aggeggi tecnologici che usi ora e a poggiare il tuo culo su un mezzo che ti porta da A a B in poche ore piuttosto che metterci giorni interi, tanto per fare un esempio.
A poter salvare vite con attrezzi che prima erano impensabili.
Ad evitare che molti lavori pericolosissimi che prima venivano fatti a mano da milioni di persone, sono diventati più pratici e sciuri, oltre che più veloci nell'esecuzione dell'interesse comune.
Cosa ha portato il centro commerciale? A riunire in un grosso posto tutto quello che ti serve invece di andare in 10 luoghi diversi per fare 10 cose diverse, così tanto per fare un esempio.
Poi 'sti discorsi catastrofici di "cosa farà l'uomo????" porca vacca, ma io non ce la faccio...
Non posso credere tu sia serio...
Beh, l'italiano è il "dialetto" del nostro territorio, ma non è neanche sicuro che tra 10 anni sarà la lingua più parlata in Italia.
L’inglese non serve per leggere le boiate che scrivono gli ameriCani su Twitter.
Certo, perché serve solo a quello...
Boh...non so, a me quando leggo certi commenti qui e per il web pare invece che il progresso debba essere solo un mezzo per lucrare di più e spendere meno(e sappiamo, sinceramente, che spesso i soldi e i guadagni vanno soprattutto a gente che già naviga nell'oro più che a coloro che contribuiscono al guadagno con il loro lavoro e le loro conoscenze), mentre se molta gente finisce per strada impossibilitata a godere di quel progresso(perchè sappiamo che i soldi magari non fanno la felicità, ma è con quelli che puoi campare nella società odierna) chissene frega, è un male necessario!
Mi chiedo se davvero il "prezzo" per progredire debba essere quello di vivere una specie di legge del più forte dove se qualcuno costa più di quanto si vuole spendere e non è disposto a farsi abbassare la paga(come minimo) e a lavorare di più và scartato e non ha nemmeno il diritto di lamentarsi perchè sennò "ah, questo vuole bloccare il progresso, è grazie a gente come lui se rimaniamo indietro rispetto ad altri Paesi o se viviamo ancora nelle caverne digitali/tecnologiche" oppure se il progresso sia stato "snaturato" diventato il nuovo pretesto di pochi per guadagnare alle spalle dei molti laaciando loro "solo" le briciole!
Provo a mettermi anche nei panni di chi viene danneggiato dal progresso...come posso essere contento del progredire se ciò vuol dire sacrificare anni di lavoro e tempo per poi essere scartato e rischiare di non trovare più una fonte di sostentamento che mi permetta di campare visto che, magari, il progresso(es: l'IA) può riguardare svariati campi della vita lavorativa o quotidiana?
Boh...io sono dalla parte del progresso, ma non quando esso debba essere abusato e sfruttato per guadagnare di più e spendere meno ai danni di molte persone che rischiano di non poter più trovare un mezzo per vivere perchè il progresso blocca loro ogni possibilità anche se cercano di adattarsi o migliorarsi acquisendo nuove conoscenze e abilità!
Vedo gente che afferma come il progresso possa cancellare professioni ma crearne altre e che quindi non bisogna lamentarsene perchè tanto si può campare lo stesso...certo, peccato che nel caso dell'IA, ad esempio, potremmo finire con ad esempio 10 vecchie professioni cancellate e due nuove create, con quest'ultime che, magari, potranno essere ricoperte solo da gente che ha studiato qualcosa in particolare che magari per età o questioni economico-personali molta gente non potrebbe fare!
Si, in passato il progresso ha portato grandi effetti positivi nelle noatre vite, ma siamo sicuri che siamo di fronte allo stesso tipo di progresso?
A dire se il progresso tecnologico attuale sia stato davvero positivo apportando miglioramenti alla vita di TUTTI(come succedeva in passato) e non solo di pochi non dovranno essere i nostri noi futuri o le prossine generazioni piuttosto che noi che ci troviamo in una fase dove si tende a idealizzare, progettare e sviluppare il progresso piuttosto che a viverne gli effetti apportati da esso?
Boh...a me pare quasi che molti commenti siano scritti da gente che magari fa lavori dove non corrono il rischio di essere scartati o sostituiti dall'IA o l'innovazione tecnologica o che ha la possibilità di reperire/investire le loro abilità e conoscienze in questi senza correre rischi o simili...oppure da gente che è convinto sulle sue idee e non riesce o non vuole provare ad analizzare la situazione da più punti di vista e non solo da quelli che paiono mostrare solo effetti positivi! Boh...
Io un'idea precisa su IA e simili ancora non ce l'ho, ma quel che ho è la certezza che per capirla e capire cosa comporterà in futuro preferisco vedere più punti di vista e sentire più campane piuttosto che fossilizzarmi su un'idea solamente positivista o solamente negativista...si, superficialmente l'IA pare essere un punto focale per il progresso tecnologico ma in realtà possiede varie sfacettature e non mi va di ignorarle solo perchè apprezzo e sostengo il progresso in generale(non solo tecnologico)!
Che vuoi, ho viaggiato un po' in giro e con tutti i miei limiti linguistici e' stato stimolante e in una maniera o nell'altra sono riuscito sempre a farmi capire, in culo all'inglese. Che io sia poi arretrato e tu evoluto, non ne faccio un dramma, c'e' la tecnologia, quella che ami tanto, come i traduttori istantanei, che mi tolgono la fatica di studiare...
Che poi lo si usi per lavoro, anche 100 anni fa l'uomo lo faceva... dove sta l'eccezionalita' di oggi? Nell'essere connesso col mondo?
Ummahh, scrivo con che so, brasiliani giapponesi o un tizio delle isole Fiji, sembrerebbe tutto bello, dopodiche' mi giunge un pensiero: ma in fondo chi chezzo li conosce! Citando Lino Banfi....
Anche perche' vorrei la spalla di un amico vicino per piangere, non il tizio delle isole Fiji che parla inglese...
L'industrializzazione ? Vero quello che dici, ma hai elencato i benefici, solo una parte della moneta. E l'altra? La fame che ha generato? Lo sfruttamento minorile? I salari bassi? Il degrado? L'inquinamento? Perche' se oggi il pianeta e' combinato cosi' a cosa lo dobbiamo? Se quel progresso fosse stato buono, oggi perche' dovrebbe essere sostituito?
Ti consiglierei amche qualche libro sui danni dell'industrializzazione del 800 a oggi, ma per te che sei sparato a mille in questa societa' sarebbe carta stracci...
Pero' guarda le due facce, sempre....almeno questo...
I supermercati? Li ho sempre trovati squallidi Ma che vuoi, io sono vecchio, sono stato influenzato dalle metafore di Romero, perche' in Zombi in fondo si raccontano minchiate.
Magari a te piacera' la mela superspruzzata, il pneumatico accanto e la mutanda di lato per te e tua moglie, io pero' sono difettoso, una specie in via di estinzione, e la mutanda me la compro in un negozio dell'intimo, la gomma d'auto da un gommista e la mela non superspruzzata dal piccolo fruttivendolo qui sotto casa, presa dal suo giardino...
La domamda comunque e' sempre li, catastrofica o meno: se l'ia continua ad espandersi, tra 30 anni i 10 miliardi sulla terra cosa faranno? Avrai una risposta? O questi tempi tecnologici hanno tolto a molti l'empatia?
Detta così sembra che prima dell'industrializzazione non ci fosse fame, sfruttamento minorile, salari bassi e così via... Temo in realtà che la maggioranza di queste cose ci fossero già, e che avessero anche un certo rilievo nella vita delle persone. Ovviamente poi non tutto é positivo, ma tendenzialmente l'industrializzazione sulla media delle persone nel mondo ha portato più vantaggi che svantaggi.
Anche qua. Squallidi o meno che siano i supermercati raccolgono merci e le convogliano in un unico posto permettendo di norma di consumare meno tempo (rispetto ad andare in 10 posti diversi) e meno denaro (di media i prezzi sono un po' più bassi rispetto ai negozi).
Che poi non dimentichiamoci che gli antenati dei supermercati, che esistono da secoli, sono i 'mercati': altrimenti perché riunire tutti i mercanti della zona ad esporre la merce in un unico posto? Comunque su questo, potrebbero anche scomparire a breve, soppiantati dalla vendita online (che porta all'estremo gli svantaggi dei supermercati, ma anche i vantaggi: più scelta, più risparmio di denaro e più risparmio di tempo).
(discorso generale)
Viviamo nel miglior periodo della storia dell'umanità, non c'è mai stata a livello mondiale così poca povertà, così tanta scolarizzazione, l'aspettativa di vita così elevata, standard medici ed igienici così alti.
Basta anche soltanto guardare i dati italiani sulla mortalità infantile dove 150 anni fa in Italia 1 bambino su 3 non riusciva ad arrivare ai 5 anni a causa della mal nutrizione e delle svariate malattie infantili.
La risposta è sempre la medesima quando arriva una nuova tecnologia che può rivoluzionare il modo di lavorare: reinventeranno il proprio lavoro.
Oggigiorno un sacco di cose sono automatizzate e nessuno o quasi si sognerebbe di effettuare quei lavori manualmente, stessa cosa succederà per l'Intelligenza artificiale.
Concordo appieno. Poi questo non vuol dire che non si possano migliorare le cose, che le risorse siano distribuite in maniera equa, che non ci siano ingiustizie o altro. Ma non cerchiamo richiami a un'età d'oro mai esistita, non cerchiamo di dire che si stava meglio in un'epoca dove per salute, aspettativa di vita, cultura e libertà personale non possiamo neanche fare paragoni rispetto a oggi.
E questo discorso vale per tutto il mondo, al netto di differenze anche drammatiche nello sviluppo sociale, economico e culturale (spesso dovute principalmente dal primo mondo, ma anche in questo caso con precedenti storici ben più lontani che gli ultimi 20 anni!)
Detto questo tutto deve arrivare con tempi e modi consoni a traghettare le persone da una situazione all'altra: un cambio troppo repentino, senza un piano, sarebbe controproducente. Si può fare senza per forza "fregarsene" di una certa parte della popolazione che fino al giorno prima aveva competenze e lavoro. Quindi sì, ma dipende dal come.
Il discorso IA però è più spinoso: non si sta solo automatizzando un lavoro, lo si fa "dimenticandosi" per convenienza di corrispondere a chi ne viene danneggiato ciò che gli spetta. L'IA è conveniente solo perché di fatto prodotta in modo non onesto: se fosse prodotta solo su dati proprietari (quindi non di altri ma nemmeno "di tutti") il suo progresso e la sua adozione sarebbe molto più lenta e quindi il problema di sopra non si presenterebbe. Non si tratta di fermare il progresso ma di averne uno etico.
Concordo che il discorso sia più spinoso. Detto questo, prima di tutto bisognerebbe stabilire 'se' spetta qualcosa e in capo a quale diritto (autore? proprietà? privativa intellettuale sui generis?). Fatto questo si può discutere dell'etica e della morale.
Perché al momento le AI riprendono lo stile di qualcuno ma NON copiano le opere. Inoltre non dimentichiamoci che diritto d'autore & co. negli anni più che garantire quel che era nato per fare (ovvero un'equa remunerazione MA ANCHE, E SOPRATTUTTO, una sempre più ampia e condivisa creazione di contenuti) è diventato un mezzo per tutelare privilegi e fare cassa, sia da parte dei privati (Sonny Bono Act ci dice qualcosa?) sia da parte del pubblico (perché dovrei pagare per poter usare la riproduzione di un'opera d'arte contenuta in un museo anche se è in pubblico dominio? o perché si accettano forzature che portano, per esempio, a non potere in via teorica fotografare la Tour Eiffel di notte?).
Quindi concordo con te che sia estremamente spinoso come problema. E aggiungo che, purtroppo, diritto d'autore e privative intellettuali in generale si interessano a tutto tranne che all'etica e alla morale.
Assolutamente non è banale, anche per le regole attuali, già problematiche, sono nate prima che una macchina potesse apprendere e automatizzare un lavoro e quindi il concetto di "copiare lo stile" si basava su una lotta ad armi pari. Con l'IA però il problema è che questa apprende ma poi fa guadagnare qualcuno che di quell'arte e di quello stile non ha magari competenze. Quindi guarderei bene al processo di apprendimento per stabilire se ci si possa o meno lucrare.
Ad esempio non avrei molti dubbi se un artista o un doppiatore decidesse di istruire un'ia con unicamente i propri dati e poi li usasse per produrre e vendere i suoi servizi. Tra l'altro per il doppiaggio aprirebbe a possibilità molto interessanti, come il poter preservare la voce a diverse età (e anche dopo la morte) oppure far doppiare alla stessa voce in più lingue. Però ecco, è uno scenario in cui vedo meno problemi (se non quello che in questo modo potresti produrre più velocemente e comunque "rubare" lavoro a chi fa il tuo stesso mestiere).
Ma negli altri casi secondo me si è peccato di negligenza nel non regolamentare prima e subito l'argomento prima che diventasse così diffuso.
Verissimo, ma vale per quasi ogni automazione, a prescindere dall'uso della AI. Per esempio i sistemi di dettatura rispetto a chi deve scrivere battendo sulla tastiera. Quando sono nate le calcolatrici rispetto a chi faceva i conti a mano, l'utilizzo di tecnologie/fertilizzanti, nel lavoro agricolo, e così via...
Per esempio questo per me è un falso problema. O, meglio, lo è se è applicato solo a questo aspetto. Abbiamo infinite attività dove lucra chi non possiede una determinata capacità o competenza, ma magari ha capitale da investire o capacità manageriali o altro. Perché un manager può dirigere un ufficio di traduttori ma non può invece fare lo stesso 'dirigendo' due o tre AI specializzate?
Qua in teoria sarei d'accordo con te. Rimangono però due problemi principali
1) è oggettivamente difficile (se non impossibile) regolamentare in maniera rapida e al contempo regolamentare bene. Un settore come l'AI è troppo veloce e ogni regolamentazione rischia di essere in ritardo
2) in un mondo così globalizzato singole leggi nazionali possono fare molto poco. Se io addestro la mia AI collocandola nel 'paradiso digitale' del terzo mondo, posso farci praticamente quel che voglio. E poi voglio vedere chi riesce partendo dal risultato a dimostrare (giuridicamente!) che la mia creazione NON è legittima perché all'interno del suo addestramento ci si trovano anche quegli specifici dati proprietari.
Insomma, complicazioni a non finire! XD
Proprio per questo non è banale. Ma va comunque affrontato, non può essere la giungla dove poi ci smena il più debole: perché è quello che accadi quando non regolamenti.
La discriminante è la questione dell'apprendimento e la determinabilità, anche per questo sono sempre stati applicati a contesti tecnologici o comunque dove ripeti un'operazione con delle regole. Apprendere e creare da zero qualcosa è un altro discorso.
Nel primo caso, se gestita bene la transizione, la perdita del lavoro manuale permette agli umani di dedicarsi al lato di ricerca e a quello creativo, che è la situazione che auspicavo qualche post sopra.
Con l'IA all'umano non rimane nemmeno più l'aspetto creativo. O quello che crea andrà poi ad alimentare, che lo voglia o meno, la conoscenza dell'IA. Un bel disincentivo.
Facciamo un distinguo. La semplice traduzione è un processo relativamente deterministico, qui il problema al momento è il risultato perché per quanto risulti scorrevole e fluido, spesso perde il contesto o le finezze dell'originale prendendosi anche molte libertà. Qui la difficoltà è traslare le intenzioni dell'autore su diverse lingue.
Diverso sarebbe il processo creativo di un racconto, oppure un dipinto: qui non c'è niente di deterministico, ti stai servendo di conoscenza acquisita dal lavoro di altri per creare a tua volta. E qui subentra il problema del riconoscere qualcosa a qualcuno perché quei dati sono di fatto strumenti e tecnologie che se fossimo in qualunque altro contesto sarebbero protetti da brevetti e licenze.
Per me si deve andare più lentamente, c'è una fretta che porta solo a fare più errori e compiere più ingiustizie.
Sul secondo punto, credo si debba fare come per ogni altra attività di cui non si può attestare l'etica e il rispetto delle regole: la limiti legalmente fino a renderla meno vantaggiosa economicamente.
Io resto dell'idea che le banche dati su cui queste IA vengono addestrata debbano essere di dominio pubblico per verifica della loro origine. E poi capire come rimuovere i contenuti che si ritengono di proprietà altrui o di tutti (perché anche quelli dovrebbero portare guadagno).
Vero. E io sarei d'accordissimo con l'idea dei brevetti. Ma il problema è che i brevetti durano 20 anni. Il diritto d'autore da noi sono 70 anni dalla morte dell'autore.
Se, per dire, si fosse applicato a Poirot (Agatha Christie) il termine da brevetto si sarebbe potuto usare liberamente dal 1940. Invece noi dovremo aspettare il 2047 per farlo. 87 anni in più che sono un'eternità nella produzione culturale odierna. Inoltre un brevetto costa, quindi ognuno brevetta solo quel che vale di più; nessuno brevetta qualunque cosa perché sarebbe un suicidio economico.
Siamo davvero sicuri che il sistema del diritto d'autore (ovvero quello che stanno cercando di usare per limitare le AI) sia a tutela della comunità e non a tutela di chi detiene i diritti (autori, editori,...)?
Io sarei comunque per dare un vincolo a pagamento (o anche un divieto) in base a ciò che decide il detentore del diritto; ma al contempo vorrei che questi diritti decadano in un numero di anni congruo per la società, non per i singoli. E ricordiamoci che il diritto d'autore nasce per incentivare la produzione, non per arricchire i proprietari (cosa che invece fa la deriva attuale).
Due problemi:
1) ci sono già AI addestrate e che hanno prodotto immagini/testi/suoni/... Di queste che fai? Le vieti? Le annulli? Non abbiamo alcun modo per vedere come sono state addestrate, non ci sono formule inverse etc. È un po' come un documento digitale. Una volta che finisce sul web e viene duplicato, difficilmente riesci ad eliminarlo completamente. Qua è lo stesso.
2) come ho detto, non avendo una legislazione uguale per il mondo, siamo comunque fregati. Questo perché io posso andare nel paese X, che ha una legislazione più permissiva (o anche nessuna), e addestrare / usare lì la mia AI. Poi ne prendo i lavori e li porto qua da noi. Potrei anche non dirti che è frutto di una AI. Come fai a dimostrare che non è così? O che è stata creata con contenuti 'vietati'? Perché, ricordiamoci, se io vengo qua con un romanzo o con un'immagine NON sono io, salvo che siano proprio palesi imitazioni, a doverne dimostrare l'originalità ma è chi eventualmente mi accusa a dover dimostrare che si tratta di plagi/imitazioni/copie. L'onere della prova è all'accusa. Su altri servizi AI (sorveglianza, censimento, biometria è diverso, ma non puoi pretendere da qualunque autore - illustratore - musicista - traduttore per ogni suo lavoro una prova di 'produzione personale', anche perché in molti casi non ci sono.
Assolutamente, il diritto d'autore va ridimensionato. Non sono affatto d'accordo che duri così a lungo anche per opere derivative.
Anche i brevetti hanno i loro problemi, l'esempio l'ho fatto solo per analogia con come è gestita una situazione con caratteristiche simili.
Io sono anche dell'idea che nel momento che i diritti cessano e qualcosa diventi bene di tutti, non ci si dovrebbe più poter lucrare. O meglio, puoi far pagare la produzione del bene (la stampa nel caso dei libri) ma non il bene in se. E alle IA applicherei lo stesso ragionamento: se usi dati pubblici o non tuoi, ciò che è prodotto non è di nessuno.
In breve:
1) Sì. Non permetti di lucrarci e fai risarcire per i guadagni fatti su quel materiale, anche se formano una percentuale minima di quello su cui l'IA è addestrata. Per questo è fondamentale non arrivare tardi con le regolamentazioni, perché poi diventa difficile correggere il tiro e si rischia di fare danno a chi ha investito sul quel buco legislativo.
2) Come per gli alimenti devi fornire una tracciabilità, puoi fare lo stesso con un'IA. E in quel caso l'onere è tuo di dimostrarlo: se non c'è tracciabilità non puoi avere un'attività. E qui torniamo ai dati di apprendimento di libera consultazione.
Ogni persona della comunità produce cose che potrebbero essere in teoria protette dal diritto d'autore.
Qua non sono completamente d'accordo, è vero che 87 anni sono molti, ma non userei l'entità delle produzioni moderne per decretare quanto debba essere lungo il periodo per cui un prodotto è protetto dal diritto d'autore.
Ci sono infinite storie che già sono già finite nel pubblico dominio.
Se ho già prodotto un film copia di Harry potter che faccio? Non lo faccio uscire.
Infatti bisognerebbe avere obblighi per cui ogni società oltre una certa grandezza debba specificare quali dataset hanno utilizzato per allenate le proprie AI generative.
L'europa ha un effetto trainante per queste cose.
Per esempio Chat GPT era stato bloccato in Italia perchè non riespettava la normativa per la raccolta dati, successivamente si è adeguata alle nostre linee guida.
Anche Meta e Apple probabilmente lo faranno nei prossimi anni.
Questo varrebbe se rifai l'opera tale e quale. Ma di solito dopo la fine del copyright ci sono anche opere derivate. Per esempio "Nadia: Secret of Blue Water" che è derivata (alla lontana) da Verne. Pubblico dominio non vuol dire solo ristampare/riprodurre tale e quale, ma anche modificare, ricodificare, tradurre,...
Il problema è che già adesso è quasi impossibile dimostrare che qualcuno abbia usato i tuoi dati. Quindi come ottieni i risarcimenti? E a che livello? E in che legislazione? Lo stesso vale per la tracciabilità. Non c'è un modo semplice, efficace e univoco per rintracciare la fonte. Quindi se io dico di aver usato dei database e non il tuo lavoro, diventa quasi impossibile capire che fonti ho usato.
Certo. Ma 1) si guarda la realtà dei fatti. Il fatto che per esempio si voglia bloccare l'aliquota dei liberi professionisti non è che avvantaggia tutti perché chiunque ipoteticamente può diventare un libero professionista. Avvantaggia i liberi professionisti, ovvero una fetta della società. Se oggi dovessimo alzare il termine a 90 anni, davvero potremmo dire che in questo sito, per esempio, la gente in generale ne è avvantaggiata?
Quanto ai termini, 70 anni dalla morte, quindi è termine minimo, che si attua se muori il giorno dopo. Una volta era 15 anni, poi è diventato 50, poi 21 dalla morte, poi 40 e così via... E chi ha lottato sempre per alzarlo? Non di certo i lettori/fruitori e così via. Sono stati editori, produttori e autori. Quindi non so se è davvero un vantaggio per tutti.
Vero. Ma se il titolare di HP mi denuncia e poi dimostra in tribunale che il mio è una copia. Ma se invece assomiglia a HP, è nello stile e basta, non è così lineare.
Probabilmente non mi sono spiegato bene. Una volta che l'AI è addestrata in molti casi non c'è modo di risalire ai dati originali. Ergo se il proprietario mi dice che ha usato X, Y o Z, salvo evidenze grossolane come dimostro io in tribunale che ha usato anche il database A?
Io l'ho fatto addestrando un traduttore per il latino classico. Anche volendo non saprei risalire alle traduzioni che ho usato senza consultare la lista che ho salvato. E se ne cancellassi qualcuna e la dessi a qualcun altro, loro non potrebbero dire se la lista è integra o meno.
Oltre al fatto che limitare così alle grandi società, lasceresti il mercato a tutti i piccoli (ma se è una violazione, lo è a priori). Prova a vedere civitai [punto] com. Sono tutti modelli SD per realizzare immagini (molti sono pro anime). Non c'è modo per risalire neanche ai tag presenti se non empiricamente, figurati ai dati grezzi.
Non esattamente. Molto spesso attivano diverse modalità a seconda di dove ti connetti. Io per esempio lavoro in ambito accademico e NON posso accedere dall'Europa ad alcuni database di articoli accademici perché i siti non sono adeguati alla normativa europea sui cookies e sulla privacy. Ergo l'editore per non farsi problemi preferisce eliminare il traffico europeo. A volte si adeguano, altre volte invece a chi ha normativa più restrittiva si fornisce il prodotto limitato. Non fanno così anche con gli anime? Versioni più censurate per alcuni mercati?
Prendi un'immagine come questa. Come ne rintracciamo le fonti?
Secondo me il paragone non regge molto perchè tutti creano materiali che in teoria sarebbero protetti dal diritto d'autore, non è che se non sei uno scrittore o un regista allora quello che vai non può essere protetto.
Questa cosa vale per ogni disputa sul diritto d'autore.
C'è da dire però che in ambito accademico (posso parlare solo di Scienze informatiche) tra i grandi portali/editori difficilmente ho visto questa cosa, di solito sono delle reatà molto locali oppure siti web di alcune università americane.
A conti fatti è anche un auto sabotaggio da parte loro se pubblicano del materiale che in teoria vorrebbero condividere online.
Tramite una dichiarazione da parte di chi ha creato quel modello in cui bisogna specificare il dataset utilizzato.
Detta come l'ho detta, sembra cio' che ho detto. Specificare che quelle problematiche ci fossero gia' l'ho ritenuto superfluo....evidentemente mi sbagliavo.
Piu' vantaggi? Per te, per me no. Il danno alla terra, alla natura, provocato dall'industria lo si vede col trascorrere del tempo, si, quello che ami cosi' tanto che cerchi di risparmiare, di non sprecarlo andando da un negozietto all'altro, ma accumulandolo recandoti in un unico posto, dove potrai comprare una marea di prodotti industriali, fatti a catena, per la tua gioia. Pare tu sia l'esempio di ragazzo, o uomo (spero di no, uno della mia generazione mi rifiuto di crederlo) costruito per andare in questi posti...
Ecco, io invece sono stato costruito per non andarci.
Dicevo, il danno alla natura, perche' non lo citi? Lo sfregio, la cicatrice provocata dalle industrie e' la piu' profonda mai fata nella storia dell'uomo. Ma come diavolo si puo' mettere insieme i mercati popolari con i centri commerciali?
Perche' non citi i danni del cibo in serie?
Risparmi? Sicuramente, ma la qualita' e' nulla. Veleno. Come li spiegheresti i mali che almeno uno in famiglia conosce direttamente o indirettamente?
Non la penso come te, sono cresciuto con una cultura che schifafa sta roba, in ogni ambiente culturale. Hai presente i Pink Floyd? I video? Il film?
Hai presente il gia' citato Zombi? Ci fanno le tesine di laurea, sul consumismo, il centro commerciale, ecc.ecc.
E Inside? Quei geniacci di Limbo, che col gioco ti mostrano la massa umana informe, la produzione in serie, il popolo zombi industrializzato?
E avanti cosi' .... nei primi 90 la notte, nelle nostre tv, passavano cose davvero interessanti, come su Fuori Orario di Ghezzi, spezzoni di interviste e documentari sui problemi dell'industrializzazione. Alcune cose rivelatrici, sconvolgenti. Un documentario shock di cosa avveniva agli animali con gli allevamenti in serie, intensivi, talmente voltastomaco che il giorno dopo molti divennero vegetariani... io all'80 per cento diciamo...
O film recenti come Acque nere, con Ruffalo, che magari ti consiglio, e chissa', potresti correre in cucina a controllare anche tu a fine film.
Sai cosa fecero con le macerie dell'11 settembre in America? Le macerie delle Twin Tower? Furono vendute, furomo acquistate da societa' di industrie che servono supermercati e robaccia a basso costo. Si, quelle macerie di orrore, di veleno, impregnate di sangue, le fabbriche americane, cinesi, ci fecero forchette e coltelli, quelli venduti nei supermercati di tutto il mondo...
Il sud Italia e' anche meraviglioso perche' d'estate mezzo paese scende per le vacanze.
Frequentando il mare sin da piccolo, si fanno incontri sorprendenti. Si conosce la qualunque. Quando ci si ritrova a chiacchierare, al tramonto, e la massa si sfoltisce, iniziano i racconti, quelli veri...
Una a caso: senza fare nomi, un tizio per conto di firme italiane, si reca per controllo nelle fabbriche all'estero, nelle industrie. I dipendenti, molti minorenmi, avevano le gsmbe fino alle ginocchia, blu. La tinta era talmente penetrata da fargli diventare
le gambe blu! Neanche col sapone piu' forte al mondo gli avresti levato quel colore. La domanda era: quanto sarebbero campate quelle persone?
Che ci fotte a noi? I jeans di fabbrica li mettiamo tutti...
Ne potrei raccontare ma per me bastano per farmi schifsre l'industrializzazione e tutto cio' che ha comportato.
Se l'IA cancellera' questi lavori, o facilitera' il lavoro in primis dei bisognosi, pagandoli il giusti anche se il lavoro e' minimo, bem venga l'IA.
Negli ultimi 20 anni ne ho conosciuti tanti come te, che pensano che i supermercati, americani fino al midollo, siano stati cosa giusta e buona, e mi sorprendo, credimi, perche' fino a qualche decennio fa si era tutti d'accordo del loro squallore . Compresi i miei insegnanti di scuola..
Per quanto riguarda l'altro post sui dati che identificano questo periodo come il migliore della storia dell'umanita'.... si, l'ho letto anni fa....
Ummmh, dati sempre dati.... Che avvalorano la tesi che portano non tenendo conto di altri...
Chesso', esempio: i bambini ecc.ecc.
Vero.
150 anni fa pero' l'automobile non c'era. Sai quanti morti per incidenti stradali ci sono l'anno, nel mondo? Oltre un milione.
Magari per la qualita' di vita di oggi la vita si e' allungata pero' poi muori investito o per un tumore causato dallo smog...
La poverta'? E' cambiata anche quella... non cadiamo nell'errore berlusconiano che diceva: i poveri non esistono perche' in Italia hanno tutti il cellulare...
Ho fatto proprio l'esempio dei bambini, che per la cronaca ad oggi quelli che vivono peggio sono proprio quelli che si trovano in un paese poco industrializzato.
Secondo me non è molto chiara la scala di cui si sta parlando, nel 1887 in Italia sono morti 223 mila bambini entro il primo anno di vita e 176 mila tra 1 e 5 anni, si parla di 400 mila bambini solo in Italia.
Quanti morti per incidenti stradali abbiamo avuto in Italia nel 2023? 3.039... non so se rendo l'idea della scala di differenza tra le 2 cose.
Se l'alternativa fosse quella tra lasciare a questo mondo entro 5 anni di vita (con una bella malattia inferiva come la malaria, la tubercolosi, il morbillo, la bronchite, la colite mentre sei mal nutrito) e morire a 80 anni per lo smog o un incidente stradale decideresti veramente la prima?
Questo è un esempio del bias del sopravvissuto https://it.wikipedia.org/wiki/Survivorship_bias
Per il resto credo ti abbia risposto bene AndreaCiccarello. Non solo in proporzione morivano molti più bambini (e adulti) prima non per causa naturale, ma anche la vita era peggiore. Poi possiamo discutere se nel terzo mondo la situazione sia migliorata o meno (ma di certo non è peggiorata, visto che nei secoli scorsi avevamo colonialismo, schiavismo,...) ma di certo qua da noi è migliorata sensibilmente.
150 anni come hai specificato morivano un tot di persone . Vero. Siamo d'accordo. Principalmente lo si deve ai passi in avanti della medicina e delle bonifiche.
150 anni fa le automobili non esistevano, quindi non vi erano morti derivate dalle auto.
Poi, una volta inventate, abbiamo inventato nuovi modi di morire.
Credo che certi dati li aremo fra 100 anni, quando diverse epoche saranno concluse e si tireranno le somme....se vorranno. Perche' alcune cose non credo verranno mai svelate,
Sul rispondere alla domanda ....cosa dovrei rispondere? Morire di smog a 80? Penso che a Taranto in quella zone "particolare" non arrivi nessuno a 80!
Sull'altro argomento penso di essere stato chiaro su come la penso....
Abbiamo semplicemente affermato (io almeno, ma credo anche altri che hanno scritto più o meno come me) che in generale il progresso tecnologico ha, di norma, portato più benefici diffusi rispetto a prima sia come durata di vita che come livello di benessere.
Poi le situazioni puntuali vanno contestualizzate. Se prendi l'area ex Ilva ovviamente stai prendendo un caso abbastanza limite in Italia, mentre se guardi la media la situazione è ben diversa (anche se, sinceramente, dubito anche che persino a Taranto pre rivoluzione industriale si stesse meglio di ora).
Questo a mio parere avverrà anche per la rivoluzione AI; ci sarà un periodo di assestamento ovviamente e sicuramente ci saranno categorie / luoghi / gruppi che ne soffriranno, ma in generale l'umanità ne trarrà benefici. Quanto ai singoli, al netto di uno stato sociale che mi sembra purtroppo sempre più assente, suggerisco comunque per quanto possibile di formarsi, di studiare e di cercare di essere flessibili e pronti al cambiamento. Sempre mio parere personale, ovviamente.
Un certo progresso e' la causa della distruzione della natura, del cambiamento climatico, dell'inquinamento spaziale, ecc.ecc.
Oggi e' facile dire viviamo meglio del medioevo.. i danni e le morti di oggi, pero', secondo me, dovrebbero includere tanti bei settori.... e allora avremmo dati agghiaccianti.
Poi bisogna vedere cosa si intende con la parola progresso. Faccio un esempio provocando, metto .e mani avanti...
Un tempo c'era gente che portava i treni con la licenza media. Mio zio che ci lavorava mi raccontava che alcuni suoi colleghi avevano tale licenza e non vi era nessun problema. Addirittura i bigliettai con la quinta elementare. Il lavoro ti bussava a casa....
Oggi per portare un treno devi avere la laurea, esami attestati e tanto altro...
E' progesso?
Cioe', siamo andati avanti?
Qualcuno potrebbe dire: vabbe' ma la tecnologia e' aumentata, si e' andati avanti. Non sono piu' i treni di una volta.
Appunto dico io: il progresso, la tecnologia, non dovrebbe rendere le cose piu' semplici? Se questa esclude un fetta, un qualcosa che prima era possibile mentre oggi no, che progresso e'?
Con l'entrata della donna in ogni settore lavorativo, ovviamente il lavoro si e' ridotto sempre piu'.
Non c'e' lavoro per tutti.
E' progresso?
L'IA sostituira' l'uomo in tanti settori. per quelli usuranti sicuramente sara' un bene.
Eppure il tuo comsiglio, giusto per carita', di studiare ed essere flessibili, non va a braccietto con i computer e il progresso.
Se non vi e' una buona fetta di popolo da sfruttare, da mantenere ad un livello basso, come si potra' andare avanti?
Tu credi in un mondo futuro dove l'IA donera' benessere a tutti?
Esattamente. Infatti ho sempre detto che il progresso ha sempre mediamente migliorato le condizioni di vita, pur portando alcuni innegabili problemi, ma sempre di norma inferiori al bene che hanno portato in generale alla condizione umana.
Verissimo, continuo a confermare. Ma sempre meglio dei dati di ieri, dell'altro ieri e così via.
Non è così semplicistico. Vero, una volta potevi condurre il treno con la licenza media. Ma prendere il dato così è facile. Poniamoci qualche domanda in più? 1) quanti erano quelli con la licenza media? 2) quanti treni viaggiavano e con che velocità? 3) quanti posti erano raggiunti dalla ferrovia?
Perché sicuramente una volta si poteva con la licenza media, ma quanto ci si impiegava? Mio padre che risiedeva nelle Marche, quando ha studiato al Politecnico per tornare a casa ci impiegava quasi una giornata intera, tanto per dire. Motivo per cui tornava solo durante le feste, non di certo per il finesettimana. Io neanche un anno fa ho seguito dei seminari a Milano (uno a settimana per un mese e mezzo) e, sia pure con qualche levataccia, partivo la mattina e tornavo la sera. Questo per dire che non basta dire che è cambiato il titolo di studio per dire che le ferrovie non hanno avuto dei progressi.
Rispetto a una soluzione discriminante, dove il lavoro era appannaggio dei soli maschi (salvo pochi settori, bontà loro) direi proprio di sì.
Perché? Io sono laureato in giurisprudenza, ma negli ultimi anni mi sono specializzato nelle nuove tecnologie fino ad arrivare quest'anno a concludere un master di secondo livello sull'intelligenza artificiale. Mi servirà professionalmente? Non lo so. Ma quantomeno capisco meglio il fenomeno rispetto a prima e, nel caso, avrò qualche possibilità in più sul tema.
Sinceramente non ho capito cosa volessi dire.
Lo spero sinceramente. Sicuramente non sarà una cosa rapida e del tutto indolore e sicuramente ci vorrà del tempo ma sì, è la mia speranza. O, quantomeno, sono quasi certo che aumenterà il benessere generale. Non risolverà ogni problema, ovviamente, ma contribuirà.
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Comunque temo si stia andando un po' OT e dubito che a molti altri interessi questo dibattito. Credo sia meglio ritornare con un focus maggiore sul tema AI, doppiatori e licenziamenti.
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