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È con immensa delusione e amarezza che mi accingo a scrivere questa recensione sul primo dei tre film dedicati alla grandiosa saga di Miura. Dunque, comincio subito con l'esporvi i motivi che mi hanno portato a valutare insufficiente tale opera. Tuttavia, per far ciò, dovrò prender il discorso un po' alla larga, anzi, molto alla larga.
All'incirca 4 anni fa nel lontano 2009, trapelarono alcune immagini su internet, che il buon Animeclick.it non tardò a pubblicare, che ritraevano alcuni possibili fotogrammi di un novello anime di Berserk; a questa notizia rammento che un brivido folgorante mi pervase, attesi speranzoso nei mesi a venire che giungessero alcune notizie ufficiali, riguardo, magari, un nuovo progetto per una serie animata. I mesi trascorsero, ma nulla si seppe più; tuttavia, ben un anno dopo, quando ormai cominciai a demordere, in un mese settembrino come un fulmine a ciel sereno giunse la notizia: "Ufficiale: in arrivo una nuova serie animata per Berserk". "Sì! C***o, finalmente!": penso fu questa la mia reazione.

Nel periodo a seguire iniziarono ad aversi notizie di svariato genere al riguardo, tipo la casa di produzione, il fatto che non si trattasse di una vera e propria serie a episodi bensì di lungometraggi animati, uscirono i primi trailer e così via. Nondimeno, ricordo che già a suo tempo ci fu una notizia che non mi fece del tutto gioire, ossia la decisione di omettere i primi capitoli dell'opera, e quindi, di far principiare la serie di lungometraggi dai celebri capitoli dell'età dell'oro, per farla poi concludere con l'eclissi e la fine del flashback. Tale notizia, come accennato, già allora mi fece storcere il naso per almeno un paio di motivi: in primis ritengo che i primi capitoli precedenti al flashback siano altrettanto rilevanti nonché stupendi, in secundis, anche per quanto riguarda un eventuale prosieguo dell'opera, del quale già si parlava a suo tempo, quei capitoli risultano dei tasselli di vitale importanza. Comunque, al di là di questa piccola crepa, il castello di aspettative che edificai era molto ampio e solido (almeno così pensavo).
E da ultimo veniamo alla fatidica data del 4 Febbraio 2012, ossia l'uscita del primo lungometraggio "Berserk Ōgon Jidai-Hen: Haō no Tamago" ("Berserk - L'epoca d'oro I: L'uovo del Re dominatore").

Eccoci giunti finalmente alla vera e propria recensione; chiedo venia per la lunghezza di tale proemio, ma esso risulta, a mio parere, necessario alla comprensione delle mie seguenti opinioni. Dunque la trattazione consterà principalmente di due parti: la prima, in cui analizzerò brevemente e in maniera blanda (dato che non ritengo di essere uno specialista) la realizzazione tecnica dell'opera; una seconda in cui esporrò alcune opinioni riguardo a scelte che mi hanno lasciato alquanto perplesso e deluso.
Dunque, per quanto riguarda la composizione tecnica dell'opera, sono rimasto complessivamente abbastanza scontento, vi dico perché. Per ciò che concerne l'animazione ho trovato fin troppo invasiva la CG, la quale non solo talvolta cozza in maniera sgradevole con gli sfondi, ma risulta anche, a mio parere, di dubbia fattura, tant'è che di tanto in tanto pensavo di star giocando al videogioco per la PS2 di Berserk. Oltre questo, non mi hanno fatto nemmeno impazzire le animazione dei visi dei personaggi, specie quello di Gatsu, anche se in questo caso va detto, a parziale difesa, che lo stile di disegno di Miura non si presta molto all'animazione.
Mentre, per quanto riguarda il comparto sonoro, devo essere sincero: ho accusato veramente un brutto colpo, in quanto, a conoscenza della partecipazione di Susumu Hirasawasa, ero certo che le musiche sarebbero state grandiose date le precedenti performance dello stesso nel videogioco e nella serie tv; e invece nulla da fare, personalmente, a parte un paio di pezzi, ho trovato la maggior parte delle musiche scialbe, nessuna delle quali rimane impressa e talvolta in scene di grande pathos risultano addirittura assenti, si pensi al finale.

Quanto detto finora, si tratta in un certo senso di piccolezze, di fronte al vero tallone d'Achille di quest'opera, ossia l'esimia durata. Si pensi che la prima pellicola dura all'incirca soli 80 minuti con tanto di sigla iniziale e titoli di coda; essa, con i suoi 80 lunghi, fottutissimi minuti, dovrebbe ripercorrere dall'inizio dell'età dell'oro fino al celebre e splendido capitolo in cui Grifis in piedi sulla fontana discorre circa il sogno e l'amicizia. Per capirci meglio, esso dovrebbe contenere all'incirca poco meno di tre volumi. E ora la domanda sorge ovvia: com'è possibile far ciò? La risposta è alquanto semplice; dai, vi do un piccolo aiuto "Zack Zack Zack". Allora? ci siete arrivati? Se non sono bastate le onomatopee a farvici arrivare, ve lo dirò esplicitamente: tagli, tagli ovunque.
Ora, non pensiate si tratti di piccoli tagli qua e là, di cui si accorge solo un fissato del c***o (quale io sono); qui si tratta di vere e proprie menomazioni che vanno a danneggiare in maniera incontrovertibile l'opera; prendiamo ad esempio l'infanzia di Gatsu: essa è ridotta a un minuto scarso e confuso di fotogrammi, dei quali ovviamente non si capisce nulla; ora, tale mancanza non va solo a pesare abnormemente sul background del personaggio, che perde la profonda caratterizzazione, ma addirittura alcuni comportamenti che egli risulta avere sono totalmente incomprensibili e inspiegabili. Una seconda considerevole parte mancante sono i capitoli che narrano le vicende della prima missione che Gatsu sostiene all'interno della squadra dei falchi: infatti anch'essi risultano essere di vitale importanza per il divenire della storia, soprattutto per quanto riguarda il nodo gordiano di essa, ossia il complesso rapporto tra i due principali personaggi, Grifis e Gatsu. Quelli fin qui citati sono probabilmente i maggiori tagli all'interno dell'opera, ma sicuramente non sono gli unici, e come già detto più volte essi vanno a corrompere l'opera in molteplici punti.
Per riprendere le fila del discorso, vorrei osservare come ciò che mi ha fatto veramente adirare è che l'opera complessivamente dura 80 minuti scarsi, e quindi alla luce di questo mi chiedo: perché la necessità di tutte queste menomazioni? Perché non ci si è impegnati nella realizzazione di scene di vitale importanza quali quelle succitate, così da portare la pellicola a una durata ragionevole, quale può essere un'ora e quarantacinque o, perché no, un paio d'ore? Bah! Non so rispondere a cotali ignoti quesiti.

Concludendo, dato che ormai l'abbiamo tirata un po' troppo per le lunghe, penso che questo film sia una sorta di "best of" non riuscito. Gli sceneggiatori hanno estrapolato le parti che consideravano migliori attaccandole in malo modo sulla pellicola, realizzando così un pessimo collage, nella quale i personaggi principali perdono gran parte della loro caratterizzazione e profondità, i comprimari risultano scialbi e scompaiono nell'oblio, e gli avvenimenti sembrano svolgersi uno dietro l'atro, in una totale assenza del trascorrere del tempo. Inoltre gli autori hanno fatto un prodotto indirizzato e pensato unicamente per i fan (dato che in mancanza della lettura del manga, il film risulta, a mio parere, incomprensibile), senza pensare, invero, che questi ultimi sono il pubblico più complesso e difficile da soddisfare.
Per chiosare, dunque, il mio voto è un 5, né più né meno, in quanto da un lato il lungometraggio non giunge alla sufficienza per i vari motivi succitati; dall'altro non scende sotto un 5 perché pur avendo numerosi difetti, la materia prima che compone il film risulta essere pur sempre di inestimabile ed eccezionale valore, e per quanto il demiurgo possa essere non all'altezza, essa brillerà pur sempre di luce propria.