La corte tribunale del Distretto Nord della California ha emesso un mandato di comparizione per costringere la piattaforma Discord a condividere informazioni che potrebbero aiutare a identificare gli utenti presumibilmente coinvolti nelle recenti fughe di notizie in casa Netflix, in particolar modo sui leak di film e serie anime e altre serie animate e live-action della scorsa stagione autunnale. La richiesta è stata presentata alla corte il 15 novembre scorso.
Sembrerebbe infatti che dietro questa violazione ci sia un utente di Discord, @jacejohns4n, il quale è stato posto a giudizio dopo aver pubblicato un'immagine non ancora rilasciata da Netflix e protetta da copyright inerente alla seconda stagione di Squid Game. Lo stesso utente, che usa lo pseudonimo Jace Johnson, ha confermato in una intervista di essere stato lui il responsabile.
Secondo un rapporto del sito web statunitense The Verge, l'editore sudcoreano Nexon aveva posto a giudizio Discord l'11 ottobre, sostenendo che la piattaforma si fosse rifiutato di rispettare il Digital Millennium Copyright Act (DMCA), ovvero il divulgare le informazioni degli utenti che, secondo Nexon, violano la proprietà intellettuale. Discord sta attualmente contestando il mandato di comparizione in tribunale.
Ricapitolando quanto successo lo scorso agosto, i primi titoli ad essere stati leakati tramite siti come 4chan e siti di pirateria BitTorrent in versione originale, senza sottotitoli e in una "early-release form", priva quindi dell'indice temporale sulla barra di avanzamento del player, sono stati DanDaDan, Ranma ½ e Mononoke: Karakasa, il primo della trilogia cinematografica. Successivamente è toccato anche a Terminator Zero e al primo episodio della terza stagione di Re:Zero, essendo in Giappone distribuita da Netflix. L'episodio presentava la filigrana della Japan Expo 2024 in Francia, che si è svolta dall'11 al 14 luglio.
A seguito di ciò sono arrivate alcune dichiarazioni da parte di Netflix e non solo: "Uno dei nostri partner di post-produzione è stato compromesso e sfortunatamente materiale da diversi nostri titoli è stato diffuso online. Il nostro team è al lavoro con decisione per farlo rimuovere".
Il partner in questione è Iyuno, principale fornitore di servizi di sottotitolazione, traduzione e doppiaggio con sede centrale a Burbank, in California, il quale ha dichiarato: "Iyuno è al corrente del recente problema nella sicurezza che ha riguardato accessi non autorizzati a contenuti riservati. Proteggere la riservatezza dei nostri clienti e dei loro contenuti è la nostra più urgente priorità. Stiamo indagando attivamente sulla falla nella sicurezza per ridurre i rischi e identificare i responsabili. Faremo ulteriori dichiarazioni quando si avremo maggiori informazioni e aggiornamenti in merito."
Anche Crunchyroll ha voluto dare una sua dichiarazione a The Wrap: "Siamo al corrente della diffusione anticipata di una delle nostre serie per l'autunno (Re:Zero). Abbiamo aperto un'indagine per scoprirne la sorgente e il nostro team sta intraprendendo le azioni necessarie".
Secondo IGN, il leak ha colpito anche altre serie e film di Netflix, tra cui la seconda stagione di Arcane, la terza stagione di Heartstopper, Jentry Chau vs. The Underworld, Plankton: The Movie e Spellbound.
Fonte consultata:
AnimeNewsNetwork
Sembrerebbe infatti che dietro questa violazione ci sia un utente di Discord, @jacejohns4n, il quale è stato posto a giudizio dopo aver pubblicato un'immagine non ancora rilasciata da Netflix e protetta da copyright inerente alla seconda stagione di Squid Game. Lo stesso utente, che usa lo pseudonimo Jace Johnson, ha confermato in una intervista di essere stato lui il responsabile.
Secondo un rapporto del sito web statunitense The Verge, l'editore sudcoreano Nexon aveva posto a giudizio Discord l'11 ottobre, sostenendo che la piattaforma si fosse rifiutato di rispettare il Digital Millennium Copyright Act (DMCA), ovvero il divulgare le informazioni degli utenti che, secondo Nexon, violano la proprietà intellettuale. Discord sta attualmente contestando il mandato di comparizione in tribunale.
Ricapitolando quanto successo lo scorso agosto, i primi titoli ad essere stati leakati tramite siti come 4chan e siti di pirateria BitTorrent in versione originale, senza sottotitoli e in una "early-release form", priva quindi dell'indice temporale sulla barra di avanzamento del player, sono stati DanDaDan, Ranma ½ e Mononoke: Karakasa, il primo della trilogia cinematografica. Successivamente è toccato anche a Terminator Zero e al primo episodio della terza stagione di Re:Zero, essendo in Giappone distribuita da Netflix. L'episodio presentava la filigrana della Japan Expo 2024 in Francia, che si è svolta dall'11 al 14 luglio.
A seguito di ciò sono arrivate alcune dichiarazioni da parte di Netflix e non solo: "Uno dei nostri partner di post-produzione è stato compromesso e sfortunatamente materiale da diversi nostri titoli è stato diffuso online. Il nostro team è al lavoro con decisione per farlo rimuovere".
Il partner in questione è Iyuno, principale fornitore di servizi di sottotitolazione, traduzione e doppiaggio con sede centrale a Burbank, in California, il quale ha dichiarato: "Iyuno è al corrente del recente problema nella sicurezza che ha riguardato accessi non autorizzati a contenuti riservati. Proteggere la riservatezza dei nostri clienti e dei loro contenuti è la nostra più urgente priorità. Stiamo indagando attivamente sulla falla nella sicurezza per ridurre i rischi e identificare i responsabili. Faremo ulteriori dichiarazioni quando si avremo maggiori informazioni e aggiornamenti in merito."
Anche Crunchyroll ha voluto dare una sua dichiarazione a The Wrap: "Siamo al corrente della diffusione anticipata di una delle nostre serie per l'autunno (Re:Zero). Abbiamo aperto un'indagine per scoprirne la sorgente e il nostro team sta intraprendendo le azioni necessarie".
Secondo IGN, il leak ha colpito anche altre serie e film di Netflix, tra cui la seconda stagione di Arcane, la terza stagione di Heartstopper, Jentry Chau vs. The Underworld, Plankton: The Movie e Spellbound.
Fonte consultata:
AnimeNewsNetwork
Male non fare, paura non avere. Questa puttanata della privacy sembra che serva soltanto a tenere i ladri fuori di galera. Se uno mi mette una telecamera in bagno viola la mia privacy, ma se scrivo o pubblico qualcosa me ne devo assumere la responsabilità. Un po' troppo comodo e fortemente ipocrita delinquere e poi nascondersi dietro ad un diritto farlocco invocato solo da delinquenti.
Ho letto da diverse parti di gente che si lamenta di questa cosa.
Per me questo ragionamento del "se non hai nulla da nascondere" è sbagliatissimo.
La privacy è un diritto che dovrebbe avere chiunque, se la svendiamo perchè "tanto non ho nulla da nascondere" prima o poi, per qualsiasi motivo o cosa, ce ne pentiremo amaramente.
Qui il discorso che dovrebbe essere affrontato, anche da Netflix stessa, è capire come sia possibile che una delle compagnie più grandi del mondo, seppur indirettamente, sia stata fregata così.
Non credo di aver mai letto nulla del genere...
Ma si alla fine in 1984 era tutto giusto, vero? Il diritto alla privacy dovrebbe essere intoccabile, ma al giorno d'oggi internet grazie a questi ragionamento malsani sta andando verso una deriva orribile. Avrei potuto dirti semplicemente "Dovrebbero toglierti Internet" ma farei il cattivo gioco.
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