Recensione
The Sky Crawlers
10.0/10
Brevissima panoramica sulla trama, evitando "la morale": è in atto una guerra tra due società belliche a cui è stata appaltata da diversi committenti. Questa guerra si combatte in cielo su rombanti aerei pilotati da Kildren, ragazzi che rimarranno tali e non diventeranno mai adulti, con la possibilità di vivere per sempre.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Il messaggio che vuole passare il regista è molto forte: la guerra, in questo film, è solo uno sfondo. Non viene spiegato come nasce, come si alimenta, nulla, è LÌ e BASTA. Ciò dà allo spettatore quel senso di impotenza che lo relega ad essere solo "passivo" spettatore di una guerra che "non può fermare", se non incitando il pilota Kannagi a porvi fine. Questa guerra assumerà un senso solo a metà, quando ci verrà detto come uno schiaffo che questa lotta serve solo a far percepire la pace: senza guerra la gente si "abituerebbe" alla pace senza sentire il bene che porta.
Questo non è l'unica storia dentro questo bellissimo film, ma è narrata anche la malinconica storia dei Kildren, questi bambini che non cresceranno mai, nati con lo solo scopo che muoiano in battaglia: "A cosa serve crescere quando siamo allevati per morire?". Una delle frasi disarmati pronunciate da Kannagi.
Con l'evolvere il personaggio si porrà sempre più domande a cui non darà risposta, ma le riceverà dal caporale Kusanagi (omaggio di Oshii a Motoko di GITS voglio pensare), instabile Kildren che passerà da freddi ordini, a lacrime di odio verso di loro, verso quel corpo che non cresce verso quei ricordi che non vogliono restare, verso il loro creatore...
"Tu devi vivere per cambiare le cose!"
Il senso dell'infinito: la fine del film è a dir poco disarmante, almeno io sono rimasto shockato, e non la spoilero perché sarebbe un crimine; ma solo nelle battute finali, quando è il momento di affrontare il "boss finale", quello invincibile che fa proseguire la guerra ad oltranza, quello che dà morale ai nemici... solo allora si sente la parola "padre".
Per tutto il film "la madre" è a terra, la "meccanica" che ripara e controlla i velivoli. Lei coccola i suoi "uccelli" per mandarli in cielo dal padre ad ogni missione.
Un senso di salvezza a terra viene oscurato solo quando il pilota è in cielo... e anche se dovesse tornare a terra con uno schianto, vi è sempre il "ritorno alla madre" come liberazione e rinascita.
Fine parte contenente spoiler
Non mi dilungo sul lato tecnico, ho visto la versione bluray e l'ho trovata fantastica. Vedere le nuvole aggrovigliarsi tra le eliche degli aerei è stato bellissimo. Audio e video dal top, animazioni quasi maniacali, fluidità eccelsa!
Anche il doppiaggio l'ho trovato buono anche se non pazzesco; però ascoltando l'audio in giapponese, ritengo che l'adattamento italiano abbia rispecchiato ciò che voleva il regista dalle voci e questo è da apprezzare sicuramente.
Avviso già i futuri spettatori di questo fantastico lungometraggio d'animazione di attendere oltre i titoli di coda (anche perché la song finale è molto bella) per avere una sorpresa: a voi decidere se essere amara o dolce.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Il messaggio che vuole passare il regista è molto forte: la guerra, in questo film, è solo uno sfondo. Non viene spiegato come nasce, come si alimenta, nulla, è LÌ e BASTA. Ciò dà allo spettatore quel senso di impotenza che lo relega ad essere solo "passivo" spettatore di una guerra che "non può fermare", se non incitando il pilota Kannagi a porvi fine. Questa guerra assumerà un senso solo a metà, quando ci verrà detto come uno schiaffo che questa lotta serve solo a far percepire la pace: senza guerra la gente si "abituerebbe" alla pace senza sentire il bene che porta.
Questo non è l'unica storia dentro questo bellissimo film, ma è narrata anche la malinconica storia dei Kildren, questi bambini che non cresceranno mai, nati con lo solo scopo che muoiano in battaglia: "A cosa serve crescere quando siamo allevati per morire?". Una delle frasi disarmati pronunciate da Kannagi.
Con l'evolvere il personaggio si porrà sempre più domande a cui non darà risposta, ma le riceverà dal caporale Kusanagi (omaggio di Oshii a Motoko di GITS voglio pensare), instabile Kildren che passerà da freddi ordini, a lacrime di odio verso di loro, verso quel corpo che non cresce verso quei ricordi che non vogliono restare, verso il loro creatore...
"Tu devi vivere per cambiare le cose!"
Il senso dell'infinito: la fine del film è a dir poco disarmante, almeno io sono rimasto shockato, e non la spoilero perché sarebbe un crimine; ma solo nelle battute finali, quando è il momento di affrontare il "boss finale", quello invincibile che fa proseguire la guerra ad oltranza, quello che dà morale ai nemici... solo allora si sente la parola "padre".
Per tutto il film "la madre" è a terra, la "meccanica" che ripara e controlla i velivoli. Lei coccola i suoi "uccelli" per mandarli in cielo dal padre ad ogni missione.
Un senso di salvezza a terra viene oscurato solo quando il pilota è in cielo... e anche se dovesse tornare a terra con uno schianto, vi è sempre il "ritorno alla madre" come liberazione e rinascita.
Fine parte contenente spoiler
Non mi dilungo sul lato tecnico, ho visto la versione bluray e l'ho trovata fantastica. Vedere le nuvole aggrovigliarsi tra le eliche degli aerei è stato bellissimo. Audio e video dal top, animazioni quasi maniacali, fluidità eccelsa!
Anche il doppiaggio l'ho trovato buono anche se non pazzesco; però ascoltando l'audio in giapponese, ritengo che l'adattamento italiano abbia rispecchiato ciò che voleva il regista dalle voci e questo è da apprezzare sicuramente.
Avviso già i futuri spettatori di questo fantastico lungometraggio d'animazione di attendere oltre i titoli di coda (anche perché la song finale è molto bella) per avere una sorpresa: a voi decidere se essere amara o dolce.