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7.0/10
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"Trigun" è un anime classe 1998, per un totale di ventisei episodi.
È sempre difficile recensire un prodotto largamente apprezzato dal pubblico, che risulta però essere, personalmente, largamente sopravvalutato.
Protagonista assoluto ed indiscusso delle nostre vicende è Vash The Stampede, misterioso vagabondo su cui pende la taglia di ben 60 miliardi di doppi dollari, primo caso d'un uomo classificato come calamità naturale. Proprio per questo motivo a dargli la caccia sono due agenti assicurative, Meryl Stryfe e Milly Thompson, incaricate di controllare le azioni del "Tifone umanoide".
Dai primi episodi ci si potrebbe facilmente illudere che "Trigun" eccella subito come anime: episodi veramente carichi, che lasciano intuire subito lo sfondo post-apocalittico/western-futurisco in cui è ambientata la vicenda, presentandoci personaggi simpatici e caratteristici. Tuttavia, dopo appena cinque puntate, l'ardore iniziale svanisce e la narrazione sembra ruotare sempre attorno allo stesso schema: Vash & Co. arrivano in una città - c'è un problema dei/con gli abitanti del posto - arriva il cattivo - Vash salva la situazione - love & peace! Questo sistema che, ripeto, all'inizio è ottimo per presentare i personaggi, dopo una decina di episodi inizia a stancare, contando soprattutto sul fatto che l'anime è composto di ventisei episodi.
Proprio la durata dell'opera risulta essere il difetto maggiore di "Trigun": a differenza di molti anime odierni, traboccanti di filler da tutti i pori, atti unicamente a raggiungere l'ideale quota di venticinque episodi, da "Trigun" poteva essere ricavata una serie dotata d'un ritmo narrativo più dipanato. Accanto agli episodi pseudo-filler prima citati, infatti, troviamo episodi che dovrebbero spingere la trama avanti, spiegare il passato misterioso di Vash, il perché della sua crociata contro la violenza e l'omicidio; questi ultimi, però, si riducono ad una parte veramente esigua dell'anime, e non rispondono nemmeno ad alcune domande fondamentali: chi o cosa sono gli esseri al di là del tempo? Perché Vash ha un cannone bionico che si attiva a comando mentale? Ma, soprattutto, c'era davvero bisogno di troncare un prodotto che poteva essere ottimamente ampliato e completato?

Nonostante le evidenti debolezze narrative, non bisogna però disconoscere a "Trigun" ben altri pregi. In primis l'ambientazione: come detto prima, le vicende non sono ambientate sulla Terra, ma sul pianeta Gunsmoke, dotato di due soli e quattro lune; ciò influisce non poco su flora e fauna del luogo, gravemente ristretti. A questo clima post-apocalittico è sapientemente mixata l'ambientazione western/futuristica, con grandi deserti, saloon e pallottole di fuoco, intervallati da vermi delle sabbie e stazioni orbitali.
Le musiche, perfettamente inserite negli scontri e nei dialoghi, contribuiscono ancor di più ad immedesimarsi nelle vicende di Vash, così come le ottime opening ed ending, che fanno entrare fin da subito nell'atmosfera western ideale.
I combattimenti sono poi veramente divertenti e ben realizzati, ed in particolar modo le animazioni riescono ad esaltare le numerosissime sparatorie che si susseguono nell'anime, nonostante siano delle "tamarrate" pazzesche.
Infine, nonostante qualche pecca (il taglio degli occhi in primis), il chara design è molto gradevole e guarda a quella fascia di pubblico nata negli anni '80/'90, che di certo saprà apprezzarlo appieno.

Dopo aver sviscerato a fondo l'opera, rimane un unico nodo da sciogliere, il punto più ambiguo di tutto "Trigun": la caratterizzazione dei personaggi. In primis il protagonista, Vash The Stampede, il miglior pistolero del mondo, costretto a una vita di vagabondaggio e solitudine dal suo triste destino; sembra infatti che tutte le persone o i luoghi a lui legati siano destinati a perire. A questo triste fato Vash stranamente contrappone un ottimismo ed un amore per la vita tali da impedirgli di uccidere chiunque, compresi i propri nemici, un comportamento che di certo non è in sintonia con la vita su Gunsmoke, costellata di omicidi e sofferenze. Eppure Vash non appare come il solito "moralista", o il solito personaggio "buono e basta"; è un personaggio più profondo, più denso, i cui ideali vengono messi alla prova durante tutta la durata dell'anime.
Alla forte personalità di Vash non corrisponde però un'adeguata caratterizzazione dei comprimari. Vash The Stampede è "Trigun", è fato e fortuna di tutti gli altri personaggi, in primo luogo delle due assicuratrici. Meryl e Milly, infatti, sono praticamente succubi di Vash, rimanendo la quasi totalità delle volte passive di fronte alla quasi totalità degli eventi, risultando utili solo come "commentatrici" o, peggio, come ostaggi da salvare; anche i sentimenti che legano Meryl a Vash e Milly a Wolfwood vengono appena accennati. Quest ultimo si è invece rivelato una piacevole sorpresa; all'inizio può essere scambiato per il solito comprimario-copia tamarrissimo ed amicone del protagonista. Wolfwood invece è un personaggio che, pur di proteggere i deboli, non esita ad uccidere i criminali; anche stavolta è un peccato non poter scandagliare fino in fondo il suo passato, dovendoci accontentare di pochi flashback raccontati nemmeno in una puntata. Un personaggio veramente denso, l'unico che riesce veramente a incrinare gli ideali di Vash e a porsi al suo stesso livello, a differenza dei nemici.
Legato Bloodsummers e Million Knives risultano infatti essere due antagonisti incoerenti con sé stessi e con tutto l'anime. Del primo vengono spiegate brevemente (e male) le origini, mentre non si motiva affatto l'odio profondo che nutre per Vash. Knives invece poteva rivelarsi un cattivo niente male, rovinato anche lui da una narrazione troppo veloce, tanto che il suo duello finale col Tifone arriva a durare appena un quarto d'ora. Un quarto d'ora dominato dalla classica battaglia "a chi ce l'ha più grosso", che ben fa rimpiangere i primi, rocamboleschi duelli.

"Trigun" si rivela essere quindi, più che un brutto anime, un prodotto insoddisfacente. Poteva essere qualcosa di molto di più, ed è per questo che non può meritare una votazione eccessivamente alta. Alla fine non si riesce a sentire quel senso di appagamento che la visione di molti altri anime riescono a dare. Rimane comunque un ottimo prodotto da guardare senza troppe pretese, divertente e leggero.