Recensione
Pompoko
8.0/10
Appena finito di vedere Pom Poko ed è stupendo: un livello diverso da Una Tomba per le lucciole dello stesso autore. L'atmosfera musicale "tradizionale" è impagabile, e il modo di disegnare e trasporre ciò che succede ti rapisce.
Il primo anime (a film) che mi emoziona fortemente da un po' di tempo, mi sembrava un "crimine" interrompermi. Anche se per quanto mi riguarda provoca anche un senso di colpa per ciò che l'umanità sta infliggendo alla natura.
Una favola sì, forse può sembrare più adatta all'infanzia, ma un'età più matura porta anche un livello diverso di riflessione sulle sue tematiche. Ci si sente partecipe dei sentimenti dei tanuki, sarà l'umanizzazione di tali creature, resi quasi come una popolazione autoctona che il nuovo colonialismo vuole eliminare. La razza umana qui non è consapevole di tale ricchezza inizialmente, e si vede come la natura sia solo qualcosa da sfruttare per l'uomo.
Ma ci si diverte anche con questi tanuki giocherelloni, incapace della serietà a tutti i costi, e naturalmente portati alla goliardia.
Nonostante queste tematiche ambientali siano un classico dello Studio Ghibli, vengono qui rese enormemente, il signor Isao Takahata è sicuramente al livello del suo illuste collega e lo dico da fan di Myiazaki-sensei.
Non sarà forse una visione classica, un qualcosa di forte, ma sicuramente un qualcosa di valido. L'espressione di un talento e dell'amore verso la natura, una natura che ci "ospita" e che trattiamo come nel film.
Il primo anime (a film) che mi emoziona fortemente da un po' di tempo, mi sembrava un "crimine" interrompermi. Anche se per quanto mi riguarda provoca anche un senso di colpa per ciò che l'umanità sta infliggendo alla natura.
Una favola sì, forse può sembrare più adatta all'infanzia, ma un'età più matura porta anche un livello diverso di riflessione sulle sue tematiche. Ci si sente partecipe dei sentimenti dei tanuki, sarà l'umanizzazione di tali creature, resi quasi come una popolazione autoctona che il nuovo colonialismo vuole eliminare. La razza umana qui non è consapevole di tale ricchezza inizialmente, e si vede come la natura sia solo qualcosa da sfruttare per l'uomo.
Ma ci si diverte anche con questi tanuki giocherelloni, incapace della serietà a tutti i costi, e naturalmente portati alla goliardia.
Nonostante queste tematiche ambientali siano un classico dello Studio Ghibli, vengono qui rese enormemente, il signor Isao Takahata è sicuramente al livello del suo illuste collega e lo dico da fan di Myiazaki-sensei.
Non sarà forse una visione classica, un qualcosa di forte, ma sicuramente un qualcosa di valido. L'espressione di un talento e dell'amore verso la natura, una natura che ci "ospita" e che trattiamo come nel film.