Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.

In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.

Dai debiti di Takahata alla nascita di Laputa


La realizzazione di Nausicaa della valle del vento non solo aveva provato molto Miyazaki, che aveva espresso il suo desiderio di tornare ad essere un semplice animatore, ma aveva inoltre lasciato il regista con 60 milioni di yen da utilizzare. Il consiglio del suo amico Toshio Suzuki fu di prestarne una parte a Takahata, in quel momento impegnato nella lavorazione di un documentario sui canali di Yanagawa. Come di consueto, la produzione del film di Takahata superò le previsioni iniziali, finendo per utilizzare tutti i soldi disponibili e lasciando indebitato lo stesso Miyazaki che, disperato, chiese aiuto a Suzuki per non essere costretto ad ipotecare la propria casa. La sua proposta fu quella di realizzare un nuovo film, e così ebbe origine Laputa, da una vecchia idea di Miyazaki. Secondo quanto sostenuto da Toshio Suzuki "Se Takahata avesse rispettato il progetto iniziale Laputa non sarebbe mai nato".
 
Yanagawa horiwari monogatari

Fonte consultata:
Ghibli's Suzuki Reveals Circumstances Behind Laputa's Production (animenewsnetwork.com)

Un'idol come doppiatrice


Come doppiatrice della protagonista Yu Morisawa / Creamy Mami della serie L'incantevole Creamy non fu scelta una professionista del settore bensì l'idol debuttante Takako Ota, così da sfruttare l'anime e le sigle - da lei cantate - per lanciare la sua carriera da idol. Non avendo studi specifici alle spalle la sua performance non fu al livello di quella dei doppiatori professionisti e Yuji Nunokawa di Studio Pierrot si disse deluso dalla sua recitazione. A venire in aiuto della giovane idol fu il doppiatore di Toshio, Yu Mizushima, che la definì "Qualcosa di diverso dai prodotti già pronti" e "Qualcosa di molto più particolare rispetto alla recitazione standard".
 

Fonte consultata:
クリィミーマミ (ja.wikipedia.org)

Marina vs esercito -> Momotaro


Il primo utilizzo di soldati paracadutisti in un'operazione militare da parte della marina giapponese nella battaglia di Manado nel 1942 aveva colpito molto l'immaginario nipponico, tanto che furono soprannominati Sora no shinpei (I soldati divini del cielo) e venne loro dedicata una canzone. L'esercito giapponese sfruttò la popolarità ottenuta da questa operazione della marina facendo uscire un film di propaganda in cui, non solo si mostravano strumentazioni e procedure segrete della marina, ma si affermava implicitamente che il risultato nella battaglia di Manado fosse stato conseguito dall'esercito. Il film fu persino insignito di un premio culturale. La marina, insultata dalla cosa, rispose producendo altri due film animati di propaganda: Momotaro no umiwashi, tramite cui celebrare il successo della marina nella vittoria di Pearl Harbor e, soprattutto, Momotaro, umi no shimpei, il primo lungometraggio animato mai realizzato in Giappone.
 

Fonte consultata:
The Divine Sky Warriors (schoolgirlmilkycrisis.com)

0,3% di share


Niente paura, c'è Alfred fu una coproduzione tra Giappone, Germania dell'Ovest, Olanda e Francia e per questo motivo tutti i 52 episodi della serie furono realizzati insieme e venduti in blocco all'estero prima dell'inizio della trasmissione. Se in Olanda e altri paesi occidentali la serie fu un successo, lo stesso non accadde in Giappone dove, complice la trasmissione nello stesso slot televisivo di Anpanman, Alfred fece registrare un disastroso 0,3% di share. La serie continuò la trasmissione fino alla fine solamente perchè tutti gli episodi erano già stati completati, altrimenti sarebbe stata interrotta molto tempo prima. La doppiatrice giapponesi di Alfred, Megumi Hayashibara, oltre a dispiacersi che una serie in grado di trattare così bene anche temi profondi come l'apartheid, il razzismo, il bullismo, la discriminazione religiosa e la questione ambientale fosse andata così male in Giappone, fu così coinvolta dalla serie che insistette nel proseguire a doppiare il protagonista anche da adulto, nonostante si fosse valutata la possibilità di sostituirla con un doppiatore maschio.
 

Fonti consultate:
A Hidden Gem with an Audience Rating of 0.3 Percent (The Characters Taught Me Everything - Living Life One Episode at a Time di Megumi Hayashibara)

Leiji Matsumoto e lo shojo manga


Nei primi anni Tetsuya Chiba, Shotaro Ishinomori, Fujio Fujiko, Fujio Akatsuka ed io disegnammo principalmente shojo manga. Il mercato dei manga per ragazzi era dominato dai mangaka principali e non permetteva l'ingresso a nuovi autori. Lo shojo manga era invece più ricettivo ai nuovi mangaka. Alcune delle riviste principali erano Shojo Club, Shojo e Ribbon. All'epoca non c'erano ancora riviste settimanali. In origine il mio desiderio era disegnare fantascienza e storie sugli insetti. Tuttavia anche gli shojo manga mi incuriosivano a loro modo - per esempio la tecnica d'inserire scintille a forma di stella negli occhi delle ragazze. Fu la nostra generazione di mangaka a farlo. La difficoltà nel disegnare shojo fu che non era sicuro su cosa fare. Avevo solo 18 anni all'epoca e non sapevo come fosse realmente la vita di una donna. Alla fine disegnai opere fantastiche basate sulla mitologia greca e storie di animali. Nel frattempo molte riviste shojo furono interrotte e apparvero molte disegnatrici donne. Il risultato fu che non c'era più spazio nello shojo manga per i disegnatori maschi. Tuttavia, proprio in quel momento le riviste per ragazzi iniziarono ad accettarci e fummo in grado di sopravvivere.
  

Fonte consultata:
Profile and interview with Leiji (Akira) Matsumoto (International Perspectives on Shojo and Shojo Manga: The Influence of Girl Culture)