Siamo nel 2020 ormai, un nuovo decennio si è aperto per il mondo dell'animazione giapponese, che si ritrova davanti a un'altra sfida: evolversi e confermarsi ancora una volta come un medium dalle infinite possibilità. Durante lo scorso decennio gli anime hanno davvero compiuto un grande balzo in avanti: dagli otaku giapponesi siamo passati ai grandi fandom internazionali, dalle piccole produzioni siamo passati ai grandi blockbuster e dalle opere di culto siamo passati alle serie dal successo incontrastato. In definitiva, gli anime sono usciti dalla propria nicchia e sono diventati mainstream. Ma perché siamo arrivati qui? Perché noi fan dell'animazione siamo riusciti a creare qualcosa di talmente importante e meraviglioso? Cosa ci ha spinto a rendere la nostra piccola passione qualcosa che ora è in grado di superare qualsiasi barriera?
Se c'è davvero un anime in grado di riassumere in una maniera abbastanza originale ciò che l'animazione giapponese è ed è diventata negli anni, quello è probabilmente Keep Your Hands Off Eizouken! (Eizouken ni wa Te o Dasu na), ultima fatica dell'acclamato studio di animazione Science SARU che è andata in onda durante la scorsa stagione invernale su Crunchyroll. Il nome altisonante di Masaaki Yuasa (Devilman Crybaby, The Tatami Galaxy, Kaiba, Ping Pong The Animation) è stato sicuramente uno dei motivi per il quale la serie ha catturato l'attenzione di molti sin da prima del suo debutto televisivo. C'è sempre stata molta curiosità dietro questo titolo, anche perché quasi nessuno in occidente conosceva o aveva sentito parlare del manga di Sumito Owara da cui è stato tratto questo adattamento animato. Hype e mistero sono stati i due fattori che hanno accompagnato l'uscita del primo episodio avvenuta il 6 gennaio in Giappone, proprio pochi giorni dopo essere entrati nella nuova decade.
La storia inizia durante una noiosa giornata di pioggia, quando una piccola bambina di nome Midori Asakusa decide di passare il tempo guardando qualche cartone animato sul divano. Un anime in particolare cattura la sua attenzione, si tratta di Mirai Shounen Conan, serie diretta dal massimo esponente dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki. Galeotto fu quell'anime per Midori, che si ritrovò catapultata per la prima volta in un mondo fatto di colori, fantasia e avventura. Nel breve prologo mostrato all'inizio del primo episodio ci viene dunque mostrato il momento preciso in cui avviene lo spirituale passaggio di testimone fra Miyazaki e Asakusa, la quale scopre la sua passione per l'animazione, la scintilla che alimenterà la sua ispirazione e creatività una volta che lei stessa inizierà a creare anime.
Ci ritroviamo adesso nel presente, presso la scuola superiore di Shibahama, la città fittizia dove si svolgeranno gli eventi di questa storia. Qui ritroviamo la nostra Asakusa, ormai diventata a tutti gli effetti un otaku, insieme alla sua amica Sayaka Kanamori, una liceale spilungona, dalla personalità pragmatica e con un forte attaccamento per il denaro. Dopo una serie rocambolesca di situazioni, le due studentesse incroceranno il cammino di Tsubame Mizusaki, una giovane celebrità in fuga dalle sue guardie del corpo, anche lei appassionata di disegno e animazione. Se sia stato il caso a riunire queste particolari teenager oppure una sorta di destino che aveva pianificato tutto dall'inizio, poco importa. Sta di fatto che fra Asakusa, Kanamori e Mizusaki si instaura subito una chiara intesa che le porterà a fondare l'Eizouken, il club scolastico di amanti della cinematografia che si pone come obiettivi la creazione, realizzazione e produzione di anime. Di certo non si tratta di un'impresa facile. Come faranno mai tre semplici ragazze di liceo a produrre un prodotto così complesso che necessità di numerose risorse?
Innanzitutto, ci vuole un'idea. Non è facile pensare a un soggetto da cui iniziare a costruire le fondamenta di una storia fatta di immagini, suoni e movimento. Tutto quanto deve partire dall'immaginazione. Asakura è sicuramente fra le tre la ragazza più fantasiosa. Il suo modo di osservare la realtà è del tutto unico, poiché il suo talento sta nel trovare il particolare all'interno del mondo di tutti i giorni. Le strade, gli edifici e i canali che compongono il panorama della città di Shibahama potrebbero facilmente diventare lo scenario perfetto per una battaglia fra robot e kaiju o esseri umani e alieni. Tutto ciò che basta è il motore dell'immaginazione che lavora incessantemente all'interno della testa di Asakura. Lei è la regista, colei che detta la strada da seguire grazie al proprio ingegno. Gli anime ci affascinano proprio perché riescono a superare i limiti della realtà e ad aprire le porte di infiniti mondi immaginari. La creatività e gli storyboard di Asakura saranno quindi la base su cui poggeranno tutti i progetti dell'Eikouzen.
Il ruolo dell'artista è quello di rappresentare la realtà oppure reinventare il fantastico per renderlo credibile. Le idee devono assumere una forma per concretizzarsi (o forse sarebbe meglio dire medium) nella quale manifestarsi. L'animazione ha il compito di trasporre tramite disegni in movimento e farlo nella maniera più realistica possibile quei mondi fantastici di cui abbiamo parlato prima. La passione principale di Mizusaki è quindi quest'ultima. L'elegante e aggraziato membro dell'Eizouken ha una propensione particolare nell'analizzare i vari aspetti che compongono un gesto, un'azione o un movimento. Lei ricopre quindi il ruolo di animatore principale del gruppo. Sarà grazie alle sue scrupolose animazioni che i progetti di Asakura verranno portati in vita. Il lato tecnico è di un'importanza fondamentale all'interno della produzione di un anime. Se questo non fosse all'altezza delle aspettative, lo spettatore perderebbe quel senso di "illusione" che rende magiche le storie raccontate attraverso lo schermo.
Tre ragazze che con le proprie forze mettono in piedi uno studio di animazione è sicuramente qualcosa di impensabile se ragioniamo in termini concreti. Produrre un anime costa e dietro di esso ci deve essere una strategia di marketing ben escogitata per far sì che abbia successo. Sono i soldi che fanno girare il mondo reale, sono loro che dettano legge quando si tratta di realizzare un progetto. Questo lo sa benissimo Kanamori, la meno creativa delle tre ragazze, ma anche la più scaltra e realista. È lei che si occupa di tutto il management e il business legato alle produzioni dell'Eizouken. Il suo fiuto per affari, il suo rigore e il suo carattere determinato saranno i fattori chiave che terranno salda la baracca. Solo gestendo bene le risorse, dettando tempistiche precise, convincendo i piani alti (qui rappresentati dal consiglio studentesco e dai professori) della fattibilità e delle potenzialità del proprio progetto, Kanamori aprirà la strada ai sogni di Asakura e Mizusaki.
Senza troppi giri di parole, possiamo dire che il microcosmo degli eventi raccontati da Keep Your Hands Off Eizouken! è la rappresentazione più o meno simbolica del mondo della animazione. Asakura, Mizusaki e Kanamori sono rispettamente l'incarnazione dei tre aspetti principali dell'industria, ovvero il processo creativo, il lato artistico e la produzione. A differenza però di altri titoli come Shirobako, dove viene effettivamente mostrato cosa avviene in un vero studio di animazione, l'anime di Science SARU si focalizza maggiormente sullo spirito e la passione che spingono registi, animatori e produttori a fare il loro mestiere. Keep Your Hands Off Eizouken! non vi dice come nasce un anime, ma dove nasce un anime. Se vogliamo allargare un po' il cerchio, possiamo affermare anche che Keep Your Hands Off Eizouken! mostra il percorso che un artista intraprende affinché la sua volontà diventi realtà.
Owara prima e Science SARU dopo hanno pensato bene che il miglior mezzo con cui si potesse esprimere la passione di un artista sarebbe stato proprio l'arte stessa! Keep Your Hands Off Eizouken! lo potremmo quindi definire come un esempio di meta animazione. Quando Asakura & co. iniziano a immaginare i vari scenari nei quali il loro prossimo anime potrebbe essere ambientato, il mondo intorno a loro cambia e loro si ritrovano all'interno delle proprie fantasie, che vengono mostrate a noi spettatori grazie al potere dell'animazione. Il messaggio che gli autori della serie è forte e chiaro: ecco cosa sono in grado di realizzare gli anime, questa è la vera potenza del medium. L'inimmaginabile diventa realizzabile e ciò significa che davanti a noi si possono costruire una miriade di mondi, situazioni e storie diverse. Basta solo un pizzico di volontà, tanta determinazione e fiducia nei propri mezzi.
Questa lettera d'amore per i fan dell'animazione, realizzata da altri fan dell'animazione, non è un foglio di carta bianco. Lo stile con il quale è stato realizzato l'anime parla da solo. Ogni singola ambientazione e paesaggio sono stati realizzati con una maestria tale da far vivere in prima persona allo spettatore le avventure dell'Eizouken. La città di Shibahama è ricca di dettagli e sfaccettature: quello che ci viene fatto ammirare è un luogo immaginario, fuori dall'ordinario, ma che allo stesso ci sembra familiare. Anche le tre strambe protagoniste appaiono ai nostri occhi come "ragazze normali", nonostante alcuni tratti dei loro caratteri siano troppo accentuati. Forse ad alcuni Asakura non sembrerà una ragazza troppo con la testa fra le nuvole oppure ad altri Kanamori non apparirà come una persona troppo rigida e schematica perché le loro azioni e i loro atteggiamenti ricordano molto i nostri. Alzi la mano chi non si è mai messo a fantasticare ad occhi aperti dopo aver visto un incredibile film di animazione oppure aver letto un romanzo assai coinvolgente. È da queste piccole cose che ci accorgiamo di quanta passione è stata riposta in questa serie anime.
Il livello tecnico di Science SARU rimane su quegli standard elevati ai quali siamo da un po' di anni abituati a vedere. Rispetto ad altri lavori di Yuasa come regista, forse Keep Your Hands Off Eizouken! è uno fra quelli più accessibili a un pubblico vasto. Non c'è la verbosità esagerata di The Tatami Galaxy oppure la cruda violenza visiva di Devilman Crybaby, e questo è un punto a favore per tutti coloro che cercano una serie non troppo impegnativa da seguire. La simpatia suscitata dal trio composto da Asakura, Mizusaki e Kanamori è merito anche dello splendido lavoro delle loro rispettive seiyuu Sairi Itō (che ha esordito come debuttante!), Misato Matsuoka e Mutsumi Tamura, le quali hanno demarcato le tre diverse personalità delle protagoniste in una maniera a dir poco magistrale. Gran parte del successo dell'anime è da attribuire in buona parte alla fantastica opening "Easy Breezy" realizzata dal duo di rapper chelmico, che è diventata in poco tempo uno dei tormentoni di questa stagione invernale fra i fan degli anime, oltre che ad essere un gioiello stilistico: solo guardandola, ci viene fornita un ottima panoramica dei personaggi e del mondo di Eizouken. Degna di nota è anche la ending "Namae no Nai Ao", perfettamente in linea con i vari episodi della serie grazie alle sue animazioni "amatoriali" e alle bozze di disegni e progetti presenti come sfondo.
Se c'è davvero un anime in grado di riassumere in una maniera abbastanza originale ciò che l'animazione giapponese è ed è diventata negli anni, quello è probabilmente Keep Your Hands Off Eizouken! (Eizouken ni wa Te o Dasu na), ultima fatica dell'acclamato studio di animazione Science SARU che è andata in onda durante la scorsa stagione invernale su Crunchyroll. Il nome altisonante di Masaaki Yuasa (Devilman Crybaby, The Tatami Galaxy, Kaiba, Ping Pong The Animation) è stato sicuramente uno dei motivi per il quale la serie ha catturato l'attenzione di molti sin da prima del suo debutto televisivo. C'è sempre stata molta curiosità dietro questo titolo, anche perché quasi nessuno in occidente conosceva o aveva sentito parlare del manga di Sumito Owara da cui è stato tratto questo adattamento animato. Hype e mistero sono stati i due fattori che hanno accompagnato l'uscita del primo episodio avvenuta il 6 gennaio in Giappone, proprio pochi giorni dopo essere entrati nella nuova decade.
La storia inizia durante una noiosa giornata di pioggia, quando una piccola bambina di nome Midori Asakusa decide di passare il tempo guardando qualche cartone animato sul divano. Un anime in particolare cattura la sua attenzione, si tratta di Mirai Shounen Conan, serie diretta dal massimo esponente dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki. Galeotto fu quell'anime per Midori, che si ritrovò catapultata per la prima volta in un mondo fatto di colori, fantasia e avventura. Nel breve prologo mostrato all'inizio del primo episodio ci viene dunque mostrato il momento preciso in cui avviene lo spirituale passaggio di testimone fra Miyazaki e Asakusa, la quale scopre la sua passione per l'animazione, la scintilla che alimenterà la sua ispirazione e creatività una volta che lei stessa inizierà a creare anime.
Ci ritroviamo adesso nel presente, presso la scuola superiore di Shibahama, la città fittizia dove si svolgeranno gli eventi di questa storia. Qui ritroviamo la nostra Asakusa, ormai diventata a tutti gli effetti un otaku, insieme alla sua amica Sayaka Kanamori, una liceale spilungona, dalla personalità pragmatica e con un forte attaccamento per il denaro. Dopo una serie rocambolesca di situazioni, le due studentesse incroceranno il cammino di Tsubame Mizusaki, una giovane celebrità in fuga dalle sue guardie del corpo, anche lei appassionata di disegno e animazione. Se sia stato il caso a riunire queste particolari teenager oppure una sorta di destino che aveva pianificato tutto dall'inizio, poco importa. Sta di fatto che fra Asakusa, Kanamori e Mizusaki si instaura subito una chiara intesa che le porterà a fondare l'Eizouken, il club scolastico di amanti della cinematografia che si pone come obiettivi la creazione, realizzazione e produzione di anime. Di certo non si tratta di un'impresa facile. Come faranno mai tre semplici ragazze di liceo a produrre un prodotto così complesso che necessità di numerose risorse?
Innanzitutto, ci vuole un'idea. Non è facile pensare a un soggetto da cui iniziare a costruire le fondamenta di una storia fatta di immagini, suoni e movimento. Tutto quanto deve partire dall'immaginazione. Asakura è sicuramente fra le tre la ragazza più fantasiosa. Il suo modo di osservare la realtà è del tutto unico, poiché il suo talento sta nel trovare il particolare all'interno del mondo di tutti i giorni. Le strade, gli edifici e i canali che compongono il panorama della città di Shibahama potrebbero facilmente diventare lo scenario perfetto per una battaglia fra robot e kaiju o esseri umani e alieni. Tutto ciò che basta è il motore dell'immaginazione che lavora incessantemente all'interno della testa di Asakura. Lei è la regista, colei che detta la strada da seguire grazie al proprio ingegno. Gli anime ci affascinano proprio perché riescono a superare i limiti della realtà e ad aprire le porte di infiniti mondi immaginari. La creatività e gli storyboard di Asakura saranno quindi la base su cui poggeranno tutti i progetti dell'Eikouzen.
Il ruolo dell'artista è quello di rappresentare la realtà oppure reinventare il fantastico per renderlo credibile. Le idee devono assumere una forma per concretizzarsi (o forse sarebbe meglio dire medium) nella quale manifestarsi. L'animazione ha il compito di trasporre tramite disegni in movimento e farlo nella maniera più realistica possibile quei mondi fantastici di cui abbiamo parlato prima. La passione principale di Mizusaki è quindi quest'ultima. L'elegante e aggraziato membro dell'Eizouken ha una propensione particolare nell'analizzare i vari aspetti che compongono un gesto, un'azione o un movimento. Lei ricopre quindi il ruolo di animatore principale del gruppo. Sarà grazie alle sue scrupolose animazioni che i progetti di Asakura verranno portati in vita. Il lato tecnico è di un'importanza fondamentale all'interno della produzione di un anime. Se questo non fosse all'altezza delle aspettative, lo spettatore perderebbe quel senso di "illusione" che rende magiche le storie raccontate attraverso lo schermo.
Tre ragazze che con le proprie forze mettono in piedi uno studio di animazione è sicuramente qualcosa di impensabile se ragioniamo in termini concreti. Produrre un anime costa e dietro di esso ci deve essere una strategia di marketing ben escogitata per far sì che abbia successo. Sono i soldi che fanno girare il mondo reale, sono loro che dettano legge quando si tratta di realizzare un progetto. Questo lo sa benissimo Kanamori, la meno creativa delle tre ragazze, ma anche la più scaltra e realista. È lei che si occupa di tutto il management e il business legato alle produzioni dell'Eizouken. Il suo fiuto per affari, il suo rigore e il suo carattere determinato saranno i fattori chiave che terranno salda la baracca. Solo gestendo bene le risorse, dettando tempistiche precise, convincendo i piani alti (qui rappresentati dal consiglio studentesco e dai professori) della fattibilità e delle potenzialità del proprio progetto, Kanamori aprirà la strada ai sogni di Asakura e Mizusaki.
Senza troppi giri di parole, possiamo dire che il microcosmo degli eventi raccontati da Keep Your Hands Off Eizouken! è la rappresentazione più o meno simbolica del mondo della animazione. Asakura, Mizusaki e Kanamori sono rispettamente l'incarnazione dei tre aspetti principali dell'industria, ovvero il processo creativo, il lato artistico e la produzione. A differenza però di altri titoli come Shirobako, dove viene effettivamente mostrato cosa avviene in un vero studio di animazione, l'anime di Science SARU si focalizza maggiormente sullo spirito e la passione che spingono registi, animatori e produttori a fare il loro mestiere. Keep Your Hands Off Eizouken! non vi dice come nasce un anime, ma dove nasce un anime. Se vogliamo allargare un po' il cerchio, possiamo affermare anche che Keep Your Hands Off Eizouken! mostra il percorso che un artista intraprende affinché la sua volontà diventi realtà.
Owara prima e Science SARU dopo hanno pensato bene che il miglior mezzo con cui si potesse esprimere la passione di un artista sarebbe stato proprio l'arte stessa! Keep Your Hands Off Eizouken! lo potremmo quindi definire come un esempio di meta animazione. Quando Asakura & co. iniziano a immaginare i vari scenari nei quali il loro prossimo anime potrebbe essere ambientato, il mondo intorno a loro cambia e loro si ritrovano all'interno delle proprie fantasie, che vengono mostrate a noi spettatori grazie al potere dell'animazione. Il messaggio che gli autori della serie è forte e chiaro: ecco cosa sono in grado di realizzare gli anime, questa è la vera potenza del medium. L'inimmaginabile diventa realizzabile e ciò significa che davanti a noi si possono costruire una miriade di mondi, situazioni e storie diverse. Basta solo un pizzico di volontà, tanta determinazione e fiducia nei propri mezzi.
Questa lettera d'amore per i fan dell'animazione, realizzata da altri fan dell'animazione, non è un foglio di carta bianco. Lo stile con il quale è stato realizzato l'anime parla da solo. Ogni singola ambientazione e paesaggio sono stati realizzati con una maestria tale da far vivere in prima persona allo spettatore le avventure dell'Eizouken. La città di Shibahama è ricca di dettagli e sfaccettature: quello che ci viene fatto ammirare è un luogo immaginario, fuori dall'ordinario, ma che allo stesso ci sembra familiare. Anche le tre strambe protagoniste appaiono ai nostri occhi come "ragazze normali", nonostante alcuni tratti dei loro caratteri siano troppo accentuati. Forse ad alcuni Asakura non sembrerà una ragazza troppo con la testa fra le nuvole oppure ad altri Kanamori non apparirà come una persona troppo rigida e schematica perché le loro azioni e i loro atteggiamenti ricordano molto i nostri. Alzi la mano chi non si è mai messo a fantasticare ad occhi aperti dopo aver visto un incredibile film di animazione oppure aver letto un romanzo assai coinvolgente. È da queste piccole cose che ci accorgiamo di quanta passione è stata riposta in questa serie anime.
Il livello tecnico di Science SARU rimane su quegli standard elevati ai quali siamo da un po' di anni abituati a vedere. Rispetto ad altri lavori di Yuasa come regista, forse Keep Your Hands Off Eizouken! è uno fra quelli più accessibili a un pubblico vasto. Non c'è la verbosità esagerata di The Tatami Galaxy oppure la cruda violenza visiva di Devilman Crybaby, e questo è un punto a favore per tutti coloro che cercano una serie non troppo impegnativa da seguire. La simpatia suscitata dal trio composto da Asakura, Mizusaki e Kanamori è merito anche dello splendido lavoro delle loro rispettive seiyuu Sairi Itō (che ha esordito come debuttante!), Misato Matsuoka e Mutsumi Tamura, le quali hanno demarcato le tre diverse personalità delle protagoniste in una maniera a dir poco magistrale. Gran parte del successo dell'anime è da attribuire in buona parte alla fantastica opening "Easy Breezy" realizzata dal duo di rapper chelmico, che è diventata in poco tempo uno dei tormentoni di questa stagione invernale fra i fan degli anime, oltre che ad essere un gioiello stilistico: solo guardandola, ci viene fornita un ottima panoramica dei personaggi e del mondo di Eizouken. Degna di nota è anche la ending "Namae no Nai Ao", perfettamente in linea con i vari episodi della serie grazie alle sue animazioni "amatoriali" e alle bozze di disegni e progetti presenti come sfondo.
Abbiamo aperto questa recensione domandandoci come sono riusciti gli anime ad arrivare all'apice della loro popolarità nel giro di una manciata di anni. Keep Your Hand Off Eizouken! ci offre tante chiavi di lettura a questo quesito. Passione, tecnica e risorse sono sicuramente i tre punti cardine sui quali è stato costruito il successo mondiale dell'animazione giapponese. Owara, Yuasa, Science SARU e tutti coloro che hanno contribuito in un modo o nell'altro alla realizzazione di Eizouken ci hanno regalato un ritratto magnifico di ciò che erano, sono e saranno gli anime. Un messaggio che verrà lasciato alle future generazioni, da parte di chi è cresciuto seguendo le orme di grandi mentori.
Pro
- Magnifico ritratto degli anime e non solo
- Personaggi coinvolgenti e ben caratterizzati
- Ottimo sotto l'aspetto tecnico
- La opening "Easy Breezy" vale da sola il prezzo del biglietto
Contro
- Non sappiamo ancora se ci sarà una seconda stagione
E' sicuramente una produzione originale, con dei punti forti come il character design e le splendide animazioni, ma siamo lontani dal poterlo definire un capolavoro.
E' un inno o un manifesto (come ha detto il recensore) alla produzione degli anime, basti vedere le vulcaniche fantasie di una delle tre protagoniste quando è in cerca di idee.
Ma rimane vincolato a questo, non aggiunge altro, e non si può non tenerne considerazione, in quanto per essere un capolavoro ci deve anche essere un forte plot narrativo dietro, cosa che non c'è poiché su tante parti si sorvola senza approfondire, anzi spesso il tutto viene semplificato in favore di altre caratteristiche che rendono unico nel suo genere questo anime, oltretutto fare il contrario potrebbe cozzare con la natura stessa dell'opera.
Non so se vi siano possibilità per una seconda stagione, ci sarebbe il rischio di mostrare un more of the same, ma posso anche sbagliarmi.
Detto questo, a prescindere da tutto, ne consiglio caldamente la visione e mi complimento con il recensore.
Beh,un certo Tatami Galaxy sempre diretto da Yuasa avrebbe qualcosa da ridire ahahah
Non era mica una critica, ho visto tutte le puntate almeno due volte per cercare di non perdere pezzi per strada, solo che oltre i dialoghi veloci ci sono anche un sacco di scritte tradotte che impallano ulteriormente. Tatami galaxy non l'ho visto quindi non posso esprimermi
Oh io te l'avevo detto dal primo episodio
Poi c'è l'uso della terminologia tecnica alternata ai dialoghi trasognati tra Asakusa e Tsubame alternati alle taglienti interruzioni di Sayaka, un continuo parlarsi addosso per spiegare concetti e idee e programmi, che alla lunga rende difficile seguire il filo logico, ma anche questo miscuglio caotico è parte dell'originalità dell'anime.
E' un anime diverso dagli altri già dalla sigla di apertura e non è nemmeno inquadrabile in un genere specifico: non è scolastico, non è fantasy, non è slice of life, non è commedia, non è avventura.
Eizouken è solo "animazione" e questo di solito spaventa più di 926 episodi di One Piece
Sì, quoto. E' la stessa cosa che ho pensato anche io. E' di base leggero e divertente, condizione necessaria per un prodotto simile, ma quando utilizzano i tecnicismi e dialogano tra di loro diventa già più ostico da seguire. Non tutti apprezzano/sanno apprezzare.
Ma non è tanto che vuole inneggiare alla produzione degli anime, quanto piuttosto alla creatività, con le soddisfazioni, i sacrifici e le limitazioni pratiche che essa comporta, cosa che vale in ogni campo artistico. Quotando la recensione, non vi dice come nasce un anime, ma dove nasce un anime (cioè dalle persone). Similarmente come negli spokon il senso dell'opera non resta vincolata allo specifico sport rappresentato, anche qui la creazione dell'anime è solo un pretesto (certamente anche un plus per chi è già appassionato della materia).
Su questo dissentirei, anche perché se davvero così fosse, sarebbe da tralasciare mezza storia del cinema, partendo da tutto il Neorealismo...
Non riesco a capire cosa tu voglia dire, cito da Wikipedia: "Il cinema neorealista è caratterizzato da trame ambientate in massima parte fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all'aperto, e utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. I film trattano soprattutto la situazione economica e morale del dopoguerra italiano, e riflettono i cambiamenti nei sentimenti e le condizioni di vita: speranza, riscatto, desiderio di lasciarsi il passato alle spalle e di cominciare una nuova vita, frustrazione, povertà, disperazione. Per una maggiore fedeltà alla realtà quotidiana, nei primi anni di sviluppo e di diffusione del neorealismo i film vennero spesso girati in esterno, sullo sfondo delle devastazioni belliche; d'altra parte, il complesso di studi cinematografici che era stato, dall'aprile del 1937, il centro della produzione cinematografica italiana, ossia Cinecittà, fu occupato nell'immediato dopoguerra dagli sfollati, risultando quindi temporaneamente indisponibile ai registi."
Mi pare che il plot narrativo in questi film sia una costante.
Secondo me Eizouken è stato il miglior anime della stagione a mani basse
Concordo!
Avevo un'età diversa, 18 anni, venivo da un periodo in cui credevo di essere troppo grande per guardare anime (...), e non c'era lo straming ma una TV locale scrausa.
Condivido al 100% la recensione di questo vera dichiarazione d'amore per l'animazione.
La serie mi è piaciuta enormemente, è divertente e ben fatta: le tre ragazze sono caratterizzate meravigliosamente (e Kanamori è assolutamente diventata il mio mito). La città di Shibahama mi ha ncantato…
sono fra quelli che ci vedono un capolavoro: a volte a fare il capolavoro è solo il modo in cui si racconta una storia, non la storia raccontata in sé.
Non che la concorrenza fosse spietata comunque a questo giro.
Sono d'accordo con tutto ciò che ho quotato, Eizouken è stata la miglior serie in una stagione non particolarmente brillante, ma del resto figuriamoci se questo debba essere considerato un difetto.
Ribadisco anche io i complimenti alla recensione e al recensore, perché è davvero difficile parlare di una serie simile, una serie diversa dalle altre a livello contenutistico perché non ci porta a seguire la vita di tre persone che inseguono un desiderio... ma ci porta a seguire un desiderio così forte, così cocente, così pregno d'amore che sinceramente mette in ombra tutto il resto.
Quest'opera è prima di tutto una storia che parla d'amore in una concezione davvero astratta e il pubblico medio, tra cui anche io figuriamoci, è abituato alle storie che parlano di concretezza, di persone, di sudori e sacrifici. Questi sono elementi sicuramente presenti in Eizouken (e forse per questo si ama tanto la pragmatica Kanamori) ma è l'amore per l'animazione (o per il sognare l'animazione, perché no) il vero cuore pulsante, ciò che rende possibile tutte le assurdità che ci si vengono parate di fronte agli occhi. Sogni lucidi, reali, non sono costruzioni astratte, quel che loro vedono è reale e tangibile perché posto in una dimensione che esiste.
Le tre ragazze non sono altro che "serve" di questo sogno, noi non seguiamo in realtà la loro crescita come persone (il che dovrebbe essere l'abc di una sceneggiatura), in realtà loro tre sono fatte e finite... al massimo vediamo una crescita professionale, che per quanto è importante dovrebbe arrivare in secondo piano (scopriamo, sì, come sono diventate così ma sono dei flashback slegati dalla narrazione presente). Al di sopra di tutto, al di sopra di loro tre, la protagonista VERA E UNICA è quell'amore astratto, che ha anche quel compito di avvolgere lo spettatore che diventa un elemento attivo nella storia.
Noi seguiamo la genesi, la crescita, il successo, di un'opera dentro l'opera, le tre ragazze sono fantastiche ma sono più vicine a noi spettatori che al ruolo vero e proprio di protagoniste, perché loro stesse vogliono che sia il loro operato a parlare, ad esprimersi e ad emozionarci.
Eizouken è un anime molto più complesso di quel può sembrare ... ma alla fin fine parla d'amore, ed è la cosa più semplice da comprendere di tutte.
Io direi che se la gioca benissimo con Dorohedoro e Haikyuu!!: To the Top, ed inserirei anche Somali to Mori no Kamisama. Poi se vogliamo aumentare la lista ci sono anche Toaru Kagaku no Railgun T e Id:Invaded.
Come al solito si tende a portare all'estremo certi commenti e dare più rilevanza all'opinione personale che all'obiettività, tutta questa millantata 'povertà' di serie degne di essere seguite non s'è vista.
Originale, divertente, educativa ed una gioia per gli occhi, e che dimostra l'amore e il rispetto verso l'arte dell'animazione e tutto ciò che vi gira intorno da parte dello staff che ci ha lavorato, e che è stato poi trasmesso ai personaggi!
Se dici "forte plot narrativo" mi fai pensare a trame articolate (lo stesso estratto di Wiki parla di tutt'altro). Non so se hai visto almeno Ladri di biciclette, dove l'intero "plot" è incentrato sulla... ricerca di una bicicletta.
Una grande serie, film o romanzo può fare a meno di un grande intreccio.
Per un appassionato di animazione quest'opera è un must specialmente se come me poi siete interessati anche al dietro le quinte della produzione anime. Tre protagoniste poi ben assortite e divertenti ma la mia preferita, come potete vedere dal mio avatar, è Asakusa... quando si perde nelle sue fantasie piene di laser e carri armati volanti è fantastica!
Concordo ahime anche con l'unico punto a sfavore della rece: dateci una seconda stagione please.
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