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10.0/10
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Gli anni '80 non sono stati particolarmente esaltanti per l'animazione giapponese. In tv venivano trasmessi quasi esclusivamente anime di genere shounen e majokko, e a livello generale non c'era moltissimo di adulto.
Nel 1988 Katsuhiro Otomo traspone il suo manga in un film che ha segnato il mondo dell'animazione.
"Akira" è un vero e proprio kolossal che ha coinvolto una moltitudine di studios nella sua lavorazione. Ambientato in una Tokio post-apocalittica, il capolavoro di Otomo è un esempio di forma unita alla sostanza: simboli visivi che veicolano messaggi. Il tema centrale dell'opera è l'evoluzione umana e la capacità di distuggere e di creare, due pulsioni basiche dell'uomo.
Poi c'è dell'altro, narrato su più livelli strutturali… Per quanto riguarda la forma "Akira" ispira onnipotenza visiva per la regia particolareggiata e realistica, coadiuvata dalla colonna sonora dal ritmo tribale di Shoji Yamashiro, e dai fondali che rendono l'esperienza totalmente immersiva per lo spettatore.
"Akira" rimane a tutt'oggi un'opera fondamentale per tutti gli appassionati.