Recensione
Dr. Slump e Arale
8.0/10
Leggendo il Dr.Slump ed Arale e confrontandolo con i volumi di Dragonball Z, è sicuramente legittimo porsi la domanda se l'autore sia effettivamente lo stesso, vista l'enorme differenza tra i due lavori (con la fase iniziale di Dragonball - in cui Goku è un bambino - a fare da trait d'union tra i due diversi momenti).
La storia fa della demenzialità il suo punto focale e non mancheranno veri e propri colpi di genio a impreziosire una serie che fa suo l'intento di divertire e far ridere il lettore, e ci riesce in pieno.
Una delle caratteristiche irresistibili della demenzialità del manga è l'irriverenza che l'autore dispensa a piene mani, verso i punti considerati fermi della tradizione fumettistica giapponese e mondiale.
Ecco quindi che tra le grinfie di ToriyamaArale finiranno Suppaman (un Superman panzone e incapace) così come Alien e Gozilla, che subiranno una rappresentazione in stile "deformed" dell'autore e le folli idee della bambina robot.
Citazione a parte la meritano le macchine inventate dal Dr.Slump, tutte davvero originali e fantasiose nei loro tratti e letteralmente geniali nel loro funzionamento.
Non manca la parte romantica nel manga, sempre però filtrata attraverso gli occhi di ToriyamaDr.Slump, che ce la faranno vivere a tratti in modo boccacesco, a tratti in modo comico.
Ad aiutare il raggiungimento dell'ottimo amalgama di cui il manga può vantarsi, è senz'altro anche il lavoro della mano di Toriyama, che adotta uno stile spesso deformed, come detto, ma comunque sempre tondeggiante, pacioccoso, sia nel chara design che nell'architettura del villaggio Pinguino, stile che si sposa con le tematiche della serie e contribuisce sicuramente a calarci in questa fantasiosa realtà.
Una delle caratteristiche che emergono da questo manga è una sorta di "sindrome di Peter Pan" da parte di Toriyama, che, in attesa di immergersi nelle tinte meno spensierate e a tratti drammatiche di Dragonball Z, sembra volerci dire che il mondo è sereno e non ci sono problemi che una bambina (seppur speciale come Arale) non possa risolvere.
E questo è un aspetto che ho molto apprezzato in un manga, come questo, che ha solo l'obiettivo di far nascere un sorriso sui volti dei lettori.
La storia fa della demenzialità il suo punto focale e non mancheranno veri e propri colpi di genio a impreziosire una serie che fa suo l'intento di divertire e far ridere il lettore, e ci riesce in pieno.
Una delle caratteristiche irresistibili della demenzialità del manga è l'irriverenza che l'autore dispensa a piene mani, verso i punti considerati fermi della tradizione fumettistica giapponese e mondiale.
Ecco quindi che tra le grinfie di ToriyamaArale finiranno Suppaman (un Superman panzone e incapace) così come Alien e Gozilla, che subiranno una rappresentazione in stile "deformed" dell'autore e le folli idee della bambina robot.
Citazione a parte la meritano le macchine inventate dal Dr.Slump, tutte davvero originali e fantasiose nei loro tratti e letteralmente geniali nel loro funzionamento.
Non manca la parte romantica nel manga, sempre però filtrata attraverso gli occhi di ToriyamaDr.Slump, che ce la faranno vivere a tratti in modo boccacesco, a tratti in modo comico.
Ad aiutare il raggiungimento dell'ottimo amalgama di cui il manga può vantarsi, è senz'altro anche il lavoro della mano di Toriyama, che adotta uno stile spesso deformed, come detto, ma comunque sempre tondeggiante, pacioccoso, sia nel chara design che nell'architettura del villaggio Pinguino, stile che si sposa con le tematiche della serie e contribuisce sicuramente a calarci in questa fantasiosa realtà.
Una delle caratteristiche che emergono da questo manga è una sorta di "sindrome di Peter Pan" da parte di Toriyama, che, in attesa di immergersi nelle tinte meno spensierate e a tratti drammatiche di Dragonball Z, sembra volerci dire che il mondo è sereno e non ci sono problemi che una bambina (seppur speciale come Arale) non possa risolvere.
E questo è un aspetto che ho molto apprezzato in un manga, come questo, che ha solo l'obiettivo di far nascere un sorriso sui volti dei lettori.