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L'aspetto che più colpisce nel manga sono di certo i disegni, con pochissimo uso di retini e tinte dai chiaroscuri davvero forti. Il nero è spesso così pesante da catturare interamente la scena, in un ottimo connubio con il tema della storia e le sue emozioni portanti. Astral project è un manga singolare e adulto che attraversa temi esistenziali e paranormali. Ha un ritmo piuttosto lento, e sono i dialoghi innanzitutto a scandire la storia: le riflessioni sull'essere, forma ed essenza, luce e ombra, accompagnano inevitabilmente tutto il mistero in cui il protagonista si ritrova avvolto. Il richiamo anche esplicito al surrealismo non è un caso, perché quest'opera si colloca perfettamente in quel panorama onirico e visionario che vuole essere però metafora della realtà.

Io non ho apprezzato molto questo manga, perché di tutti quei bei discorsi mi è rimasto in realtà poco o niente al termine della lettura. L'ho trovata lenta, pesante, troppo filosofica. Tuttavia so bene che gli appassionati del genere lo troveranno probabilmente un capolavoro.
I disegni e le ambientazioni sono anche belli, per carità, la trama non è male, ma per i miei gusti manca troppo di mordente, è talmente ripiegato sull'introspezione e il soprannaturale che l'ho mal sopportato. Non sono stata in grado di cogliere messaggi significativi, sarà perché sono una persona piuttosto concreta e preferisco i fatti ai viaggi mentali e alle parole che, pur se dense di significato, rimangono completamente slegate dall'azione, da atti pratici. Così i dialoghi che si trasformano in lunghi monologhi filosofici non sono di certo il mio forte, specie se sto leggendo un fumetto, non un trattato, e mi aspetto quindi tutt'altro tipo di ritmo e di coinvolgimento nella storia. Non sono, sia chiaro, fra coloro che leggono manga solo per svagarsi e divertirsi e che li vogliono "leggeri", anzi, traggo soddisfazione dalla lettura solo nel momento in cui mi trasmette qualcosa di importante a livello di sensazioni o riflessioni. Tuttavia, ritengo che ci siano forme più o meno adatte di espressione e comunicazione in funzione di certi messaggi, e in questo caso specifico il fumetto a mio avviso non è stata una scelta felice, perché le immagini qui appaiono come un contorno di qualcosa, e non coprotagoniste come dovrebbe essere.

In quanto ai contenuti non mi esprimo, non ne sono proprio in grado, perché mi hanno trasmesso zero anche se sembravano pomposi e ricercati tanto da voler esprimere dieci. Sarò tarda io, o forse ho proprio il rifiuto per questo genere di letture.

Conclusioni: avevo letto "il mondo di coo", anche quello di stampo surrealista, e neanche quello mi era piaciuto, ma lì almeno vedevo un senso nell'uso delle immagini e nella scelta del mezzo-fumetto, che in questo manga invece a mio avviso si perde completamente. A me Astral Project non ha lasciato nulla perché non sono riuscita ad immedesimarmi nei discorsi e nella storia, ma probabilmente chi ama il genere "viaggi mentali infiniti" lo apprezzerà di certo molto più di me, che amo stili più "tangibili".