Recensione
Inferno e Paradiso
7.0/10
Recensione di Kabutomaru
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Dopo aver creato diversi volumi pornografici auto-conclusivi, Ito Ogure (in arte Oh! Great) decide che è giunto il momento di fare il grande passo pubblicando una serie composta da più volumi. Nel 1997 incomincia a pubblicare quindi la sua serie più famosa, chiamata "Inferno e Paradiso". Il manga è un Seinen composto da ben 22 volumi, portataci in Italia da Planet Manga al prezzo di 5.90 euro (tranne l'ultimo che costa ben 6,90 euro) e muniti tutti di sovra-copertina, anche se la carta "gialla" usata dalla Planet, penalizza le tavole dell'autore che sono piene zeppe di piccoli dettagli.
La storia concettualmente non è complessa; il manga è ambientato nel liceo Todou, dove gli alunni non fanno altro che combattere tutto il giorni. Il protagonista Soichiro Nagi, insieme al suo amico Bob Makihara, pur essendo semplici matricole vogliono scalare subito le posizioni mettendo al tappeto un sacco di studenti. Ma la festa dura poco, ed infatti la bella Maya Natsume li sistema in due secondi facendo comprendere a Soichiro e Bob la loro debolezza. I due giovani decidono così di entrare a far parte nel Club di Juken, capitanato dalla stessa Maya, in modo da diventare più forti per poter sfidare individui la cui forza e poteri vanno oltre qualsiasi immaginazione.
La trama non è niente di che in effetti, ma almeno inizialmente è ben narrata, seppur in maniera un po' fumosa, dove si vede chiaramente l'autore non avere la minima idea da che parte andare a parare. Questo non è necessariamente un difetto, perchè comunque assistiamo ad una buona prima parte di manga con i vari allenamenti e scontri dei due protagonisti, la rivalità tra il club di Juken e i membri del gruppo esecutivo della scuola, l'amore di Aya Natsume (sorella di Maya) per Soichiro e un bel flashback su Shin dove si conferisce motivazioni e senso compiuto a tutto ciò che era avvenuto sino a quel momento. Certo, niente di eccezionale, ma i presupposti per un'ottima storia c'erano tutti, finchè Ito Ogure non compie come suo solito il passo più lungo della gamba, portando senza che ce ne fosse bisogno la vicenda dal particolare all'universale con un secondo flashback che nelle intenzioni doveva elevare la storia, ma dimostra essere il primo segno del crollo.
L'autore decide di dare background storico e quasi mistico alle vicende avvenute, che mina profondamente la stabilità del manga, ed infatti dal volume 16 l'opera comincia a sfaldarsi sino ad implodere su sé stessa negli ultimi volumi, dove la trama diventa confusionaria e priva di senso.
Anche i personaggi ne risentono, se Soichiro si dimostrava sin dall'inizio un protagonista debole, banale e poco interessante, il manga comunque offriva personaggi dal background interessante come Maya e Aya, ma alla fine le due sorelle Natsume sono divenute utili con l'unico scopo di fare del fanservice spudorato per coprire le voragini di una trama oramai andata a farsi benedire da un bel pezzo.
Il pezzo forte del manga e forse uno degli elementi che consentono di elevare la valutazione è lo splendido comparto grafico. "Inferno e Paradiso" è un'opera che mostra appieno l'evoluzione stilistica dell'autore abbracciando più di dieci anni di carriera, andando dagli esordi sino alla piena maturità. I primi volumi presentano un tratto certamente gradevole, ma sono alquanto acerbi nel raffigurare i personaggi, tuttavia volume dopo volume il tratto matura sino a diventare quello che tutti i fan dell'autore apprezzano (per rendervene conto prendete Soichiro o Maya nei primi volumi, raffrontandoli con quelli degli ultimi, sembrano tutt'altre persone).
Le donne naturalmente sono quelle che maggiormente vengono privilegiate, con un disegno che risulta capace di rendere perfettamente la carnosità delle gambe e dei prosperosi seni. L'uso dei retini è superlativo e ben dosato, permettendo in questo modo di creare delle tavole dall'alto splendore visivo.
In sostanza "Inferno e Paradiso" è un manga che condensa il meglio e soprattutto anche il peggio dell'autore, che forse dovrebbe dedicarsi solo a curare il lato grafico, e lasciare la stesura della storia ad un'altra persona certamente più abile e competente.
Comunque sia se cercate una storia con tanto fanservice, belle donne, tante botte e un bel po' di storia e mitologia Giapponese, il manga di Ito Ogure è l'opera che potrebbe fare al caso vostro, anche se è meglio che ci andiate con i piedi di piombo perché il manga ci mette un due-tre volumi per ingranare e la seconda parte della storia manda all'aria un bel po' di cose sapientemente costruite nella prima metà del manga. Però, se non gli darete una possibilità, non saprete mai se vi appassionerete alle storie di questo visionario e folle autore.
La storia concettualmente non è complessa; il manga è ambientato nel liceo Todou, dove gli alunni non fanno altro che combattere tutto il giorni. Il protagonista Soichiro Nagi, insieme al suo amico Bob Makihara, pur essendo semplici matricole vogliono scalare subito le posizioni mettendo al tappeto un sacco di studenti. Ma la festa dura poco, ed infatti la bella Maya Natsume li sistema in due secondi facendo comprendere a Soichiro e Bob la loro debolezza. I due giovani decidono così di entrare a far parte nel Club di Juken, capitanato dalla stessa Maya, in modo da diventare più forti per poter sfidare individui la cui forza e poteri vanno oltre qualsiasi immaginazione.
La trama non è niente di che in effetti, ma almeno inizialmente è ben narrata, seppur in maniera un po' fumosa, dove si vede chiaramente l'autore non avere la minima idea da che parte andare a parare. Questo non è necessariamente un difetto, perchè comunque assistiamo ad una buona prima parte di manga con i vari allenamenti e scontri dei due protagonisti, la rivalità tra il club di Juken e i membri del gruppo esecutivo della scuola, l'amore di Aya Natsume (sorella di Maya) per Soichiro e un bel flashback su Shin dove si conferisce motivazioni e senso compiuto a tutto ciò che era avvenuto sino a quel momento. Certo, niente di eccezionale, ma i presupposti per un'ottima storia c'erano tutti, finchè Ito Ogure non compie come suo solito il passo più lungo della gamba, portando senza che ce ne fosse bisogno la vicenda dal particolare all'universale con un secondo flashback che nelle intenzioni doveva elevare la storia, ma dimostra essere il primo segno del crollo.
L'autore decide di dare background storico e quasi mistico alle vicende avvenute, che mina profondamente la stabilità del manga, ed infatti dal volume 16 l'opera comincia a sfaldarsi sino ad implodere su sé stessa negli ultimi volumi, dove la trama diventa confusionaria e priva di senso.
Anche i personaggi ne risentono, se Soichiro si dimostrava sin dall'inizio un protagonista debole, banale e poco interessante, il manga comunque offriva personaggi dal background interessante come Maya e Aya, ma alla fine le due sorelle Natsume sono divenute utili con l'unico scopo di fare del fanservice spudorato per coprire le voragini di una trama oramai andata a farsi benedire da un bel pezzo.
Il pezzo forte del manga e forse uno degli elementi che consentono di elevare la valutazione è lo splendido comparto grafico. "Inferno e Paradiso" è un'opera che mostra appieno l'evoluzione stilistica dell'autore abbracciando più di dieci anni di carriera, andando dagli esordi sino alla piena maturità. I primi volumi presentano un tratto certamente gradevole, ma sono alquanto acerbi nel raffigurare i personaggi, tuttavia volume dopo volume il tratto matura sino a diventare quello che tutti i fan dell'autore apprezzano (per rendervene conto prendete Soichiro o Maya nei primi volumi, raffrontandoli con quelli degli ultimi, sembrano tutt'altre persone).
Le donne naturalmente sono quelle che maggiormente vengono privilegiate, con un disegno che risulta capace di rendere perfettamente la carnosità delle gambe e dei prosperosi seni. L'uso dei retini è superlativo e ben dosato, permettendo in questo modo di creare delle tavole dall'alto splendore visivo.
In sostanza "Inferno e Paradiso" è un manga che condensa il meglio e soprattutto anche il peggio dell'autore, che forse dovrebbe dedicarsi solo a curare il lato grafico, e lasciare la stesura della storia ad un'altra persona certamente più abile e competente.
Comunque sia se cercate una storia con tanto fanservice, belle donne, tante botte e un bel po' di storia e mitologia Giapponese, il manga di Ito Ogure è l'opera che potrebbe fare al caso vostro, anche se è meglio che ci andiate con i piedi di piombo perché il manga ci mette un due-tre volumi per ingranare e la seconda parte della storia manda all'aria un bel po' di cose sapientemente costruite nella prima metà del manga. Però, se non gli darete una possibilità, non saprete mai se vi appassionerete alle storie di questo visionario e folle autore.