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7.0/10
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"Shirley" è un volume auto-conclusivo della celebre Kaoru Mori del 2002-2003, dove ci si trova ad affrontare la genesi dell'affezione della Mori per le cameriere.

Il volume, appunto, affronta tre storie, tre cameriere diverse sia per età, carattere ed ambiente, nonostante la locuzione lavorativa sia sempre quella della piccola nobiltà, va a cambiare il soggetto con cui queste cameriere si trovano ad avere un rapporto ravvicinato.

La prima storia. la quale da il titolo all'opera è quella di Shirley Madison.
Questa, comprende la maggior parte del volume con cinque capitoli sui sette presenti, ritrovando poi nel 2006 un seguito più approfondito che prende il nome di "Shirley Madison".
La storia ha inizio con il bisogno della signorina Bennet di un aiuto di domestica in casa, in quanto troppo occupata nel suo caffè "Monna Lisa". All'annuncio risponde una ragazzina esile e poco loquace di 13 anni, a cui Miss Bennet darà una possibilità.
Le abilità della ragazzina sono così sorprendenti che, oltre a darle il ruolo di domestica, le farà conquistare da parte di Miss Bennet un affetto speciale, quasi materno.
Le vicende, si sviluppano con episodi mirati e poetici, forse troppo brevi, che vedono la reciproca affezione che entrambe, secondo i propri caratteri ed i propri ruoli, riescono a manifestare.
Particolari simpatici sono la resa piuttosto fanciulla di Miss Bennet, la quale si trova in difficoltà nell'affrontare caratterialmente Shirley, e la maturità della cameriera, la quale, nonostante il presunto passato difficile, riesce a concedersi qualche piccola gioia infantile.

"Un pomeriggio con Nelly", è la seconda storia del volume.
La cameriera Nelly, si trova a passare del tempo con il piccolo signorino della famiglia che dopo aver perso il padre, ed avendo la madre sempre fuori, si ritrova solo sia a giocare che a vivere, odiando le lezioni con l'insegnante privato e trovando in Nelly una buona compagnia.
La vicenda si sviluppa sopratutto sulla piccola e momentanea crescita che il signorino matura dopo la cattura di un uccellino.
Nelly ci viene presentata come un personaggio caratterialmente poco definito, quasi per nulla, che si destreggia tra l'essere una cameriera e l'essere una compagna di giochi un pò più infantile, la quale, durante la presenza del signorino, non riesce a fare nulla delle due cose.
Esteticamente la figura di Nelly ricorda molto quella della giovane Emma, come il signorino ricorda molto Colin, il fratello minore di William.
Nonostante la breve durata, viene spiegato molto bene l'universo della casa, con una madre che, consapevole del ruolo poco rilevante che ha nei confronti del figlio, rimane fuori il più possibile, cosciente di come il bambino preferisca Nelly a lei, nonostante il signorino sia presentato in modo molto più intelligente rispetto ad altri bambini nella stessa situazione, in quanto comprende dove inizia e dove finisce il ruolo di Nelly, nonostante vedendo l'interesse che ha il maestro privato nei confronti della cameriera affermi, che lui è l'unico amore di Nelly.

"Mary Banks" è la storia più interessante e completa delle tre. Con poche pagine in più rispetto alla precedente storia, questa vede le peripezie che il visconte James Bulletin fa passare al suo maggiordomo ed alla cameriera Mary. Quel che fa di questa storia la più completa è la presenza di umorismo e di drammaticità nella stessa tavola. Infatti, nonostante Mary maledica continuamente il visconte per i continui attacchi alla sua incolumità, si ritrova comunque a volergli bene ed a desiderare di poter essere la sua cameriera finché morte non se lo porti via. Infatti, l'umorismo è presente nelle diverse scene di dialogo e di sviluppo della storia, mentre questa "drammaticità" è presente nell'alone di tristezza e di malinconia che pervade la figura del visconte. I suoi continui scherzi, sono un attacco alla noia, alla vita eterna, al passare del tempo che non gli permette di continuare le attività che faceva da giovane e perciò, per intrattenersi, gioca con i domestici. Infatti, viene da tutti definito un ragazzino di cui non si può certo dire essere un gentleman.
Questa storia rende quasi onore alle capacità della Mori, la sua sapiente distribuzione di umorismo e patos, il suo modo modesto di raccontare e la capacità di scrivere qualcosa di completo che non sia né demenziale né stupidamente struggente.

Il disegno si presenta, nelle prime tavole di Shirley, ancora acerbo, come nel primo volume di Emma. Dopotutto i due volumi sono paralleli dato che il primo ha dato l'ispirazione per il secondo e la cui trasposizione si è trovata ad essere in contemporanea.
Sfogliate le prime tavole si passa ad un disegno più abbozzato, lontano sia da Emma che da Shirley, dove non mancano i particolari e dove le figure e le ambientazioni, sono però frettolose ma non per questo superficiali. Infatti, è chiaramente voluta la resa veloce e leggera, che in altri lavori precede la perfezione dei contorni e dell'inchiostrazione.

Il voto è un 7, in quanto le prime due storie sono semplici, quasi fossero la dimostrazione della curiosità che la Mori iniziò a provare verso "l'universo maid" e che pian pianino inizia a mettere su carta. L'ultima storia, invece, rende onore al volume, nella quale l'attenzione per questa categoria e questo secolo si fa più attenta e simpatica e mostra quel che sarà poi il talento della Mori nelle future opere.
Un volume di formazione che è d'obbligo leggere se ammaliati dall'universo Emma, dove si trovano chiarissimi spunti per l'opera sopracitata e dove si può conoscere quelle che sono le basi di una delle più interessanti e competenti autrici contemporanee.