Recensione
Angel Beats!
9.0/10
Sicuramente uno dei più eccezionali capolavori nipponici degli ultimi anni: "Angel Beats!" a primo impatto può sembrare una normalissima commedia scolastica ambientata nell'aldilà di cui, inizialmente presi dalla comicità degli eventi, ignoriamo la profondità e la vera drammaticità, che negli episodi seguenti come un vero e proprio "boom!" stravolgeranno l'intera serie portandoci a convivere allo stesso tempo con risate e lacrime. La serie inoltre è ulteriormente arricchita con elementi e vicende originali che con il procedere della serie completeranno un puzzle di eventi, sorprendendo gran parte degli spettatori.
La storia comincia con Otonashi, un normale ragazzo, che dopo essere morto, si risveglia immemore in una dimensione a metà tra la Terra e il Paradiso, dove nel bel mezzo di un combattimento della SSS (Shinda Sekai Sensen) incontra Yuri, legittima leader e creatrice del progetto, la quale invita subito Otonashi a unirsi al gruppo assieme ad altri bizzarri membri apparentemente diversi tra loro e caratterizzati da una certa comicità, ma aventi tutti in comune una vita breve, stroncata da una morte ingiusta.
Lo scopo della SSS è infatti quello di ribellarsi a Dio, vendicando i crudeli destini di tutti i membri e soprattutto sbarazzarsi di Tenshi, presidentessa del consiglio studentesco della scuola che i nostri protagonisti sono obbligati a frequentare correttamente per poi scomparire reincarnandosi in una nuova vita.
Porrei inoltre ulteriore attenzione ai temi che emergono dall'opera, tutti dettagliatamente definiti e accurati. Da questo punto di vista, infatti, gli elementi che caratterizzano la presenza di un Dio presentano brandelli di varie religioni, da quella cristiana a quella buddista, rendendo quest'opera adatta a un pubblico universale, il tutto reso ancor più suggestivo dall'ambientazione tipica di un videogioco da combattimento con ogni tipo di arma da fuoco in un ambiente quasi "sacro", fino alla presenza di personaggi non umani (NPC) che dicono sempre le stesse parole.
Riterrei inoltre le musiche un ulteriore capolavoro, sia quelle presenti durante la storia sia l'opening e specialmente l'ending.
Insomma concluderei dicendo che un anime come "Angel Beats!" merita davvero molto e aggiungo che non gli ho assegnato 10 giusto perché mi sarebbe piaciuto che un minuscolo aspetto di questo finale perfetto fosse stato reso ancor più perfetto.
La storia comincia con Otonashi, un normale ragazzo, che dopo essere morto, si risveglia immemore in una dimensione a metà tra la Terra e il Paradiso, dove nel bel mezzo di un combattimento della SSS (Shinda Sekai Sensen) incontra Yuri, legittima leader e creatrice del progetto, la quale invita subito Otonashi a unirsi al gruppo assieme ad altri bizzarri membri apparentemente diversi tra loro e caratterizzati da una certa comicità, ma aventi tutti in comune una vita breve, stroncata da una morte ingiusta.
Lo scopo della SSS è infatti quello di ribellarsi a Dio, vendicando i crudeli destini di tutti i membri e soprattutto sbarazzarsi di Tenshi, presidentessa del consiglio studentesco della scuola che i nostri protagonisti sono obbligati a frequentare correttamente per poi scomparire reincarnandosi in una nuova vita.
Porrei inoltre ulteriore attenzione ai temi che emergono dall'opera, tutti dettagliatamente definiti e accurati. Da questo punto di vista, infatti, gli elementi che caratterizzano la presenza di un Dio presentano brandelli di varie religioni, da quella cristiana a quella buddista, rendendo quest'opera adatta a un pubblico universale, il tutto reso ancor più suggestivo dall'ambientazione tipica di un videogioco da combattimento con ogni tipo di arma da fuoco in un ambiente quasi "sacro", fino alla presenza di personaggi non umani (NPC) che dicono sempre le stesse parole.
Riterrei inoltre le musiche un ulteriore capolavoro, sia quelle presenti durante la storia sia l'opening e specialmente l'ending.
Insomma concluderei dicendo che un anime come "Angel Beats!" merita davvero molto e aggiungo che non gli ho assegnato 10 giusto perché mi sarebbe piaciuto che un minuscolo aspetto di questo finale perfetto fosse stato reso ancor più perfetto.