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"Tette e combattimenti" solitamente non fanno gridare al capolavoro ma, anzi, sono il cliché del manga che punta tutto sul fanservice e poco altro.
Inferno e paradiso invece sa distinguersi da questa massa di prodotti mediocri proponendo una storia matura e via via più intrigante e dei personaggi che, seppur un po' stereotipati, "sanno il fatto loro". Interessante poi notare come tra di essi non si possa identificare un vero e proprio protagonista (nonostante l'inizio faccia pensare così) rendendoli tutti ugualmente importanti.

La trama è ciò che colpisce di più di questo manga, non tanto per la sua originalità ma per il suo svolgimento. Agli inizi non ci aspetterebbe molto ma col passare dei volumi le ambizioni di Oh!Great crescono fino a fargli creare una storia che mescola tradizione, religione e i classici "cazzottoni" scolastici.

Ventidue volumi sono veramente tanti e mantenere un livello medio costantemente elevato è difficile ma "inferno e paradiso" ci riesce molto bene alternando scontri emozionanti e lunghissimi flashback che creano quasi delle storie a sé. Il bello della storia è, però, indubbiamente la seconda parte in cui le cose si fanno serie e i semplici tornei scolastici o le scazzottate lasciano lo spazio a motivazioni ben più importanti per fare a botte.

Dal lato dei personaggi si ha una scelta così ampia che è impossibile non trovarne alcuni di cui "innamorarsi". Certo, non tutti sono campioni di carisma (anzi, la maggior parte di loro è piuttosto scialba, perlomeno tra i secondari) ma gente come Mitsuomi, Bunshichi o Shin difficilmente verranno dimenticati.
Oh!Great ha la dote di rendere ogni personaggio femminile una pin-up, una cosa che farebbe faville nel più classico degli ecchi ma che potrebbe stonare in una storia che cerca di avere connotati più seri. In questo caso la componente fanservice non stona affatto nonostante in certi momenti sia quasi preponderante e le scene sembrino quasi volte al solo scopo di mostrare qualche seno, il modo in cui esse si pongono nella storia è quasi sempre giustificato (non mancano però le classiche "gag" come il naso sanguinante alla vista di un seno di proporzioni bibliche).

Escludendo i copri femminili (ottimamente disegnati) Oh!Great dimostra tutto il suo talento nel creare tavole ricche di dettagli e paesaggi molto belli; da notare poi la piacevole evoluzione del suo tratto nell'arco degli oltre 20 volumi che segnano un suo miglioramento netto nello stile di disegno.

Concludendo "Inferno e paradiso" non è un manga perfetto, nemmeno lontanamente (a partire dalla trama, sia un pregio che un difetto, afflitta da vari cambi direzionali e repentini che rendono difficile seguirla e capirla al primo tentativo) ma si lascia leggere molto piacevolmente, non fa pesare il fatto di essere molto lungo e riesce a entrare nel cuore del lettore con un'ottima parte finale.