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Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Amazon ha recentemente licenziato la maggior parte dei lavoratori di ComiXology, piattaforma dedicata ai fumetti. Circa 75% dello staff della piattaforma ha ricevuto in questi giorni o riceverà una mail che ne notificava il licenziamento, numeri confermati dal program manager di ComiXology: Scott McGovern. L'obiettivo è licenziare l'intera divisione in tre momenti differenti: alcuni andranno via immediatamente, altri a giugno e un ultimo gruppo ad ottobre.
Il CEO di amazon, Andy Jassy, ha dichiarato che l'attuale economia è stata un fattore determinante in queste decisioni e che l'obiettivo della compagnia oggi è di lavorare per "opportunità a lungo termine con un forte abbassamento dei costi". McGovern ha poi detto che questi licenziamenti, in accordo con una nota inviata da CEO della divisione vendite di Amazon, Doug Herrington, sono "una parte di uno sforzo più grande per mantenere i costi di servizio bassi".
Tutte le grandi aziende del settore stanno facendo grandi licenziamenti in questo periodo e Amazon non ne è esente come abbiamo visto. Tutto è iniziato è iniziato a novembre scorso con un piano di 10.000 licenziamenti in ambito amministrativo e tecnologico. Gli ambiti hanno incluso la divisione dedicata ad Alexa, l'assistente vocale per la casa, e le risorse umane; la società ha poi rivelato che in questo mese ha licenziato circa 18.000 impiegati.
Amazon ha acquistato ComiXology nel 2014; nel febbraio del 2022 ha integrato il suo catalogo all'interno di Kindle. Il piano di abbonamento a ComiXology è stato lanciato nel 2016 e includeva molti manga grazie all'accordo con vari editori americani.
Il CEO di amazon, Andy Jassy, ha dichiarato che l'attuale economia è stata un fattore determinante in queste decisioni e che l'obiettivo della compagnia oggi è di lavorare per "opportunità a lungo termine con un forte abbassamento dei costi". McGovern ha poi detto che questi licenziamenti, in accordo con una nota inviata da CEO della divisione vendite di Amazon, Doug Herrington, sono "una parte di uno sforzo più grande per mantenere i costi di servizio bassi".
Tutte le grandi aziende del settore stanno facendo grandi licenziamenti in questo periodo e Amazon non ne è esente come abbiamo visto. Tutto è iniziato è iniziato a novembre scorso con un piano di 10.000 licenziamenti in ambito amministrativo e tecnologico. Gli ambiti hanno incluso la divisione dedicata ad Alexa, l'assistente vocale per la casa, e le risorse umane; la società ha poi rivelato che in questo mese ha licenziato circa 18.000 impiegati.
Amazon ha acquistato ComiXology nel 2014; nel febbraio del 2022 ha integrato il suo catalogo all'interno di Kindle. Il piano di abbonamento a ComiXology è stato lanciato nel 2016 e includeva molti manga grazie all'accordo con vari editori americani.
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Io si, purtroppo Amazon ha letteralmente ucciso Comixology, ti dico solo che dopo dell’acquisizione , non è più possibile leggere gli albi su computer,
Ma solo su app,
Ad esempio valuterei di vietare la redistribuzione degli utili agli azionisti negli anni in cui si prospettano scenari del genere o comunque qualche disincentivo.
Di fatto si, se da browser è quasi impossibile accedere alla
Mia libreria personale,
Oltretutto di fatto Comixology è del tutto invisibile all’interno di Amazon, e si fa fatica a navigare e
Comprare
Nuovi albi
In realtà tutti le grandi aziende ormai sono così, anche perché sono conglomerati sempre più giganti… e controllate da finanziare e fondi di investimento…
Corretto. In questo caso non è stato ancora chiuso, come accaduto altrove, la mentalità che vi sta dietro però è la stessa. Quando riduci il personale di queste percentuali di fatto l'azienda per quello che era cessa di esistere e stai producendo disoccupazione e instabilità. Qualcosa per cui la società dovrebbe chiederti un conto altissimo (ma iniziamo dalle tasse magari ^^). È un mal costume quello di acquisire aziende che hanno l'idea o il servizio che si vuole e di fatto poi eroderlo negli anni o gettarli via quando non servono. E lo stesso vale per assunzioni e licenziamenti in grandi quantità.
Sono d'accordo.
Anche se amazon non redistribuisce gli utili quindi in questo caso sarebbe inutile come soluzione.
Una soluzione forse più utile sarebbe porre delle tasse crescenti sui licenziamenti (più persone licenzi più paghi) e limiti sulla possibilità di assumere se hai recentemente licenziato.
Izneo piattaforma molto simile a Comixology ha chiuso dappertutto tranne che in Francia.
Hai ragione. Penso si possano pensare diversi modi per fare in modo che le aziende assumano responsabilità crescente all'impatto sociale che hanno.
Un concetto simile ma applicato diversamente potrebbe essere una detassazione proporzionale al numero di dipendenti: se tieni impiegate più persone ti abbasso il costo del lavoro, ma chiaramente se ne licenzi molti torni a pagare più tasse rendendo meno efficace questo sistema di ridurre i costi.
Concordo poi sul discorso di limitare le nuove assunzioni: se riduci perché non più necessario ma poco dopo ti serve nuovo personale, secondo me non dovresti poterlo fare. A questo punto ti assumi la responsabilità di incassare la perdita per il periodo in cui ti riorganizzi oppure ti accolli le spese per fornire nuove competenze a chi è già assunto per utilizzarlo in altre mansioni.
Io capisco avere più libertà su aziende piccole dove il singolo dipendente ha un peso diverso, ma aziende con migliaia di dipendenti devono avere maggiore responsabilità per le politiche che scelgono.
Purtroppo è così. Il problema è anche dei sindacati che, in molti paesi, compreso il nostro, sono utili come una forchetta per mangiare il brodo e invece di fare vertenze e lottare per evitare gli abusi di potere a monte, si limitano a scioperi o manifestazioni che danno risultati spesso minimi e temporanei.
Ma anche incentivi sulla ricollocazione interna. Ci sono, anche in Italia, aziende dove si è preferito spostare centinaia/migliaia di persone da un reparto all'altro, talvolta anche completamente diverso, perfino dopo un periodo di formazione, piuttosto di scegliere la strada dei licenziamenti.
Gente ricca, che ha soldi per 100 vite, che guadagna in un giorno quello che prende una persona normale in un anno e che per aumentare oltre questo margine sono disposti a mettere alla fame centinaia di lavoratori e relative famiglie. Gente a cui invece uno stipendio, o anche solo 100 euro in più o in meno, fanno la differenza.
Mandare famiglie intere a gambe all'aria è un atto orribile e che per me merita almeno 20 anni di carcere duro. Solo per il fatto che causi un grave danno agli altri per un tuo piccolo, marginale e rinunciabile guadagno.
Esagerato...
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