Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
Toei Dōga, la culla dell'animazione giapponese moderna, fu la più importante compagnia d'animazione del dopoguerra, nonchè il punto di partenza di un grandissimo numero di giovani artisti che avrebbero poi fatto la fortuna dell'animazione giapponese. A quanto ci racconta Yasuo Ōtsuka, uno dei primi giovani a unirsi a Toei, il test d'ingresso consisteva nell'animare un ragazzo che solleva un martello così pesante da rendere difficoltoso anche solo restare in equilibrio.
Yasuo Ōtsuka superò brillantemente il test, tanto che Yasuji Mori, l'ideatore della prova, lo scelse per occuparsi degli intercalari di una scena presente ne La leggenda del serpente bianco. Tale scena, di cui Yasuji Mori realizzò i disegni chiave, riprende proprio l'idea dell'esame ingresso mostrando un grosso cane che martella, con fatica, la testa di un piccolo panda. Un'altra scena simile sarebbe poi stata interamente realizzata da Ōtsuka per la serie televisiva Conan, il ragazzo del futuro.
Fonte consultata:
La gioia di animare di Yasuo Ōtsuka
"Quando ho deciso di diventare regista e di dedicarmi all’animazione non avrei mai immaginato che avrei dedicato un film al tema della famiglia, e più precisamente al destino di una madre. Ma poi ho diretto Wolf Children. Quel film era una riflessione sulla mia vita personale, perché a quei tempi mia moglie ed io stavamo provando ad avere un bambino, ma sfortunatamente non ci riuscivamo.
Ho cercato un modo per consolarla durante quel periodo così difficile, qualcosa che le facesse provare le gioie della maternità. È stato per questo che ho deciso di scrivere e dirigere Wolf Children, per far sì che lei si sentisse madre mentre lo vedeva. E poi il destino ha voluto che finalmente rimanesse incinta proprio durante la lavorazione del film. Abbiamo avuto la fortuna di diventare genitori di un bambino a settembre del 2012. Poi la nostra famiglia è cresciuta ulteriormente con l’arrivo di una bambina. Questo mi ha permesso di comprendere quanto diventi complicata la vita dei genitori quando hanno un bambino di cui prendersi cura, perché gli dedicano gran parte della loro vita."
Fonte consultata:
Intervista con Mamoru Hosoda (The Boy and the Beast Pressbook)
Durante l'infanzia Yukito Kishiro, l'autore di Gunnm (Alita in occidente) era solito accompagnare il padre nella discarica vicino casa alla ricerca di pezzi di ricambio per i suoi dune buggy. Al piccolo Kishiro piaceva davvero molto passare del tempo da solo in quella discarica, circondato da pezzi di oggetti usati buttati via dai loro proprietari. Per esempio, trovava malinconicamente confortevole essere circondato dall'abitacolo di una vecchia automobile sfasciata, al contrario della paura di una macchina nuova di zecca. Fu da queste esperienze personali che prese forma l'idea della discarica in cui Gally (Alita) viene ritrovata a pezzi e la stessa città-discarica in cui è ambientata l'opera.
Fonte consultata:
Intervista a Yukito Kishiro (Anime Interview - The First Five Years of ANIMERICA, ANIME & MANGA MONTHLY (1992-97))
"Detesto sopra ogni altra cosa che personaggi di anime e manga vengano esposti in luoghi pubblici. In particolare, ritengo che alla statua di Gundam non dovesse essere riservato lo stesso trattamento serbato alle statue di marmo che si trovano a Firenze. Sono solo semplici "cartoon". Non li considero soggetti artistici. Per questo per me era impensabile costruirne una statua vera in scala reale. Temo che i giapponesi di oggi siano afflitti da una sensibilità ottusa che li spinge a considerare sullo stesso piano l'arte e i modellini in scala dei cartoni animati."
Fonte consultata:
Intervista a Yoshiyuki Tomino (Gundam - the Movie Trilogy Booklet)
Shotaro Ishinomori, il prolifico disegnatore oggi conosciuto come il "re dei manga", in origine non avrebbe voluto diventare un mangaka, bensì un regista di film live action. L'idea di diventare un mangaka prese piede grazie a sua sorella maggiore, Yoshie. Yoshie era malata e non poteva uscire spesso, per questo il piccolo Shotaro iniziò a disegnare quello che vedeva nel mondo esterno così da mostrarlo alla sorella costretta a letto. Yoshie fu una figura fondamentale nella vita del fratello: non solo fu l'unica della sua famiglia a sostenere Shotaro nella decisione di diventare un fumettista, ma si trasferì con lui nell'appartamento Tokiwa-so in cui vivevano tanti altri giovani mangaka dell'epoca. Yoshie morì a 23 anni lasciando il fratello ventenne devastato e pieno di sensi di colpa per non essere riuscito a fare nulla per lei. Numerosi dei personaggi femminili dei manga di Shotaro saranno in qualche modo ispirati alla sorella.
Di seguito un video omaggio realizzato per gli 80 anni della nascita di Shotaro Ishinomori in cui viene ripercorsa la vita e la carriera del mangaka, con notevole attenzione al suo rapporto con la sorella.
Fonti consultate:
Manga DNA - Sulle tracce di Hokusai: Dalle stampe Ukiyoe all'omonimo manga di Shotaro Ishinomori (animeclick.it)
Shotaro Ishinomori: The King of Manga (forestofstone.tumblr.com)
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
L'esame d'ammissione a Toei Dōga
Toei Dōga, la culla dell'animazione giapponese moderna, fu la più importante compagnia d'animazione del dopoguerra, nonchè il punto di partenza di un grandissimo numero di giovani artisti che avrebbero poi fatto la fortuna dell'animazione giapponese. A quanto ci racconta Yasuo Ōtsuka, uno dei primi giovani a unirsi a Toei, il test d'ingresso consisteva nell'animare un ragazzo che solleva un martello così pesante da rendere difficoltoso anche solo restare in equilibrio.
Yasuo Ōtsuka superò brillantemente il test, tanto che Yasuji Mori, l'ideatore della prova, lo scelse per occuparsi degli intercalari di una scena presente ne La leggenda del serpente bianco. Tale scena, di cui Yasuji Mori realizzò i disegni chiave, riprende proprio l'idea dell'esame ingresso mostrando un grosso cane che martella, con fatica, la testa di un piccolo panda. Un'altra scena simile sarebbe poi stata interamente realizzata da Ōtsuka per la serie televisiva Conan, il ragazzo del futuro.
Fonte consultata:
La gioia di animare di Yasuo Ōtsuka
Wolf Children e le gioie della maternità
"Quando ho deciso di diventare regista e di dedicarmi all’animazione non avrei mai immaginato che avrei dedicato un film al tema della famiglia, e più precisamente al destino di una madre. Ma poi ho diretto Wolf Children. Quel film era una riflessione sulla mia vita personale, perché a quei tempi mia moglie ed io stavamo provando ad avere un bambino, ma sfortunatamente non ci riuscivamo.
Ho cercato un modo per consolarla durante quel periodo così difficile, qualcosa che le facesse provare le gioie della maternità. È stato per questo che ho deciso di scrivere e dirigere Wolf Children, per far sì che lei si sentisse madre mentre lo vedeva. E poi il destino ha voluto che finalmente rimanesse incinta proprio durante la lavorazione del film. Abbiamo avuto la fortuna di diventare genitori di un bambino a settembre del 2012. Poi la nostra famiglia è cresciuta ulteriormente con l’arrivo di una bambina. Questo mi ha permesso di comprendere quanto diventi complicata la vita dei genitori quando hanno un bambino di cui prendersi cura, perché gli dedicano gran parte della loro vita."
Fonte consultata:
Intervista con Mamoru Hosoda (The Boy and the Beast Pressbook)
La genesi della città discarica
Durante l'infanzia Yukito Kishiro, l'autore di Gunnm (Alita in occidente) era solito accompagnare il padre nella discarica vicino casa alla ricerca di pezzi di ricambio per i suoi dune buggy. Al piccolo Kishiro piaceva davvero molto passare del tempo da solo in quella discarica, circondato da pezzi di oggetti usati buttati via dai loro proprietari. Per esempio, trovava malinconicamente confortevole essere circondato dall'abitacolo di una vecchia automobile sfasciata, al contrario della paura di una macchina nuova di zecca. Fu da queste esperienze personali che prese forma l'idea della discarica in cui Gally (Alita) viene ritrovata a pezzi e la stessa città-discarica in cui è ambientata l'opera.
Fonte consultata:
Intervista a Yukito Kishiro (Anime Interview - The First Five Years of ANIMERICA, ANIME & MANGA MONTHLY (1992-97))
Yoshiyuki Tomino e la statua gigante del Gundam
"Detesto sopra ogni altra cosa che personaggi di anime e manga vengano esposti in luoghi pubblici. In particolare, ritengo che alla statua di Gundam non dovesse essere riservato lo stesso trattamento serbato alle statue di marmo che si trovano a Firenze. Sono solo semplici "cartoon". Non li considero soggetti artistici. Per questo per me era impensabile costruirne una statua vera in scala reale. Temo che i giapponesi di oggi siano afflitti da una sensibilità ottusa che li spinge a considerare sullo stesso piano l'arte e i modellini in scala dei cartoni animati."
Fonte consultata:
Intervista a Yoshiyuki Tomino (Gundam - the Movie Trilogy Booklet)
Yoshie Onodera, la sorella del re dei manga
Shotaro Ishinomori, il prolifico disegnatore oggi conosciuto come il "re dei manga", in origine non avrebbe voluto diventare un mangaka, bensì un regista di film live action. L'idea di diventare un mangaka prese piede grazie a sua sorella maggiore, Yoshie. Yoshie era malata e non poteva uscire spesso, per questo il piccolo Shotaro iniziò a disegnare quello che vedeva nel mondo esterno così da mostrarlo alla sorella costretta a letto. Yoshie fu una figura fondamentale nella vita del fratello: non solo fu l'unica della sua famiglia a sostenere Shotaro nella decisione di diventare un fumettista, ma si trasferì con lui nell'appartamento Tokiwa-so in cui vivevano tanti altri giovani mangaka dell'epoca. Yoshie morì a 23 anni lasciando il fratello ventenne devastato e pieno di sensi di colpa per non essere riuscito a fare nulla per lei. Numerosi dei personaggi femminili dei manga di Shotaro saranno in qualche modo ispirati alla sorella.
Di seguito un video omaggio realizzato per gli 80 anni della nascita di Shotaro Ishinomori in cui viene ripercorsa la vita e la carriera del mangaka, con notevole attenzione al suo rapporto con la sorella.
Fonti consultate:
Manga DNA - Sulle tracce di Hokusai: Dalle stampe Ukiyoe all'omonimo manga di Shotaro Ishinomori (animeclick.it)
Shotaro Ishinomori: The King of Manga (forestofstone.tumblr.com)
Grazie mille
Il macellaio invece non si smentisce mai.
1 Non becca uno yen da qualsiasi cosa legata a Gundam
2 In fin dei conti mica lo ha inventato lui ( intendo il robot in se , che lo ha creato Kunio Okawara )
La scena del cane che martella il panda è troppo divertente!
Io non sapevo neanche fosse andato in onda sulla Rai, pensavo solamente al cinema.
E quali ?
Francamente , io non ho mai trovato Tomino chissà che gran regista o sceneggiatore : le uniche cose decenti che ha fatto , IHMO, sono Toriton, Zambot e Daitarn, il resto roba dallo svolgimento lento e pure pallosette, che è piaciuta solo ai giapponesi ( Tomino non è certo un Oshi o un Miyazaki, incensati a livello mondiale e considerati maestri del cinema ).
Quest' odio verso Gundam lo vedo solo come uno sfogo verso qualcosa che non è tutta farina del suo sacco ( pochi si ricordano che altra gente a partecipato alla realizzazione della serie ed essendo , di fatto , co-creatrice di essa ), e di cui non ha mai visto uno yen.
E verrà ricordato solo per quello ( e che gli ha segnato , nel bene e nel male, la carriera )
Ma d'altronde Tomino manco voelva farli, gli anime, men che meno i robotico: lui voelva fare il regista dal vero , fare film impegnati, poi è ripiegato sugli anime per mangiare.
Se avessero fatto una statua su di lui, chissà come avrebbe reagito ( che poi quella di Gundam non si può chiamare statua : è più un attrazione turistica, come chessò , l ruota panoramica di palette Town a Tokyo , nessuno l'ha mai definita arte . Una roba che si monta e smonta e poi si getta via Quindi che si incacchia a fare ?)
Su Tomino è un personaggio contraddittorio, che talora prende in giro i fan e soprattutto i loro eccessi. E mica fà male. La statua di Gundam gli ha fatto piacere- alla fine hha anche partecipato attivamente alla costruzione della prima-
Che poi sia rimasto come schiacciato dal successo di Gundam è cosa nota. Aveva riposto forse eccessive speranze nel successo di ideon.
Concordo ^^
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