Un comitato del ministero del welfare giapponese ha sancito che forzare i bambini a sedere per lunghi periodi nello stile tradizionale detto seiza sarà riconosciuto come una forma moralmente inaccettabile di punizione. La nuova legge entrerà in vigore ad aprile.
Il gruppo di esperti ha redatto nuove linee guida per revisionare la legge sulla prevenzione dell'abuso di minori resasi necessaria a seguito di una serie di morti in cui genitori o tutori avevano abusato fisicamente di bambini giustificandosi che erano metodi educativi.
 


Per chi non lo avesse presente, lo stile seiza prevede che la persona, per sedersi, si inginocchi sul pavimento e appoggi i glutei sui talloni ponendo la parte superiore dei piedi sul pavimento; è un modo tradizionale di sedersi sui tatami ed è spesso praticato durante le cerimonie formali o quando si visitano i templi, ma può essere molto doloroso se la posizione è mantenuta per lunghi periodi di tempo.

Secondo le nuove linee guida, "le punizioni che infliggono dolore fisico o causano disagio" saranno vietate, indipendentemente da quanto siano percepite come leggere o se i genitori in questione pensino che siano necessarie per mantenere la disciplina. Le linee guida sanciscono anche pestaggi e sculacciate come punizioni inaccettabili.
Inoltre si afferma che i genitori non dovrebbero fare confronti fra i loro figli e altri bambini allo scopo di denigrare i loro piccoli e non dovrebbero mai dire loro, anche solo per scherzo, che non sarebbero dovuti nascere.
 


Uno dei casi che negli ultimi anni ha scosso l'opinione pubblica è stato quello di Yua Funato, morta a 5 anni a Tokyo dopo essere stata sottoposta a una lunga serie di maltrattamenti. La bambina è morta di polmonite e malnutrizione, dopo aver scritto sul proprio quaderno "Per favore, perdonatemi". 
Il suo patrigno, Yudai Funato, ha dichiarato in tribunale che ha iniziato a picchiare Yua perché era frustrato in quanto non riusciva ad imporre la sua educazione. Lo scorso ottobre è stato condannato a 13 anni di prigione per abuso fisico e abbandono.

Fonte consultata:
TheJapanTimes