A giudicare dal numero di commenti agli episodi, alle notizie con le prime impressioni e alle discussioni sulle varie schede utente del sito, possiamo constatare che sono in molti gli appassionati che seguono gli anime più recenti in diretta col Giappone, settimana per settimana. Oltre a questi, tuttavia, esiste una fetta non trascurabile che preferisce invece attendere la conclusione delle varie serie, per poi orientarsi sui titoli maggiormente apprezzati senza la necessità di sottostare alle uscite giapponesi, ma potendo gestire a propria scelta i tempi di visione. Questa rubrica nasce principalmente per questi ultimi, per dare una visione conclusiva della stagione e consigliare gli anime maggiormente apprezzati dai vari redattori del sito. Abbiamo preso in esame tutte le serie concluse nell'autunno e preparato una lista dei titoli consigliati. Dopo una breve introduzione all'opera, i vari redattori hanno stilato un breve commento con la loro opinione.

Questa rubrica vuole anche dare l'occasione agli utenti che hanno seguito le varie serie in diretta di consigliare a loro volta i loro titoli preferiti. Pensate che qualche anime meritevole sia passato in sordina? Oppure non siete rimasti molto convinti da qualcuno dei successi stagionali? Ditecelo nei commenti.

Prima di lasciarvi all'elenco dei consigli, vi linkiamo il file in cui abbiamo raccolto tutti i voti dei redattori al fine di selezionare le varie opere, così da darvi un'idea più completa della stagione (e per permettervi di orientarvi meglio qualora ci sia qualche redattore dai gusti più affini ai vostri).

P.S. Si è deciso di considerare quelle serie che arrivano ufficialmente in Italia in streaming con qualche mese di ritardo nella stagione del loro arrivo in Italia.

BOCCHI THE ROCK!


Serie da 12 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Slice of Life, commedia
 
Hitori Gotou è una liceale che inizia a imparare a suonare la chitarra in quanto il suo sogno è di entrare a far parte di una band, ma è talmente timida da non avere nemmeno un amico. Ma il suo sogno potrebbe avverarsi in seguito all'incontro con Nijika Ijichi, una ragazza che suona la batteria ed è alla ricerca proprio di un chitarrista per la band in cui suona.
 
 
Dasandwich: Con Bocchi the Rock! non posso fare altro che unirmi al grande entusiasmo che questa serie ha generato negli autunnali 2022. In una stagione piena di blockbuster, questo titolo è riuscito, settimana dopo settimana, a far parlare tantissimo di sé nel web, e il classico "portavoce" ha di certo raggiunto un certo numero di appassionati che, probabilmente, inizialmente non avevano neanche preso in considerazione di vederlo, attratti da molti altri. Non è un semplice anime musicale con il classico showcase di canzoni, bensì un'opera che vuole parlare di crescita personale, oltre che professionale. La forte imprevedibilità artistica dettata da Keichiro Saito, il Character Design estremamente modellabile (grazie al quale vediamo Bocchi soffrire nei modi più orribili) a cura di Kerorira, fanno di questa perla una lettera d'amore per tutti gli amanti dell'animazione e della musica. Conserverò un bel ricordo di questa serie che, almeno per me, rappresenta la sorpresa di questo anno.
Voto: 10/10
 
Zelgadis: Dopo K-on! non pensavo mi sarei ancora innamorato così tanto di una serie su una band musicale tratta da uno yonkoma. Ma senza ingabbiarsi nella struttura a brevi sketch, Keiichirō Saitō e il suo staff riescono creare un'opera di ampio respiro, con un filo conduttore ben preciso, citazioni e tempi comici calibrati in modo ottimo. Anche il comparto artistico e musicale è di primissimo ordine, ma il cuore pulsante dell'opera è sicuramente nella sua protagonista, introversa all'inverosimile, a volte ridicolizzata, ma mai ridotta a macchietta o banalizzata come avviene in commedie simili. L'unico peccato della serie è che una stagione è poco e i personaggi hanno ancora tantissime potenzialità. Incrociamo le dita per l'annuncio di stagioni future.
Voto: 8,5/10
  
Franky-san: Sicuramente la sorpresa di questa stagione e forse dell’intero anno. Le serie con protagoniste le band musicali non sono proprio nelle mie corde ma “Bocchi the Rock” è un’enorme eccezione. La protagonista ha un’ansia sociale molto forte, la chitarra sembra essere la sua unica amica ma non sarà così! Si uniscono a lei altre tre ragazze e formeranno una band. Amicizia, risate e musica accompagneranno questo fantastico quartetto in un percorso di crescita che vedrà la protagonista aprirsi sempre di più. Una serie molto divertente con alcune trovate geniali e un livello tecnico assoluto. Personaggi tutti ben caratterizzati e con le loro unicità. Le tematiche psicologiche sono trattate in maniera seria ma mai pesante o noiosa. Se proprio devo trovare un difetto direi che le canzoni non mi hanno impressionato in positivo ma per tutto il resto è una serie che consiglio veramente a tutti. Piccolo capolavoro del 2022!
Voto: 8,5/10
  
Julaaar: Personalmente si tratta della migliore serie della stagione e senza dubbio si posiziona anche fra le migliori dell'anno. Una serie che mostra tutta la passione che dello staff verso questo prodotto che è stato confezionato in maniera praticamente impeccabile. Dal ritmo della narrazione ai tempi comici, dall'interazione fra i personaggi alla loro crescita, tutto finisce per risultare bellissimo ai miei occhi. Poi devo ammettere che sono parecchio di parte perché nel mio caso è impossibile non empatizzare con Bocchi ed i suoi forti problemi sociali ed insicurezze, quindi mi sono ritrovato ancora più coinvolto dalla visione. Per quanto riguarda il livello tecnico siamo anche qui ad ottimi livelli, con alcune trovate visive che fanno capire ancora di più tutto l'impegno che è stato messo nella realizzazione di questa serie. Se proprio devo trovare un difetto avrei voluto qualcosa di più dalle musiche che comunque sono piuttosto buone e per la storia trattata, quella della crescita personale di una ragazza che deve aprirsi al mondo, vanno più che bene. Io consiglio a tutti, anche a quelli che pensano che questa serie non sia "nelle proprie corde", di darle una possibilità... potreste rimanere piacevolmente sorpresi!
Voto: 8,5/10
    
Alex Ziro: Se questa stagione autunnale è stata senza ombra di dubbio la migliore del 2022 è perché ci ha offerto una serie che ha superato ogni limite. Bocchi the Rock è la quintessenza dell'amore per la musica, per l'amicizia ma anche per se stessi, per la propria identità e in un certo senso per gli anime, perché gli sforzi profusi per creare questo anime, la follia nell'usare determinati accorgimenti e la libertà che è riuscita a farci provare non può che essere sinonimo di amore. Unica pecca per me è il lato canoro/musicale, avrei voluto vedere osare molto di più e infatti la canzone follemente più bella è la cover usata come ultima ending. Una piccola perla che splende più di quanto si potrebbe mai immaginare.
Voto: 8/10
   
Slanzard: Un bel viaggio di formazione di una ragazza che tramite la musica e l'amicizia impara ad affrontare le sue ansie sociali e le difficoltà relazionali, condito da gag simpaticissime e soluzioni visive e registiche decisamente riuscite. Ci si appassiona alle quotidiane difficoltà della protagonista nell'affrontare anche le sfide apparentemente più semplici e banali, riuscendo anche a empatizzare e immedesimarsi in alcune di queste. 
Voto: 7,5/10
 
Hachi194: La sorpresa della stagione è stata questa. Vista grazie al passaparola, è una serie particolare sia per la storia che per la grafica. La leggerezza che la contraddistingue cela in realtà argomenti profondi come l'insicurezza e la crescita. Le animazioni apparentemente classiche spiazzano all'improvviso trasformandosi in altro, spaziando in mille modi diversi. Bocchi fa sorridere, riflette divertendo e non è poco. In più uniamo anche buona musica il che non guasta mai. Mi unisco al coro di chi vorrebbe veder crescere ancora un po' queste ragazze. Menzione d'onore per le senpai della serie, propongo uno spinoff solo per loro. 
Voto: 7,5/10

MOB PSYCHO 100 III


Serie da 12 episodi, tratta da manga (concluso)
Finale:

Genere: Commedia, azione, soprannaturale

 
Terza e ultima stagione di Mob Psycho 100.
Dopo aver salvato il mondo dalla minaccia de "l'Artiglio", Mob deve mettere un freno alla nascente setta dei fanatici del culto dello "Psico-Casco" che dilaga in tutta la città. Il nemico più grande per il protagonista, tuttavia, è dentro di sé: i suoi sentimenti, le sue paure, le sue insicurezze tipiche dell'adolescenza che sembrano portare il ragazzo in una situazione senza via d'uscita. Per fortuna, Reigen, Fossette, Ritsu e gli altri del club sono sempre al suo fianco...
 
 
Thorgrim: Quelli di Bones hanno adorato il caro Mob e noi abbiamo adorato il loro lavoro. Si concludono le avventure del nostro atipico eroe "caschettato" in un vero e proprio tripudio di colori, stile e spettacolo come solo il team che ha curato le precedenti due stagioni ha saputo fare. Ciò che stupisce, e che rende questa trasposizione ancora più preziosa, è la cura anche ai minimi dettagli, a come si sia migliorato ed esaltato lo stile di One, se di stile possiamo parlare, rendendolo accattivante e perfetto per le varie scene d'azione mozzafiato che caratterizzano l'intera opera. Un'opera che in questa sua forma riesce ad esprimere il proprio potenziale narrativo al 100% (pessimo gioco di parole, lo so), con un Mob che cresce di pari passo allo spettatore, passando da una sorta di tarda infanzia ad un'adolescenza vera e propria. Un piccolo capolavoro che conclude una delle serie più belle degli ultimi tempi. Un must per chi ama l'animazione di qualità.
Voto: 9/10
 
Dasandwich: Nulla è per sempre, neanche Mob Psycho 100. Un finale pregno di significato e che ho decisamente saputo apprezzare. L'episodio 8, oltre ad essere un trip assurdo e surreale, è un bel regalo agli appassionati dell'animazione, e i meriti vanno soprattutto ad Hakuyu GO. Sogno di vedere un film diretto e storyboardato da lui, ma forse chiedo troppo, vero? Reigen si è riconfermato il personaggio di questa serie che amo di più, pieno di umanità fino alla fine. Mi mancherà tanto, ma è stato proprio un bel viaggio.
Voto: 9/10
  
Franky-san: Questa stagione finale rappresenta il giusto epilogo nel percorso di crescita del protagonista Shigeo. Stavolta il nemico non viene da fuori, il nemico è lui stesso con le sue ansie, le sue paure e i suoi dubbi. Forza fisica (o meglio psichica) e fragilità interiore fanno parte entrambe della figura del protagonista. Per fortuna non è da solo ma circondato da fantastici personaggi che lo accompagnano! Il mio debole è per Reigen, che dimostra ancora una volta, in questa stagione, la sua enorme empatia ed umanità. Il livello tecnico è come al solito elevatissimo anche se non raggiunge i picchi di eccellenza della seconda stagione. Gli scontri sono una gioia per gli occhi e il comparto musicale per le orecchie. Complimenti allo studio Bones! Siamo giunti al 100% (cit.), i protagonisti mi mancano già ed è scesa pure qualche lacrima. Consiglio a tutti color che non si sono mai approcciati a questa serie di approfittare del recente doppiaggio italiano su Cruchyroll e dargli una chanche. Non ve ne pentirete!
Voto: 8,5/10
  
Shiho Miyano: Stagione che conclude più che degnamente questo romanzo di formazione che è scritto, e ancor più animato, talmente bene da essere apprezzabile anche da chi non ama i romanzi di formazione. Va a chiudere il cerchio mirabilmente, riuscendo a far apprezzare ogni episodio: per la profondità, per la tenerezza, per l'ironia e anche - in un episodio - per la follia. La trama non riserva sorprese, ma ogni elemento è al meglio, ogni piccolo particolare è curato con maestria, perfino la "bella" della scuola che è l'ultima delle comparse. Si chiude dando perfettamente idea di quanta strada abbia fatto il piccolo Shigeo e al contempo di quanta ne abbiano fatta anche le persone che ha incontrato, anzi: non solo le persone così come le intendiamo in RL. Anche se non inaspettatamente, Reigen, ancora una volta, si dimostra un personaggio riuscitissimo, difficile dimenticarlo! Intorno alla storia, scritta benissimo, c'è un comparto tecnico che non sfigura rispetto a quanto visto nella sorprendente seconda stagione e non delude sotto nessun aspetto: gli scontri, il doppiaggio, le sigle. Una serie che merita, anche se non si è appassionati del genere.
Voto: 8,5/10
   
Focasaggia: Ogni cosa bella merita una fine adeguata. Avevo poche aspettative verso quest’ultima parte, dopo la seconda serie c’era poco da aggiungere. Mob non aveva avversari ma forse c’era ancora qualcuno da affrontare. Infatti, proprio negli ultimi episodi a sorpresa, è riuscito nuovamente a emozionarmi, a coinvolgermi, bellissima la parte dove si sente la prima sigla. Sempre divertente e a tratti spettacolare tutte le tre serie sono consigliate. Reigen è un gran personaggio, ho sempre tifato per lui in ogni situazione. 
Voto: 7/10

TATAMI TIME MACHINE BLUES


Serie da 6 episodi, tratta da romanzo
Finale:

Genere: Commedia, fantascienza, sentimentale
 
Durante un certo giorno d'estate, il combina guai Ozu bagna il telecomando del condizionatore dell'appartamento del protagonista, guastandolo. Gli studenti iniziano a riflettere su come spendere i restanti giorni d'estate e decidono di organizzarsi con Akashi. Tuttavia, i loro piani vengono scombinati dalla comparsa di un certo mal vestito studente, arrivato da 25 anni nel futuro attraverso una macchina del tempo. E così, il protagonista si ritrova a viaggiare nel tempo per provare a recuperare il telecomando prima che esso venga danneggiato.
 
 
Zelgadis: Stile, storia, personaggi, regia: si potrebbe parlare ore di Tatami Galaxy e applaudire ogni aspetto di questo capolavoro. Sebbene la storia fosse in qualche modo completa, la struttura a storie singole con riavvolgimento del tempo ad ogni episodio permette di continuare sviluppi praticamente infiniti e così è in questo sequel che a differenza della prima serie presenta un'unica trama orizzontale. Il solo dubbio poteva essere la mancanza di Yuuasa alla regia, ma Shingo Natsume, si muove sui binari già tracciati e non lo fa rimpiangere. Unico neo è che serve aver visto la prima serie per comprenderlo appieno, ma se non l'avete vista è d'obbligo colmare questa grave mancanza. Per chi invece già ha visto Tatami Galaxy va forse detto che i 6 episodi e la storia "unica" forse non sono sufficienti a raggiungere le vette della prima, ma vi assicuro che ritroverete tutto ciò che c'era di bello e che i momenti divertenti e di ilarità estrema non mancheranno.
Voto: 9/10
 
Artax: Se si è amanti di Tatami Galaxy, una delle migliori opere di Masaaki Yuasa, non si può non avvicinarsi a Tatami Time Machine Blues. Una storia corta, poche puntate, ma che riportano sullo schermo i personaggi tanto amati. La regia di Shingo Natsume che già abbiamo potuto apprezzare in Sonny Boy nel 2021, sopperisce il mancato ritorno di Yuasa a ricoprire la direzione della serie. Ciò che ne soffre, forse, è la narrazione che non riesce a stare al passo con quella performata nella serie dei quattro tatami e mezzo; mancano forse i momenti di contatto con il reale, dell'incontro tra l'esperienza del protagonista e quella dello spettatore che avevo tanto sentito in precedenza. Ma per il ritorno dei personaggi, messi di fronte alla possibilità di passare del tempo, vale la pena iniziare questi pochi episodi, anche solo per capire quale mille diavolerie e in quale ansa logica si incarteranno.
Voto: 8,5/10
  
Slanzard: Si torna nel mondo di Tatami Galaxy con questa miniserie che, pur non avendo Yuasa al timone, riesce a mantenere parte dello spirito originale trovando comunque una sua dimensione personale. Questa volta ci concentriamo su una singola dimensione con solamente una versione dei nostri personaggi, potendo quindi anche approfondirli meglio rispetto ai singoli episodi della serie principale. Complice forse anche l'essere una versione più allegra e felice di quelle che avevamo imparato a conoscere, abbiamo personaggi meno estremi, un protagonista meno cinico e una Akashi più gioviale e socievole. Questo dona una buona alternativa alla serie principale, senza tuttavia riuscire a raggiungerne la potenza e l'espressività.
Voto: 7,5/10

CHAINSAW MAN


Serie da 12 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Combattimento, soprannaturale
 
Denji è povero e molto indebitato, tanto che arriva al punto di vendere alcune parti del suo corpo: senza famiglia, senza futuro e devil hunter per necessità. L’unico amico di Denji è il cane-motosega Pochita, un demone che, davanti a un’altra crudele beffa del fato, cambierà per sempre la vita del suo padrone…
 
 
Hachi194: Folle. Folle. Folle. Ma splendido nella sua follia. Uno dei protagonisti più indolenti che io ricordi ma troppo divertente nel suo essere basico. Mangiare, dormire, baciare. Denji non pretende la luna, si accontenta ma guai a togliergli quel poco di normalità che è riuscito a conquistare. Puntata dopo puntata si aggiungono nuovi personaggi folli anche loro ma così drammaticamente umani. Gli ultimi episodi spezzano il cuore. E siamo solo all'inizio. Opening semplicemente perfetta.
Voto: 8,5/10
 
Dasandwich: Su Chainsaw Man avevo alte aspettative e devo dire che sono state ampiamente soddisfatte. È impressionante come per un anime televisivo siano riusciti, tutto sommato, a mantenere una qualità così alta, nonostante le tempistiche un po' strette. Se del manga posso dire che ha iniziato a catturarmi solo negli archi narrativi più inoltrati, l'anime ha saputo coinvolgermi sin dal suo esordio. La direzione artistica di Yusuke Takeda è ciò che maggiormente mi ha lasciato a bocca aperta, insieme alla regia e gli Storyboard di Ryu Nakayama, di cui spero di poterne vedere altri suoi lavori in futuro. Lo stile della colonna sonora di Kensuke Ushio l'ho anch'esso adorato (le OST le ho tenute spesso in loop anche su Spotify). Ti aspetto su Heavenly Delusion, Ushio caro!
Voto: 8,5/10
  
Alex Ziro: Siamo soltanto all'inizio, abbiamo solo grattato la folle superficie che ricopre Chainsaw Man. Un anime che doveva far esplodere tutto ed io un BOOM l'ho proprio sentito, per quanto le esplosioni più forti debbano ancora arrivare e saranno a ripetizione. Un anime che ha infighettito forse un po' troppo il manga originale, così sporco e così idiota (soprattutto nella figura di Denji), che invece qui sembra un po' troppo voglioso di confermarsi come anime più chiacchierato dell'anno. Ma questo è davvero un difetto del resto? Io sono soddisfatto, trasporre Fujimoto è difficilissimo e avrei migliorato davvero solo poche cose tutto sommato... però voglio riparlarne quando succederà molto altro.
Voto: 8/10
  
Franky-san: Dato il successo planetario del manga, “Chainsaw Man” era la mia serie più attesa dell’autunno e non mi ha affatto deluso. Il primo aggettivo che mi viene in mente se penso a questa serie (e all’autore dell’opera originale) è “folle”. Una lotta ai demoni davvero particolare che ha come protagonisti personaggi altrettanto particolare, ai limiti dell’inquietante. La trama finora è affascinante e ricca di colpi di scena, senza risparmiare scene trash o dipartite premature. Lo studio Mappa poi ha fatto davvero un ottimo lavoro a livello di animazioni con un comparto musicale di tutto rispetto, condito da ben 12 ending diverse. Una scelta che mi ha sorpreso in modo molto positivo! Punto forte dell’opera sono sicuramente gli eclettici personaggi; con alcune eccezioni non credo vivrei con nessuno di loro ma per caratterizzazione e profondità introspettiva siamo per me su livelli di eccellenza. Una serie che consiglio moltissimo a chi cerca qualcosa di non banale, di diverso dal solito. E siamo solo all’inizio…
Voto: 8/10
   
Thorgrim: Se avete adorato serie folli e fuori dal coro come Dorohedoro, allora Chainsaw Man è ciò che fa per voi. Nato dalle chine di Tatsuki Fujimoto, uno che col cervello tanto bene non sta, questa serie offre tutto ciò che si può desiderare da un anime screanzato, sopra le righe ed irriverente possa offrire. A partire dal feticismo per le donne abusive, kink che Fujimoto stesso ha ammesso di avere, fino a scene di trash puro in cui il serio ed il faceto si sposano in modo perfetto. In questo marasma quelli di Mappa hanno trovato pane per i propri denti sbizzarendosi come dei matti alla ricerca della soluzione più singolare e d'effetto che potessero inventarsi. Perché è nella sublimazione dei suoi eccessi che Chainsaw Man trova la propria gloria, un eccesso portato allo stato d'arte grazie ad un comparto tecnico eccelso, probabilmente fra i migliori, se non il migliore, degli ultimi 10 anni. Il ritmo è sì frenetico, ma riesce ad avere le sue giuste pause esaltando i momenti drammatici come poche volte ho visto fare. E siamo solo all'inizio del primo arco. AotS a mani basse. 
Voto: 8/10
 
ladynera: Lo studio Mappa ha avuto una cura incredibile per questa serie. A parte la fedeltà al materiale cartaceo, trovo che sia riuscito ad apportare notevoli migliorie tra cui una resa visiva molto più chiara senza rinunciare alle bizzarrie che caratterizzano il prodotto. Se dovessi trovare un difetto, Denji soprattutto risulta edulcorato, quasi più gradevole, meno sporco. Il cambio di ending ad ogni episodio è una piccola chicca che ho apprezzato molto, le canzoni accompagnano incredibilmente bene la chiusura di episodio. Alcune mi sono piaciute tanto, come quella cantata da Aimer o quella cantata da Toru Kitajima. Anche la opening mi è piaciuta parecchio, è stato curioso scoprire tutti i riferimenti presenti nel video. Parlando della storia, beh è solo l'inizio, un lungo prologo atto a cuocerti lentamente. Fujimoto non è un mangaka adatto a tutti, non sono ancora sicura nemmeno se sia adatto a me, però mi ha sorpresa, nel bene e nel male. Consiglio di proseguire la visione anche ai titubanti, sono sicura che alcuni abbiano già colto un ronzio in sottofondo, ecco quel ronzio diventerà la musica principale. 
Voto: 7,5/10
  
Slanzard: Un'onesta serie d'azione / combattimento che si lascia guardare senza annoiare e fornendo un buon intrattenimento in grado anche di ritagliarsi più di una soddisfazione sul piano artistico. Eppure, finora, una serie senza personaggi, tematiche o situazioni particolarmente memorabili. Probabilmente a fine anno mi sarò già quasi dimenticato di quest'opera e dei suoi personaggi.
Voto: 7/10

AKIBA MAID WAR


Serie da 12 episodi, storia originale
Finale: 

Genere: Azione
 
Primavera 1999. Una giovane ragazza arriva ad Akihabara per coronare il suo sogno di diventare una maid. La storia è ambientata al "Ton Tokoton", comunemente noto come "Butagoya" dove la protagonista dovrà affrontare diverse situazioni difficili. La serie sarà un vero e proprio diario del lavoro quotidiano di una cameriera, dove al suo interno compariranno tutte le famose "creature" del quartiere più otaku di Tokyo.
 
 
Alex Ziro: La trafigica dolcezza di un film Yakuza adattato in base a ciò che il pubblico degli anime più amerebbe vedere... più o meno. Una serie coraggiosa, spregiudicata, imprevedibile e semplicemente sorprendente. Akiba Maid War parte per essere una di quelle serie trash che durano un cour, che vogliono farti ridere e indurti a pensare "che matti 'sti giapponesi...", invece no, non si può ridurre Akiba a certi stereotipi. Un'opera che ha una sua identità ben definita, artisticamente pregevole e fautrice di fortissime emozioni; ha sicuramente i suoi limiti, perché quando offri un prodotto che fa anche del parodistico un suo vanto forse un po' ti tarpi le ali ma non voglio che intendiate che non abbia altro da offrire, dico solo che forse il suo potenziale era essenzialmente limitato ma ciò che ha fatto vedere è stato ottimo.
Voto: 8/10
 
Julaaar: Devo essere sincero, io da questa serie non mi aspettavo proprio nulla. Ho provato il primo episodio senza particolari aspettative, l'ho trovato godibile ma non mi aveva colpito più di tanto... almeno fino alla delirante sequenza finale che ha attirato completamente la mia attenzione. Da quel momento ho iniziato a prepararmi a visionare una serie trash di quelle "buone", che ti divertono proprio di gusto a vedere fino a che limite riescono ad arrivare con le assurdità. E quanto mi sono sbagliato a pensare questo! Perchè Akiba Maid War, oltre a regalarci delle situazioni "tarantiniane", è riuscita a mettere in piedi una storia che poteva essere senza problemi un tragico sceneggiato sulla yakuza. Nella stagione autunnale, probabilmente quella con più qualità per me, è una piccola perla che merita una possibilità. E ricordatevi che alla fine il moe non morirà mai!
Voto: 8/10
  
Artax: Non pensavo di rimanere così stregata da questa serie che sin dalla prima puntata si è rivelata davvero sui generis. Akiba maid Wars è uno di quei casi in cui l'assurdità fa il giro di boa e diventa avvincente, una parodia consapevole, che può non piacere a tutti ma che dona un corpo alla serie. Maid che operano in un sistema di malavita e scontri tra gang fatte di altre maid: da un lato ci si può vedere una critica al sistema di agguerrita competizione di cui è fatta la cultura giapponese, dall'altra il rendere parodistico oltre ogni immaginabile il mondo feticizzato delle donzelle in tenuta da cameriera, che fanno cose Kawaii, accostandola ad un'istituzione cruda e spaventosa come la yakuza. Tra ciò che più ho apprezzato è che nel suo essere assurdo ha saputo anche prendersi sul serio portando sullo schermo degli episodi molto forti, nonché un finale davvero marcato. Le citazioni ai film sulla yakuza si sprecano, così come le reference anche visive ad opere animate che hanno fatto la storia.
Voto: 8/10
  
Zelgadis: Questa serie mi ha veramente sorpreso. Il primo episodio folle e divertente con una regia tanto Tarantiniana mi dava l'idea di voler essere demenziale e fine a sé stesso senza una direzione precisa. Ma ammetto l'errore di giudizio: quello che sembrava puramente parodistico, nascondeva infatti una bellissima storia e personaggi estremamente sfaccettate. Certo fa strano il contrasto delle maid in un mondo che è pretaicamente una guerra tra bande mafiose, ma forse, anche in considerazione di quanto sia radicata in Giappone la cultura dell'apparire, è proprio questo che lo rende unico a suo modo. Davvero un plauso a quest'opera perché belle le trasposizioni da manga o da novel, ma c'è sempre bisogno anche di anime originali di qualità.
Voto: 7,5/10
   
Focasaggia: Lo vedi pensando a farti solo due risate eppure ti sorprende nella sua lucida follia. Se dovessero farne un film live action già penso alla regia sapiente di Takashi Miike. Infatti queste simpatiche maid ricordano molto quei yakuza visti in tanti suoi film, con tanto di scene volutamente esagerate. Imprevedibile fino all’ultima scena, per quanto non sia un capolavoro, è una serie dove si supera il concetto di parodia e non si deve mai dare nulla per scontato.
Voto: 6,5/10

RAVEN OF THE INNER PALACE


Serie da 12 episodi, tratta da light novel (concluso)
Finale: NO

Genere: Mistero, soprannaturale
 
Celata in uno degli angoli più nascosti del Palazzo Reale interno si trova una delle concubine dell'imperatore, l'unica esentata dal dovere di servitù verso di esso: "la sposa del corvo". Taluni dicono che sia una vecchia saggia, altri che sia una giovane ragazza, ma molti ugualmente raccontano che sia in grado di usare ogni genere di arte occulta per maledire i nemici o ritrovare oggetti perduti. Proprio con questo scopo, l'imperatore Koushun si reca a trovarla, contravvenendo a un antico tabù e mettendo in moto gli ingranaggi del destino...
 
 
Thorgrim: Questa serie è stata come una poesia suadente, un canto notturno che non penseresti mai di ascoltare, ma che alla fine ti ammalia e rapisce. Raven of the Inner Palace è una squisita serie ambientata nella Cina antica in cui la magia, la guerra e gli intrighi di palazzo si mischiano perfettamente ed in modo non banale. Tecnicamente non è eccelso e certe scelte estetiche sono anche discutibili, ma quando iniziano i flashback in stile Studio Shaft con i cartonati, beh, non si può che restare ammaliati e lasciarsi trasportare dal racconto che di episodio in episodio diventa sempre più coinvolgente ed intenso. Non succede chissà che cosa, ma quello che mostra riesce a rapire l'attenzione e tanto basta per promuoverlo a pieni voti. Senza dubbio una delle sorprese positive della scorsa stagione.
Voto: 8/10
 
Alex Ziro: Delicato e affascinante dall'inizio alla fine, è riuscito perfettamente il lavoro di farci trasportare in un mondo che non esiste più, con le sue assurdità e crudeltò. Una storia che non esagera mai ma che riesce a rimanere altamente coerente con se stessa dall'inizio alla fine. Magari non la miglior serie della stagione ma i motivi per apprezzarla non mancano mica.
Voto: 7,5/10
  
Hachi194: Atmosfere sognanti per un anime che lavora piano ma sa lasciare il segno. Graficamente bellissimo, soprattutto nel chara design, ci racconta storie di altri tempi, fiabe che narrano di spiriti senza pace, di leggende articolate. La struttura episodica può alla lunga stancare un po', alcune storie sono più riuscite di altre e i molti nomi decisamente particolari possono a volte rendere difficile seguire la trama, soprattutto quella orizzontale. Ma la visione vale comunque la pena.
Voto: 7,5/10
  
Julaaar: Partiamo subito col dire che questa serie non è priva di difetti, dalla presenza di personaggi che ho trovato poco approfonditi fino ad arrivare alla conclusione degli archi della storia troppo sbrigativi per i miei gusti. Quindi come mai è finita comunque nei miei consigliati? Perchè nonostante questo mi sono trovato davanti a delle atmosfere che mi hanno completamente rapito con un duo di protagonisti che non puoi far altro che amare per come si relazionano. Comprendo che a molti non possa piacere la scelta narrativa di avere principalmente degli episodi autoconclusivi con il "caso del giorno" e della trama orizzontale rilasciata con il contagocce ma anche questo per me fa parte del fascino della serie. Scoprire pian piano quanto la Consorte Corvo sia una semplice ragazza con un peso fin troppo pesante sulle sue spalle non avrebbe avuto lo stesso impatto. Un livello tecnico altalenante ma comunque buono non disturba affatto una visione che ho trovato intrigante e altamente godibile. 
Voto: 7,5/10
  
Shiho Miyano: Il primo impatto non è, forse, dei migliori con la opening che pur gradevole musicalmente si apre con un incerto volo d’uccello sui tetti del palazzo imperiale cinese. Eppure già dal primo episodio la serie convince e cattura l’attenzione con i due protagonisti, l’Imperatore e la Consorte Corvo, giovani, eleganti e intelligenti che si trovano a risolvere una serie di casi misteriosi, a sfondo soprannaturale, all’interno dell'universo chiuso e crudele della corte imperiale. Il tono della serie è lieve ma ho apprezzato come non siano nascoste le violenze perpetrate ai danni dei più deboli, in questo ambiente, tanto pieno di splendidi oggetti, di gioielli, fiori, stoffe e dolci, quanto di persone spietate, spesso convinte di poter agire impunite. Graficamente elegante, con una palette di colori molto suggestiva; ha animazioni non sempre all’altezza, seppur con soluzioni interessanti: i momenti di spiegazione degli antefatti resi con una grafica che richiama molto da vicino il teatro cinese delle ombre, per esempio. La struttura con la risoluzione dei casi dell'episodio e con la presenza di una trama orizzontale che non diventa mai preponderante è il limite o – a seconda dei gusti- un pregio in più di “Raven of the Inner Palace”. 
Voto: 7,5/10
 
Focasaggia: Onirico fin dalla stranissima sigla, opera tratta da una light novel, terminata in patria, le cui cover mi hanno stregato, questa serie per quanto non conclusiva ammalia lo spettatore con i suoi modi di fare e soprattutto grazie a una protagonista tanto misteriosa quanto elegante. Intrigante, intenso, peccato solo per la parte finale dove si accenna a qualcosa di molto interessante senza approfondire. Si spera in un seguito. La consorte corvo vi invita a seguirla in una favola affascinante e senza tempo.
Voto: 7/10
  
CloveRed: Elegante e discreta come la sua protagonista, "Raven of the inner place" con la sua storia misteriosa ma lineare, un cast variegato e, diciamolo, bellissimo, è riuscita a guadagnarsi una posizione importante tra gli anime più interessanti della stagione ormai trascorsa. Le avventure della Consorte Corvo, isolata da tutti ma in realtà perno centrale della vita di corte, ammaliano lo spettatore immergendolo in, più o meno, intricati casi da risolvere all'interno della corte imperiale cinese. Il character design è riuscito a rendere ancora più stimolante la visione delle varie puntate che ahimé, purtroppo, risente di un'animazione un po' claudicante. Bellissime e degne di nota la Opening ("MYSTERIOUS" eseguita dal gruppo QUEEN BEE) e la Ending ("Natsu no Yuki" eseguita da Krage) che riescono a farci assaporare da subito le avvolgenti ed arcane atmosfere di questo anime dove non tutto è scontato.
Voto: 7/10

SPY X FAMILY


Serie da 25 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Commedia, azione
 
Twilight, una delle migliori spie al mondo, ha trascorso la vita ad affrontare missioni sotto copertura per rendere il mondo un posto migliore. Un giorno però riceve un compito particolarmente difficile, per riuscire nella sua nuova missione dovrà formare una famiglia temporanea e iniziare una nuova vita! Si uniranno a lui, infatti, la bella e misteriosa Yor e Anya, una bambina molto speciale...
 
 
Dasandwich: Metto le mani avanti, preferisco il manga in linea generale, ma riconosco che l'anime ne abbia elevato alcune sue parti. I suoi tempi, e forse anche il suo stile, mi ha abituato a conoscerlo in questo modo. Di quest'opera ho sempre apprezzato diersi aspetti: la dolcezza, l'azione, lo sport e lo spionaggio, ma anche le tematiche della società e della famiglia, che secondo me non sono venute a mancare neanche in questo autunno. Si può trovare davvero di tutto, per tutti i palati. Gli ultimi episodi, specialmente quello conclusivo, sono per me un punto focale di quest'opera. Sono riuscito a recepirne la tensione, profondità e introspezione di ogni personaggio coinvolto. Si ergono alcune voci (non la mia) secondo cui il 2° Cour di SPY x FAMILY non sia così tanto avvincente come il 1°. Sarò un po' la voce fuori dal coro, ma io preferisco questa seconda parte.
Voto: 9/10
 
Hachi194: Torna la famiglia Forger e la si adora per quello che è. Anya e Yor in testa a tutti, la serie dona un momento di pace e leggerezza alla giornata. Alcune missioni sono più riuscite altre meno, ma se resta una delle serie più amate un motivo c'è. Graficamente si mantiene costantemente su ottimi livelli.
Voto: 8,5/10
  
Alex Ziro: Un primo cour che aveva riempito di gioia internet, il fandom, un po' tutti quanti sinceramente... un secondo cour invece che ha messo un po' il rallentatore alla storia, che ha forse annacquato rovinando un po' il ritmo di una serie eccellente che dovrebbe viaggiare alle proprie regole. Comunque rimane a ragione uno degli anime maggiormente apprezzati dell'anno e del quale parleremo ancora per tanto tantissimo tempo. Divertente, bei personaggi e Anya è molto semplicemente Anya, si vuole di più proprio perché si sa che può arrivare sempre più in alto.
Voto: 8/10
  
Thorgrim: Dopo un primo cour che ha stupito tutti per realizzazione e fedeltà traspositiva, torna la "famiglia" che ha saputo rubare il palcoscenico creando fandom come poche serie ad oggi riescono a fare. Le avventure di Anya, Loid e Yor proseguono sulla falsariga dei primi 12 episodi senza nulla togliere a quanto già mostrato, ma aggiungendo nuovi personaggi e sviluppando la trama orizzontale con i giusti tempi narrativi. Le gag assumono toni diversi, ma la qualità è sempre alta grazie anche al magnifico comparto tecnico che non si risparmia in nulla. Promosso a pieni voti anche stavolta, in attesa della S2 che sarà sicuramente uno spettacolo al pari di questa.
Voto: 8/10
  
CloveRed: La famiglia più assurda ma anche più unita che c'è! Le avventure dei Forger riescono ad entrare nel cuore dello spettatore da subito, grazie sicuramente ai suoi protagonisti (dolci, ironici, calorosi e "affidabili") e alle sue atmosfere spy/mystery che rendono vivace e piacevole la visione della serie. Diviso in due cour, dove sicuramene il primo risulta più frizzante e dinamico, SpyxFamily riesce con una naturalezza disarmante a rendere "familiari" una serie di sconosciuti, mostrandoceli nei loro pregi e difetti e facendoci affezionare da subito a loro. Tra divertenti gag (Anya su tutti) e missioni ai limiti dell'inumano, a fine serie si resta piacevolmente appagati, ma anche un tantino orfani di questa stramba "famiglia" che a modo suo è riuscita ad entrare nei nostri cuori e che difficilmente ne uscirà.
Voto: 7,5/10

Vi sono alcune serie che, pur essendo state consigliate da alcuni redattori, non hanno riscosso un apprezzamento sufficiente all'interno della redazione da venire incluse nella lista di consigli sopraesposta. Abbiamo quindi deciso per un breve elenco di seguito.

- Dragon Quest: The Adventure of Dai
Consigliato da: Swordman, Kotaro
- Exception
Consigliato da: Slanzard
- Le bizzarre avventure di JoJo: Stone Ocean
Consigliato da: Franky-san, Focasaggia
- Nights with a Cat
Consigliato da: Ladynera
- Pop Team Epic Season 2
Consigliato da: metaldevilgear

Vi sono, inoltre, alcune serie conclusesi in questi mesi che purtroppo non siamo riusciti a visionare. La loro assenza tra i consigli non è quindi imputabile a questioni qualitative, ed è possibile che tra esse si nasconda qualche titolo meritevole di visione. Nel nostro documento riepilogativo sono presenti tutte le serie visionate da almeno un redattore.

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