"Che cos’è questo?"
"Un cancello. Serve a separare l’interno dall’esterno."
"L’esterno, eh? Io non ci sono mai stata!"
"Dopotutto ci troviamo qui da quando siamo nati."
"In effetti, l’ha detto la mamma. Non dobbiamo avvicinarci al cancello e al recinto al limitare del bosco perché sono pericolosi." [...]
"Il cancello… chissà da cosa ci protegge questo cancello."
"Un cancello. Serve a separare l’interno dall’esterno."
"L’esterno, eh? Io non ci sono mai stata!"
"Dopotutto ci troviamo qui da quando siamo nati."
"In effetti, l’ha detto la mamma. Non dobbiamo avvicinarci al cancello e al recinto al limitare del bosco perché sono pericolosi." [...]
"Il cancello… chissà da cosa ci protegge questo cancello."
La storia inizia così, con un mistero di cui i bambini di Grace Field sono all’oscuro.
The Promised Neverland è un manga scritto da Kaiu Shirai e disegnato da Posuka Demizu, ed è attualmente uno dei manga di punta di Weekly Shonen Jump, pubblicato in Italia da J-POP.
L'anime è stato trasmesso in simulcast su VVVVID nella stagione invernale 2019.
La storia ruota attorno a tre ragazzi di undici anni, Emma, Ray e Norman, che vivono in un orfanotrofio assieme a molti altri bambini e con "Mamma", la figura materna che gestisce l’istituto.
Grace Field è un luogo pacifico, ogni giorno i trentotto bambini si svegliano, mangiano e giocano felici all'aria aperta, ma arriva il momento in cui Conny, una carinissima bimba, viene adottata da una nuova famiglia.
Fin da subito, però, si nota qualcosa di strano: perché tutti i bambini hanno dei numeri tatuati sul collo? Perché, in una stanza buia, sono costretti a rispondere a difficili domande su degli schermi in pochi secondi? Emma, Norman e Ray non sono solo tra i bambini più grandi, sono anche quelli che raccolgono il punteggio più alto a questi particolari test.
La giornata continua tranquilla con una partita ad acchiapparello durante la quale i tre più grandi si ritroveranno davanti al recinto che costeggia l’intero istituto.
“Non dobbiamo avvicinarci qui. Il cancello e il recinto al limitare del bosco sono pericolosi”, ma cosa può esserci di così pericoloso al di là di un recinto alto a malapena 50 cm?
Cala la sera, la dolce Conny è pronta per incontrare la sua nuova famiglia. Tra sorrisi e lacrime, la piccola si avvia con la mamma verso il misterioso cancello, ma dimentica nell'istituto il suo prezioso coniglietto di pezza. A notarlo è Emma, che accompagnata da Norman, decide di raggiungerla al cancello per restituirglielo. Ma quando arrivano...
Ok, è finita la magia, da qui inizia The Promised Neverland.
Se volete sapere come continua la vita idilliaca di Emma, Ray e Norman e di tutti i bambini di Grace Field… beh, non lo saprete mai. Ciò che troverete d’ora in poi sarà l’inferno, o meglio, l’inferno è sempre stato il loro finto paradiso.
Oltre il cancello c’è un camion e sopra ad esso c’è il corpicino senza vita di Conny.
Mi spiace essere così brutale, ma allo stesso modo Emma e Norman hanno scoperto la verità che si nasconde dietro all’orfanotrofio: l’istituto è una fattoria, loro sono carne da macello e vengono allevati allo scopo di sfamare dei mostri. La loro adorata mamma è sempre stata a conoscenza del destino dei bambini "adottati", anzi, è complice consapevole dei demoni mangia-umani, e alleva i suoi pargoli con amore e devozione così che la loro carne possa risultare migliore. I bambini sono all'oscuro di questa orribile verità per un semplice motivo: la serenità e il benessere sono fattori che favoriscono la bontà della carne. Ma non solo: ricordate i test d’apprendimento? Un buon indice di intelligenza corrisponde a un cervello prelibato, organo di cui i demoni sono ghiotti.
Non voglio però raccontarvi tutte le vicende che avverranno da qui fino alla fine, quelle le conoscete… o spetta a voi scoprirle. Parlando un po’ della storia, questa è di certo macabra e assurda, ricca di colpi di scena, con protagonisti dei bambini che decidono di scappare da un destino atroce, una strada verso la morte che non hanno deciso loro di percorrere.
L’antagonista è la mamma: un genitore "fittizio" tenero e dolce che si rivela complice dei demoni, che non si fa scrupoli a disfarsi di chi non le serve più per riuscire a raggiungere il suo scopo, ovvero, spedire carne di altissimo livello. È una tra i miei villain preferiti perché, pur facendo finta di nulla, è a conoscenza del fatto che Emma e Norman abbiano scoperto la verità, ma li lascia “giocare” con lei con la consapevolezza che ne uscirà vincitrice. Non si può però considerarla una mera malvagia: il punto chiave di The Promised Neverland è la sopravvivenza, e in un certo senso anche lei ha tentato in tutti modi di continuare a vivere, anche dopo aver scoperto la verità quando era bambina.
Un altro personaggio di grande valore è Krone: recepita sì come spaventosa, ma anche molto buffa. Note sono le sue facce mentre gioca ad acchiapparello, quando cerca di scoprire chi siano i bambini che hanno scoperto la verità su Grace Field, ma è anche un personaggio positivo se si pensa a quello che ha passato durante la sua infanzia, del suo percorso per diventare una futura mamma e di come alla fine abbia cercato di ribaltare i piani di Isabella per proprio tornaconto.
Emma si caratterizza per la sua vivacità e la bontà d'animo, il suo non arrendersi davanti alle difficoltà la rende una protagonista perfetta e in linea con i canoni classici di Shonen Jump. Ray e Norman sono invece all'opposto: il primo è più cinico, resta in disparte e sembra non interessarsi troppo degli altri, ma nasconde dentro di sé un sentimento di profonda amicizia per i due coetanei; Norman, invece, farebbe di tutto per il bene di Emma.
Nota dolente sul trio di protagonisti, riscontrabile anche nel manga, è la loro capacità intellettiva, tanto elevata da far storcere un po' il naso: comprensibile che fin da piccoli siano stati sottoposti a degli esami, ma ritrovare assieme tre bambini con un livello eccellente che riescono a scontrarsi mentalmente con due adulti non è molto verosimile. Insomma, una Emma un po’ meno “intelligente” non avrebbe guastato (anche se probabilmente con un punteggio inferiore sarebbe stata spedita molto prima).
Alcuni riferimenti al manga, inoltre, sono stati presentati in modo un po’ confuso: viene citato il 2015 (30 anni prima da quando avvengono i fatti) senza un motivo logico, la misteriosa penna che Krone dona ai bambini avrebbe dovuto avere un maggior approfondimento, ma capisco che il tempo a disposizione sia stato poco e in dodici episodi non è stato possibile parlarne in modo preciso.
Non ci ritroviamo, quindi, davanti al miglior adattamento possibile. Conoscendo già la storia ho purtroppo notato che alcune parti non sono state trasposte allo stesso modo, generando meno pathos di quanto mi sarei aspettata, colpa forse di una regia svogliata che non si è focalizzata al meglio su ciò che avrebbe potuto rendere la narrazione più emozionante.
L’esempio più lampante è la scena in cui Emma, distesa a letto nella sua stanza con la gamba rotta, riceve una visita da Norman: nel manga, prima che si risvegliasse, Emma aveva sognato il corpo del proprio amico morto, con il corpo infilzato dallo stesso fiore che aveva trafitto la piccola Conny. Si percepisce che Emma è agitata, che ha paura di perdere uno dei suoi più cari amici, ma nell'anime tutto ciò non viene mostrato, facendo così perdere efficacia alla scena, poiché l'aver visto il cadavere dell'amico avrebbe reso ancor più angosciante per la ragazzina il momento della loro separazione.
Durante la stessa scena, Norman esce poi dalla stanza e si dirige a prendere un bicchiere d’acqua: nell’anime questa scena è stata resa col silenzio, c’era solo il rumore dei passi del bambino. Poi lo si vede in ginocchio quasi a piangere; il giovane si rialza e torna sui suoi passi con lo sguardo truce. Possiamo solo immaginare che Norman abbia pensato di non voler essere spedito, di voler continuare a stare con i suoi amici, ma che ormai la sua missione era quella di aiutare i suoi compagni. Nel manga, invece, Norman grida dal profondo del cuore di voler vivere: "Voglio vivere. Voglio vivere. VOGLIO VIVERE!", per poi rialzarsi dalla sua misera condizione e rendersi conto che lui è l’unico che può mandare in frantumi i piani della mamma.
Sentir gridare queste parole avrebbe reso la scena più dolorosa, trasmettendo una sensazione diversa allo spettatore e giocato con l’empatia che avremmo avuto con Norman: tutti avremmo voluto continuare a vivere con i nostri amici se avessimo scoperto di essere sempre vissuti in una fattoria e di essere carne da macello.
Come letto nell'intervista a Hiroyuki Nakano, editor di Shonen Jump, è stata la stessa emittente televisiva Fuji TV a credere nell'opera tanto da proporne un adattamento animato a cui avrebbe lavorato CloverWorks (Seishun Buta, Dakaretai Otoko, FLCL Progressive) giovanissimo studio nato da A-1 Pictures.
Per quanto concerne il lato tecnico, è indubbio che il manga esprimesse meglio la sensazione di oppressione che si veniva a creare quando Emma, Ray e Norman si sono ritrovati sottomessi alla forza "mentale" della mamma o di Krone, complice il particolare tratto di Posuka Demizu. Bisogna però sottolineare che nell'anime alcune esagerazioni stilistiche dell'autore sono state maggiormente contenute: lo si nota ad esempio nelle proporzioni del corpo umano, qui meno eccessive. Se è vero che il disegno di Demizu rendeva ancor più inquietante il manga, nell'anime invece qualche personaggio ne ha per certi versi guadagnato in estetica.
Particolarmente apprezzabile è il doppiaggio: spesso i bambini vengono doppiati sì da adulti, ma non mi sarei aspettata che le voci di Norman e Ray fossero state prestate da due donne, rispettivamente da Maaya Uchida e da Mariya Ise.
Il comparto sonoro vanta tracce per lo più azzeccate, riuscendo a creare l'atmosfera adatta per ogni situazione. Punto a favore per la opening degli Uverworld (già conosciuti per "Odd Future", opening di My Hero Academia) e la ending dei Co Shu Nie.
Avevo alte aspettative per questa serie. Quando venne annunciata la trasposizione animata stavo già leggendo e amando il manga, per questo motivo ero curiosa di vedere come avrebbero reso le situazioni che mi hanno lasciata a bocca aperta, come si sarebbero mossi i miei amati Emma, Norman e Ray (e Phil), quanto mi avrebbe angosciata la partenza di Norman. Non ne sono stata completamente soddisfatta, ma questo non vuol significare che non l'abbia apprezzata: con un poco più di attenzione ai particolari e con scelte registiche diverse, The Promised Neverland sarebbe stato il mio anime preferito della stagione e magari avrebbe messo d'accordo il grande pubblico e l'utenza più navigata, diventando un degno erede di altre opere ormai iconiche. Ora resta solo da aspettare la seconda stagione e vedere se alcuni interrogativi verranno spiegati.
Ne consiglio la visione, ma come spesso si sente dire "il libro è meglio del film."
Ne consiglio la visione, ma come spesso si sente dire "il libro è meglio del film."
Pro
- Proporzioni fisiche migliorate rispetto al manga
- Invoglia lo spettatore a sapere come continua
- Phil
Contro
- Si ha la sensazione che non tutto venga spiegato perfettamente
- Scelte registiche e inquadrature non sempre adatte
È stato un bel inverno aspettare trepidante il giovedì sera per vedere il nuovo episodio... (nel mio caso il venerdì mattina).
Ho già ordinato il manga (iniziando dai primi quattro numeri).
Io ho visto l'anime senza sapere nulla del manga per cui non posso giudicare le reazioni di chi ha storto il naso di fronte a certi cambiamenti dell'anime; col passare degli episodi ho recuperato i capitoli corrispondenti del manga per capire queste critiche e devo dire che in parte mi hanno trovato d'accordo e in parte no, ma comunque non penso che abbiano inficiato la buona riuscita della serie animata. Anche le scelte registiche io non le contesto, Neverland per me ha dato il meglio di sè nei primi 8 episodi quando a prevalere era l'ignoto, il lavoro oscuro di Emma e compagni nel costante timore che Isabella o Krone li scoprissero o che chiunque attorno a loro potesse essere persino un loro nemico; in questo contesto tutte le inquadrature, i primi piani, le lunghe sequenze mute, fatte a discapito dei tanti monologhi presenti nel manga, a me hanno fatto impazzire, quella lenta panoramica dei muri, dei corridoi, delle scale dell'orfanotrofio me la ricordo ancora per cui non riesco proprio a vederli come difetti. Quando si è cominciato a giocare a carte scoperte invece la serie mi ha preso meno, l'ho trovata un po' troppo prevedibile e se devo trovarci proprio una cosa che non mi è piaciuta è stato un finale che ci ha lasciato senza nessuna sorpresa, nessun colpo di scena, nessun assaggio del mondo esterno che era la cosa più interessante arrivati a quel punto. Però il giudizio finale è ampiamente positivo, anche più del voto finale della recensione, sapere che ci sarà già una seconda stagione mi rende assolutamente felice e ansioso di vederla, se la voglia di conoscere già la storia attraverso il manga non avrà la meglio nel frattempo...
Giusto quello che dici. (Altrimenti Karakuri Circus e tanti altri, andrebbero sotterrati!).
Allora....o sono io che non ho senso dell'umorismo oppure non sono al passo coi gusti in fatto di facce divertenti!
A me faceva freddare le giunture con quel sorriso da maniaca!
Giusto, infatti quando si parla di trasposizioni, remake o porting di qualsiasi media si dovrebbero mettere due voti, uno per l'opera originale e l'altro per il lavoro di trasposizione.
E anche se può sembrare un segno di sopravvalutazione e mancanza di spirito critico le do' un 9 pieno. Per la sua capacità di creare suspense e angoscia che è seconda solo ad Attack on titan per quanto mi riguarda
è sicuramente un personaggio creepy e quelle espressioni sono fantastiche proprio perchè tanto creepy... però in alcune scene, come quelle con il bambolotto, il suo essere pazza faceva sorridere forse proprio perchè arrivava agli estremi hahaha
L’Anime è un fallimento abbastanza oggettivo, con una miriade di problemi, accorciamenti, taglia e cuci raffazzonato, tanti tentativi di stringere per bene e manco mezzo imbroccato giusto.
La strada da NON intraprendere per fare un Anime.
Sono forse eccessivamente caustico, ma è un unorme potenziale sprecato, e la cosa mi fa infuriare
Cosa devo dire io di Karakuri Circus allora? 43 numeri trasposti in 36 episodi...
The Promised Neverland in 12 episodi racchiude quattro numeri e mezzo, direi una buona media. Aspetto di leggere il manga per una valutazione migliore.
Oltre a quello che avete detto a me è piaciuto il contesto storico con vestiti/oggetti anni 50 (o almeno credo)
Insomma, una visione che non resterà negli annali ma che mi ha tranquillamente accompagnata in questa stagione.
PS Krone è creepy ma devo dire che le sue espressioni mi hanno fatto scappare anche qualche risata!
Bella anche la recensione... non ho letto il manga... ma comunque credo che la scena di Norman che grida che vuole vivere avrebbe fatto piangere chiunque... non conoscendola ed immaginandola soltanto mi si è stretto il cuore... avrebbe dato una maggiore carica emotiva...
Ho amato i momenti di suspance, ho amato i colpi di scena e ne ho amato la distribuzione, tanto che è stato davvero difficile dover attendere un'intera settimana per guardare l'episodio successivo. Il comparto tecnico mi ha soddisfatta abbastanza. Opening ed ending mi hanno rapita al primo ascolto e ne ho apprezzato la composizione delle scene utilizzate. La colonna sonora ha fatto da buon accompagnamento, fino a trasformarsi in un ottimo accompagnamento nell'ultima puntata dove ho trovato che sottolineasse i momenti in maniera davvero puntuale e donandogli il giusto pathos. Nonostante resti qualche buco nella trama che non sono riuscita a colmare, attendo trepidante la seconda stagione non solo con la speranza di colmare quelle lacune della storia, ma di vedere come continua e quali altri colpi di scena da cardiopalma ha in serbo per gli spettatori. Ho apprezzato moltissimo quest'anime, che entra di diritto in quelli migliori del 2019 per quel che mi riguarda.
Sentire così tante campane "a favore" del manga non può che far crescere la mia curiosità anche nei confronti della versione cartacea di un'opera che ho già amato molto nel suo adattamento animato forse imperfetto, ma comunque in grado di reggere una storia complessa e affascinante.
Solo un episodio mi ha fatto un po' storcere il naso, a livello di regia (ma solo per alcuni movimenti di macchina leggermente forzati), ma niente di grave.
Semmai è la sceneggiatura ad averne risentito, a causa di qualche taglio necessario per fare rientrare quasi quattro volumi e mezzo in dodici episodi, ma nonostante tutto per me il risultato finale resta più che buono.
Invece il motivo per cui si prende l'8 e' che ti tiene incollato allo schermo per sapere quello che succedera'. Questa non e' una cosa da poco e quindi posso sorvolare sopra altre mancanze. Alla fine mi ha ricordato Death Note.
Mi sembra logico. Dopotutto sono dei bambini selezionati ai quali vengono costantemente sottoposti dei test d'intelligenza. Il loro comportamento non potrebbe ricalcare quello dei bambini veri (succede in quasi tutti gli anime...), i protagonisti di questa vicenda necessariamente devono essere dei piccoli geni.
Per quanto riguarda l'ambientazione, essa deve essere il più possibile dispersiva e senza riferimenti per creare un senso d'angoscia.
"non si capisce affatto come possa esistere questo mondo con una collusione di umani e mostri e nessuna spiegazione viene data."
Anche questo mi sembra dl tutto normale. Una storia del genere per creare interesse deve mantenere i suoi segreti svelandoli piano piano.
Penso che se si conoscono le due opere sia interessante fare un confronto. Ovviamente se la recensione si basa su un misero confronto offendendo l'anime a prescindere non va bene, ma non mi sembra sia questo il caso dato che la recensione ha fatto qualche paragone ma non è ruotato tutto su questo.
Non è una questione di media, se hanno fatto dei tagli enormi resta cmq uno schifo a precindere da quanti volumi siano stati adattati. Karakuri Circus era partito bene, ma è caduto rovinosamente. In quel caso i tagli sono talmente evidenti che perfino chi non ha letto il manga si accorge che stanno correndo come pazzi. Ci sono scene in cui incontrano un personaggio e dopo 2 minuti ne parlano come se lo conoscessimo da una vita. Per non parlare di quegli episodi in cui continuano a viaggiare da una parte del mondo all'altra nell'arco di pochi secondi. Non so cosa ne pensa chi ha letto il manga, ma chi ha visto solo l'anime rischia sul serio di non capirci nulla. Il fatto che il manga abbia una storia di base bella non giustifca il pessimo adattamento dell'anime.
Tornando a Neverland a me è piaciuto molto, specialmente alcuni episodi in cui l'ansia era alle stelle, altri invece mi sono piaciuti un po' di meno. Per esempio, ho notato che in molti episodi sono ricorsi a quella tecnica (di cui non ricordo il nome) presente anche in Re:zero in cui per tutto l'episodio non succede quasi nulla tranne negli ultimi 2 minuti dell'episodio in cui c'è l'enorme colpo di scena. A me non dispiacciono gli episodi discorsivi, ma in tal caso devono essere fatti bene e non di fretta solo per riuscire a metterci il colpo di scena finale atto a mettere curiosità per l'episodio successivo.
E' per far discutete un po' gli utenti. Poi in caso si può fare la recensione anche per la seconda stagione come già fatto per altre serie (tipo L'attacco dei giganti). Il fatto che sia ancora in corso non penso possa vietare di parlare della serie
Non avendo letto il manga ti confermo che chi vede l'anime capisce benissimo che hanno tagliato dei pezzi e che sono andati troppo veloci. La comprensione c'e' lo stesso, ma molto si e' perso, come faccio a commuovermi per la morte di un personaggio che ho visto per la prima volta solo un episodio prima?
Oggigiorno l'industria richiede adattamenti veloci e sbrigativi. Praticamente quasi tutti gli adattamenti sono fatti male. Poi esistono dei casi particolari come Karakuri Circus.
Aspetto di leggere il manga di The Promised Neverland per una valutazione migliore.
La recensione è ottima e mi trovo d'accordo su quasi tutto. Solo un'appunto: era proprio necessario inserire degli spoiler così importarti ?
Una recensione , secondo me, dovrebbe servire a chi vuole informarsi sull'opera per decidere se merita visionarla oppure no; e inserire spoiler ne potrebbe rovinare la visione.
Non sono d'accordo, esistono moltissimi manga che hanno ricevuto un adattamento fatto come si deve e in alcuni casi l'anime ha perfino superato il manga. Karakuri curcus però non rientra in questa categoria, ma in quel gruppo di serie che sono state adattate velocemente e male (come Tokyo ghoul:re).
concordo anche i contro sono schiocchezze rispetto a quelli che si potevano veramente trovare. poi nessuno vieta di fare recensioni comparando il manga ma almeno mettetela come seconda opzione/recensione
- Si ha la sensazione che non tutto venga spiegato perfettamente (ovvio è la prima stagione)
- Scelte registiche e inquadrature non sempre adatte (bahh, ma almeno un screen come esempio?)
quel che dici te non lo vedo nei contro, il pacing della serie mi sembra ottimo e comunque non è proprio un death note ma più un mistery con elementi ignoti che lo fanno evolvere..
e no può benissimo essere un ottimo anime pur essendo un pessimo adattamento
Quella della recensione è l'opinione e analisi del recensore, senza pretesa di verità assoluta. Tu scrivi "non lo vedo nei contro", il recensore sì, avete idee diverse semplicemente.
Krone è uno di quei pg dalle facce così inquietanti e psicopatiche che fa il giro e diventa divertente
credo ci sia una incomprensione, io non vedo problemi di pacing(di cui parlava kary89) messi nei contro della recensione. ma siamo d'accordo che parlare di problemi di regia senza specificare con screen non sia una questione soggettiva?
Ma sì, avrebbe potuto in effetti, ma piuttosto che sparare parole poco carine come "pessima recensione" (non scritto da te ma con cui hai concordato) si possono fare anche critiche più costruttive chiedendo di spiegare dove/quando/come la regia avrebbe potuto essere migliore e al contempo sarebbe anche bello spiegare perché non si è d'accordo con il recensore ed esporre la propria idea/valutazione. Alla fine la recensione è fatta per discutere e confrontarsi (civilmente si spera), ci sta non essere d'accordo con chi scrive ma i commenti sono molto più validi e utili quando invece di dire "non sono d'accordo", spiegano anche il perché (e al contempo è sacrosanto chiedere spiegazioni al recensore).
Ho preferito fare un piccolo confronto col manga perchè alla fine è un'opera non originale, gli autori avevano tra le mani materiale con un grandissimo potenziale che non hanno sfruttato a pieno. Con questo non sto dicendo in nessun modo che l'anime non sia valido, anzi tutto il contrario, ma poteva dare di più.
@deff
Difficile mostrare con una screen problemi registici.
Ti faccio solo l'esempio di Norman che va a prendere l'acqua: a vederlo muoversi in quel modo, di spalle, pareva che stesse dentro a un videogioco. Forse più primi piani sul suo viso, qualcosa che facesse trasparire di più i suoi "pensieri" avrebbero reso più dolorosa quella scena.
Troppo silenzio quando, in realtà, dentro di sè stava gridando.
Sicuramente recupererò il manga.
Si tratta dello STESSO TITOLO, ed è logico, nonché il minimo richiesto per una recensione, rapportarlo alla sua versione originale e possibilmente ad altre storie dello stesso tipo.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico in sé, l'anime non brilla per animazioni (un po' meglio quelle sulla opening), tema musicale né regia. Le inquadrature sono prevalentemente frontali e di scarso impatto, salvo qualche saltuaria "ispirazione", e rese infinitamente meglio nel manga.
Come dice Hachiko94, "Norman che va a prendere l'acqua: a vederlo muoversi in quel modo, di spalle, pareva che stesse dentro a un videogioco". Ecco, una sensazione che più volte ha trasmesso anche a me... Direi che il voto è pienamente giustificato. Io gli avrei dato pure meno
MADDAI! Quindi Per valutare Shining film dovrei aver per forza letto Shining romanzo e viceversa?
Medium diversi, valutazioni diverse.
Recensione dilettantesca, nè più, nè meno.
C’è una falla importante nel tuo ragionamento:
Ha senso valutare separatamente un adattamento quando esso si prende le dovute libertà artistiche per esprimere la visione artistica del regista (Alita, TLOTR ecc.)
In quel caso hai perfettamente ragione, ogni paragone con l’originale non ha senso di sussistere.
Discorso diverso quando invece un’opera è semplicemente CASTRATA da delle scelte orribili.
Perché sì: tagliare i dialoghi e nonostante tutto aggiungere roba è una scelta IDIOTA atta a fare esclusivamente un Anime pubblicitario, meccanica che a me e penso molta altra gente ha stufato perché rovina dei potenziali ottimi adattamenti.
Ma che centra? Per recensire Shining non devi per forza aver letto il romanzo ma se lo hai fatto nessuno ti vieta di fare un confronto nella recensione del film! È un plus, non un obbligo, anzi aiuta il lettore che non conosce nessuno dei due medium a farsi un'idea di cosa sia meglio.
Definirla una recensione dilettantistica è proprio fuori luogo! Non ti piace questo tipo di impostazione e ci sta però parchè sparare sti giudizi da possessore della verità assoluta? Non lo capirò mai.
Per recensire una serie non è obbligatorio aver letto anche l'originale, ma se lo fai è senz'altro utile dato che puoi permetterti di fare anche un paragone tra le due opere e segnalare le differenze. Mi capita molto spesso di leggere domande del tipo "Ho deciso di recuperare la serie XXXX, mi consigliate di recuperare il manga o l'anime?", quindi recensioni del genere sono molto utili. Questa recensione è stata pubblicata sottoforma di news per far discutere, ma è pur sempre una recensione e quindi il suo scopo principale è quello di fare informazione per chi non si accontenta solo di numero. Che cmq un voto non dice quasi nulla in confronto a una recensione, perché ci sono persone che danno 7 alle serie che gli sono piaciute e ci sono persone che danno sempre come minimo 9 alle serie che gli sono piaciute , quindi è il testo a fare la differenza.
Recensire in base ad una conoscenza pregressa dell'opera originale da cui può essere tratta un'opera può essere solo un bonus e non un malus. Di certo, l'inserire riferimenti all'opera originale non delinea una "recensione dilettantesca", piuttosto evidenzia uno studio attento e preciso delle differenze tra i due medium (per poterli inserire nella stessa) e spesso è un plus che si dà alla recensione stessa.
In qualche commento più sopra, ho scritto che ho preferito vedere l'anime senza saperne nulla del manga, perché forse proprio il confronto con il manga non mi avrebbe permesso di godere appieno della visione, perché è umano fare un confronto se c'è una conoscenza pregressa e quasi impossibile staccarsi da quella nel momento in cui si va a parlare del titolo, perché c'è e non la si può cancellare di partito preso - quindi, vedendolo con quella conoscenza pregressa alle spalle, probabilmente non sarei riuscita a soprassedere su certi difetti e fare un confronto sarebbe stato inevitabile nel momento della visione stessa, e tutto ciò avrebbe avuto un certo impatto sulla mia esperienza di visione.
Spesso si pensa che la recensione debba essere un commento "obiettivo" dell'opera in questione slegato da tutto e da tutti: guess what, non è possibile. Ognuno valuta un'opera in base a una serie di conoscenze, esperienze e preferenze che non può (e secondo il mio modestissimo parere, non deve) mettere da parte, perché torneranno sempre e comunque a integrare il ragionamento, la riflessione e la sua opinione a riguardo. L'importante, come sempre, sta nell'argomentare, e mi sembra che la nostra buona Hachiko abbia argomentato più che bene il perché di ciò che le è piaciuto e di ciò che non le è piaciuto.
Leggere del rapporto con il manga mi ha fatto nascere la curiosità, la voglia di dargli un'occhiata e, sinceramente, da qualcunque punto di vista la si guardi, questa cosa può essere considerata un malus solo per il mio portafoglio. Se il leggere una recensione (con la quale non concordo pienamente, ma che ritengo buona perché strutturata bene ed esplicativa di ragioni, pro e contro) incrementa il mio interesse verso l'opera, non vedo come questa possa essere considerata negativa o superficiale.
Non c'è bisogno di pendere dalle labbra del recensore per considerare una recensione in maniera positiva (o comunque considerarla una buona analisi dell'opera), il disaccordo può esserci, ma se c'è dovrebbe costituire spunto per una discussione civile e costruttiva. Dilattentesco è pensare che uno o due commenti al vetriolo possano fare lo stesso.
Definire questo un semplice anime pubblicitario però mi sembra sbagliato visto che sappiamo già di un suo prosieguo, sicuramente è servito per far conoscere l'opera originale ma non ha legato all'eventuale aumento di successo di quest'ultima un suo proseguimento e questo è un punto a favore del progetto in sè che evidentemente era stato concepito così.
Sulla diatriba delle recensioni tra opere diverse, io penso che se si conosce sia l'opera prima sia quella derivata che la recensisce sia giusto fare un confronto nelle differenze principali che le caratterizzano ma, allo stesso tempo, non trovo giusto demonizzare i cambiamenti della seconda fin quando mantiene intatto lo spirito e il messaggio della serie originale, come secondo me fa questa prima stagione dell'anime di The Promised Neverland che in fondo ha adattato un terzo del materiale a disposizione centrando (quasi) tutti i punti principali da evidenziare:
1- Doveva dare una panoramica dei personaggi e del mondo in cui si muovono, e l'ha fatto.
2- Doveva fornire qualche indizio sul mondo esterno e l'ha fatto in modo un po' ambivalente, bene su Minerva per esempio, male sulla datazione che, per quanto sia un argomento non fondamentale in questo momento, poteva essere trasmesso diversamente.
3- Doveva trasmettere un senso di shock iniziale con la scoperta dell'uso dell'orfanotrofio e quindi un senso di inquietudine, timore, pericolo nell'organizzazione della fuga, e l'ha fatto egregiamente secondo me.
4- Doveva soffermarsi anche sulle 'cattive' della storia analizzandole oltre la facciata di nemico da superare e l'ha fatto piuttosto bene, il background di Krone e Isabella è stato riportato quasi pari pari col manga.
5- Doveva raccontare la 'perdita' (a cui io non credo, ma per ora questo è...) di uno dei protagonisti della storia e l'ha fatto, certo qui si è discostato un po' rispetto alle dinamiche del manga ma ha raggiunto un risultato comunque efficace, l'espressività di Norman, la perdita di quella sicurezza di facciata che ostenta sempre per mostrare autentica paura, a me è rimasta impressa molto più nell'anime che nel manga, fermo restando che il suo grido interiore ha un'ottima resa.
6- Doveva mostrare la fuga dei personaggi, e l'ha fatto, in modo anche troppo lineare e fedele al manga se proprio devo dirlo nelle azioni dei ragazzi, non ha concesso nulla alla curiosità dello spettatore sul mondo esterno, ma ha arricchito un confronto faccia a faccia tra Emma e Isabella che nel manga manca e che invece io ho trovato di grandissimo impatto nell'ultimo episodio della serie.
Questo per dire che trovo molto duro un giudizio che pone l'anime nettamente inferiore al manga come mi è capitato spesso di leggere, anche perchè sono due media diversi con modi di comunicare diversi e devono avere qualche differenza, un'abbondanza di monologhi come quella visibile nel manga di Neverland può appesantire la narrazione di una serie animata che ha per forza di cose un ritmo più sostenuto, allo stesso modo è impensabile mostrare costantemente in capitoli di 18-20 pagine personaggi muti o disegni di ambienti scuri e claustrofobici per trasmettere quella sensazione d'ansia come fa invece l'anime in pochi minuti che sono perfettamente gestibili nel tempo totale dell'episodio.
Comunque io resto convinto che gran parte della differenza delle critiche, e anche degli elogi come quelli che ho rivolto io, nascano dalla prima conoscenza che si fa col titolo in questione, è una cosa inevitabile, è impossibile che il primo media con cui entriamo in contatto con un'opera non influenzi il giudizio su eventuali adattamenti, l'ho sperimentato in prima persona con l'Attacco dei Giganti per esempio: ho visto la prima, lunga, stagione dell'anime senza sapere nulla del manga, ed è stato un saliscendi emotivo non indifferente; finita questo ho recuperato il manga e quando ho visto la seconda e la terza stagione dell'anime le emozioni provate erano inevitabilmente diverse avendo già conoscenza di tutti gli eventi, sono stato anche un "talebano" dell'adattamento pronto a sparare a zero sul minimo cambiamento, ci ho rimediato anche figure di merda per questa cosa! E ancora oggi trovo che seconda e terza stagione dei Giganti presentino dei cambiamenti più o meno gravi e non necessari alla corretta fruizione della serie ma, con sguardo più pacato e aperto dato il tempo trascorso, allo stesso tempo devo dire che la serie animata presa a sè funziona e non inficia l'andamento della storia originale o il gradimento che può ricavarne chi ha seguito solo quella. Non voglio fare la Cassandra della situazione, anche perchè nessuno se la filava, ma sono convinto che tra un po' di tempo ci potrà essere una riflessione riabilitante anche per l'anime di Neverland, semmai ce ne fosse bisogno...
Le modifiche e i tagli ci possono stare, se si mantiene lo spirito dell'opera. E, secondo me, è stato fatto un lavoro di tutto rispetto.
Anzi, ho sperato che nell'anime cambiassero quello che per me è il più grande scivolone del manga (almeno fino a dove si è arrivati con la pubblicazione italiana), ovvero
Non solo perché poco probabile (parliamo sempre di una storia assolutamente non realistica, quindi si può pure accettare), ma in quanto decisamente svogliata, come trovata.
Purtroppo, la stessa supercazzola è stata mantenuta anche nell'anime. Avrei preferito si inventassero qualcosa di diverso.
Al contrario di molti, anch'io ho apprezzato l'assenza dei pensieri, che avrebbero reso inutilmente verbosi gli episodi. Le stesse emozioni mi sono state trasmesse grazie alla musica e al montaggio, non ne ho sentito la mancanza (anzi, nel manga ci sono alcune ripetizioni che mi sarei risparmiato volentieri).
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