Chiariamoci subito. Questa recensione non potrà e non vorrà essere per nulla oggettiva. L'argomento delle trasposizioni live action di anime (per giunta famosi) sarà sempre argomento di discussione divisivo, specie nella nicchia di noi fan di vecchia data. Anche in questo caso ho provato a guardare il prodotto con mente aperta, senza farmi dei preconcetti e giungere a facili conclusioni, cercando di farmi un mio parere vedendo tutta la serie e ragionandoci anche discretamente sopra, oltre che parlandone con altre persone che l'avevano vista.
Sono anche un gran fruitore di serie tv americane, in particolare di fantascienza, quindi il farmi veicolare le idee dall'essere anche uno storico amante degli anime era quanto di più lontano dalle mie intenzioni. Devo ammettere però che non ce la si fa, certi paragoni vengono spontanei e se i protagonisti si chiamano Spike e Faye e devono essere loro, il confronto con la storica serie del 1998 viene spontaneo come bere un bicchiere d'acqua.
Intendiamoci, il prodotto in questo caso non vuole essere per nulla irrispettoso secondo me.
"Questo è Cowboy Bebop, è un qualcosa che viene considerato sacro, perciò non facciamo cazzate." È questa una delle frasi che Nemec, uno degli showrunner della serie, ha ripetuto più volte ai suoi durante i lavori sul live action iniziati nel 2019, conscio dell'attaccamento dei fan a quest'anime ormai diventato di culto in tutto il mondo.
"Abbiamo scrutinato i set, gli oggetti di scena, i costumi, le modifiche, abbiamo discusso su tutte queste cose e non lo abbiamo fatto perché volevamo scimmiottare l'anime, ma perché volevamo far rivivere lo spirito dell'anime." Quella di Nemec e la sua squadra di creativi è stata un'attenzione così maniacale da spingerli addirittura a riguardare tutti i film che sono stati fonte d'ispirazione per Watanabe.
Lo stesso Andre Nemec però in una sua intervista pubblicata su Entertainment Weekly ha spiegato che l'approccio attuato dalla produzione sarebbe stato quello di una "espansione dell'universo narrativo canonico" dell'anime originale con l'aggiunta di elementi narrativi originali.
Dal 19 di questo mese tutti abbiamo potuto verificare dal vivo i risultati degli sforzi di Nemec e non solo. Che fosse impossibile replicare l'intera storia dell'anime era ovvio. L'anime è di 26 episodi da 30 minuti e il live-action è di 10 episodi da 50 minuti. Sono fermamente convinto che ogni media deve essere libero di interpretare una storia come meglio crede, anche perché una replica 1:1 non è solo noiosa, ma a volte anche ridicola, visto che l'immaginario animato difficilmente può essere riprodotto integralmente dal vivo senza generare almeno qualche elemento fuori luogo, se non trash.
Veniamo a cosa è stato indovinato. Siamo tutti universalmente d'accordo che le musiche sono l'aspetto davvero positivo (qualcuno ha detto l'unico) di questo prodotto. L'aver richiamato Yoko Kanno e aver utilizzato buona parte delle ost della serie originale ha dimostrato come queste siano ancora oggi eccezionali e senza tempo, salvando alcune volte dalla monotonia e anche dalla noia in cui, specie nella parte centrale, la trama andava a impelagarsi.
Veniamo ad un aspetto invece molto discusso: i costumi e le scenografie. I primi a me non sono dispiaciuti, si adattano perfettamente ai vari personaggi, anche il vestiario di Faye, sarà anche perché non ho mai dato troppo peso alla sua sessualizzazione ma essendo una donna intelligente e di azione, dal vivo in queste vesti ce la vedo meglio, specie nelle scene di azione.
Le scenografie invece mi hanno lasciato interdetto. Da un lato mi è piaciuta molto la fedeltà della parte prettamente spaziale e gli effetti speciali utilizzati per mostrarcela non sono stati affatto a basso budget. Non mi è dispiaciuta neanche tutta la parte del primo episodio in cui si è cercato di dare un proprio stile al tutto, molto simile a quello dei prodotti "alla Rodriguez" per intenderci. Puntata dopo puntata però ho trovato tutto questo altalenante: si passa da elementi vintage simili a serie come "Loki" a città che non sembravano neanche reali ma set di film di serie b. Non so quanto tutto questo sia voluto per cercare una propria affinità alla serie originale, ma devo dire che la sensazione di forte disomogeneità risulta piuttosto straniante e a volte fa anche scordare che siamo di fronte a un'opera di fantascienza.
Quest'ultimo punto si rispecchia anche nella trama, che piano piano scivola sempre più nell'action mainstream di matrice americana perdendo anche il tocco "da fumettone" che i film di Rodriguez o Tarantino ci hanno regalato.
Il tono nostalgico della serie originale è un lontano ricordo mentre l'ironia il più delle volte sembra piuttosto forzata. Difetti piuttosto evidenti che contribuiscono purtroppo a far precipitare anche l'operato dei tre attori principali che, oltre ad essere prigionieri in ruoli mai del tutto ben chiari, sono anche malamente approfonditi.
Jet perde parecchio del suo carattere di persona legata a un proprio codice, in favore di un ruolo di padre separato che francamente a volte risulta stucchevole e ripetitivo.Faye forse è quella che ne esce meglio, e in Italia ci è stata anche riportata la sua fantastica voce italiana (la De Bortoli), ma è ben lungi dall'essere quella intelligente malandrina che tutti conosciamo e abbiamo amato ma in confronto a Spike non può che risplendere.
Sul povero John Cho è stato detto di ogni, in primis che è vecchio e non può interpretare quel ruolo. Argomento non del tutto fuori luogo visto anche la particolare storia raccontata, eppure l'attore si da davvero da fare per entrare nel personaggio grazie anche a una forma strepitosa (invidia totale da parte mia) e al non risparmiarsi mai in ogni scena action. Non me la sento di dare la colpa totalmente a lui per la non riuscita di questo Spike in carne e ossa, bensì alla sceneggiatura che lo ha costretto a una bidimensionalità fine a se stessa. Questo Spike è una macchietta di eroe che non può scappare dal suo passato. Passato che, devo dire, è ancora più macchiettistico di lui.
Vicious infatti esce davvero con le ossa rotte da questa serie, una figura patetica e stereotipatissima di villain senza nessun risvolto se non quello di bramare il potere come il più classico dei matti megalomani dei cattivoni anni 60/70 alla Star Trek per intenderci. Unico approfondimento psicologico? Non sopporta che qualcuno giudichi la sua virilità che poi gli parte il complesso del padre. Nel 2021, senza neanche andare a fare il paragone con la serie originale, è lecito chiedere qualcosa di più a un prodotto seriale su una piattaforma importante come Netflix.
Già tutto questo basta purtroppo per una netta critica negativa verso questo prodotto, ma se non bastasse (e senza fare eccessivi spoiler) gli autori ci hanno regalato anche un finale davvero risibile per cercare di aprire a una seconda stagione di cui, diciamolo, non si sente proprio il bisogno. L'ultima perla che lascia proprio l'anime fan con l'amaro in bocca è l'avvento di Edward negli ultimi secondi. Molti si erano lamentati della sua assenza nella storia: ebbene, posso ampiamente dirvi che fosse stato davvero così non sarebbe poi stato male visto cosa poi ci è toccato vedere.
Sono anche un gran fruitore di serie tv americane, in particolare di fantascienza, quindi il farmi veicolare le idee dall'essere anche uno storico amante degli anime era quanto di più lontano dalle mie intenzioni. Devo ammettere però che non ce la si fa, certi paragoni vengono spontanei e se i protagonisti si chiamano Spike e Faye e devono essere loro, il confronto con la storica serie del 1998 viene spontaneo come bere un bicchiere d'acqua.
Intendiamoci, il prodotto in questo caso non vuole essere per nulla irrispettoso secondo me.
"Questo è Cowboy Bebop, è un qualcosa che viene considerato sacro, perciò non facciamo cazzate." È questa una delle frasi che Nemec, uno degli showrunner della serie, ha ripetuto più volte ai suoi durante i lavori sul live action iniziati nel 2019, conscio dell'attaccamento dei fan a quest'anime ormai diventato di culto in tutto il mondo.
"Abbiamo scrutinato i set, gli oggetti di scena, i costumi, le modifiche, abbiamo discusso su tutte queste cose e non lo abbiamo fatto perché volevamo scimmiottare l'anime, ma perché volevamo far rivivere lo spirito dell'anime." Quella di Nemec e la sua squadra di creativi è stata un'attenzione così maniacale da spingerli addirittura a riguardare tutti i film che sono stati fonte d'ispirazione per Watanabe.
Lo stesso Andre Nemec però in una sua intervista pubblicata su Entertainment Weekly ha spiegato che l'approccio attuato dalla produzione sarebbe stato quello di una "espansione dell'universo narrativo canonico" dell'anime originale con l'aggiunta di elementi narrativi originali.
Il canale YouTube ufficiale di Netflix descrive così la serie: COWBOY BEBOP è un western spaziale ad alto contenuto d'azione che vede protagonisti tre cacciatori di taglie, alias "cowboy", in fuga dal loro passato. Radicalmente diversi, Spike Spiegel (John Cho), Jet Black (Mustafa Shakir) e Faye Valentine (Daniella Pineda) formano una squadra agguerrita e sarcastica pronta a combattere i peggiori criminali del sistema solare, se il prezzo è giusto... ma che può solo farsi strada a calci e battute tra le tante risse prima che il passato finisca per fagocitarli tutti.
Dal 19 di questo mese tutti abbiamo potuto verificare dal vivo i risultati degli sforzi di Nemec e non solo. Che fosse impossibile replicare l'intera storia dell'anime era ovvio. L'anime è di 26 episodi da 30 minuti e il live-action è di 10 episodi da 50 minuti. Sono fermamente convinto che ogni media deve essere libero di interpretare una storia come meglio crede, anche perché una replica 1:1 non è solo noiosa, ma a volte anche ridicola, visto che l'immaginario animato difficilmente può essere riprodotto integralmente dal vivo senza generare almeno qualche elemento fuori luogo, se non trash.
Veniamo a cosa è stato indovinato. Siamo tutti universalmente d'accordo che le musiche sono l'aspetto davvero positivo (qualcuno ha detto l'unico) di questo prodotto. L'aver richiamato Yoko Kanno e aver utilizzato buona parte delle ost della serie originale ha dimostrato come queste siano ancora oggi eccezionali e senza tempo, salvando alcune volte dalla monotonia e anche dalla noia in cui, specie nella parte centrale, la trama andava a impelagarsi.
Veniamo ad un aspetto invece molto discusso: i costumi e le scenografie. I primi a me non sono dispiaciuti, si adattano perfettamente ai vari personaggi, anche il vestiario di Faye, sarà anche perché non ho mai dato troppo peso alla sua sessualizzazione ma essendo una donna intelligente e di azione, dal vivo in queste vesti ce la vedo meglio, specie nelle scene di azione.
Le scenografie invece mi hanno lasciato interdetto. Da un lato mi è piaciuta molto la fedeltà della parte prettamente spaziale e gli effetti speciali utilizzati per mostrarcela non sono stati affatto a basso budget. Non mi è dispiaciuta neanche tutta la parte del primo episodio in cui si è cercato di dare un proprio stile al tutto, molto simile a quello dei prodotti "alla Rodriguez" per intenderci. Puntata dopo puntata però ho trovato tutto questo altalenante: si passa da elementi vintage simili a serie come "Loki" a città che non sembravano neanche reali ma set di film di serie b. Non so quanto tutto questo sia voluto per cercare una propria affinità alla serie originale, ma devo dire che la sensazione di forte disomogeneità risulta piuttosto straniante e a volte fa anche scordare che siamo di fronte a un'opera di fantascienza.
Quest'ultimo punto si rispecchia anche nella trama, che piano piano scivola sempre più nell'action mainstream di matrice americana perdendo anche il tocco "da fumettone" che i film di Rodriguez o Tarantino ci hanno regalato.
Il tono nostalgico della serie originale è un lontano ricordo mentre l'ironia il più delle volte sembra piuttosto forzata. Difetti piuttosto evidenti che contribuiscono purtroppo a far precipitare anche l'operato dei tre attori principali che, oltre ad essere prigionieri in ruoli mai del tutto ben chiari, sono anche malamente approfonditi.
Jet perde parecchio del suo carattere di persona legata a un proprio codice, in favore di un ruolo di padre separato che francamente a volte risulta stucchevole e ripetitivo.Faye forse è quella che ne esce meglio, e in Italia ci è stata anche riportata la sua fantastica voce italiana (la De Bortoli), ma è ben lungi dall'essere quella intelligente malandrina che tutti conosciamo e abbiamo amato ma in confronto a Spike non può che risplendere.
Sul povero John Cho è stato detto di ogni, in primis che è vecchio e non può interpretare quel ruolo. Argomento non del tutto fuori luogo visto anche la particolare storia raccontata, eppure l'attore si da davvero da fare per entrare nel personaggio grazie anche a una forma strepitosa (invidia totale da parte mia) e al non risparmiarsi mai in ogni scena action. Non me la sento di dare la colpa totalmente a lui per la non riuscita di questo Spike in carne e ossa, bensì alla sceneggiatura che lo ha costretto a una bidimensionalità fine a se stessa. Questo Spike è una macchietta di eroe che non può scappare dal suo passato. Passato che, devo dire, è ancora più macchiettistico di lui.
Vicious infatti esce davvero con le ossa rotte da questa serie, una figura patetica e stereotipatissima di villain senza nessun risvolto se non quello di bramare il potere come il più classico dei matti megalomani dei cattivoni anni 60/70 alla Star Trek per intenderci. Unico approfondimento psicologico? Non sopporta che qualcuno giudichi la sua virilità che poi gli parte il complesso del padre. Nel 2021, senza neanche andare a fare il paragone con la serie originale, è lecito chiedere qualcosa di più a un prodotto seriale su una piattaforma importante come Netflix.
Già tutto questo basta purtroppo per una netta critica negativa verso questo prodotto, ma se non bastasse (e senza fare eccessivi spoiler) gli autori ci hanno regalato anche un finale davvero risibile per cercare di aprire a una seconda stagione di cui, diciamolo, non si sente proprio il bisogno. L'ultima perla che lascia proprio l'anime fan con l'amaro in bocca è l'avvento di Edward negli ultimi secondi. Molti si erano lamentati della sua assenza nella storia: ebbene, posso ampiamente dirvi che fosse stato davvero così non sarebbe poi stato male visto cosa poi ci è toccato vedere.
Dopo anni di rumors, rimandi e cambi di rotta abbiamo quindi avuto il nostro tanto chiacchierato live action di Cowboy Bebop. Peccato che esso non solo sia lontano parente di un titolo che ha fatto la storia dell'animazione anni 90, ma che non colga neanche bene i tanti rimandi che la produzione Sunrise aveva fatto all'epoca proprio verso i prodotti cinematografici occidentali.
Cowboy Bebop parte da una base conosciuta (storia, personaggi, musiche) e cerca una propria strada per affrontarne la leggenda, perdendosi purtroppo per strada dopo un inizio promettente, e diventando né più né meno come tanti altri prodotti usa e getta dell'epoca dello streaming.
Come serie quindi sicuramente non sarà ricordata ma può avere un risvolto positivo: far incuriosire e guardare la serie originale a chi non lo ha purtroppo mai fatto!
Cowboy Bebop parte da una base conosciuta (storia, personaggi, musiche) e cerca una propria strada per affrontarne la leggenda, perdendosi purtroppo per strada dopo un inizio promettente, e diventando né più né meno come tanti altri prodotti usa e getta dell'epoca dello streaming.
Come serie quindi sicuramente non sarà ricordata ma può avere un risvolto positivo: far incuriosire e guardare la serie originale a chi non lo ha purtroppo mai fatto!
Pro
- Ti fa venire voglia di rivedere la serie anime
- Il comparto musicale
Contro
- I personaggi principali piuttosto anonimi
- Villain eccessivamente stereotipato
- Scenografie a volte non proprio all'altezza
fun fact: Spike è Harold(John Cho) di "Harold e Kumar"(in italia chiamato Amercian Trip), roba da trip mentale.
Già aspetto la 2a stagione.
Ma bisogna continuare a raccontare questa balla ancora a lungo? La costumista ha chiarito che le ha cambiato i vestiti per dei suoi patemi moralistici, la praticità di movimento è solo una scusa ridicola che ha tirato fuori dopo per giustificarsi.
Pure giacca e cravatta non sono pratiche per muoversi (nella realtà si usano per il lavoro di ufficio o le cerimonie, certo non per fare jogging) eppure non mi risulta che John Cho abbia avuto particolari problemi...
Dato che comunque si hanno molti, molti soldi a disposizione spero sempre che qualche volta abbiano la genialata di affiancare qualche sceneggiatore giapponese e tradurre le loro proposte o lavorare insieme per una visione d'insieme.
Coinvolgere Nobumoto Keiko, la sceneggiatrice di tutta la serie, magari avrebbe aiutato.
A caso, nessun sceneggiatore giapponese avrebbe messo Chris Pratt su Mario, perché Mario dovrebbe essere simpatico.
Complimenti Ironic, hai centrato il punto.
Da parte mia io dico che la serie è DECENTE, nulla di più, si lascia guardare ma è ben lontana dall'essere qualcosa di imperdibile, specialmente se la si confronta all'anime originale. Bisogna pensarla come a una serie che ha lo stesso titolo di Cowboy Bebop, ma che non è Cowboy Bebop. Qualcosa l'hanno azzeccata, ma allo stesso tempo ne hanno sbagliate altre cento, tra il costume di Faye, la stessa Faye diventata lesbica a caso solo per accontentare il pubblico LGBT, Jet diventato nero solo per accontentare il pubblico nero, Vicious che sembra sempre sotto anfetamine, Julia trasformata in una str**a assetata di potere, Gren trasformato in una macchietta, un barista travestito lontanissimo dal personaggio originale, ed Ed che, meglio lasciar perdere.
Senza contare poi tutte le altre ca77ate dette nelle interviste prima e durante l'uscita della serie, come i deliri degli sceneggiatori che dicono che la serie "aggiusta" i punti problematici della serie, come la poca multietnicità, quando invece Cowboy Bebop è una delle serie con il mondo più multietnico mai fatte, al punto che ti viene da chiederti se l'anime lo hanno visto per davvero, o di quando l'attrice che fa Faye ha insultato i fan dell'anime che facevano critiche legittime.
I migliori del cast sono stati i cani (perché hanno usato due cani diversi per Ein), perfetti.
La seconda stagione comunque la fanno, a Netflix interessano le visualizzazioni, non i voti, e la serie è stata vista da parecchia gente, perciò.
L'aria che si respira, alcuni siparietti ricordano molto quella scanzonata della serie originale, alcuni dialoghi sono indovinati e bene ispirati. Manca del tutto quella poeticità, quel romanticismo che rendeva la serie magica, (Cowboy Bebop è una delle serie anime più romantiche che ricordi).
"Io non vado a morire, ma solo a provare a me stesso se sono realmente vivo oppure no" Ecco, scordiamoci frasi memorabili come questa, i dialoghi si sono impoveriti il massimo che sentiremo sarà qualcosa simile a posso ucciderla un pochino? Frasi divertenti sicuramente ma nulla che ricorderò fra alcuni anni.
Vicious sembra un personaggio che non si può "salvare" qualunque cosa faccia, sarà sempre il punto debole della serie.
Il finale può spiazzare in senso positivo come in negativo.
In definitiva non lo boccio, anzi è stata una simpatica sorpresa, nulla di eclatante ma posso capire chi dopo aver visto i colpi di scena finali sia rimasto deluso... E spero soprattutto che possa avvicinare chi non conosce la serie a quel capolavoro....
I primi due episodi mi avevano convinto abbastanza. Ovviamente non era l'anime ma ero partita con l'idea di non vedere una riproposizione fedele ma una reinterpretazione. Il problema è che si è esagerato. O non tocchi il passato dei protagonisti e fai una serie di azione pura e semplice, che ci stava benissimo oppure se vuoi riproporre tutto il vissuto dei tre protagonisti, ca##o lo fai bene!! Hai una storia perfetta, tienila. Quel mood nostalgico e struggente dell'anime qui è totalmente assente.
Soprattutto non ridurre personaggi con carisma a palate a macchiette inguardabili che si fanno mettere i piedi in testa dal primo che passa (sì, Vicious, sto parlando proprio di te....). E non riduci figure femminili piene di mistero ed eleganza a cantanti da piano bar dalle labbra rifatte con sete di potere nata a caso (sì, Julia, parlo proprio di te).
Davvero fa venir voglia di rivedere la serie originale, e questo è solo cosa buona e giusta. Yoko kanno ha riproposto quello che sa fare e ha dimostrato che la sua ost spacca ancora a vent'anni di distanza.
Ennesima occasione mancata......
non sono gli sceneggiatori a decidere il casting
Il tutto è pervaso da un'ironia molto americana, diversa da quella degli episodi più umoristici dell'anime, che però non stona troppo. Alla fine, allo Spike di John Cho ci si fa l'abitudine: anche se è un po' più simpaticone, alla fine molte delle cose che dice e che fa sono estremamente simili al vero Spike. Però non è la stessa persona, ed è giusto così. Jet pure non mi dispiace, anche se alla fine si è dimostrato meno maturo e disincantato dell'originale. Ho apprezzato anche Faye, meno spigolosa. E più vestita... A parte che il suo costume originale (perchè non venitemi a dire che è un vestito, è un costume lol) ricorda una "divisa da lavoro" da professionista dei marciapiedi (con tutto il rispetto per la categoria), ma da quando in qua i costumisti hanno voce in capitolo? Mi sa che la costumista ha usato il girl power come scusa per non ammettere che non le andava di lavorare più del dovuto, perchè il costume è tenuto insieme con lo sputo e sarebbe andato in mille pezzi alla prima occasione... Chiedo conferma ad eventuali cosplayer di Faye.
Vicious non mi è piaciuto, è un cattivo da macchietta, e anche Julia non mi ha convinta. Mi è piaciuta Ana, diversissima dalla Ani originale che d'altronde si è vista pochissimo, mentre invece il personaggio di Gren è stato completamente annientato. Ok, questo non è il vero CB, ma il Gren in carne ed ossa è il solito stereotipo del gay effeminato...
Il finale però non mi è piaciuto.
A sollevare la situazione ci ha pensato Ed... finalmente. Che è UGUALE a quella vera, da far paura.
Insomma, sebbene non senza difetti e nonostante il finale piuttosto meh, non abbiamo avuto un nuovo Death Note, nè tanto meno un nuovo Dragon Ball Evolution (il regista aveva ammesso di non conoscere affatto DB e di aver fatto tutto alla c...o, mentre invece qui si vede che è stato fatto da gente che l'anime se l'è visto e rivisto). Nonostante quello che dicono e ancora diranno in molti, almeno per ora la reputazione di Cowboy Bebop è salva.
Capitolo sub: io ho visto la versione doppiata dove è da sottolineare che l'unica parte sub ita (quella dove si parla in francese) prende una topica abbastanza clamorosa sbagliando quella che èuna frase iconica della storia del cinema tratta dal film Blade Runner....
Erano sicuramente sbagliati i sub originali inglesi ma la sanno pure le persone che il film non lo hanno mai visto 😥
Non avrei saputo scriverlo meglio.
Ad ogni modo attendo con ansia cosa riusciranno a partorire di positivo nei commenti chi ha apprezzato questo sciommiottamento della trasposizione animata.
Finora ci siamo tutti limitati ad esporre la nostra opinione, che sembrerebbe essere quella dominante in giro per il web: ovvero che ha i suoi difetti, ma che nel complesso si è dimostrata una produzione dignitosa, che non tenta inutilmente di scimmiottare l'originale ma si propone come una versione alternativa, simile ma al tempo stesso diversa. Non ho ancora visto nessuno che la difende a spada tratta senza ammetterne i difetti, nè su AC nè altrove.
Ma non è che sembra sbagliata perché la gente ricorda la frase sbagliata? Nel doppiaggio italiano di Blade Runner la frase è stata modificata rispetto all'originale inglese, quindi magari il problema è quello.
Io l'ho visto con i sottotitoli in inglese e sono giusti.
Quindi per ora un episodio promosso un episodio bocciato.
In America sia critica sia i fans di live action hanno bocciato la serie. Su Rotten Tomatoes l'hanno demolita.
ironico che fino a poco tempo fa molti se ne sbattevano o non erano d'accordo di RottenTomatoes, per le recensioni positive a The Last Jedi e a quasi tutti gli MCU.
Ora con questo live action, sopratutto i fan credono a Rotten?
Io posso dare credito alla critica, ma non certo ai fan e pubblico che sia su RottenTomatoes, metacritic e IMDb hanno dato voto 1 o 10 come se piovesse, probabilmente di gente che non la visto.
Calcola che Rotten è un aggregatore di tutti i maggiori siti del mondo, quindi fa praticamente una media mondiale.
I film Mcu nel settore fans hanno tutti voti alti.
Nel settore Critica sono più variabili.
Questo Cowboy Bebop live action sta andando male in entrambi i settori.
E non sono io ad aver scritto quel post. Impara a quotare, perdiana.
Io sono particolarmente curioso di sapere che fine hanno fatto quelli che erano convinti che questa roba era fatta con la supervisione di Watanabe
Quoto: penso che questa sia l’aspetto che mi ha fatto più male e che mi fa concordare in pieno con la recensione del “the real folk Blues” di BeBop qui nemmeno l’ombra… un occasione mancata
1) non ho idea perché sia spuntato il tuo Nick, dirlo allo staff
2) pensando che la media dei live action di produzione Japan sono scimmiottamenti che riproducono mossette ed espressioni delle serie animate, la sua consulenza non pare tanto improbabile ,😆
in giro leggendo su YouTube e Facebook non pare sta andando così male come credete.
Comunque non esclude il mio commento, mai si è dato retta a Rottentomatoes fino ad ora, adesso che boccia, guarda caso un adattamento odiato fin dall'annuncio, tutti gli danno retta (lo stesso che successo con Eternals)
Il voto pubblico non ha senso di esistere, perché chiunque può dargli un voto, senza vedere prima il titolo in questione.
1) Fai casino con l'editor e bisogna chiamare lo staff?
2) Ah, adesso le mossette sono un problema? Ma quando uscirono la sigla e il trailer, che ne erano pieni, non ti eri sperticato in loro difesa?
Io non ho visto Blade Runner in originale però ti posso dire una cosa: so il francese e il personaggio dice "J'ai vu choses que vous humain... Ecc ecc" che tradotto vuol dire "Ho visto cose che voi umani ecc ecc"
I sottotitoli di Netflix traducevano invece "Ho visto cose che voi morti ecc ecc" direi che c'è una bella differenza 😌😌 sarebbe carino prestare attenzione a quello che va in onda, soprattutto considerando il fatto che la frase si stravolge non poco...
Ok, allora è un problema dei sottotitoli in italiano, perché quelli in inglese sono giusti.
Al solito la qualità dei sottotitoli è bassa, la cosa non sorprende. D'altronde avete pure fatto la notizia sulla cosa, quindi sì, Netflix deve migliorare molto con i sottotitoli.
E' inevitabile. Live ed animazione hanno linguaggi simili ma anche parecchio diversi. Occorre che la produzione e la regia scelgano alcuni elementi fra i molti che propone un anime, e si concentrino su di essi. Diano un'identità all'opera Live. Ora sicuramente in questo Live Action di Netflix c'è stato un vero sforzo per determinarne un'identità autonoma. Si è scelto di LEGGERE e Proporre l'opera come un B-Movie....E non è stata un'idea sbagliata. Anzi.
Il punto è che un B-Movie mal riuscito.In particolare riguardo i personaggi e l'ambientazione.La caratterizzazione - è stato ben indicato - dei personaggi è stata altalenante, l'ambientazione a volte- spesso- è parecchio "Terricola" e poco FS e ci si finisce per chiedersi...dove stiamo e cosa stiamo guardando.Troppe volte. E non va bene.
Talora sembra..una "Tarantinata". I combattimenti rimandano direttamente al mondo dei Live di Kung Fu Made in Hong Kong di qualche anno fà...( nelle stesse settimane è uscito su Disney Plus il film di Shan Chi, se potete dategli un'occhiata, va bene non avevano gli stessi soldi, ma non è solo quello...Non ci si può limitare a riprendere lo "stile di Hong Kong"...Fra l'altro sanno che c'è stata una serie di film dedicati ad Ip Man ?? )
. Per conto le navi e gli effetti speciali sono buoni - anche se gli effetti speciali peggiorano man mano che il budget scende...-
Un 6-, guardabile ma chi lo rivede dopo alcune settimane o mesi?
Il ritmo è lentissimo, la maggior parte delle puntate sono soporifere, le scene d'azione sono pessime, credo fossero girate meglio quelle dei western spaghetti di Bud Spencer e Terence Hill, il tentativo di trasporre fedelmente alcuni episodi fallisce miseramente, vedi la mal riuscita del pagliaccio al luna park (inutile apprezzare la fedeltà all'episodio se poi il risultato è alla stregua di film trash come il Vendicatore Tossico).
Scelte poco credibili e anche inutili ai fini della trama come la Faye lesbo, messa li unicamente per inserire elementi lgbt+ a caso, probabilmente inserita solo perchè ad oggi fa figo farlo, o Ein che senza nessun motivo si scopre essere robot (eh?) unicamente come escamotage della trama, perchè non sapevano come far comunicare il pagliaccio con la ciurma e dovevano trovare una soluzione.
Mi fermo qui, perchè ci sarebbe anche molto altro (chiavette usb 2.0, ne vogliamo parlare?), come il personaggio di Vicious che non è credibile nè nell'aspetto (credo che l'attore sia Guzzanti, no?) nè nelle azioni che lo rendono ridicolo come pochi "cattivi" nella storia. Stesso destino per Giulia, che riescono a rendere inutile e piatta, ci fosse o meno cambierebbe poco.
Insomma, le uniche cose che si salvano sono la camminata di Spike (merito unicamente dell'attore) e le musiche (e grazie, sono l'unica cosa rimasta intatta dalla serie originale), ma sinceramente non credo proprio basti per dargli la sufficienza e a mio modo di vedere non invoglia per niente a guardare la serie animata, dovessi avvicinarmi al titolo partendo da questo live credo ne avrei una visione distorta, se poi ci bastano un personaggio figo e due navicelle spaziali a soddisfarci allora forse dobbiamo farci delle domande (sarebbe come dire che G no Reconquista è figo perchè ci sono i gundam, quando la realtà è tutt'altro)
Infatti è noto che il cerchietto per capelli e la tonalità di giallo dei vestiti impediscano molti movimenti
Assolutamente, ma converrai che determinati particolari sono "iconici".
Io -personalmente- ho commentato un colore e l'assenza di un accessorio. Non del tipo di abbigliamento.
E personalmente trovo molto importante la tonalità di giallo, perché spicca su tutti gli altri. Hanno tutti colori "opachi" tranne lei. Un motivo ci sarà.
Se Jigen fosse senza cappello? O usasse una pistola automatica, o fosse vestito di marrone, o fumasse una sigaretta elettronica sarebbe lo stesso personaggio? Non una cosplayata, sono alcuni dettagli che fanno parte del personaggio e lo rendono quello che è.
Lo stesso Lupin cambia giacca in varie serie...
detto questo ripeto a me in questo particolare caso non da fastidio, come in altri ...lo stesso Edward lo avrei voluto molto più realistico piuttosto che in quella ridicola pontomima degli ultimi minuti che danno solo il senso del trash più che della verosomiglianza
Ti pongo l'unica domanda di rilievo che mi sento di fare, ma c'era così tanto bisogno di questo live action visto cosa rappresenta per l'animazione tutta la serie animata originale ?
Io non riesco a trovare un motivo valido, ed a chi mi ha chiesto consiglio su quali delle tante serie animate giapponesi guardare, tra le prime tre ho sempre consigliato Cowboy Bepop.
Ad oggi mi ritrovo a dover sottolineare, qualora me lo si chieda, di non visionare il live action così da non farsi un'idea sbagliata.
Sinceramente non ci vedo tutto questo ritorno positivo d'immagine verso la produzione originale, ma magari sono io che sono pessimista di natura.
Sicuramente è un bais che viene fuori, motivato dal fatto che è veramente difficile dopo aver visionato la seria televisiva non fare un parallelismo.
Spero più che altro che non accada quanto successo con Old Boy, altra produzione di nicchia che il live action americano ha trasposto veramente male, ma qui come ben hai scritto si parla di un 1:1, con le dovute derivazioni da politically correct forzato che rappresentano la maggior parte delle produzioni Netflix, quindi il risultato sarà diverso, o quantomeno me lo auguro.
Non è perché è diverso dal cartone per sé, ma proprio perché sembra una combinazione di kitsch e cliché.
Aggiungiamo, poi, che l'originale è rimasto un capolavoro di culto per motivi ben chiari.
Avrei preferito una serie completamente diversa, a sto punto, che segue lo spirito artistico dell'originale. Piuttosto che cercare di replicare il cartone animato e americanizzarlo, sarebbe stato più convincente se avessero studiato le fonti dell'ispirazione dei creatori dell'anime e preso quelle come risorse fondamentali, con magari qualche aggiunta culturale.
Cmq... non sembra qualcosa che fa per me.
L'anime originale è inarrivabile? Certo, e per fortuna nessuno ce lo tocca.
Le musiche sono fantastiche? Certo, credo che nessuno possa non essere d'accordo.
Non è una trasposizione ultrafedele e molte cose sono andate perse o sono cambiate? Certo, ed era pure inevitabile, era FOLLE pensare altrimenti.
E' venuto un pastrocchio inguardabile? No, anzi merita molto più di quanto mi aspettassi.
Ragazzi, secondo me le uniche cosa davvero PESSIME sono:
1) Vicious fa davvero pietà. Davvero, è ridicolo, pare costantemente sotto anfetamine di bassa qualità e non ha un briciolo del fascino (già non elevatissimo, a mio parere) dell'originale;
2) le scene d'azione sono... LENTE! Cioè, non voglio necessariamente un film di arti marziali con una prestanza atletico/coreografica alla Tony Jaa, però nemmeno si può andare al rallentatore, santo cielo!
3) in alcuni casi paradossalmente sono le comparse gli attori più svogliati: sono talmente... "scazzati" che rovinano la sospensione di incredulità. E' come se li avessero tutti interrotti durante la pausa pranzo.
Detto questo, ci sono anche gli aspetti positivi.
1) fra gli attori c'è un'ottima alchimia, e c'è tutta l'ironia che ho trovato in un sacco di episodi della serie originale;
2) si vede davvero che gli autori sono fan dell'opera originale, c'è molto amore in questo lavoro;
3) molta (non tutta!!!!) dell'essenza della serie originale si trova anche qui;
Poi, oh: non dimentichiamoci mai che un cartone animato è pressoché impossibile da trasporre in live action... Sono mezzi troppo diversi, è come riprodurre un quadro facendone una scultura: puoi impegnarti quanto ti pare, ma non riuscirai MAI a riprodurre sensazioni, impatto, colori...
Toccare qualcosa di così di culto come Cowboy BeBop è una follia in partenza e, detto ciò, devo dare atto agli autori di avere avuto un coraggio da leone e che sono già sorpreso di essermi ritrovato a guardare la serie con piacevolezza e, alla fine, di desiderarne ancora!
Rotten Tomatoes è la quintessenza della massa ignorante, se dai ragione a loro vuoi dire che lo sei anche tu.
La serie non è brutta e intrattiene, ma:
- Ha alcuni problemi di scrittura
- La messa in scena alcune volte ha problemi
- I personaggi non sono tutti ben scritti (specie quelli secondari)
Quindi, avendo tutte queste indicazioni la mia idea me la sono fatta e farò a meno di guardarmela. La cosa positiva è che tutto questo parlare di Cowboy bebop mi ha fatto tornare la voglia di rivedere la serie originale.
QUESTA è un'annotazione interessante e su cui ci sarebbe da riflettere. Una difficolà mel realizzare Live Action è proprio questa: gli interpreti. Chi ricorda la massa enorme di critiche preventive su GTS legate al fatto che..il Maggiore NON era interpretato da un'orientale ma da Scarlett "Vedova Nera" Johansoon ?
POI abbiamo capito che i problemi del film erano leggermente diversi....
I Giapponesi nel corso degli anni hanno nutrito il nostro immaginario perchè capaci di creare opere che parlano a tutto il pubblico, all'Universalità del pubblico..magari andando OLTRE l'etnia, l'ambientazione dei personaggi...
Rocky Joe, per dirne una, i due protagonisti principali, non sono proprio dei Giapponesi DOC....( come non lo è, en passant) il'optime Naoto Date.
Era il linguaggio, i temi usati, a fare la differenza. Ed il bello che lo facevano - remenber- non con l'intento di "Parlare al mondo" ma di farsi aprprezzare dal pubblico di casa...Spesso bambini...ed adolescenti.
Un MONDO ALTRO, però rispetto alla realà degli adulti..come approcciarsi ad esso?
Credo che questo davvero si perda in alcuni tentativi di Live Action tratti dai manga. Speso per una malcelata voglia di rivalsa con il passato ( che in realtà nasconde certe anzie l'impossibilità dei registi di pooporre delle scelte..), o voglia di andar dietro alle mode - non mi riferisco tanto agli eccessi culturali del Political Correct, ma ANCHE a quelli...anche perchè spesso gli autori originali manco sono considerati ( qualcuno ha visto il live delle Fate? Una buona esemplificazione.
E non è un punto facile da risolvere...Non certo in produzioni Netflix...che, parliamoci apertamente, spesso poco seguono e controllano le opere.Ergo i risultati buoni sono solo il 50% di quelli finanziati...
Vedremo che cosa combineranno con One Piece...
A meno che non lo acquisisca Disney, che è l'unica che si può permettere un investimento tale da farlo rendere visivamente il più possibile vicino all'anime, penso verrà fuori un pastrocchio simil Dragonball Evolution.
L'unica altro studios che si poteva permettere di raggiungere una certa qualità visiva era Weta Digital di Peter Jackson, ma è stata di recente acquisita per creare le basi del metaverso di quello squinternato di Zuckerberg.
Stai ancora usando le stesse identiche scuse tirate fuori da attori e produzione... Il resto del cast principale ha vestiti abbastanza fedeli all'anime, mi stai dicendo che per te sono meno reali?
E sì, il vestirsi provocante di Faye è connesso alla caratterizzazione del personaggio. E' al tempo stesso un'arma che lei usa nel lavoro di cacciatore di taglie (molti criminali abbassano la guardia di fronte a lei) ma fa anche parte di una maschera che si è dovuta creare di fronte al mondo ostile in cui è stata catapultata. Travisare in maniera così plateale il suo personaggo è stato un indizio prezioso sullo spirito con cui Netflix si è voluta approcciare a Cowboy Bebop
Cambia il colore della giacca, non è che un bel giorno gliela sostituiscono con un poncho perché sì.
Penso l'opposto. Non sarà male.
Poi bisogna distinguere tra verosomiglianza visiva e verosomiglianza nella sostanza. Nel secondo caso un lavoro del topo riuscirebbe a fare molti danni... per soldi. Una Disney ha come obiettivi distribuire ovunque, e per farlo deve toccare tematiche generaliste e de vitare qualsiasi riferimento che possa irritare grandi mercati (cina), e dare un taglio che vada bene a tutti. Quindi vedrei più rischioso un lavoro disney che di altri.
Tutti gli altri che mi è capitato di vedere (Alita, GITS, Harlock, Lupin) erano deludenti; non escludo che ne possano esistere di ben fatti (la serie jap su "Ooku" mi incuriosisce, per esempio) ma a priori tendo a essere scettico.
No. e anche questa recensione da una sufficienza che ben lontano dalla cagata
Bhè dai, secondo me il film di Alita era abbastanza riuscito, l'ho trovato godibile e mi ha fatto interessare al franchise (mi sono comprato il manga dopo).
Kenshin, ad esempio, è venuto molto bene, lo devo ammettere. Non raggiunge il manga e, quindi, l'anime, ma non si può dire che sia brutto.
Nana non era male. Peccato per lo stile di musica, però. Cambiato un po' troppo radicalmente per i miei gusti, per quanto ricordo. (Anche se, in realtà sarebbero state canzoni carine in un altro contesto.)
Anch'io lo reputo un film riuscito. Ma per gli standard di remake americani di originali giapponesi. Avevo aspettative bassissime. Il manga cmq resta il migliore.
Cmq per quanto riguarda Gunnm, anche l'anime è super diverso dal manga. Per esempio, il personaggio della tipa che voleva andare a Zalem non c'è, però il concetto del suo personaggio, invece, sì. Questo e i moralismi dei personaggi. Oltre al fatto che, ovviamente, l'anime ha solo 2 episodi, se ricordo bene, quindi non poteva racchiudere l'intera storia a prescindere. Proprio come il film.
Io avevo già letto il manga e l'ho trovato un film inutile e fuori tempo, avrebbe avuto senso farlo negli anni '90.
Il fumetto stesso, per dirla tutta, era già per certi aspetti "vecchio" nel momento in cui è uscito, con tematiche e scenari fantascientifici/cyberpunk che si erano già visti in opere visive e letterarie precedenti, ricordiamoci che è coevo del ben più moderno Ghost in the shell di Shirow (che in realtà è anche leggermente precedente, mi pare sia dell'89)
https://www.theverge.com/2021/12/9/22827010/cowboy-bebop-netflix-live-action-cancel
Alla fine però, la prima stagione è abbastanza conclusiva per come finisce, per come sono messi i personaggi alla fine dell'ultimo episodio, quindi non si sentirà troppo la mancanza di un seguito.
molto giapponese in che senso? questo è più simile ai live giapponesi, di qualsiasi live mai fatto.
La scenografia non si scrive, quella è la sceneggiatura... almeno usa le parole corrette.
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