Difficile non conoscere o quantomeno non ricordare il piccolo Remi, le cui avventure sono state trasmesse anche in Italia negli anni '80: l'anime giapponese fa parte del celeberrimo filone dei 'meisaku', ovvero di quelle storie tratte da famosi romanzi occidentali e trasposte poi in animazione.
Nel caso di Remi il romanzo originale è il Senza Famiglia di Hector Malot, da cui sono stati invero tratti numerosi adattamenti per la televisione e il cinema, e che presto tornerà proprio sul grande schermo per tramite di un lungometraggio del regista francese Antoine Blossier, fan sia dell'anime che dell'opera originale.
Il film arriverà nelle sale italiane a partire dal 7 febbraio 2019, dopo aver fatto registrare un boom di incassi ai botteghini francesi.
Il regista Blossier, forte dell'ispirazione ad affermati colleghi come Tim Burton e Steven Spielberg, riesce a raccontare una storia drammatica con lo sguardo leggero della fanciullezza e dell’innocenza, regalando così una dimensione magica a dure realtà come quella dell'abbandono.
Per quanto riguarda il cast, si tratta per la maggior parte di attori francesi, in particolare nei ruoli dei due protagonisti, due generazioni distanti tra loro che tuttavia hanno ridato nuova vita ad una coppia divenuta leggendaria:
Fonti consultate:
Mondo Fox
You Tube
Nel caso di Remi il romanzo originale è il Senza Famiglia di Hector Malot, da cui sono stati invero tratti numerosi adattamenti per la televisione e il cinema, e che presto tornerà proprio sul grande schermo per tramite di un lungometraggio del regista francese Antoine Blossier, fan sia dell'anime che dell'opera originale.
Remi - Trailer ufficiale italiano
La storia drammatica di Remi inizia con un tragico fatto che costringe i genitori adottivi del bambino a venderlo al signor Vitali, anziano musicista di strada di origini italiane. Remi parte così assieme a lui, al fedele cane Capi e alla scimmietta Joli-Coeur, per un lungo viaggio attraverso la Francia. Vitali saprà insegnargli a leggere e a scrivere, nonché l'aiuterà a scoprire il suo grande talento per il canto.
La compagnia affronterà insieme gioie e difficoltà, fino a quando una certa ninna nanna farà riaffiorare nella mente di Remi antichi ricordi...
La compagnia affronterà insieme gioie e difficoltà, fino a quando una certa ninna nanna farà riaffiorare nella mente di Remi antichi ricordi...
Il film arriverà nelle sale italiane a partire dal 7 febbraio 2019, dopo aver fatto registrare un boom di incassi ai botteghini francesi.
Il regista Blossier, forte dell'ispirazione ad affermati colleghi come Tim Burton e Steven Spielberg, riesce a raccontare una storia drammatica con lo sguardo leggero della fanciullezza e dell’innocenza, regalando così una dimensione magica a dure realtà come quella dell'abbandono.
Per quanto riguarda il cast, si tratta per la maggior parte di attori francesi, in particolare nei ruoli dei due protagonisti, due generazioni distanti tra loro che tuttavia hanno ridato nuova vita ad una coppia divenuta leggendaria:
- Maleaume Paquin: il bambino di 11 anni che interpreta Remi è al suo debutto nel mondo del cinema, ed è stato per questo affiancato da un coach di recitazione per tutta la durata delle riprese, manifestando tuttavia difficoltà solo nelle scene di pianto. Per il canto ha aiutato l'esperienza maturata nel coro dei bambini dell'Opera di Parigi.
- Daniel Auteuil: interpreta il signor Vitali, un uomo consumato dal senso di colpa, che cerca redenzione trasmettendo la sua conoscenza al bambino. Per immedesimarsi al meglio nel personaggio, Auteuil si è fatto crescere una lunga barba bianca ed ha anche trascorso un periodo in campagna in compagnia di animali. Lo ricordiamo in Italia per la sua partecipazione a N - Io e Napoleone di Paolo Virzì.
- Virginie Ledoyen: nel piccolo ma prezioso ruolo della signora Harper. La Ledoyen è stata protagonista assieme a Leonardo DiCaprio nel film The Beach di Danny Boyle, ma ha vinto l'Orso d'argento come miglior attrice al Festival di Berlino con il film di Ozon, 8 donne e un mistero.
- Jacques Perrin: recita la parte di Remi da anziano. Lo ricordiamo in Italia per aver interpretato Salvatore da adulto in Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, ma in Francia è piuttosto celebre.
- Ludivine Sagnier: la mamma adottiva di Remi, la signora Barberin. Al cinema tornerà anche nei panni di Esther in The Young Pope di Paolo Sorrentino.
Fonti consultate:
Mondo Fox
You Tube
Per me però può restare dov'è... Non me ne vogliano i fan, ma Remi è stato uno dei miei traumi infantili e preferisco non rinnovare...
I francesi con le locations sono fortissimi, vedesi anche Belle e Sebastien.
Pare stupendo questo film, voglio troppo vederlo.
È molto meglio del secondo doppiaggio fatto da Mediase.
Come recitazione sì, peccato per i tagli e per gli strafalcioni nei dialoghi fin dai primi minuti (quando scambiano patate per carciofi).
Ho visto entrambe le versioni, quella Rai mi ha fatto commuovere in più episodi, le voci sono stupende e azzeccatissime .?
Quella mediase non mi ha dato per nulla le stesse sensazioni, è questa la dice molto per me.
Infatti io non l'ho messo in dubbio, d'altronde la versione Mediaset l'hanno doppiata a Milano negli anni novanta quindi la qualità è decisamente bassa. I problemi come ho detto sono altri.
Remi' è una delle storie più tristi e commoventi ? che io conosca, l'anime/cartone è uno dei più belli che mi è rimasto dentro, ma è anche quello che, insieme al film "La tomba delle lucciole" mi ha fatto più piangere nella mia vita e non ho più avuto il coraggio di riguardare!!!?????
Il film sembra (come Heidi e Belle e Sebastien) prendere molto dall' anime giapponese e questo è solo un bene visto che sono le opere migliori, spero non lo allegeriscano troppo, e si, cercherò di vederlo?
Mancano comunque Zerbino e Dolce e pure la parte con Mattia sembra non esserci purtroppo?
Esatto.
Non suggerisce gli stessi esiti dell'anime.
A prima vista i toni sembrano più riadattati/edulcorati.
Però ben venga questo film, se è come quello di Heidi o di Belle e Sebastien che sono entrambi bellissimi e soprattutto ben fatti, ben venga. Il trailer di per sé è molto bello e il protagonista adorabile *O*
Più che l'anime il riferimento dovrebbe essere il romanzo originale, "Senza famiglia".
Onestamente questo film, nei toni che traspaiono dal trailer, mi pare fin troppo allegro e "leggero". Mi fa un effetto troppo strano
Il quale non è meno dickensiano dell'anime.
Incredibile non sia mai uscita un'edizione degna, integrale, booklet e tutti gli approfondimenti del caso.
Mi fanno ridere invece tutti quelli che disprezzavano l'opera perché tragica! Ed ancora oggi questo pensiero è vivo.
Le serie devono essere tutte come i Simpson? O ippotommaso?
Si vuole scacciare la solitudine e i drammi della vita come se non esistessero. Eh sì... All'epoca come oggi, i figli di papà, quelli con la puzza sotto il naso, quelli che dove vedono povertà, lacrime, bisogno, continuano a girare le spalle...
Ricordo , alle elementari,diversi litigi con ragazzini che prendevano per il culo serie come remi, Sarah, peline, Marco, ecc.ecc.
No. Assolutamente. Ma devi capire chi come me e Lara che lo ha visto da bambino, da soli e con zero mediazione. Non è questione di "voltare le spalle a nessuno". ma di chiedersi "perchè".? E non avere risposte.
Il bambino guardava affascinato i colori - oh si Dezaki era un grande- i disegni, ma non aveva risposte per quel che accadeva. Per alcune cose che accadevano che l'adulto ha scoperto essere molto ma molto comuni nel mondo.
Hai litigato con ragazzini che non amavano quegli anime - li ho visti, e taluni rivisti, pressochè tutti - io li ignoravo o li imbrogliavo. Parlandogli di Goldrake ed altre cose che li affascinavano. Che li illudevano.
Di Peline Story, di quel che descriveva, ho parlato con mio nipote.
Non metto in dubbio le tue parole, ma io ti porto un'esperienza opposta. Lo guardavamo tutti a scuola e nessuno ha avuto problemi con l'aspetto tragico... anzi! È stato solo vent'anni dopo che ho sentito per la prima volta citare Remì come un'opera tristissima in cui morivano tutti. Per noi era una serie come le altre, di cui avevamo tutti l'album di figurine e gli occhialini "3D" che si trovavano (se non ricordo male) sul Tv Junior. Nessuno che io conoscessi ha mai avuto traumi nel vederlo.
E io possiedo ancora il riassunto illustrato della ERI.
Di quel tempo ricordo più traumi causati dai mostri Haniwa di Jeeg.
Una puntualizzazione, in Remi alla fine cioè nel finale si risolve tutto, cioè termina con un Happy End.
È un opera tristissima per 3/4 poi alla fine tutto si aggiusta per i protagonisti. ☺
Salvo alcune cose...ma d'altra parte la vita è così, un pò amara, un pò dolce....Con i suoi momenti shock...che se ben vissuti aiutano a crescere.
P.S. @Araldodegliinferi comprendo la tua posizione...ad esempio io dei mostri Aniba - e di quelli di Goldrake - non mi spaventavo molto! Tanto esplodevano sempre....
E poi, sul discorso delle "morti" in realtà io
Ho visto il trailer al cinema e mi ha fatto un'ottima impressione: penso proprio che andrò a vederlo quando uscirà.
idem XD proprio l'altra sera ho beccato facendo zapping "La piccola principessa" (Lovely Sara).... certi drammoni fanno ancora male da adulti
Le ambientazioni sembrano molto fighe ^^
Ma poi l'ho rivisto l'anno passatro e, a distanza di 30 anni, riesco a coglire le sottigliezze psicologiche che allora mi erano sfuggite, ma soprattutto ad accettare la dura realtà sociale di quegli anni: oggi ci sembra certamente traumatico, allora era la regola.
Mi è piaciuto il tono leggero e scanzonatodello spot, andrò sicuramente a vederlo al cinema.
Sono contento che piaccia a molti... All'epoca si, ebbe un gran successo. Il mio riferimento è a quelli che criticano l'opera perché troppo triste. Quanti, , nei commenti su YouTube, o in vari siti specializzati, scrivono minchiate sugli sfigati come Marco, Remi, Sarah, Candy, Oscar, l'ape maga', demetan e tutto ciò che destabilizza la leggerezza della visione. Come se un cartone dovrebbe per forza di cose essere frivolo....
All'epoca solo i giapponesi raccontarono storie "diverse" in animazione. Personaggi che scavarono un solco nell'animo di chi li guardava.
È triste che, per esempio, chi vuole vedere certe serie, si deve rivolgere per vie traverse o pirateria. Dove sono tutte queste serie?
Il paese che ha importato più anime nel mondo, dove potremmo fare scuola a tutti... ridotto a poche uscite, peraltro introvabili dopo un paio di anni...
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