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Visto il grande successo del manga e dell'anime "Death Note", si decise di creare un live action. Risultato? Non orribile ma scadente: tralasciando il fatto che di solito una storia a fumetti o a cartoni mi abituo con difficoltà a vederla dal vivo, ma in altri casi il risultato magari è buono se non ottimo, in questo caso non è un granché: in tanto l'attore che fa Light (Tatsuya Fujiwara) non mi convince per nulla, né per l'aspetto né per le varie espressioni, senza contare che il personaggio perde molta della sua malvagia freddezza originale. Ottimo è invece l'attore di L (Ken'ichi Matsuyama) che riesce a dare al personaggio il suo carattere bizzarro che l'ha reso tanto popolare. Il Ryuk al computer mi sà troppo di videogioco, magari potevano tentare di crearlo un tantino meglio.
Per gli altri attori non ho molto da dire, abbastanza indovinati.

Pessima la parte con Naomi Misora (qui interpretata da Asaka Seto), rispetto al manga/anime, perde tutto il suo carisma, il suo temperamento e la sua lucidità per trasformarsi in una quasi squilibrata che, per vendicare il fidanzato, si mette proprio davanti a Light per farsi uccidere, una scena terribilmente senza senso, sopratutto se vediamo com'era nell'originale.
A differenza del manga/anime il film non inizia con il ritrovamento del death note, ma inizia con le morti, che sono già iniziate: niente da dire su questo ma, se il finale stava bene cosi com'era, il resto del film poteva essere decisamente meglio. In pratica gli autori hanno realizzato la versione live action dei primi tre volumi del manga e la scelta non mi convince, potevano saltare tutta la faccenda degli agenti della CIA mandati in Giappone per indagare su Kira, o magari riassumerla, e concentrarsi sulla sfida tra L e Light.
Volendo potevano fare qualcosa di veramente buono, con un attore migliore per il protagonista e senza pretendere di rimanere sulla falsariga del primo volumetto, potevano anche cercare di narrare i fatti dei primi volumi, almeno fino alla Yotsuba, magari non fine al volume 7, forse sarebbe stato troppo.