Recensione
Blame!
8.0/10
Recensione di Yama Dantès
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Grande attività quest'oggi!
Uno dei pochi manga così costosi che ho comprato senza informarmi prima, perchè i soldi non crescono sugli alberi, specialmente non vicino a casa mia...
Insomma l'ho comprato. E mi sono accorta solo dopo che l'autore era guarda caso Tsutomu Nihei, lo stesso che aveva disegnato Wolverine-SNIKT! che adoro. E già lì guadagnava parecchi punti. Ho letti i volumetti tutti d'un fiato, non appena uscivano.
La trama è abbastanza semplice, questo non vuol dire banale: Killy, misterioso individuo sgusciato fuori da chissà dove con la sola compagnia di una pistola che spara raggi atomici (?), cioè, un irradiatore gravitonico, percorre un pianeta completamente meccanizzato dai costruttori (robot costruiti un tempo dagli essere umani e ora fuori controllo), diviso in moltissimi livelli che si propagano sotto la sua superficie, un pianeta che potrebbe anche essere la Terra ("Maybe on Earth, maybe in the future, come dice la frase di presentazione del manga). Ma Killy non vagabonda a caso. Ha una precisa missione: trovare un essere umano con i geni del terminale di rete, ossia con la possibilità di accedere alla rete. E la storia inizia proprio così: con Killy che si muove assieme ad un essere umano con quei geni, subito catturato e ucciso. Così deve ricominciare da capo e trovarne un altro.
Gli unici personaggi fissi sono Killy e una scienziata da lui recuperata alla Bioelettro, e cioè Cibo/ Tsubo/ Cheebo/ dipendedallatranslitterazione. Gli altri variano durante la vicenda.
Mi sono da subito innamorata del disegno di Nihei. Certo, buon disegno dei personaggi, in particolare degli esseri di silicio, ma ciò che più mi ha colpito sono stati gli sterminati, claustrofobici, oscuri sfondi del misterioso pianeta in cui Killy e Cibo si muovono. Si potrebbe stare ore ad ammirarli senza stancarsi, a mio parere. Viva la fantascienza e chi la fa...
L'azione è abbastanza poca, rispetto ai manga che leggo di solito, non per questo lo disdegno, anzi: adoro leggere storie che si soffermino di più su altre cose, in questo caso di sicuro non è la psicologia dei personaggi dato che parlano una volta ogni morte del papa ma è il mondo degradato che li circonda. Sfogliando le pagine di BLAME! c'è quasi la sensazione di trovarcisi in mezzo. Nihei è stato capace di fondare la sua opera, più che sul reale sviluppo di una trama (che consiste perlopiù nel risalire i vari livelli che compongono il pianeta) su quello che poteva provocare nel lettore. E, parlo per me, mi ha tenuta letteralmente inchiodata alle pagine.
Un difetto però ce l'ha: mi rendo conto che magari è fatto proprio apposta per opprimere fino in fondo il cuoricino di chi sta leggendo questo manga, ma la mancanza quasi assoluta di dialoghi ha reso il tutto molto complicato da capire e anche un po' pesante da "leggere" veramente. Qualcuno in più ce l'avrei visto bene, anche se l'atmosfera cupa e inquietante che Nihei ha creato mi è piaciuta molto. Certo si potrebbe fissare per ore quelle meravigliose pagine, ma essendo un fumetto dovrebbe avere un po' più di scorrevolezza.
Nonostante questo, è un manga davvero bello consigliato a tutti gli appassionati di fantascienza distopica. Non a chi invece preferisce storielle più leggere e superficiali.
Uno dei pochi manga così costosi che ho comprato senza informarmi prima, perchè i soldi non crescono sugli alberi, specialmente non vicino a casa mia...
Insomma l'ho comprato. E mi sono accorta solo dopo che l'autore era guarda caso Tsutomu Nihei, lo stesso che aveva disegnato Wolverine-SNIKT! che adoro. E già lì guadagnava parecchi punti. Ho letti i volumetti tutti d'un fiato, non appena uscivano.
La trama è abbastanza semplice, questo non vuol dire banale: Killy, misterioso individuo sgusciato fuori da chissà dove con la sola compagnia di una pistola che spara raggi atomici (?), cioè, un irradiatore gravitonico, percorre un pianeta completamente meccanizzato dai costruttori (robot costruiti un tempo dagli essere umani e ora fuori controllo), diviso in moltissimi livelli che si propagano sotto la sua superficie, un pianeta che potrebbe anche essere la Terra ("Maybe on Earth, maybe in the future, come dice la frase di presentazione del manga). Ma Killy non vagabonda a caso. Ha una precisa missione: trovare un essere umano con i geni del terminale di rete, ossia con la possibilità di accedere alla rete. E la storia inizia proprio così: con Killy che si muove assieme ad un essere umano con quei geni, subito catturato e ucciso. Così deve ricominciare da capo e trovarne un altro.
Gli unici personaggi fissi sono Killy e una scienziata da lui recuperata alla Bioelettro, e cioè Cibo/ Tsubo/ Cheebo/ dipendedallatranslitterazione. Gli altri variano durante la vicenda.
Mi sono da subito innamorata del disegno di Nihei. Certo, buon disegno dei personaggi, in particolare degli esseri di silicio, ma ciò che più mi ha colpito sono stati gli sterminati, claustrofobici, oscuri sfondi del misterioso pianeta in cui Killy e Cibo si muovono. Si potrebbe stare ore ad ammirarli senza stancarsi, a mio parere. Viva la fantascienza e chi la fa...
L'azione è abbastanza poca, rispetto ai manga che leggo di solito, non per questo lo disdegno, anzi: adoro leggere storie che si soffermino di più su altre cose, in questo caso di sicuro non è la psicologia dei personaggi dato che parlano una volta ogni morte del papa ma è il mondo degradato che li circonda. Sfogliando le pagine di BLAME! c'è quasi la sensazione di trovarcisi in mezzo. Nihei è stato capace di fondare la sua opera, più che sul reale sviluppo di una trama (che consiste perlopiù nel risalire i vari livelli che compongono il pianeta) su quello che poteva provocare nel lettore. E, parlo per me, mi ha tenuta letteralmente inchiodata alle pagine.
Un difetto però ce l'ha: mi rendo conto che magari è fatto proprio apposta per opprimere fino in fondo il cuoricino di chi sta leggendo questo manga, ma la mancanza quasi assoluta di dialoghi ha reso il tutto molto complicato da capire e anche un po' pesante da "leggere" veramente. Qualcuno in più ce l'avrei visto bene, anche se l'atmosfera cupa e inquietante che Nihei ha creato mi è piaciuta molto. Certo si potrebbe fissare per ore quelle meravigliose pagine, ma essendo un fumetto dovrebbe avere un po' più di scorrevolezza.
Nonostante questo, è un manga davvero bello consigliato a tutti gli appassionati di fantascienza distopica. Non a chi invece preferisce storielle più leggere e superficiali.