Recensione
La leggenda di Korra
8.0/10
Non ho seguito le vicende dell'avatar originale, nonostante molti ne parlano bene, e The Legend of Korra è quindi la prima serie che seguo di questo filone. Non sono nemmeno un fans di serie animate americane e mi sono avvicinato a Korra solo per le animazioni d'impatto e il sapore orientale della serie. La mia opinione sulla serie è pertanto altalenante. La trama parla del nuovo avatar reincarnato in Korra, una ragazza che padroneggia molto bene acqua, terra, fuoco, ma è davvero scarsa nel padroneggiare l'elemento aria. Per imparare l'ultimo elemento segue il suo maestro a capital city in cui incontrerà nuovi amici, l'amore, uno stile di vita differente e anche un potente nemico in grado di eliminare i poteri "spirituali". Korra affronta con svogliatezza l'allenamento preferendo il divertimento e le "baraccate" con amici. La protagonista non è quindi propriamente positiva, ma anzi sembra quasi la classica teenegers, dotata di tanto talento ma molto svogliata. La trama segue le sue vicende e l'avvento in città di un leader mascherato (simile al dott. destino dei Fantastici 4) che lotta per l'uguaglianza e l'eliminazione dei poteri dei monaci ed affini. Fin dai primi scontri è chiaro che Amon, il nemico mascherato, è molto forte, è molto potente ed ha numerosi alleati. La polizia non sembra essere in grado di tenergli testa, in quanto lui dispone di mezzi, uomini, risorse. Korra le prova tutte, ma più delle volte fallisce. Con la trama mi fermo qui. Invece voglio spendere due parole sulle animazioni e sul sapore della storia, americana per l'appunto. Le animazioni sono molto belle e di alto livello, anche se le espressioni facciali dei protagonisti ricordano molto la scuola americana di disney. Invece sulla storia, c'è un buonismo di fondo che pervade l'opera, in cui nessuno muore o viene mostrato morire, nemmeno se abbattuto in aereo, Korra viene sconfitta più volte, ma i poteri non gli vengono mai tolti. C'è un solo un grande colpo di scena che vale la visione dell'opera e della storia di cui però non vi rivelo nulla. Da sottolineare la mancanza di Moe, di minigonne ascellari, commenti stupidi dei protagonisti, ragazzine timide all'inverosimile, cameriere vittoriane, harem e contro harem, infatti non è una serie giapponese. In sintesi mi è sembrato di seguire una della tante serie animate americane, in cui i personaggi invece di essere deformed, erano disegnati davvero bene. Sono pentito di averlo visto? No, anzi, se le serie americane adottassero tutte questo stile, nascerebbe una bella competizione.