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Anche io come tanti ho iniziato a leggere questo manga spinta dall'entusiasmo e dal successo avuti in Giappone. Arrivati al quarto volume però l'unica domanda che ti viene spontanea è: perché?
La trama a parer mio è inesistente: dopo vari volumi ancora non si capisce il vero ruolo (oltre a quello di maggiordomo) di Sebastian nella vita di Ciel, che a parer mio dovrebbe essere il vero protagonista della serie. Il ragazzino, orfano, vive a soli 13 anni senza una vera famiglia, ma se poi ci uniamo il fatto che è un conte proprietario della più grande e famosa industria di giocattoli del paese e che lavora niente meno che per la Regina la cosa diventa ai limiti dell'assurdo. Il manga è diviso in episodi autoconclusivi totalmente inutili per sviluppare la storia, appaiono sempre nuovi personaggi che non vengono mai caratterizzati come si deve (eccezione fatta per Madame Red, l'unica fino ad ora) e che creano soltanto confusione e fastidi a Sebastian. Ciel stesso è un personaggio che si fa odiare: scontroso, viziato, non si veste da solo (Sebastian più che da Maggiordomo gli fa da cane domestico) e che beve thè in continuazione; questa è la descrizione del nostro co-protagonista.

Niente da dire sui disegni, molto belli i primi piani ma sfondi inesistenti, l'autrice fa troppo uso del nero anche se si tratta di un manga a tinte gotiche.
L'edizione italiana è fatta veramente male, l'inchiostro ti rimane sulle dita e le pagine sono quasi "trasparenti"; nel terzo volume una pagina dopo averla sfiorata mi ha lasciato l'intero colore sulle mani, rovinandosi. Se proprio volevano avere successo potevano almeno fare un'edizione sufficiente.