Il giudice Takuya Miyama della Piccola Sezione della Corte Suprema del Giappone, ha respinto l'appello di Akashi Takahashi, disegnatore di 56 anni, che venne condannato nel 2016 per aver creato immagini realistiche in computer grafica di ragazze minorenni nude. Takahashi si appellò nelle precedenti accuse della corte e la Corta Suprema ha confermato il giudizio dell'Alta Corte, confermando la sua colpevolezza e una multa di 300.000 yen (2.500 euro).
Il giudice Miyama ha dichiarato: "La pedopornografia riguarda quello che può essere riconosciuto con il corpo di un bambino. Questa CG è basata su foto di veri bambini nudi, vuole mostrare il corpo nudo di un bambino, quindi è pedopornografia".
Takahashi è stato arrestato nel 2013 per aver distribuito nel 2009 una collezione autoprodotta di immagini di giovani ragazze, prese da dei book fotografici pubblicati tra gli anni '80 e la fine degli anni '90. Le immagini vennero modificate usando determinati software così che le capigliature, il colore della pelle e determinate pose sembrassero diverse da quelle originali. Takahashi è stata la prima persona arrestata per immagini realistiche in CG con la nuova legge giapponese sulla pedopornografia.
Prima della legge sulla pedopornografia del 1999 book fotografici con giovani ragazze nude circolavano spesso in Giappone. Ai tempi anche foto esplicite non censurate potevano essere pubblicate, a patto che la persona in questione non avesse peli pubici. Nonostante non ci fossero presenti attività sessuali esplicite, questi book possono essere comunque classificati come "pedopornografia di tipo 3", ovvero immagini dove il minore in questione è completamente o parzialmente nudo e la rappresentazione visuale è "sessualmente eccitante".
Nel 2016 la corte aveva deciso che tre delle trentaquattro immagini fossero abbastanza realistiche da identificare le ragazze sulle quali fossero basate, quindi erano contro la legge. La corte ha multato Takahashi di 300.000 yen condannandolo ad un anno di prigione, ma con la sospensione condizionale della pena per tre anni. Takahashi ha dichiarato che non fosse sua intenzione creare pedopornografia e quindi si è appellato in giudizio.
L'Alta Corte di Tokyo si è riunita nel gennaio 2017 per l'appello di Takahashi. Il Giudice Presiedente, Yoshifumi Asayama, ha ridotto la sentenza però alla multa di 300.000 yen. Asayama a riguardo a commentato: "In questi casi, dove le immagini di veri bambini sono state disegnate in modo da poter riconoscere la persona, la CG è anche pedopornografia". Asayama ha però aggiunto che le immagini sono vecchie e che presumibilmente non infrangono nessun diritto dei minori.
Secondo la corrente legge contro la pedopornografia usare modelle reali minorenni è pedopornografia. Nel 2014 una legge ha reso illegale il possesso di pedopornografia ma non sono criminalizzati manga e anime.
Per sapere ancora di più in merito vi consigliamo di rileggere questo articolo precedente sulla questione riguardante le Nazioni Unite e la pedopornografia in Giappone.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Il giudice Miyama ha dichiarato: "La pedopornografia riguarda quello che può essere riconosciuto con il corpo di un bambino. Questa CG è basata su foto di veri bambini nudi, vuole mostrare il corpo nudo di un bambino, quindi è pedopornografia".
Takahashi è stato arrestato nel 2013 per aver distribuito nel 2009 una collezione autoprodotta di immagini di giovani ragazze, prese da dei book fotografici pubblicati tra gli anni '80 e la fine degli anni '90. Le immagini vennero modificate usando determinati software così che le capigliature, il colore della pelle e determinate pose sembrassero diverse da quelle originali. Takahashi è stata la prima persona arrestata per immagini realistiche in CG con la nuova legge giapponese sulla pedopornografia.
Prima della legge sulla pedopornografia del 1999 book fotografici con giovani ragazze nude circolavano spesso in Giappone. Ai tempi anche foto esplicite non censurate potevano essere pubblicate, a patto che la persona in questione non avesse peli pubici. Nonostante non ci fossero presenti attività sessuali esplicite, questi book possono essere comunque classificati come "pedopornografia di tipo 3", ovvero immagini dove il minore in questione è completamente o parzialmente nudo e la rappresentazione visuale è "sessualmente eccitante".
Nel 2016 la corte aveva deciso che tre delle trentaquattro immagini fossero abbastanza realistiche da identificare le ragazze sulle quali fossero basate, quindi erano contro la legge. La corte ha multato Takahashi di 300.000 yen condannandolo ad un anno di prigione, ma con la sospensione condizionale della pena per tre anni. Takahashi ha dichiarato che non fosse sua intenzione creare pedopornografia e quindi si è appellato in giudizio.
L'Alta Corte di Tokyo si è riunita nel gennaio 2017 per l'appello di Takahashi. Il Giudice Presiedente, Yoshifumi Asayama, ha ridotto la sentenza però alla multa di 300.000 yen. Asayama a riguardo a commentato: "In questi casi, dove le immagini di veri bambini sono state disegnate in modo da poter riconoscere la persona, la CG è anche pedopornografia". Asayama ha però aggiunto che le immagini sono vecchie e che presumibilmente non infrangono nessun diritto dei minori.
Secondo la corrente legge contro la pedopornografia usare modelle reali minorenni è pedopornografia. Nel 2014 una legge ha reso illegale il possesso di pedopornografia ma non sono criminalizzati manga e anime.
Per sapere ancora di più in merito vi consigliamo di rileggere questo articolo precedente sulla questione riguardante le Nazioni Unite e la pedopornografia in Giappone.
Fonte Consultata:
Anime News Network
"argomentazioni e criteri unanimemente condivisi dalla comunità medica" a perché lei mi è medico?
un tempo anche l'omosessualità era considerata una devianza sessuale... questo non per dire che sono d'accordo con la pedofilia, ma non mi sorprenderebbe che prima della nostra morte, la pedofilia potrebbe cambiare definizione...
le definizioni cambiano col tempo...
per il resto... forse è stato giusto condannarlo, ma non sorprende che alcune immagini potessero ricordare persone reali, quando si disegna credo ci si basi sulle persone che si vedono... volontariamente o meno
Mi auguro che tra cent'anni toccare i bambini sia ancora un reato.
Peccato che si stesse parlando di toccarne dei disegni. Qui l'unico che equipara delle raffigurazioni a dei bambini reali sei tu. Sui bambini veri nessuno di noi ha mai trovato nulla da ridire: provi a toccarli? Galera.
Ma se ti ecciti davanti al disegno di un bambino, per me finché non ne coinvolgi uno vero puoi fare l'accidenti che vuoi.
Non sarebbe il caso di iniziare a investire risorse su terapie in grado di correggere eventuali devianze invece di ricorrere a metodi che anche gli indigeni riterrebbero infimi?
Oh certamente. Ma se tocchi un bambino ci sono anche conseguenze legali, di cui in teoria dovresti essere consapevole. Se ti rendi conto di avere questa tendenza, dovresti rivolgerti a chi di dovere ben prima che il tutto si trasformi in un problema per il tuo prossimo.
Oppure te lo tieni per te, se ritieni di poterti controllare da solo.
Poi c'è chi non se ne rende conto, ma il TSO esiste anche per questo.
minchia se so' strani...
anche io, ipotizzo un possibile futuro.
detta così, sembra che sia un problema se uno è bravo a disegnare...
Concordo, ma se non erro, l'artista ha "ricalcato" da foto vere, quindi una sorta di fotomontaggio che ha usato come escamotage. Le immagini non sono per nulla "anime stile" (come la pittura dell'articolo) ma veri e propri ricalchi di pose realistiche. Questo lessi.
Certamente avesse completamente disegnato partendo da zero questa accusa sarebbe stata piuttosto grave, bravura o meno, ledendo la libertà di espressione e creando precedenti pericolosi, ma non pare il caso altrimenti tutti gli altri artisti dal 2006 a oggi sarebbero sotto accusa, del resto anche quando approvarono sanzioni per il possesso di immagini reali esclusero categoricamente anime e manga proprio per non creare buchi nella normativa.
capito, grazie
Speriamo che in futuro ci sia molta meno gente, ma anche nessuno, che osa fare così...
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