Recensione
Chobits
8.0/10
A mio avviso questo anime andrebbe visto diverse volte per poter comprenderne le possibilità, ma soprattutto per apprezzare quelle geniette malate delle CLAMP.
Chobits si colloca cronologicamente in un flusso centrale tra le opere delle calmp, seguendo "Angelic Layer " e poi proseguendo in "Kobato ", almeno per i luoghi e i personaggi. Come normale che sia, tutte le opere del gruppetto sadico-femminista-mangaka entrano di norma nel Multiverso CLAMP.
E Chobits non fa eccezioni.
La storia, se la leggete di corsa, sembra un semplicissimo anime di sentimenti e mutande come tanti altri, condito di "ecchi" e fan service come si deve al giorno d'oggi. Ma c'è molto di più. Le relazioni tra i protagonisti si evolvono e si trasformano, i temi che attraversano i discorsi sono tanti e complessi. Alla base di tutto, le CLAMP si sono poste delle domande semplici a cui dare una risposta direi sia difficile per chiunque. Domande del tipo: "Chi sono io?", "Posso essere amato per ciò che sono?", "Ciò che sono va bene?", "Come mi vedono gli altri?". I sentimenti si sprecano nell'anime, i personaggi sono caratterizzati benissimo, ma qualche pecca nell'animazione c 'è; buono il sonoro, ma senza gridare al miracolo naturalmente.
Punto di forza, se devo dirla tutta, è la sceneggiatura, che regala lentamente tasselli di un puzzle che si svelerà solo nelle ultime puntate. Un finale che forse di lieto ha ben poco pensando alla storia che lo ha creato.
Una nota di merito va data alle sequenze che raccontano il libro illustrato (non sto a parlarvi della trama) che legge Chii. L'idea è resa bene e i disegni passano dall'animazione all'illustrazione animati con un effetto stupefacente.
Un anime per tutti, anche per quelli come me che di dolce tenere e gentile hanno al massimo il cuscino.
Chobits si colloca cronologicamente in un flusso centrale tra le opere delle calmp, seguendo "Angelic Layer " e poi proseguendo in "Kobato ", almeno per i luoghi e i personaggi. Come normale che sia, tutte le opere del gruppetto sadico-femminista-mangaka entrano di norma nel Multiverso CLAMP.
E Chobits non fa eccezioni.
La storia, se la leggete di corsa, sembra un semplicissimo anime di sentimenti e mutande come tanti altri, condito di "ecchi" e fan service come si deve al giorno d'oggi. Ma c'è molto di più. Le relazioni tra i protagonisti si evolvono e si trasformano, i temi che attraversano i discorsi sono tanti e complessi. Alla base di tutto, le CLAMP si sono poste delle domande semplici a cui dare una risposta direi sia difficile per chiunque. Domande del tipo: "Chi sono io?", "Posso essere amato per ciò che sono?", "Ciò che sono va bene?", "Come mi vedono gli altri?". I sentimenti si sprecano nell'anime, i personaggi sono caratterizzati benissimo, ma qualche pecca nell'animazione c 'è; buono il sonoro, ma senza gridare al miracolo naturalmente.
Punto di forza, se devo dirla tutta, è la sceneggiatura, che regala lentamente tasselli di un puzzle che si svelerà solo nelle ultime puntate. Un finale che forse di lieto ha ben poco pensando alla storia che lo ha creato.
Una nota di merito va data alle sequenze che raccontano il libro illustrato (non sto a parlarvi della trama) che legge Chii. L'idea è resa bene e i disegni passano dall'animazione all'illustrazione animati con un effetto stupefacente.
Un anime per tutti, anche per quelli come me che di dolce tenere e gentile hanno al massimo il cuscino.