Esattamente come abbiamo fatto lo scorso anno, qui di seguito vi riportiamo il comunicato presente sul sito ufficiale dell'AIE.
Sono oltre 10 milioni i lettori di fumetti in Italia (10.200.000) nel 2022: in crescita del 17,2% sull’anno precedente, rappresentano il 23% della popolazione tra i 15 e i 74 anni. Si tratta di una popolazione varia per età, ma accomunata da consumi culturali forti e vari: sono lettori di romanzi e saggistica nell’84% dei casi, di ebook nel 47%, ascoltatori di podcast nel 40%, di audiolibri nel 19%.
Alla crescita dei lettori di questi anni corrisponde un balzo del mercato: il valore delle vendite a prezzo di copertina è triplicato (+196%) rispetto al 2019 (confronto gennaio-aprile su gennaio-aprile), anche se i primi quattro mesi di quest’anno registrano un rimbalzo negativo (-12%) rispetto all’anno precedente, legato principalmente al diverso calendario di uscite dopo un 2022 particolarmente favorevole.
“Oggi oltre un libro su dieci venduto nelle librerie fisiche e online e nei supermercati è un fumetto. – ha commentato Emanuele Di Giorgi responsabile Commissione Comics & Graphic novels di AIE –. Da una parte questo tipo di narrazione è entrata nella dieta culturale dei lettori forti italiani, anche grazie all’importante lavoro di proposta avviato dalle librerie, superando quella residua resistenza culturale che ancora vedeva nel fumetto un genere basso, non letterario. Dall’altro lato, un’offerta editoriale sempre più varia e articolata ha portato nelle librerie un nuovo pubblico, con un importante effetto a cascata anche sugli altri generi. Non è esagerato dire che il fumetto è uno dei fattori che più ha rivitalizzato il panorama editoriale italiano negli ultimi anni, con effetti benefici su tutta la filiera”.
Sono intervenuti Claudia Bovini (Starcomics), Giovanni Mattioli (Bonelli), Daniele Mariani (Mondadori Retail), Mattero Bianchi (Libreria Hoepli), Giovanni Albertini (Librerie Feltrinelli), Marco Schiavone (Edizioni BD) e Giovanni Peresson (Ufficio Studi AIE), moderati da Luca Valtorta (Repubblica).
Le dimensioni del mercato. Nel 2022 sono state vendute nei canali trade (librerie fisiche e online e grande distribuzione) 11 milioni e 505mila copie di fumetti, in crescita dello 0,4% sull’anno precedente e del 260,5% rispetto al 2019. In termini economici, il mercato vale 107,87 milioni di euro di vendite a prezzo di copertina, in crescita dell’8,6% sull’anno precedente e del 199,8% sul 2019. Nel 2019 la quota di mercato a copie era del 3,6%, oggi più di un libro su 10 venduto nelle librerie fisiche e online e nei supermercati è un fumetto (11,1%).
I generi più venduti. Dei 107,87 milioni di euro di fumetti a valore di copertina venduti nel 2022, il 58,1% sono manga, il 28,4% graphic novel e comic strip, il 13,5% titoli per bambini e ragazzi. In termini assoluti, i manga valgono 62 milioni e 642mila di euro (+7,6% sul 2021), graphic novel e comic strip 30 milioni e 617mila (+3,8% sul 2021), bambini e ragazzi 14 milioni e 611mila (+26%).
Una produzione sempre più varia. I titoli venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione sono in crescita continua dal 2019 e pari nel 2022 a 3.496 (+11,1% sul 2019). I titoli rivolti agli adulti sono 2.318, quelli rivolti a bambini e ragazzi 1.178. A livello di generi, i manga valgono il 49,4% della produzione, le graphic novel il 18,6%, US Comics il 14,5%, European comic books il 14,2%, le strisce il 3,3%.
Fonte consultata:
Sito Ufficiale AIE (Associazione Italiana Editori)
AIE (Studi e ricerche)
In ogni caso direi che il fumetto è un genere piuttosto versatile, quindi un successo, al di là dei suoi pregiudizi, non tanto inaspettato.
Ricordo ancora una mia conoscente all'epoca 23enne che qualche anno fa tutta gasata parlava a tutti di One Piece, che aveva iniziato a leggerlo, opera fantastica, consigliando a tutti di farlo ecc ecc
Io ero tipo "si ok ma negli ultimi decenni dove hai vissuto"?
Quando con Naruto faceva quasi il 10% di share su italia1 nel 2008 circa eri su un diverso piano esistenziale?
Tra l'altro al stessa che reputa Demon Slayer qualcosa di innovativo e mai visto ma poi se le parli di Naruto, Bleach, Dragon Ball, HXH o Saint Seya non sa nemmeno cosa siano
Non sono nati ieri i manga
Non capirò mai questa gente adulta che scopre prodotti di enorme successo dopo decenni, ed è pieno di persone così, per qualsiasi settore, sarà che a me fin da bambino mi hanno appassionato alla letture, nei weekend invernali ero quasi sempre al cinema o comunque ce li guardavamo a casa su VHS e tanto altro
Nessuno nasce imparato, noi siamo stati fortunati a crescere con la passione per i fumetti e le serie di animazione, altre persone li hanno scoperti solo più tardi, magari grazie anche a noi che gli abbiamo rotto le scatole per farli partecipi.
A me personalmente fa piacere vedere un entusiasmo genuino, così simile a quello che avevamo (e abbiamo ancora) noi "veterani"... e per quanto riguarda Naruto, Bleach, Dragon Ball ecc. ecc. c'è sempre tempo per riscoprirli
Mischiano pere con mele, conteggiano i fumetti venduti e poi “stimano” alla buona i lettori ma ovviamente è un dato farlocco.
Considerando poi che i fumetti sono l’11% del venduto dovremmo essere un popolo di lettori incalliti di libri...
Nella mia città c'erano diverse edicole e 2 librerie, hanno chiuso tutte in pochi anni, adesso al posto loro ci sono sale bingo, lotto e compagnia cantante.
Ovviamente auguro al settore che non sia così e di rimanere in salute.
10 milioni di lettori di fumetto in Italia sembra totalmente incredibile anche a me, però.
Quindi in Italia nel 2022 si contano 10.200.000 lettori, ma 11 milioni e 505mila copie vendute.
Qualcosa non torna
Ma veramente esistono persone che hanno scoperto i manga solo a 23 anni?
Inconcepibile, che sfigati! Ma come si permettono di insozzare il nostro regno con la loro presenza.
Se qualcuno ha scoperto One piece, lo apprezza ma non ha mai letto Dragon ball. Non lo considero ridicolo. Capita. Piuttosto gli consiglio, qualche lettura che gli possa interessare. Questo atteggiamento da "ma io a 5 anni conoscevo già tutti i manga" mi sembra un atteggiamento molto supponente.
D’accordissimo, come nel cinema, nella letteratura, nella musica… devono essere considerati allo stesso modo… che poi anche quelli che non insegnano nulla hanno il loro scopo di intrattenere le persone.
Lasciamo perdere quei personaggi, che non fanno che recitare la parte degli snob, per il loro pubblico, fortunatamente sempre più in calo…
Non so di dove sei, ma guardi le cose sbagliate.
Le edicole sono drasticamente in diminuzione da tempo, ma la cosa coi fumetti centra poco… in particolare sui manga, le serie che si trovano ancora in edicola sono veramente poche.
Quel che ho visto io è che nelle librerie la sezione fumetti, manga in particolare ma non solo, dall’essere inesistente o quasi, è diventata una delle più grandi.
Fumetterie ne sono state aperte varie negli ultimi anni e anche in centri non particolarmente popolosi.
O senza contare il grande aumento delle vendite online.
Ci avevo pensato anch’io all’inizio, ma ormai l’emergenza covid con le varie restrizioni è finita da un po’, la gente è tornata ad uscire come prima, ma le vendite restano alte.
Poi non è difficile pensare che in futuro un calo ci possa essere, penso sia abbastanza fisiologico, ma non penso si tornerà ai livelli, bassi, precedenti.
Anche per me i dati sui lettori sono sovrastimasti, d’altronde sono calcoli statistici, bisognerebbe sapere che valori hanno preso e come li hanno utilizzati.
Però 11 milioni e 500 mila copie vendute non sono il totale, che è molto più alto… dal conteggio mancano tutte le vendite delle fumetterie, fisiche e online, degli shop diretti degli editori, e mi pare anche quelli di Amazon.
Moda, cultura sociale... Sono quelle cose che tendono a far fare a un qualsiasi prodotto il salto da settoriale a globale. Quando avviene questo evento i fruitori di tale prodotto non sono più solamente formati dagli appassionati ma subentrano anche quelli definiti "pubblico generalista" che iniziano ad interessarsene inizialmente solo perché diventa un cult del momento è quindi devono farne parte per un appartenenza sociale. Manga, cucina giapponese, fumetti Marvel ( per citare anche un universo non nipponico) esistono da sempre ma solo dopo questo salto ora sono diventati seguitissimi al punto che se non fai parte di tali situazioni sei quasi tagliato fuori... Prendiamo per esempio il sushi, prima del 2005 era presente un mondo di ristoranti cinesi, mentre quelli giapponesi erano rari, solo nelle grandi città e con prezzi alla carta non alla portata di tutti ; ad oggi non si trovano più ristoranti cinesi mentre quelli giapponesi sono presenti anche nei paesi di provincia senza problemi.
No no si capisce benissimo si chiama "MODA" e colpisce anche un casino si altri campi!
Hanni fa quando anch'io avevo la fissa per i Gupla era la stessa cosa, di solito il kit veniva rincarato di 3/5 volte il prezzo di vendita!
Nel 2022 sono state vendute nei canali trade (librerie fisiche e online e grande distribuzione) 11 milioni e 505mila copie di fumetti
Ah quindi ogni lettore ha comprato un volume di un fumetto.
Non so se l'errore sia mio, di battitura o se stiamo giocando a tombola e non me ne ero accorto
Seguendo questa statistica:
9 su 10 acquista 9 su 11
1 su 10 acquista 2 su 11
Perdere molto (molto, molto, molto) meno di quell'1 su 10 (di cui tu che mi leggi, chiunque tu sia, ne fai parte) non solo non ha alcuno svantaggio per chi vende, ma addirittura farebbe aumentare gli incassi nel caso in cui il singolo prodotto passasse da 7 euro a 25 euro, perché tanto verrebbe acquistato lo stesso da quei 9 su 10 che non hanno problemi a spendere 7 o 25, tanto il costo va spalmato su un anno intero.
Scusa eh, ma premesso che anche per me sono numeri campati un po’ in aria… il tuo discorso fa acqua da tutte le parti.
Innanzitutto non è certo detto che se mi aumenti un prodotto del 350% io lo acquisto comunque… ma soprattutto, come hai scritto anche tu nel messaggio prima, si parla di copie vendute nelle librerie, fisiche e online, e grande distribuzione… mancano edicole e soprattutto fumetterie, fisiche e online, canali solo online, shop delle case editrici, e in teoria anche Amazon, che non fa tecnicamente parte della grande distribuzione… ah e inoltre per quanto il mercato da noi non sia enorme, mancano pure le vendite digitali…
Penso che qualunque editore sappia che le persone non comprano un fumetto all’anno…
Il mio discorso era inerente alla statistica in sé, riportando appunto quanto fosse superficiale.
So bene che nessuno pensa che questa statistica possa essere presa in considerazione, appunto per questo lo volevo sottolineare.
Ho voluto mettere in risalto due punti, il primo è che l'informazione va fatta bene, perché sparare numeri in questo modo per fare i titoloni fa male a chi poi (per ignoranza) ci crede.
Ma soprattutto che l'Associazione Italiana Editori non si può e non si deve permettere di essere (così tanto!) superficiale, perché è un'istituzione e come tale dovrebbe avere la massima credibilità.
Non l'avrei mai detto
O come le dichiarazioni delle due signore che mi sono passate in bliboteca di recente, ma lì in effetti se il figlio si legge Demon Slayer invece che Monster posso capirle (non che loro sappiano la differenza comunque)
Nella mia biblioteca io sto ammaestrando gli utenti sulla validità del genere fumetto, ho iniziato a proporli anche nel gruppo di lettura (per adulti) che gestisco e devo dire che hanno riscosso un certo successo
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