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9.0/10
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<b> Attenzione: pesanti spoiler sull'opera! </b>

Ad essere sinceri, la parte anteriore della copertina del n. 1 di Gangsta non solo non mi ha attirato molto; al contrario, mettendo insieme il titolo e il tratto di Kohske, la prima cosa che ho pensato è stata: "Io questa serie non la comprerò mai. Tanto si sa già di che parla: un militare diventato gangster affiancato dal suo amico biondo monocolo e fighetto, gangster pure lui".
Un pregio però la cover del n. 1 di questo fumetto ce l'ha; magari non è una trovata grafica originale, certo è interessante: di fatto è "bifacciale" e virtualmente "passante", con un protagonista sul fronte visto de visu e l'altro di schiena, e il retro di copertina disegnato rovesciato.
In altri termini, mentre guardate la cover di Gangsta, magari rimarrete colpiti da questa particolarità ma quel che vi verrà da pensare sarà:"Ecco, questa è la classica serie che parla di criminali dal punto di vista dei criminali, ma che, diciamocelo, tanto-tanto criminali non sono, anzi, sono dei simpatici guaglioni".
Quindi, insomma, chi me lo ha fatto fare di comprarlo?!
Beh, devo essere sincero: quel giorno non avevo altro da leggere.
Voi invece dovete andare oltre, comprarlo e leggerlo, e scoprire che, come me, magari, a soffermarvi sulla cover sbagliavate, e sbagliavate di brutto.
Qui se non lo avete letto vi potete fermare; se sì, proseguite pure.

Il protagonista della side A della cover del n.1, che pare un ex milite è, in realtà, Nicolas Brown, una "piastrina", un individuo geneticamente modificato con forza ed agilità sovrumane.
Sembra che i più forti di loro debbano pagare queste abilità in due modi: una, con l'uso costante del Celeber, una sorta di droga tossica che crea dipendenza, e, due, attraverso qualche menomazione o limitazione.
Dico "sembra", perché tra i vari "Blood Type" fino ad ora abbiamo letto che Nicolas è sordomuto, mentre Doug, un ventunenne che si è scontrato con i nostri eroi, ha l'aspetto di un bambino di dodici anni, mentre degli altri in cui ci siamo imbattuti nei primi tre volumi non ci è stato dato di sapere ancora nulla. Ma, chissà, magari dipende dal fatto che Nick è un A/0 - la categoria più forte - che abusa in combattimento del Celeber, mentre i meno forti sono B/3 - la categoria meno forte - e, forse, i più deboli in assoluto, come il bel Delico, una "piastrina" al soldo del romantico gangster Daniel Monroe, probabilmente non hanno altro limite che la propria debolezza…
Ma divago, come sempre, quindi chiedo venia.
Il protagonista della side B della cover è Worick Arcangelo, "normal" socio di Nicolas con una benda sull'occhio di cui è privo e un ottimo gusto nel vestire.
Un'altra caratteristica di questo fumetto, la componente da "cartoon", che spesso a me disturba, qui è parte integrante dell'espressività dei personaggi e della capacità di divertire o coinvolgere delle singole tavole.
Come che sia, dicevo, mai ho preso cantonata tanto grande: Gangsta è sexy, divertente, violento quanto basta e, man mano che la storia avanza (in Giappone sono al quinto volume, qui in Italia il ritardo è di pochi mesi, e siamo al volume tre), il fumetto si fa sempre più denso.

I motivi di interesse verso quest'opera anomala aumentano di numero in numero: dal volume uno al tre comprendiamo che i protagonisti di Gangsta sono due factotum che accettano incarichi da chi più gli aggrada (compresi, indistintamente, esponenti della polizia e criminali), che il biondino con un occhio solo arrotonda facendo lo gigolò, che Nicolas ha tendenze pederaste che nemmeno cerca di controllare (di fatto gli piacciono le tette piccole per sua stessa ammissione, ed è chiaramente innamorato dell'infermierina Nina, che fa divertire facendo salti di decine di metri con lei tra le braccia), che i due hanno un cuore d'oro (infatti salvano una prostituta, Alex, che inizierà a vivere con loro), che Nick e Worick si conoscono da bambini, che il fumetto è ambientato in un mondo alternativo dove "le piastrine" sono state create nel 1908 per combattere in guerra, che il padre di Nicolas lo sfruttava come se fosse una bestia, che anche Worick quanto Nick era odiato dal rispettivo padre, che in un impeto di rabbia Worick chiede a Nick di uccidere suo padre e questi gli stermina famiglia, cameriere, matrigna e guardie del corpo (non si capisce se suo padre sia compreso), e, alla fine, gli cava quanto rimane del suo occhio (perché "non gli seve più, uindi bisogna toierlo"), che un'organizzazione imprecisata sta massacrando le piastrine della città in cui la storia è ambientata, Ergastulum City. Che Ergastulum City nacque come ricettacolo delle piastrine, che questi si sono mescolati alla razza umana, che la razza umana li sfrutta come soldati, a scopo sessuale e chi più ne ha più ne metta, che le tre leggi che le piastrine sarebbero tenuti ad osservare sono una chiara derivazione delle tre leggi della robotica di Asimov, che Nick è autodistruttivo (il Celeber non solo può mantenere in vita le piastrine, ma le rende più forti, più veloci ed insensibili al dolore, e lui a quanto sembra ne abusa)...
Insomma - wow, fatemi riprendere fiato, meglio, fatemi soffiare sulle punte delle dita, che mi stanno dolendo dal troppo ticchettare cazzate - quello che sembrava il classico fumetto di stampo gangsteristico in realtà sfrutta sapientemente un'amplissima varietà di "topoi" (no, non parlo di toponi, è il plurale del greco "topos") ed aggancia il lettore coinvolgendolo, facendolo divertire, e, perché no, buttiamo nel cesso la nostrà dignità, tanto a 42 anni di fatto abbiamo la stessa passione per i fumetti che avevamo a dodici, facendolo persino commuovere.
In breve, non un'opera cervellotica o particolarmente impegnata: solo "entertainment" puro.
Attenzione però che quando l'entertainment diventa perfetto nella sua purezza, di fatto diventa arte...
Per finire, Gangsta è un manga al passo coi tempi, e, visto che viene venduto anche in edicola a € 4,50, altamente consigliato.
Bye,
D.