Per tendersi la mano, verso un mondo che possa essere contraddistinto dal rispetto nei confronti dei sentimenti di ogni possibile colore.
Tutti noi abbiamo dei sogni nel cassetto; alcuni sono più alla nostra portata, più semplici da realizzare, altri si lasciano a lungo rinchiusi, e una volta concretizzati, sono portatori di grande gioia e soddisfazione. Altri ancora, purtroppo, rimangono sepolti ma mai dimenticati.
Spesso i sogni irrealizzati portano con sé un senso di impotenza e frustrazione, soprattutto se il loro mancato avverarsi è dettato da regole sociali e convenzioni nelle quali non ci si ritrova, ma che si è costretti a seguire perché così vuole il buon costume, l’uso comune, il vivere sociale.
Quel che resta del sogno è fatto di ricordi, di piacevoli immagini infisse nella coscienza, di quei momenti nei quali si è cercato in tutti i modi di portare a compimento il sogno. E quando quei ricordi sono condivisi con la persona amata, diventano tanto preziosi e riescono a dare la forza per andare avanti nonostante gli ostacoli che la vita ci pone innanzi.
Nella letteratura manga, che oggi sta vivendo in Italia il suo periodo più florido, forse il tema dell’amore saffico è quello che ancora non trova il giusto spazio e i titoli a esso dedicati sono ancora residui. Nel settembre del 2021, la mangaka Yumi Sudō debutta nelle librerie italiane con Yume no Hashibashi. Il manga, originariamente in due volumi, viene pubblicato da Dynit, per la collana Showcase curata da Asuka Ozumi, in un unico volume da 304 pagine, in bianco e nero, con il titolo Quel che resta del sogno.
Grazie alla matita dell’autrice, l’amore tra due donne trova una dimensione avvolgente e coinvolgente, che intrattiene sapientemente il lettore e lo immerge in una storia nostalgica lunga una vita.
Il manga si apre alla fine dell’estate del 2018, quando Kiyoko, ormai anziana signora con qualche problema di memoria dovuta alla demenza senile, riceve la visita di una persona a lei cara: Mitsu.
Mitsu è una zelante ottantacinquenne, affabile e dotata di grande sensibilità.
Le due donne si scambiano gesti e sguardi intensi e da subito si capisce che tra di loro c’è qualcosa di più della semplice e profonda amicizia di lunga data, e già dalle prime battute, il loro amore viene sottolineato e messo in primo piano. Sì, perché Kiyoko e Mitsu sono reciprocamente innamorate da quando nel lontano 1948 si sono conosciute, quindicenni, tra i banchi di scuola. Il loro amore, così riservato, è cresciuto insieme all’età e non è mai stato accantonato né dimenticato.
Da questo rincontro, dunque, i ricordi sopiti nella mente della sempre più smemorata Kiyoko iniziano a riaffiorare, dando il via a un malinconico, nostalgico e commovente viaggio a ritroso nel passato e nei sentimenti delle due donne, compagne di una vita.
Nonostante le due donne siano legate da un sentimento indissolubile, dal desiderio di vivere una vita insieme e far propria l’altra, come si vorrebbe fare quando l’amore è così forte che trascende ogni pensiero razionale, le convenzioni sociali portano le amanti su strade diverse. Mentre Mitsu si distacca con tenacia e con un sentimento di forte ribellione da quel quadro che vuole la donna nel ruolo di moglie prima e madre poi, andando contro la sua stessa madre che la vuole maritata per garantire la sopravvivenza del nome di famiglia, Kiyoko più fragile e con meno autostima, cade nella trappola di quella convenzione sociale che in giovane età aveva dichiarato di voler contrastare.
Kiyoko cede inesorabilmente alla paura di essere inadeguata e diversa, pertanto decide di sposarsi e di farsi mantenere da un buon marito, mettendo al mondo una bellissima bambina. Tuttavia l’amore che prova per Mitsu non è facile da accantonare ed egoisticamente le chiede di accettare la sua decisione e di rimanerle comunque accanto. Mitsu dal canto suo, nonostante un iniziale e normale risentimento, non può fare altro che assecondare la decisione dell’amata e rimanere nell’ombra per il resto della vita.
In tal senso si respira per tutta l’opera un sentore di nostalgia e malinconia che porta a far riflettere sulle scelte delle due donne.
Anche se in un primo momento le decisioni di Mitsu appaiono più coerenti e più rischiose, meno sicure e più coraggiose, non si può far a meno di pensare quanto invece siano state dolorose le scelte compiute da Kiyoko: il coraggio di accettare le imposizioni a discapito della propria felicità, non ha prezzo.
Le due amanti nel corso degli anni si perdono per poi ritrovarsi, per riscoprire che l’amore che le ha tenute legate non si è mai affievolito né è passato in secondo piano, e che se fossero vissute in epoche diverse, forse, avrebbero potuto realizzare quel sogno di condividere lo stesso tetto. E se invece, vivendo in un’altra epoca, non si fossero mai incontrate? Dunque è meglio godere di ciò che ci è stato concesso, che per quanto poco, è comunque tanto.
I personaggi secondari sono pressoché figure di contorno, che rimangono sullo sfondo e di cui spesso non conosciamo neppure i nomi, intuendo quale sia il loro ruolo solamente dalle battute che gli sono affidate. I personaggi maschili sono figure scomode, quasi antipatiche, ma in alcuni passaggi risultano comunque determinanti e in grado di influenzare la vita delle protagoniste. Sul finale invece, parte della trama, legata all’inserimento di un personaggio maschile, risulta poco incisiva e fine a se stessa. L’amico di Mitsu, infine, è l’unico uomo che risulta rassicurante e gioioso, che accetta la decisione della ragazza e le rimane accanto.
Lo stile narrativo a “ritroso” è un espediente che non viene utilizzato spesso; per quanto affascinante è sempre leggermente confusionario e poco fluido all’atto pratico. Probabilmente senza di esso il forte senso nostalgico e malinconico che pervade l’opera non sarebbe stato così intenso, tuttavia sarebbe stato preferibile qualche balzo temporale in meno, o che quelli narrati fossero stati maggiormente dettagliati. Interessante, altresì, è scoprire piano piano quella che fu la vita delle due donne prima e delle due ragazze poi, e infine tornare al momento dell’ultimo, indissolubile e toccante incontro. Gli sviluppi storicamente accertati introdotti tramite la tv, quali ad esempio, la grande bolla economica, lo sbarco dell’uomo sulla luna o l’immediato dopoguerra, aiutano a collocare meglio le vicende nel tempo. Avere una piccola prospettiva di un Giappone che muta dall’epoca Showa all’epoca Reiwa è sempre molto appagante.
La regia delle tavole risulta rigida e schematica, come a voler sottolineare che c’è già una strada marcata e delineata che non si può far altro che seguire. I disegni sono molto espressivi e descrittivi, soprattutto nei volti, colti spesso per tre quarti e in primo piano. Sui pochi campi lunghi si apprezza invece l’accuratezza dei dettagli.
Quel che resta del sogno
Kiyoko ha 85 anni e ormai la sua mente inizia a mostrare segni di cedimento. Un giorno riceve la visita inaspettata di Mitsu. Quando erano ancora ragazze e frequentavano una scuola femminile, Kiyoko e Mitsu si erano innamorate e avevano tentato un suicidio d'amore... ma crescendo avevano intrapreso strade diverse. Una riflessione sui diritti delle coppie LGBTQ, un lungo flashback che dura settant'anni, sullo sfondo di una nazione che cambia.
Prezzo: 22,90 €
Totale voti: 19 1 0
theflex
Un bel manga romantico sul difficile rapporto affettivo tra due donne che si sviluppa nel tempo. Una bella lettura, consigliata a chi magari vuole qualcosa di diverso dai "soliti" yuri. Edizione buona, ma un filo cara purtroppo.
03/01/2024
Arwen1990
Un viaggio di donne che, a ritroso attraversa generazioni, usanze e sentimenti. Tanti sentimenti struggenti e irrealizzabili. Come quando leggi un libro per la seconda volta e cogli dettagli sfuggiti. Davvero intenso ed emozionante.
15/01/2022
zettaiLara
Bellissimo, struggente, intenso e spiazzante. Una storia che attraversa i decenni a ritroso, che aggiunge pennellate sulle personalità di Kiyoko e Mitsu pagina dopo pagina, ricordo dopo ricordo, confessione dopo confessione. Stupendo, consigliato davvero.
06/01/2022
CloveRed
Titolo bellissimo, intenso e malinconico. Il forte sentimento, le convinzioni e le paure che le due protagoniste vivono nel corso delle loro vite è un qualcosa di poetico, talmente reale da fare male. Consiglio caldamente la letture di questo manga.
26/12/2021
Hachiko94
E' stato particolare seguire la vita di Kiyoko e Mitsu a ritroso, le abbiamo conosciute già da anziane e pian piano abbiamo scoperto che cosa è successo durante la loro adolescenza. Se solo fossero nate in un altro periodo... Un titolo splendido.
21/10/2021
Altri Voti
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
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Quel che resta del sogno | € 22.90 | Dynit |
Pro
- Amore saffico ben rappresentato
- Narrazione a ritroso che accresce il pathos…
- Si empatizza facilmente con le protagoniste
- Una storia nostalgica, malinconica, piena d'amore
- Racconto dal forte impatto femminista
- Cenni storici su un Giappone che cambia
Contro
- I personaggi maschili a parte un'eccezione
- ...ma che risulta leggermente confusionaria
- Sul finale la trama prende una diramazione fine a se stessa
FelyC
Una storia di rimpianti. Quello che avrebbero potuto essere se non avessero ceduto alle convenzioni. Le loro vite sono trascorse e in alcuni momenti si sono anche incrociate. Se esiste un seguito nell'aldilà si saranno finalmente riunite per sempre.
25/04/2024