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8.0/10
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Premetto che Chobits è il primo manga che ho letto e completato, quindi forse il mio giudizio risentirà della mia inesperienza, ma non posso celare l'entusiasmo che ho provato mentre leggevo questa storia così frizzante e delicata al tempo stesso.

Il protagonista, Hideki Motosuwa, è un ronin che trova per strada tra i rifiuti una persocom, un pc di forma umana. Questo ha delle caratteristiche molto particolari: non ha un sistema operativo, nessun dato, non parla se non dicendo "Chii", eppure si muove e apprende tutto molto velocemente, come un gattino appena nato. Sarà Hideki ad insegnarle ad esprimersi e ad interagire col mondo esterno. La storia è ambientata in una Tokyo in cui gli esseri umani possiedono quasi tutti dei persocom di varie grandezze e forme che svolgono svariati compiti, dai calcoli alle faccende domestiche. Ma anche se esteriormente assomigliano agli esseri umani, nessuno di loro è in grado di provare vere emozioni. Nessuno tranne dei pc artigianali chiamati Chobits, di cui però non si sa nulla e si pensa siano una leggenda. Ma sarà così? La natura di Chii e la sua origine saranno svelate solo alla fine della storia.

Nonostante la semplicità della vicenda, gli spunti di riflessione sono molteplici. La società mostrata è completamente assorbita dalla tecnologia, tanto che lo spettro di una possibile perdita totale dei rapporti umani è presente come un'ombra che smorza la vivacità del manga. Chii è adorabile, ma Hideki non si lascia travolgere dall'amore per lei. La scelta di amarla è ponderata e consapevole di tutte le conseguenze. Non mancano i momenti comici ed esilaranti, ma il passato doloroso di Chii e la tristezza che certi personaggi si portano dietro coi loro ricordi danno spessore alla storia: Minoru è un ragazzino esperto di computer che ha costruito un pc artigianale con le sembianze della sorella morta con il desiderio di poterla fare "rivivere" in un certo modo; Hiroyasu Ueda, il proprietario della pasticceria dove andrà a lavorare Chii, aveva sposato una persocom che poi si ruppe, provocando in lui una forte sofferenza. Entrambi affrontano il problema dell'amore per un essere non umano con una certa maturità. Avrei preferito uno spazio maggiore agli avvenimenti dei personaggi secondari, ma probabilmente la brevità della storia che si snoda in 8 volumetti non ne dava la possibilità. Ho invece apprezzato molto la presenza del libro illustrato che Chii legge insieme al lettore; rallenta un po' il ritmo, ma trasporta il manga nella dimensione del fiabesco che ben si adatta alle sue tinte chiaroscure.
C'è così tanta malinconia che pervade anche i disegni tra l'altro bellissimi. Il tratto è fine e morbido e le pagine a colori e le copertine sono meravigliose.